2. Le politiche comunitarie e nazionali
2.2. Lo scenario nazionale
2.2.1. L’applicazione in Italia della PAC e del PSR 2014-2020
Il 2016 è stato il primo anno di completa attuazione della nuova PAC e del PSR 2014-2020 e le difficoltà emerse sono state rilevanti, tanto da far pensare ad una revisione dei regolamenti relativi, che verranno approvati nel corso del 2017 e diventeranno effettivi nel 2018, nell’ambito del così detto “Regolamen-to omnibus”. In particolare, vi sarà un ricalcolo dei ti“Regolamen-toli per tut“Regolamen-to il 2016 e con effetti anche nel 2015 per quelle tipologie di agricoltori che hanno fatto do-manda di accesso alla riserva nazionale. A due anni dall’avvio del processo di attribuzione dei titoli questi non possono essere considerati definitivi. Il rical-colo va in effetti effettuato in quanto il plafond della riserva nazionale non è sufficiente ad accogliere tutte le domande.
Nell’aprile 2016 Agea aveva assegnato i titoli definitivi a seguito della do-manda di assegnazione. La normativa prevede che la fattispecie dei “giovani agricoltori”, A, e dei “nuovi agricoltori”, B, e quella dei “provvedimenti
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ministrativi”, F, debbano vedere le domande completamente soddisfatte. Men-tre la richiesta alle fattispecie “abbandono di terre” (C), “compensazione van-taggi specifici” (D) e “situazione di difficoltà” (E) possono essere tagliate per rientrare nel plafond nazionale. Il valore dei titoli delle fattispecie C e D sono state tagliate del 20% (ovviamente le somme erogate in eccesso saranno recu-perate). Lo stesso problema, ma in modo più grave, si è presentato nel 2016 poiché nel 2015 la normativa prevedeva un ammontare specifico per il plafond mentre nel 2016 il plafond è alimentato solo dal taglio dei titoli per il mancato utilizzo o per gli agricoltori non attivi. Per accogliere tutte le domande delle fattispecie A, B e F si richiede un taglio lineare su tutti i titoli del 4% circa.
La gestione del rischio per il periodo 2015-2020 si presenta con un articola-to contesarticola-to istituzionale pluriennale rivolarticola-to ad assicurare la stabilità di stru-menti di intervento pubblico. Diverse criticità si sono però evidenziate nei primi due anni di attuazione della PAC, con ritardi nell’implementazione e nella spesa. Per quanto riguarda le assicurazioni agevolate vi sono state ecces-sive difficoltà burocratiche e le nuove procedure del Piano Assicurativo Indi-viduale ha mostrato una complessità eccessiva. Altre criticità hanno riguardato il passaggio al secondo pilastro, che ha portato sempre ad una maggiore com-plessità delle procedure. Le conseguenze di questi problemi hanno prodotto notevoli ritardi nell’erogazione del sostegno: a dicembre 2016 la spesa per la gestione del rischio 2014-2020 è ancora nulla. Anche i nuovi strumenti, fondi di mutualizzazione e strumento per la stabilizzazione del reddito, hanno avuto difficoltà nell’implementazione, limitata a poche attività preparatorie, ad alcu-ni studi di fattibilità e al decreto per il riconoscimento dei fondi di mutualizza-zione. Nei prossimi anni il sistema delle assicurazioni agevolate rimarrà lo strumento prevalente per garantire la copertura dei rischi in agricoltura.
Il regolamento della Commissione n. 1617/2016 dell’8 settembre 2016, ha autorizzato gli Stati Membri a versare l’anticipo sui pagamenti della PAC per il 2016, nella misura del:
- 70% per i pagamenti diretti, di cui al Reg. 1307/2013;
- 85% del sostegno concesso nell’ambito dello sviluppo rurale (Reg.
1305/2013) per quanto riguarda le misure connesse alla superficie e agli animali.
Sulla base di questo regolamento, il Ministero delle Politiche agricole, ha impartito ad Agea le direttive per l’effettuazione degli anticipi a partire da ot-tobre. Le misure di Agea hanno però riguardato l’anticipo del 70% per i pa-gamenti diretti mentre nulla è stato disposto per lo sviluppo rurale. I papa-gamenti oggetto di anticipo sono quattro: pagamento di base; pagamento greening; pa-gamento giovani agricoltori; papa-gamento del regime dei piccoli agricoltori.
Re-2. LE POLITICHE COMUNITARIE E NAZIONALI
39 stano, quindi, esclusi dall’anticipo, i pagamenti per il sostegno accoppiato in quanto non sono disponibili i dati nazionali per il conteggio degli importi. Il pagamento greening e quello per i giovani agricoltori saranno pagati qualora siano effettuati gli specifici controlli amministrativi previsti. Non riceveranno l’anticipo nemmeno gli agricoltori che hanno presentato domanda di accesso alla riserva nazionale 2016, in quanto il completamento delle domande è av-venuto ai primi di ottobre 2016. In dicembre, invece, Agea e gli Organismi pagatori hanno potuto erogare il saldo dei pagamenti.
La Corte dei Conti europea nella sua relazione pubblicata a fine ottobre boccia il regime della condizionalità al quale sono legati i pagamenti della PAC. La Corte ha risposto al quesito se il regime della condizionalità raggesse gli scopi previsti dalla normativa comunitaria che lo ha istituito, giun-gendo alla conclusione che la Commissione non può garantire che il sistema sia efficace, poiché non dispone di informazioni sufficienti per valutare in ma-niera adeguata l’applicazione della condizionalità nell’ambito della PAC. Una critica rilevante da parte della Corte, riguarda anche la gestione delle inosser-vanze delle norme sulla condizionalità che hanno registrato livelli sempre più elevati fino ai 70 mila casi del 2014. Le ragioni principali per cui gli agricolto-ri non adempiono agli obblighi di condizionalità è che i requisiti sono troppo complicati. Ulteriori critiche sono rivolte al metodo di calcolo delle sanzioni, che risulta poco armonizzato tra i paesi. Nonostante i tentativi di semplifica-zione apportate alla PAC per il periodo 2014-2020, le procedure sono rimaste complesse. La Corte raccomanda alla Commissione di: sviluppare ulterior-mente i propri indicatori di performance e conformità; proporre di adattare le norme che disciplinano i controlli perché siano mirati in modo più efficace;
definire entro la fine del 2018 una metodologia per misurare i costi della con-dizionalità; incoraggiare un’applicazione più armonizzata delle sanzioni a li-vello dell’UE dopo il 2020.
Il dibattito sul terzo impegno del greening è sempre aperto: obbliga gli agricoltori con una superficie superiore a 15 ettari a destinare una quota pari al 5% dei seminativi dell’azienda ad aree di interesse ecologico (EFA). La soglia del 5% può essere aumentata al 7% nel 2018 a seguito di una relazione della Commissione Europea presentata entro il 31 marzo 2017.
Un impegno importante preso nel 2016 riguarda l’accordo quadro Gover-no-Regioni (datato 11 febbraio 2011 ma di durata quinquennale) che prevede l’impegno a diffondere la banda ultra larga impiegando le risorse previste nell’ambito dei Fondi strutturali e individuate nei POR e nei PSR. Il Mise è impegnato a monitorare le aree “bianche”, e cioè quelle senza infrastrutture, in modo da poter garantire gli investimenti necessari così da sostenere gli obietti-vi dell’accordo stesso. Questa iniziativa risulta finanziabile da diversi PSR
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2014-2020 e le spese ammissibili prevedono anche l’istallazione o l’adeguamento di impianti di banda larga e di rete, software e tecnologie wire-less.