6. Il credito e l’impiego dei fattori produttivi
6.1. Il credito di banca per le imprese agricole
6.1.4. Il ruolo degli istituti di credito
La differente dimensione economica degli istituti di credito è alla base del-la loro cdel-lassificazione in istituti di credito di dimensioni maggiori, grandi, me-die, piccole e minori. Le imprese agricole che necessitano del credito di banca possono pertanto accedere ad istituti di diverse dimensioni, dalle quali deriva-no proposte contrattuali di convenienza diversa per il richiedente.
In base della classificazione suddetta, emerge che un ruolo importante in regione è esercitato dagli istituti di credito di maggiore dimensione. Infatti, a fine settembre 2016, gli imprenditori agricoli presentano una sostenuta posi-zione debitoria nei loro confronti; dei 5.560 milioni di euro di credito agrario in essere a quella data, 1.508 milioni di euro sono riconducibili a tali istituti.
Ciò significa che il 27,1% della consistenza del credito agrario regionale è pre-sente in tali istituti. Ancor più di rilievo è lo stock di credito agrario in essere presso gli istituti di dimensione grande che, con una consistenza pari a 1.590 milioni di euro, rappresenta il 28,6% del credito agrario regionale.
Nell’insieme, presso queste due tipologie di istituti di credito è presente una consistenza di credito agrario pari al 55,7% del credito agrario regionale.
In misura simile a quanto evidenziato per la realtà regionale, a livello na-zionale si conferma la presenza importante degli istituti di credito di dimen-sione maggiore e grande; in particolare, la consistenza del credito agrario pre-sente presso gli istituti di credito di dimensione maggiore raggiunge ben il 32,5%; considerando anche la consistenza relativa agli istituti di credito di di-mensione grande, di poco superiore al 20%, globalmente presso queste due ti-pologie di istituti di credito si concentra il 53,1% del credito agrario regionale
Decisamente significativo è anche il ruolo esercitato dagli istituti di credito di dimensione piccola; infatti la consistenza del credito agrario presente in tali istituti supera i 1.500 milioni di euro, collocandosi al livello della consistenza del credito agrario presente negli istituti sia di maggiore che di grande dimen-sione; pertanto, in tali istituti si concentra il 27,7% della consistenza del credi-to agrario regionale; considerando anche la funzione degli istituti di minore dimensione, la cui consistenza non arriva a 500 milioni di euro, la percentuale si alza al 35,6%.
Con riferimento alla realtà nazionale, ugualmente importante è la funzione di tali istituti di credito, anche se con una presenza relativamente inferiore ri-spetto a quella dell’Emilia-Romagna; infatti la consistenza del credito agrario negli istituti di piccola dimensione rappresenta il 18,8% di quella relativa al
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credito agrario totale; a sua volta, quella degli istituti di credito di minore di-mensione raggiunge il 16,4% del credito agrario regionale.
Infine, i rimanenti 423 milioni di euro di credito agrario regionale rappre-sentano la consistenza presente negli istituti di credito di dimensione media, assorbendo meno del 10% del credito agrario della regione. Anche a livello nazionale si ripropone una quota percentuale piuttosto simile e di poco supe-riore al 10% (tabella 6.3)
Per quanto riguarda il ruolo dei differenti istituti di credito a livello provin-ciale, emerge che la consistenza del credito agrario proveniente dagli istituti di credito di piccola e minore dimensione assume una funzione di spiccato rilie-vo nelle province romagnole, dove essa si avvicina o supera il 50% del totale per le province di Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì e per arrivare al 74,1%
per la provincia di Rimini.
Nelle restanti province, quelle collocate più ad ovest rispetto a Bologna, sono gli istituti di credito di maggiore e grande dimensione a concentrare l’offerta di credito agrario, arrivando all’80% della consistenza del credito agrario, per la provincia di Parma e per quella di Modena.
Infine, nella maggior parte delle province, con la sola eccezione delle pro-vince di Bologna e di Ferrara, la consistenza del credito agrario presente negli istituti di credito di dimensione media non supera il 10% della consistenza del credito agrario provinciale.
