3. Produzione e redditività del settore agricolo
3.1. L’andamento congiunturale dei redditi agricoli nell’Unione Europea Europea
Nel 2016 i redditi agricoli dell’Unione Europea (misurati come valore ag-giunto al costo dei fattori dell’attività agricola per unità di lavoro annuali) si sono leggermente contratti (-0,4%) rispetto al 2015; si riduce così la tendenza negativa degli anni precedenti, che ha visto riduzioni del 2,1% tra il 2015 e il 2014 e dell’1,8% tra il 2014 e il 2013. I Paesi Membri che hanno evidenziato un aumento sono 17, mentre 11 hanno subito una contrazione, in misura molto diversa (tabella 3.1).
Le variazioni positive più rilevanti si sono registrate in Romania (+29,1%), Ungheria (+13,1%), Portogallo (+12,8%), Slovacchia (+9,7%), Repubblica Ceca (+9,5%) e Austria (+8,9%). Le flessioni maggiori si sono evidenziate in Estonia (-30,6%), Danimarca (-25,1%), Francia (-15,5%), Belgio (-12,1%), Slovenia (-11,0%). L’Italia registra un calo rilevante (-8,4%), mentre tra il 2015 e il 2014 la variazione, pur essendo negativa, risultava più contenuta (-2,6%).
Da sottolineare che, per l’Italia, lo scorso anno la variazione (su dati dei redditi provvisori e stimati alla fine di novembre 2015) era stata data come po-sitiva e pari a +8,7% (Il sistema agro-alimentare dell’Emilia Romagna - Rap-porto 2015, pag.52)1.
I dati sui redditi agricoli sono stati pesantemente rivisti per gli anni prece-denti al 2015 e a dicembre 2016 non è uscita la consueta pubblicazione dell’Eurostat, “Newsrelease”, che fornisce le prime stime, per lo stesso anno, relative ai redditi agricoli e alle grandezze economiche che compongono il processo di formazione del reddito.
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1Per l’anno in questione, rispetto al reddito e all’input di lavoro, gli Stati Membri forni-scono le stime provvisorie alla fine di novembre dello stesso anno e quelle definitve alla fine di febbraio dell’anno successivo. I dati finali sono disponibili invece a settembre dell’anno successivo. I dati sui redditi del Rapporto 2015 erano quindi basati sulle stime fornite a fine novembre dello stesso anno, mentre nelle uscite successive sono state riviste.
IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2016
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Questo paragrafo è quindi frutto delle elaborazioni delle uniche stime al 2016 per le grandezze agricole, disponibili sul sito dell’Eurostat (Database – General and Regional Statistics, Index of the real income of factors in agricul-ture per annual work unit).
Tabella 3.1 - Redditi agricoli nell’UE
Paesi Reddito pro capite (variazione %)
2015/14 2016/15
Belgio 8,3 -12,1
Danimarca -35,3 -25,1
Germania -25,4 5,7
Grecia 11,0 -2,8
Spagna 3,1 4,4
Francia 4,9 -15,5
Irlanda -2,9 4,3
Italia -2,6 -8,4
Lussemburgo -22,7 2,8
Olanda -1,3 8,0
Austria -6,9 8,9
Portogallo 3,0 12,8
Finlandia -20,7 4,5
Svezia 4,9 -0,5
Regno Unito -14,2 -4,1
Repubblica Ceca -13,6 9,5
Polonia -3,5 0,6
Estonia -18,8 -30,6
Lituania 10,2 1,9
Lettonia 23,5 -2,6
Slovacchia -0,3 9,7
Ungheria -4,4 13,1
Slovenia 8,0 -11,0
Malta 5,8 -6,9
Cipro 10,0 8,1
Romania -1,6 29,1
Bulgaria -8,0 3,3
Croazia 17,3 8,0
UE-28 -2,1 -0,4
Fonte: Eurostat, Database, General and Regional Statistics. Index of the real income of fac-tors in agriculture per annual work unit
3. PRODUZIONE E REDDITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO
45 3.2. L’andamento degli aggregati economici dell’agricoltura, silvi-coltura e pesca in Italia e in Emilia-Romagna
3.2.1. L’andamento dei principali aggregati economici dell’agricoltura, silvicoltura e pesca nel 2016
A livello nazionale le stime provvisorie del 2016 dell’Istat sull’andamento dei principali aggregati economici della branca agricoltura, silvicoltura e pesca hanno mostrato una decisa riduzione rispetto all’aumento dell’anno preceden-te, con un calo della produzione (-3,9%) che si attesta a quasi 56 miliardi di euro a prezzi correnti, dovuto alla forte diminuzione del valore aggiunto (-5,4%), mentre minore è stata la flessione dei costi intermedi (-1,8%) (tabella 3.2)2. Lo scorso anno la variazione della produzione era risultata positiva (+2,3%) e dovuta ad un importante incremento del valore aggiunto (+6%).
I principali aggregati economici della branca agricoltura, silvicoltura e pe-–––––––––
2 Nel corso del 2014 l’Istat ha rivisto in modo completo il sistema di contabilità nazionale e nel 2015 ha completato le revisioni dei conti economici dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, ricostruendo anche la serie storica dal 1980 al 2014. Le innovazioni e miglioramenti metodo-logici e definitori sono stati introdotti seguendo le indicazione delle normative europee.
