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Il commercio delle province »

8. Gli scambi con l’estero »

8.4. Il commercio delle province »

L’andamento del saldo agro-alimentare regionale, tuttavia, è frutto di situa- zioni decisamente diversificate a livello dei singoli territori provinciali: i rispet- tivi dati riportati nella tabella 8.7 quest’anno sono disponibili, al momento di andare in stampa, solo nella classificazione nella Ateco 2007.

Nel 2014 sono solo 3 8erano cinque l’anno precedente) le province che pre- sentano un saldo positivo per il comparto agro-alimentare nel suo complesso: Parma, Ferrara e Reggio Emilia, tutte e tre in attivo dal 2007. Rispetto all’anno precedente passano ad un saldo negativo le province di Forlì (e Cesena) e Mo- dena, anche se per soli 8 milioni di euro.

Nel dettaglio, per il 2014 Parma presenta un saldo positivo pari a 555 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto al 2013, a causa di un aumento del valo- re delle importazioni che ha raggiunto il 9,7% contro un incremento delle espor- tazioni che si è fermato al +5,5%. Tale situazione è frutto della combinazione di un saldo positivo per ben 681 milioni di euro per i prodotti dell’industria alimen- tare, a fronte di un saldo negativo di 125 milioni di euro per i prodotti agricoli.

Tab. 8.7 - Scambi con l’estero di prodotti agro-alimentari nelle province della Emilia Romagna nel 2012-2014 (milioni di euro, prezzi correnti)

2012 2013 2014* Var. % 2014/2013

Import Export Saldo Import Export Saldo Import Export Saldo Import Export S.N.

Settore primario Bologna 248 88 -161 267 78 -188 260 80 -180 -2,5 2,7 1,8 Ferrara 93 201 109 94 195 101 90 202 112 -3,5 3,8 3,2 Forlì 127 261 134 133 264 132 128 264 136 -3,6 -0,2 1,6 Modena 110 38 -72 105 34 -71 134 40 -94 27,7 18,5 -2,7 Parma 175 64 -112 167 68 -99 191 66 -125 14,5 -2,9 -6,5 Piacenza 46 6 -39 43 6 -37 42 6 -37 -1,7 -1,0 0,1 Ravenna 598 188 -410 621 182 -439 630 166 -464 1,4 -8,6 -3,5 Reggio Emilia 77 13 -64 89 12 -77 82 11 -71 -7,7 -7,6 0,0 Rimini 59 8 -51 55 22 -33 57 16 -41 4,1 -28,1 -13,9 Emilia Romagna 1.534 868 -666 1.573 861 -713 1.615 851 -764 2,7 -1,1 -1,7 Industria alimentare Bologna 493 337 -156 509 369 -140 473 366 -106 -7,2 -0,7 3,3 Ferrara 98 115 17 112 117 6 75 117 41 -32,9 -0,7 19,2 Forlì 340 227 -113 378 262 -116 370 216 -154 -2,2 -17,6 -8,2 Modena 1.008 1.051 43 1.069 1.143 74 1.072 1.159 86 0,3 1,4 0,5 Parma 618 1.236 618 662 1.321 659 718 1.399 681 8,5 5,9 -1,1 Piacenza 300 169 -131 335 167 -168 343 199 -144 2,3 18,7 6,7 Ravenna 1.252 464 -788 1.155 504 -651 1.153 427 -726 -0,2 -15,3 -6,7 Reggio Emilia 418 605 187 433 606 174 432 606 174 -0,1 0,0 0,0 Rimini 150 88 -62 134 89 -45 124 109 -15 -7,2 23,0 13,8 Emilia Romagna 4.676 4.291 -385 4.787 4.579 -208 4.760 4.597 -163 -0,6 0,4 0,5 Totale agroalimentare Bologna 741 425 -317 776 447 -328 733 447 -286 -5,5 -0,1 2,6 Ferrara 190 316 126 205 312 107 165 319 153 -19,5 2,1 11,1 Forlì 467 488 21 511 526 15 498 480 -18 -2,6 -8,9 -3,3 Modena 1.118 1.090 -29 1.174 1.177 3 1.207 1.199 -8 2,8 1,9 -0,5 Parma 793 1.300 506 829 1.389 560 909 1.465 555 9,7 5,5 -1,9 Piacenza 346 176 -170 378 173 -205 385 204 -181 1,9 18,0 6,5 Ravenna 1.850 652 -1.198 1.777 686 -1.090 1.783 593 -1.189 0,3 -13,5 -5,8 Reggio Emilia 495 618 123 521 618 96 514 617 102 -1,4 -0,2 0,6 Rimini 209 96 -113 189 111 -78 182 125 -56 -3,9 12,8 7,6 Emilia Romagna 6.210 5.159 -1.051 6.360 5.439 -920 6.376 5.448 -927 0,3 0,2 0,0 * Dati provvisori.

Fonte: Elaborazioni SMEA su dati Istat nella classificazione Ateco.

