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La durata delle operazioni »

6. Il credito e l’impiego dei fattori produttivi »

6.1 Il fabbisogno finanziario e il credito di banca »

6.1.3. La durata delle operazioni »

Il credito agrario di breve periodo, a fine settembre 2014, raggiunge i 1.476 milioni di euro. E’ un contributo di rilievo all’interno del credito agrario re- gionale di cui ne rappresenta il 26,2%.

La corrispondente percentuale a livello nazionale si ferma al 22,6%. Inol- tre, esso assorbe il 14,7% di questa tipologia di credito a livello nazionale (ta- bella 6.2).

L’opportunità di accedere al credito agrario di breve periodo rappresenta uno strumento insostituibile di liquidità per le imprese agricole di tutte le pro- vince dell’Emilia Romagna. Così, la consistenza di tale credito per le nove province (escludendo il valore molto basso della provincia di Rimini) si collo- ca fra un valore minimo pari a 138 milioni di euro per la provincia di Ferrara ad un valore massimo pari a 224 milioni di euro per la provincia di Forlì. In al- tri termini, la consistenza regionale di tale credito è distribuita in misura piut- tosto omogenea fra le nove province della regione; infatti, il contributo provin- ciale alla consistenza del credito agrario regionale si colloca fra il valore più basso, pari al 9,4%, per la provincia di Ferrara e quello più elevato, pari al 15,2%, per la provincia di Modena.

Il ruolo finanziario decisivo di tale credito presente nelle varie province può essere espresso attraverso la quota percentuale che esso assume rispetto alla consistenza del credito agrario totale; infatti nella quasi totalità dei casi es- so ne rappresenta almeno un quarto. In particolare, il valore percentuale mini- mo, pari al 24,1%, lo si ritrova con riferimento alle province di Parma e di Ra- venna; quello massimo, prossimo al 30%, è riferito alla provincia di Modena.

Gli investimenti di medio periodo trovano copertura finanziaria facendo ri- corso al credito agrario con durata compresa fra 1 anno e 5 anni la cui consi- stenza, a fine settembre 2014, è pari a 701 milioni di euro. In altri termini, il 12,4% della consistenza del credito agrario della regione è destinato al finan- ziamento di medio termine e pertanto rispetto alle altre due tipologie di credito agrario questa è la meno rilevante. Medesima situazione si rileva a livello na- zionale dove la sua consistenza è l’11,2% del credito agrario totale.

Nella maggior parte delle province la consistenza di tale tipologia di credi- to non supera i 100 mila euro. Il valore più elevato, pari a 114 milioni di euro, è relativo alla provincia di Ravenna, mentre quello più basso, escludendo la provincia di Rimini, lo si riscontra con riferimento alla provincia di Piacenza,

Tabella 6.2 - Tipologie di credito agrario in Emilia-Romagna e nelle sue province, a fine settembre 2014

Bologna Piacenza Parma Reggio E. Modena Ferrara Ravenna Forlì Rimini Emilia-R. Italia Consistenza in milioni di €

Credito agrario 774 602 616 596 751 546 773 827 152 5.637 44.302

- durata inferiore a 1 anno 188 159 148 175 221 138 186 224 38 1.476 10.015

- durata compresa fra 1 e 5 anni 106 66 79 86 91 68 114 71 20 701 4.942

- durata superiore a 5 anni 481 377 389 336 439 339 473 532 94 3.459 29.344

Confronti, in % Emi/Ita.

Credito agrario (provincia/regione) 13,7 10,7 10,9 10,6 13,3 9,7 13,7 14,7 2,7 100 12,7

- durata < 1 anno 12,7 10,7 10,1 11,8 15,0 9,4 12,6 15,2 2,6 100 14,7

- durata fra 1 e 5 anni 15,0 9,4 11,3 12,2 12,9 9,8 16,3 10,2 2,9 100 14,2

- durata > 5 anni 13,9 10,9 11,2 9,7 12,7 9,8 13,7 15,4 2,7 100 11,8

Scomposizione sul totale, in %

Credito agrario (tipologia/totale) 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

- durata < 1 anno 24,2 26,4 24,1 29,3 29,5 25,3 24,1 27,0 24,8 26,2 22,6

- durata fra 1 e 5 anni 13,6 11,0 12,8 14,4 12,1 12,5 14,8 8,6 13,4 12,4 11,2

- durata > 5 anni 62,1 62,6 63,1 56,3 58,5 62,1 61,2 64,3 61,8 61,4 66,2 Variazione 2014/13, in % Credito agrario 1,4 1,5 3,7 -0,7 2,3 -4,1 1,6 2,1 0,8 1,1 0,9 - durata < 1 anno 7,6 3,2 6,2 -3,4 7,1 0,2 -1,3 10,4 -1,6 3,8 1,5 dic.2013/sett.2013 -2,9 -0,7 0,8 -2,4 -0,9 1,4 1,1 10,7 -7,2 0,8 1,8 mar.2014/dic.2013 -4,7 0,1 -2,1 -0,7 2,1 -5,8 0,7 1,7 0,8 -0,7 -1,6 giu.2014/mar.2014 -2,7 1,0 3,5 -1,9 2,9 3,1 -14,0 -1,0 -0,2 -1,4 -0,7 sett.2014/giu.2014 19,5 2,8 3,9 1,7 2,9 1,8 12,8 -0,9 5,4 5,2 2,0