Un’analisi dettagliata di questi cambiamenti è presente nei documenti ufficiali dell’Istat. La revisione ha interessato il valore della produzione agricola, i costi intermedi e il valore ag-giunto dell’intera branca agricoltura, silvicoltura e pesca. Le modifiche hanno riguardato in particolare il settore del vino (DOP e IGP), ma anche il vivaismo e gli allevamenti minori.
Inoltre è stato rivisto il sempre maggiore contributo nelle aziende agricole della multifunzio-nalità, inclusa nelle attività di supporto e secondarie dell’agricoltura. Il valore complessivo delle nuove stime dell’Istat del valore della produzione agricola italiana è risultato superiore del 5% rispetto alle stime precedenti.
Tabella 3.2 - Produzione, valore aggiunto e consumi intermedi dell’agricoltura, silvicoltura e pesca nel 2015-2016 in Italia (valori a prezzi correnti)
Valori correnti (.000 euro) Variazione % 2015 2015* 2015/14 2016/15
Produzione 58.244.135 55.995.062 2,3 -3,9
Consumi Intermedi 24.886.590 24.427.948 -2,3 -1,8
Valore Aggiunto 33.357.545 31.567.114 6,0 -5,4
* Dato provvisorio Fonte: dati Istat.
IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2016
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sca, disponibili per il 2016, evidenziano per l’Emilia-Romagna un valore complessivo della produzione di oltre 6,6 miliardi, comprese le attività secon-darie e di supporto, oltre ai contributi alla produzione. Queste stime provviso-rie dell’Istat, realizzate per il secondo anno con il nuovo sistema di contabilità, registrano nel 2016 un aumento dell’1% della produzione a prezzi correnti, ma anche una crescita dei consumi intermedi pari al 2,3% e una contenuta ridu-zione del valore aggiunto (-0,3%) (tabella 3.3). Lo scorso anno si era verificata una situazione opposta, con una riduzione del valore della produzione (-2,9%), dovuta ad un rilevante calo dei consumi intermedi, (-6,7%) principalmente in termini di prezzo, ed un contenuto aumento del valore aggiunto (+0,9%).
3.2.2. Le attività di diversificazione della branca agricoltura, foreste e pe-sca
Nel 2015 le attività di diversificazione hanno assunto un rilievo sempre maggiore nell’agricoltura italiana, fino raggiungere un valore pari ad oltre 10,7 miliardi di euro e contribuire per un 21% alla formazione della Produzione agricola (tabella 3.4). La loro importanza è stata messa in rilievo dal nuovo si-stema di contabilità nazionale, aggiornato a partire dal 2010 dall’Istat, per uni-formarsi alle rilevazioni dell’Eurostat. Il loro aumento dal 2010 al 2015 è stato di quasi un quarto in termini di prezzi correnti e determinato in particolare dal-le attività secondarie che comprendono, fra l’altro, la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, biogas e biomasse). Le attività di diversifica-zione sono molteplici e traggono origine dai numerosi cambiamenti interni ed esterni all’agricoltura. Si va da attività già consolidate nel corso degli ultimi decenni, come il contoterzismo e l’agriturismo, ad attività tradizionali di prime lavorazioni e trasformazioni dei prodotti all’interno delle aziende agricole, fino a nuove e promettenti attività di diversificazione collegate a nuovi rapporti fra
Tabella 3.3 - Produzione, valore aggiunto e consumi intermedi dell’agricoltura, silvicoltura e pesca nel 2015-2016 in Emilia-Romagna (valori a prezzi correnti)
Valori correnti (.000 euro) Variazione % 2015 2015* 2015/14 2016/15
Produzione 6.566.243 6.630.185 -2,9 1,0
Consumi Intermedi 3.164.964 3.237.819 -6,7 2,3
Valore Aggiunto 3.401.278 3.392.365 0,9 -0,3
* Dato provvisorio Fonte: dati Istat.
3. PRODUZIONE E REDDITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO
47 aree urbane e rurali, come la sistemazione di parchi e giardini e le vendite di-rette, per non trascurare i servizi all’interno delle aree urbane.
Rispetto alle altre regioni, l’Emilia-Romagna si caratterizza per il valore più elevato delle attività di diversificazione, che nel 2015 hanno raggiunto quasi 1,3 miliardi di euro, di cui oltre 744 milioni per le attività di supporto con oltre e 533 milioni per le attività secondarie. Una stima provvisoria della rilevanza delle diverse attività di diversificazione in regione è riportata nella tabella 3.5, che vede prevalere largamente, fra le attività di supporto, il conto-terzismo e la prima lavorazione dei prodotti agricoli. Le attività secondarie, pur essendo nettamente dominate dalla produzione di energia da fonti rinno-vabili affermatesi nel periodo di forte sostegno di queste attività, presentano comunque una maggiore diversificazione rispetto alle attività di supporto;
comprendono infatti la prima trasformazione di vegetali e latte all’interno delle aziende agricole, l’ agriturismo (incluse le fattorie didattiche e l’agricoltura so-ciale), la sistemazione di parchi e giardini e le vendite dirette (il cui valore è aggiuntivo rispetto a quello dei prodotti agricoli già contabilizzati).
3.3. Previsione sull'andamento della produzione lorda vendibile