La riduzione della consistenza del credito agrario regionale, registrata dal confronto fra la consistenza di fine settembre 2016 rispetto a quella di 12 mesi prima e pari al -2,4%, trova conferma nella variazione con segno negativo ri-scontrabile anche con riferimento alla variazione, nel medesimo periodo, della consistenza del credito agrario relativa alle tre tipologie di istituti che condivi-dono la quota più rilevante di credito agrario regionale. Così, la consistenza del credito agrario negli istituti di credito di dimensione piccola si riduce del -4,2%; mentre quella riferita agli istituti di credito di dimensione maggiore e grande presenta una riduzione che in termini percentuali è pari rispettivamente a -2,8% e a -3,2%.
Differentemente, la consistenza del credito agrario presente negli istituti di credito di dimensione media e in quelli di dimensione minore, che sono quelli la cui consistenza non arriva al 9% del credito agrario regionale, fa registrare una variazione con segno positivo, pari rispettivamente a 2,1% e 4,1%.
A livello nazionale, emerge la forte riduzione della consistenza del credito agrario presente negli istituti di credito di dimensione piccola, che raggiunge il -6,4%; significativa è anche la variazione con segno negativo che caratterizza la consistenza del credito agrario presente presso gli istituti di credito di di-mensione grande, pari al -4,5%.
Tabella 6.3 - Il credito agrario per dimensione degli Istituti di credito in Emilia-Romagna e nelle sue province, a fine settembre 2016
Bologna Piacenza Parma Reggio E. Modena Ferrara Ravenna Forlì Rimini Emilia R. Italia Confronto sul totale, in %
Maggiori 21,4 20,1 34,4 34,2 41,0 26,0 25,7 20,2 8,9 27,1 32,5
Grandi 18,3 46,8 45,8 38,7 39,9 16,0 15,4 20,0 8,2 28,6 20,6
Medie 17,2 6,5 6,6 4,7 9,5 13,2 4,2 7,1 8,7 8,7 11,8
Piccole 32,1 23,7 7,2 16,1 4,8 34,1 47,5 42,2 53,6 27,7 18,8
Minori 11,1 3,0 6,0 6,3 4,8 10,7 7,2 10,5 20,5 7,9 16,4
Totale 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Variazione 2016/2015, in %
Maggiori 1,8 3,6 -1,4 -8,5 -8,8 6,3 5,3 -11,3 -7,5 -2,8 0,0
Grandi -6,6 2,1 -3,1 -2,6 -9,8 2,0 -8,3 4,8 -6,3 -3,2 -4,5
Medie 6,4 13,0 -5,1 9,2 8,6 7,9 15,1 -18,1 -33,4 2,1 -0,9
Piccole 4,6 -6,2 -6,4 1,9 -14,3 -3,9 -4,5 -9,6 -3,8 -4,2 -6,4
Minori 4,9 -2,0 0,4 1,6 9,1 15,1 10,1 -3,9 0,1 4,1 0,3
Totale 2,1 0,8 -2,7 -3,3 -7,3 2,9 -1,1 -7,5 -7,2 -2,4 -2,3
Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne.
123 6. IL CREDITO E L’IMPIEGO DEI FATTORI PRODUTTIVI
IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2016
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Le variazioni nella consistenza del credito agrario provinciale, relativamen-te alle diverse tipologie di istituti, presenta valori molto diversi tra di loro. Co-sì, ad esempio, si verifica una variazione positiva del 15% con riferimento alla consistenza del credito agrario degli istituti di credito di dimensione media per la provincia di Ravenna. Diversamente, si ha una variazione negativa di -18,1%, con riferimento agli istituti di credito di dimensione media, in provin-cia di Forlì. In ogni caso, comunque, le variazioni nelle consistenze del credito agrario nelle varie province dell’Emilia-Romagna, che come già constatato sono piuttosto diverse fra loro, sono determinate dalla combinazione, anch’essa piuttosto varia, del ruolo che assumono le diverse tipologie di istituti di credito della provincia.
Evidenziato che la consistenza del credito agrario in Emilia-Romagna è ri-ferita ad istituti di credito di diversa dimensione, ognuno dei quali con una propria strategia creditizia, ciò che in ogni caso è importante è che l’impresa agricola possa ottimizzare la propria performance economico-finanziaria. Per questo, un ruolo di rilievo può essere esercitato dal credito di banca, a suppor-to sia delle situazioni contingenti di ristrettezze di liquidità, sia delle inderoga-bili necessità di innovazioni, e tutto ciò con innegainderoga-bili ripercussioni positive in termini di redditività del suo capitale investito e con effetti sinergici vantag-giosi sul sistema agro-alimentare e sull’ambiente economico in cui essa vive.