- durata fra 1 e 5 anni -16,3 -3,5 10,0 6,7 0,0 -10,2 31,7 -6,5 26,3 1,2 -0,6

dic.2013/sett.2013 0,0 2,1 8,0 -3,0 -0,2 -1,7 4,6 -5,5 18,1 0,9 -1,6 mar.2014/dic.2013 -8,1 -1,1 -0,9 -0,9 -6,7 -3,7 0,8 -0,1 3,4 -2,8 -1,2 giu.2014/mar.2014 4,9 -2,4 0,8 1,2 5,4 -7,3 3,7 -2,8 11,7 1,3 1,1 sett.2014/giu.2014 -13,2 -2,0 2,0 9,6 1,9 2,3 20,4 1,9 -7,4 2,0 1,2 - durata > 5 anni 3,9 1,8 1,7 -1,0 0,5 -4,5 -2,7 0,2 -2,6 0,0 0,9 dic.2013/sett.2013 3,8 0,5 3,2 1,7 1,5 -1,7 -1,8 0,1 -4,3 0,7 0,3 mar.2014/dic.2013 1,7 0,4 -0,9 -0,1 0,3 -0,1 0,4 2,5 -0,4 0,6 1,8 giu.2014/mar.2014 -3,4 0,8 -1,5 -2,9 -2,4 -2,4 -2,2 0,3 0,1 -1,7 -1,3 sett.2014/giu.2014 1,9 0,1 0,9 0,4 1,1 -0,3 0,9 -2,6 2,1 0,3 0,2

Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne.

IL SISTEMA AG RO-A LIME N T A R E D ELL’EMILIA -RO M AGN A . RA PP O R T O 20 14 114

6. IL CREDITO E L’IMPIEGO DEI FATTORI PRODUTTIVI

fermandosi a 66 milioni di euro.

In altri termini, i valori percentuali che misurano il peso di tale credito ri- spetto al credito agrario della provincia non si discostano in misura sostanziale dalla media regionale; la percentuale più elevata del 14,8% è registrata in pro- vincia di Ravenna, quella più bassa relativa alla provincia di Piacenza è pari al 9,4%.

Infine, il credito agrario di lungo periodo ha una consistenza con il valore più elevato rispetto alle altre due tipologie di credito; essa raggiunge i 3.459 milioni di euro e rappresenta l’11,8% della corrispondente tipologia di credito agrario nazionale. Più precisamente, la consistenza di tale credito assorbe ben il 61,4% del credito agrario regionale; la corrispondente percentuale a livello nazionale si alza al 66,2%.

In tutte le realtà provinciali, con esclusione della provincia di Rimini, essa supera i 330 milioni di euro, arrivando ad oltrepassare i 500 milioni di euro per la provincia di Forlì. Nella maggior parte dei casi assorbe più del 60% della consistenza del credito agrario totale provinciale; il valore percentuale più ele- vato raggiunge il 64,3% per la provincia di Forlì, mentre quello più basso, pari al 56,3%, è per la provincia di Reggio Emilia.

Per quanto concerne la variazione delle diverse tipologie di credito agrario, nel periodo compreso fra fine settembre 2013 e i successivi 12 mesi, la consi- stenza di quello di breve periodo presenta una ripresa che si può considerare non modesta se messa a confronto con le difficoltà degli anni precedenti.

La sua variazione infatti è pari a 3,8%. In questi termini, si interrompe il trend negativo che ha visto la consistenza di tale credito ridursi del -1,5% nel periodo compreso fra fine settembre 2010 e fine settembre 2011, e del -2,5% nei dodici mesi successivi; inoltre si rafforza la debole crescita pari a 0,8%, re- lativa al periodo che va da settembre 2012 a settembre 2013.

Anche a livello nazionale incomincia ad intravedersi un ruolo più positivo del credito agrario di breve periodo, nonostante che la sua variazione, pur posi- tiva, si fermi all’1,5%.

In particolare, nei successivi trimestri in cui è divisibile il periodo in esame, si constata che la variazione della consistenza di tale tipologia di credito pre- senta un’alternanza di segno positivo e di segno negativo. Così, nell’ultimo trimestre del 2013 la consistenza di tale credito ha una debole crescita pari allo 0,8%; a sua volta, nei primi due trimestri del 2014 si registra una riduzione di modesto importo, che espressa in percentuale è pari rispettivamente a -0,7% e a -1,4%. Ma è proprio nel terzo trimestre dell’anno che si assiste ad una netta ripresa del credito agrario di breve periodo, che raggiunge il 5,2%.