193 9 . LA DISTRIBU ZION E A L IMEN T A RE A L D ETTA G L IO

IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2014

194

La situazione della provincia di Ferrara è diversa: in questo caso, nel 2014 il saldo agroalimentare è stato pari a ben 153 milioni di euro, in forte aumento ri- spetto ai 107 milioni dell’anno precedente. Ma in questo caso è stata l’agricoltura a fornire il contributo di gran lunga più importante: il saldo del commercio estero dei prodotti del settore primario, infatti, è stato paro a 112 mi- lioni di euro, mentre quello dei prodotti dell’industria è salito a 41 milioni.

Nella provincia di Reggio Emilia, invece, le dinamiche tendono a ripetere quelle di Parma, anche se con valori più modesti: il saldo agroalimentare è posi- tivo per 102 milioni di euro, in questo caso in leggero miglioramento rispetto ai 96 milioni del 2013. Tale valore è determinato da un saldo positivo per 174 mi- lioni di euro per i prodotti dell’industria alimentare, e da uno negativo pari a -71 milioni per i prodotti dell’agricoltura.

La provincia di Modena è quella che presenta il maggiore valore dell’interscambio (importazioni+ esportazioni) agroalimentare in regione (2.406 milioni di euro), precedendo Ravenna e Parma. Importazioni ed esportazioni, tuttavia, in questa provincia sono molto simili: se nel 2013 il saldo era pari a +3 milioni soltanto, nel 2014 è passato in campo negativo ma solo per 8 milioni di euro. In questa provincia il ruolo dei prodotti agricoli è molto più limitato rispet- to a quello dei prodotti dell’industria alimentare: per i prodotti dell’industria le importazioni sono pari a 1.072 milioni di euro, contro esportazioni per 1.159 mi- lioni; per i prodotti dell’agricoltura i flussi in entrata sono stati pari a 134 milioni contro i 40 in uscita.

La provincia di Ravenna, che pure presenta un valore dell’interscambio agroalimentare particolarmente elevato (2.376 milioni di euro nel 2014), è anche il territorio che presenta il deficit commerciale più elevato tra quelli della regio- ne, ovviamente a causa del ruolo che esso svolge nella logistica nazionale anche dei prodotti agroalimentari. Le importazioni agroalimentari, infatti, nell’ultimo anno hanno toccato i 1.783 milioni di euro, in leggero aumento rispetto al 2013. Le esportazioni, invece, sono diminuite del -13,5% in valore, scendendo a 593 milioni di euro. I flussi, e di conseguenza anche il saldo, è indicativamente di- stribuito nella misura di due terzi sull’industria alimentare e del restante terzo sull’agricoltura: nel primo caso il saldo è pari a -726 milioni, nel secondo a -464 milioni di euro.

Anche la provincia di Bologna presenta un saldo per l’agroalimentare nega- tivo: nel 2014 esso è pari a -286 milioni di euro, contro i -328 milioni dell’anno precedente. Per questa provincia gli scambi di prodotti dell’industria alimentare sono decisamente più vivaci rispetto a quelli del settore agricolo: nel primo caso le importazioni sono state pari a 473 milioni contro esportazioni per 366 milioni. Per i prodotti agricoli, invece, le importazioni provinciali si sono ridotte legger- mente (260 milioni di euro), mentre le esportazioni sono aumentate leggermente

8. GLI SCAMBI CON L’ESTERO

da 78 a 80 milioni.

Nel corso del 2014 il sistema agroalimentare della provincia di Piacenza ha messo a segno un miglioramento della bilancia agroalimentare degno di nota, anche se il saldo resta negativo per ben 181 milioni di euro. Infatti le esportazio- ni agroalimentari sono migliorate di ben il 18% rispetto all’anno precedente, passando da 173 a 204 milioni di euro, quasi interamente dovuti ai prodotti dell’industria alimentare (199 milioni contro i soli 6 milioni di esportazioni di prodotti agricoli). Anche le importazioni agroalimentari sono aumentate (+1,9%), raggiungendo i 385 milioni di euro, per la gran parte (343 milioni) co- stituiti, anche in questo caso, dai prodotti trasformati.

Come accennato, la provincia di Forlì è passata da un saldo agroalimentare positivo per 15 milioni di euro nel 2013, a uno negativo per -18 milioni nel 2014. L’interscambio è stato decisamente elevato anche se in leggera contrazio- ne rispetto all’anno precedente: le importazioni agroalimentari si sono fermate a 498 milioni (-2,6%), le esportazioni a 480 milioni (-8,9%). Va segnalato che questa provincia presenta, probabilmente grazie soprattutto al contributo della frutta fresca, un saldo positivo per 136 milioni per le produzioni agricole, a fron- te di uno negativo per ben 154 milioni per i prodotti dell’industria alimentare.

Infine la provincia di Rimini, quella che presenta il minore interscambio agroalimentare in regione, ha messo a segno un miglioramento non trascurabile: il saldo, pure rimanendo negativo, è passato da -78 a -56 milioni di euro tra il 2013 e il 2014.