6. Il credito e l’impiego dei fattori produttivi
6.2. L’impiego dei fattori produttivi
6.2.3. L’impiego di fitofarmaci, fertilizzanti, sementi e mangimi
L’impiego di mezzi tecnici, analizzato sulla base di indicazioni del settore distributivo e dei listini delle Camere di Commercio, ha evidenziato i seguenti andamenti.
Relativamente ai fitofarmaci, il mercato ha fatto osservare un lieve incre-mento dei valori di vendita, a fronte di prezzi stabili o in lieve calo, attorno ad un punto percentuale. Rispetto ai dati di lungo periodo, caratterizzati da un progressivo contenimento dei volumi impiegati, l’annata si è contraddistinta per il maggiore ricorso ad alcune tipologie di prodotti necessari a contrastare fitopatie favorite dall’andamento agro-meteorologico. In particolare, l’innalzamento delle temperature e periodi di siccità alternati a piovosità irre-golari, di rilievo nel periodo primaverile, hanno sostenuto l’uso di anticritto-gamici. Nella norma, invece, gli impieghi di insetticidi e di diserbanti, con l’eccezione del modesto incremento di trattamenti contrastanti le infestanti delle colture industriali.
Per quanto riguarda i fertilizzanti, gli impieghi di concimi minerali sono aumentati di circa il 3%, mentre i prezzi sono diminuiti di circa il 2-3%. A fronte di una crescita dei consumi di concimi azotati, utilizzati nelle opera-zioni di copertura ed un lieve incremento dei fosfatici, trainati dai prodotti usa-ti in presemina e semina, si registra la regressione degli impieghi di concimi potassici. Sono risultati sostanzialmente stabili i volumi di concimi composti, mentre continua ad osservarsi un buon apprezzamento dei fertilizzanti organici e organo-minerali. Per quanto riguarda i prezzi dei concimi, nel corso del 2016 è ripreso l'andamento cedente delle quotazioni internazionali, che in parte si è riflesso sul mercato nazionale, per effetto del miglioramento dei tassi di cam-bio euro/dollaro e di minori costi energetici (tabella 6.8). Tra i listini degli azo-tati, si è osservata una drastica riduzione dell'urea (-12,3%), correlata al
consi-6. IL CREDITO E L’IMPIEGO DEI FATTORI PRODUTTIVI
131 stente calo del prezzo dell'ammoniaca, e del nitrato ammonico, mentre si regi-strano quotazioni in rialzo per il solfato ammonico. Nel caso dei fosfatici, le variazioni di segno positivo sono risultate più contenute, trattandosi di un mer-cato in sovrapproduzione e dipendente dagli approvvigionamenti da due aree consolidate (aree del Nord Africa e Paesi del Baltico), senza una reale concor-renza. I prezzi dei prodotti a base di potassio, caratterizzati da limitati quantita-tivi effettuati su mercato “spot”, hanno mostrato una sostanziale stabilità.
Per quanto riguarda le sementi, l'annata si è contraddistinta nel complesso per minori volumi di scambi, con andamento cedente delle quotazioni. In par-ticolare, calano gli impieghi delle sementi cerealicole, in particolare del fru-mento tenero e del mais, coltura quest'ultima che segna un record negativo, in relazione a prezzi molto bassi spuntati sui mercati nelle annate precedenti.
Continua, invece, la crescita del frumento duro, sostenuto da misure di valo-rizzazione delle produzioni di qualità e da accordi della filiera agro-alimentare.
Tra le produzioni industriali, si è interrotto l'aumento degli investimenti a soia, una coltura che aveva mostrato in passato un andamento oscillante delle superfici, correlato alla maggior convenienza rispetto al mais, frenato da prezzi meno interessanti. Continua ad essere depresso l’investimento barbabietola, segnata da negative prospettive di mercato e da dismissioni di impianti produt-tivi. Si segnala invece la crescita degli impieghi di orticole, in particolare delle specie sostenute da accordi di coltivazione.