Le corrispondenti variazioni trimestrali a livello nazionale presentano, pur con valori differenti, la medesima alternanza di segni positivi e negativi (1,8%;

IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2014

116

-1,6%; -0,7%; 2%)

Nelle nove province della regione si rileva una variabilità di situazioni; co- sì, una crescita di rilievo caratterizza questa variabile riferita alle province di Forlì (10,7%) e alle province di Bologna e Modena. Variazioni di segno nega- tivo, di importo comunque contenuto, si hanno solo in tre province; in partico- lare è la provincia di Reggio Emilia quella in cui la riduzione raggiunge il va- lore più elevato pari al -3,4%.

Nella maggior parte delle realtà provinciali si rileva una notevole variabili- tà all’interno dei singoli trimestri compresi nel periodo in esame; è comunque vero che nella quasi totalità dei casi si conferma che è l’ultimo trimestre ogget- to di rilevazione quello in cui si verifica una forte crescita, che addirittura arri- va al 19,5% per la provincia di Bologna.

Con riferimento al credito agrario regionale a medio termine, la stretta cre- ditizia fortemente pesante nel periodo compreso fra fine settembre 2011 e fine settembre 2012, tanto da far rilevare una sua riduzione del -7,9%, che si è poi allentata con riferimento al periodo compreso fra fine settembre 2012 e 12 me- si dopo, segnando una flessione piuttosto debole del -0,2%, ora sembra avere raggiunto un punto di svolta positivo; infatti negli ultimi dodici mesi cresce dell’1,2%. A livello nazionale permane ancora una flessione, anche se di mo- desta entità, pari a -0,6%, e certamente di un valore molto più contenuto rispet- to agli anni precedenti ( -8,7% relativamente al periodo fine settembre 2011– fine settembre 2012; -1,8% relativamente ai dodici mesi successivi).

Per quanto concerne le variazioni trimestrali, si constata che a fronte di tre trimestri in cui la consistenza di tale credito varia con segno positivo, solo un trimestre presenta una variazione di segno negativo; in particolare è nell’ultimo trimestre oggetto di rilevazione che, analogamente a quanto già ve- rificato con riferimento al credito agrario di breve termine, la variazione posi- tiva ha un valore più elevato, seppure con uno scarto modesto, rispetto alle va- riazioni con segno positivo rilevate negli altri trimestri ( rispettivamente 0,9%; -2,8%; 1,3%; 2%)

Nelle nove province dell’Emilia Romagna, la variazione della consistenza del credito agrario a medio termine negli ultimi dodici mesi ha caratteristiche decisamente differenziate, che presentano un notevole scostamento rispetto al- la media regionale. In alcune di esse, la variazione è decisamente positiva, fino ad arrivare all’incremento più elevato, pari al 31,7% per la provincia di Ra- venna. In altre, la riduzione è molto elevata, raggiungendo il -16%, come per la provincia di Bologna.

Anche con riferimento alle variazioni trimestrali, le specifiche realtà pro- vinciali presentano notevole diversità tra di loro; tuttavia in un buon numero di casi si possono confermare le medesime caratteristiche di cambiamento, con

6. IL CREDITO E L’IMPIEGO DEI FATTORI PRODUTTIVI

variazioni di segno positivo, evidenziate a livello regionale.

Infine, con riferimento alla terza tipologia di credito agrario regionale, quella di lungo periodo, la variazione della sua consistenza negli ultimi dodici mesi ha una peculiarità rispetto alle altre due tipologie di credito. Tale credito, infatti, ha una consistenza stabile, non si caratterizza per una variazione né po- sitiva, né negativa; la sua staticità si rafforza rispetto a quanto emerge dal con- fronto della sua consistenza rilevata a fine settembre 2013 rispetto a quella di 12 mesi prima, periodo in cui la sua crescita, molto contenuta, è pari allo 0,9%.

Inoltre, si può anche constatare che la dinamica evolutiva della consistenza di tale credito nei quattro trimestri del periodo in esame (settembre 2013- settembre 2014), pur alternando variazioni di segno positivo con quelle di se- gno negativo, presenta valori non particolarmente distanti l’uno dall’altro, pari rispettivamente a 0,9%; -2,8%; 1,3%; -0,5%.

Nelle singole realtà provinciali, dal confronto della consistenza del credito agrario di lungo termine a fine settembre 2014 rispetto a quella di 12 mesi prima, emergono sia variazioni con segno positivo, sia variazioni con segno negativo; nella maggior parte dei casi, comunque, la dinamica evolutiva è piut- tosto stabile; la crescita più elevata si ha per la provincia di Bologna, che espressa in percentuale, è pari a 3,9%; la variazione negativa più forte si ha in corrispondenza della provincia di Ferrara, pari a -4,5%.

In conclusione, negli ultimi 12 mesi l’incremento, seppur debole, della consistenza del credito agrario sembra aver privilegiato nettamente il ripristino delle carenze di liquidità, a cui fa seguito il sostegno finanziario a favore degli investimenti di medio periodo.