I listini delle sementi cerealicole si sono allineati su valori inferiori all'anno
Tabella 6.8 - Prezzi prevalenti dei principali concimi (euro/q)
2012 2013 2014 2015 2016 Var. % 2015/2014
Var. % 2016/2015 Perfosfato minerale granulare
0-19-0 25,30 25,40 23,90 24,37 25,13 2,0 3,1 Perfosfato minerale triplo
0-46-0 46,92 43,48 41,23 44,00 44,13 6,7 0,3 Nitrato ammonico 26% 31,42 31,50 31,55 32,63 29,58 3,4 -9,3 Solfato ammonico 21% 27,42 26,00 25,24 26,75 31,42 6,0 17,5 Urea agricola 46% 46,71 45,25 42,46 42,50 37,29 0,1 -12,3 Complesso Binario N/P 18/46 57,60 55,00 53,50 53,58 54,50 0,1 1,7 Complesso Ternario N/P/K
11/22/16 51,00 51,00 51,00 54,50 58,50 6,9 7,3 Complesso Ternario N/P/K
15/15/15 43,00 43,00 43,00 44,35 43,54 3,1 -1,8
Fonte: Listini Annuali e mensili Camera di Commercio di Ravenna
IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2016
132
precedente, sia per il frumento tenero che per l'orzo (-4%). Nonostante il mag-giore apprezzamento mercantile della semente di frumento duro, si registra un calo sensibile del prezzo (-13%).
Le foraggere hanno evidenziato buoni investimenti, sostenuti da misure in-centivanti nuovi avvicendamenti colturali; sono state tuttavia penalizzate da condizioni meteo-climatiche non ottimali, che si sono riflesse sulle quotazioni di mercato del prodotto. I listini delle sementi di erba medica, pur avendo evi-denziato una lieve regressione (-4%), continuano tuttavia ad essere sostenuti dall'apprezzamento dei mercati e dalla ridotta disponibilità sulle piazze nazio-nali.
Per quanto riguarda i prodotti destinati all’alimentazione animale, il com-parto zootecnico ha beneficiato di rilevanti cali dei prezzi delle materie prime;
rimangono sostanzialmente stabili le quantità impiegate per i settori suinicolo e bovino, mentre continua a crescere la domanda del comparto avicolo, soste-nuta da un trend positivo dei consumi. L'analisi degli scambi delle principali materie prime di interesse mangimistico sul mercato di riferimento di Bologna evidenzia la quasi totalità delle quotazioni medie annue di segno negativo (fi-gura 6.2). Prosegue dunque l'andamento regressivo iniziato nel 2014, che ri-flette la dipendenza dei prezzi delle materie prime dai fenomeni congiunturali di disponibilità interna ed estera di cereali, derivati e semi oleosi, caratterizzata nel complesso da surplus produttivo e tenuta delle scorte.
Tra i cereali, i listini del frumento tenero, scambiato a circa 167 euro/t,
mo-Figura 6.2 - Prezzi medi mensili delle materie prime di interesse mangimistico - anni 2012 – 2016
Fonte: Camera di Commercio di Bologna - Listino annuale dei prezzi
6. IL CREDITO E L’IMPIEGO DEI FATTORI PRODUTTIVI
133 strano ulteriori ribassi rispetto all'anno precedente (-11%). Si osserva un ana-logo andamento cedente anche per le quotazioni dell'orzo, che calano del 10%.
In controtendenza, i prezzi del mais recuperano di circa 11 euro/t (+6%), per effetto della riduzione dell'offerta nazionale. I listini dei sottoprodotti molitori evidenziano consistenti ribassi del farinaccio, scambiato a circa 150 euro/t (-10%), mentre le quotazioni del cruscame tenero cubettato fanno registrare va-riazioni di segno negativo più contenute (-5%).
I prezzi delle materie prime proteiche, sostenuti in passato anche dalla ri-dotta offerta internazionale e da fenomeni speculativi, confermano l'an-damento cedente dell'ultimo triennio: le quotazioni della farina di soia, sia di provenienza nazionale che estera, si sono collocate sui 350 euro/t, con un calo di circa il 4% rispetto all'annata precedente. Le quotazioni delle foraggere si sono mostrate in lieve ripresa, pur mantenendo variazioni di segno negativo, a causa della ridotta domanda del settore zootecnico. In particolare, grazie al so-stegno dell'offerta estera, reggono le quotazioni della medica disidratata, scambiata a 205 euro/t (-4%).