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L’applicazione della PAC ai seminativi

Nel documento Volume Rapporto 1999 (.pdf 3.8mb) (pagine 79-83)

3. LE POLITICHE REGIONALI PER IL SETTORE

3.5. L’applicazione della PAC ai seminativi

Secondo i dati provvisori diffusi dall’ex Aima, la politica comunitaria in

tema di seminativi ha dato luogo nel 1999 ad oltre 51 mila domande di com-pensazione, con una sensibile riduzione rispetto all’anno precedente (-4,9%)1. Anche le superfici interessate dalle compensazioni si sono ridotte, sia pure in misura più contenuta (da circa 450 mila a poco meno di 438 mila ettari, pari al 2,8%). Negativo è stato anche l’andamento delle compensazioni, che sono ammontate nel 1999 ad oltre 317 miliardi di lire. Ciò corrisponde ad una ri-duzione degli importi liquidati agli agricoltori pari al 2,5%, inferiore a quanto prevedibile a seguito del passaggio dall’Ecu all’Euro.

La disaggregazione territoriale evidenzia come le superfici oggetto di compensazione siano fortemente concentrate nelle province di Ferrara e di Bologna, che assieme assommano oltre il 44% delle superfici interessate a livello regionale. Le superfici hanno fatto registrare una riduzione in tutte le province, anche se tale tendenza si è manifestata nelle province di Reggio Emilia, di Rimini, di Ferrara e di Modena (fig. 3.1). Per quanto attiene alle compensazioni, queste sono diminuite in tutte le province, ad eccezione di Rimini, dove sono cresciute del 3,1%. La riduzione è risultata particolarmente marcata nelle province di Reggio Emilia e di Modena, mentre sono state più contenute nelle province di Forlì e di Ferrara (fig. 3.2).

1. Il dato relativo al 1998 differisce da quello presentato lo scorso anno. Quest’ultimo era infatti il frutto di una stima elaborata su dati parziali. Recentemente l’ex Aima ha forni-to i dati completi, cosicché è ora possibile proporre anche per il 1998 i dati corretti.

Fig. 3.1 - Superfici a seminativo oggetto di compensazione al reddito (ettari)

-20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000

PC PR RE MO BO FE RA FO RN nd

'98 '99

Fonte: elaborazioni su dati provvisori ex Aima.

Per quanto concerne il regime di applicazione prescelto dagli imprendito-ri, sembra essersi invertita la tendenza favorevole al regime generale. Le domande per il regime generale sono infatti diminuite di circa 2.000 unità, mentre la loro quota è passata dal 21,4% al 18,4% del totale. Il peso di que-ste domande è molto superiore se si fa riferimento alle compensazioni, pas-sate dal 67,5% nel 1998 al 66,6% del totale nel 1999. Esaminando i dati relativi alle superfici ed alle compensazioni medie delle aziende che hanno operato secondo il regime generale, si osserva come tali elementi abbiano fatto registrare un forte aumento fra il 1998 ed il 1999, chiaro segno di come la riduzione del numero di aziende interessate a tale regime di applicazione sia dovuto essenzialmente ad una “fuga” delle aziende di piccole o di medie dimensioni.

Considerando le realtà provinciali, si osserva una situazione assai diversi-ficata (fig. 3.3). La provincia di Ferrara continua ad essere quella caratteriz-zata da una maggiore adesione al regime generale, anche se la percentuale degli imprenditori che opta in tal senso è passata dal 60% al 51%.

I dati relativi ai diversi tipi di utilizzazione (tab. 3.7) evidenziano una for-te dinamica fra le diverse colture ed una rilevanfor-te capacità di adattamento degli imprenditori agli andamenti di mercato. I cereali hanno interessato po-co meno di 50 mila domande, po-con una flessione (-2,4%) inferiore a quella manifestata dal numero complessivo di domande. Le superfici interessate Fig. 3.2 - Importi delle compensazioni al reddito per i seminativi (miliardi di lire)

-20 40 60 80 100 120

PC PR RE MO BO FE RA FO RN nd

'98 '99

Fonte: elaborazioni su dati provvisori ex Aima.

sono cresciute di circa 10 mila ettari, raggiungendo i 356 mila ettari, mentre l’ammontare complessivo delle compensazioni per i cereali è passato da 229 a 228 miliardi di lire. Tale andamento è tuttavia il frutto di due tendenze dif-ferenti, che hanno interessato la coltura del mais e quella degli “altri cereali”.

Questi ultimi, infatti, hanno registrato un aumento assai contenuto delle su-perfici, mentre la riduzione delle compensazioni è dovuta essenzialmente al fattore monetario. La coltura del mais ha invece fatto registrare un “rimbal-zo” dopo la flessione registrata nella passata campagna, cosicché, pur non essendo aumentato di molto il numero delle domande di compensazione, le superfici coltivate sono passate da 85 a 94 mila ettari (+10,7%). Più modesto è risultato ovviamente l’andamento delle compensazioni, che sono cresciute del 5,6%.

Le oleaginose, prevalentemente rappresentate dalla soia, hanno risentito pesantemente dell’andamento della scorsa campagna di commercializzazio-ne. In drastica riduzione sono risultati sia il numero delle domande (-38,2%), sia le superfici investite (-43,5%). A differenza di quanto avvenuto nell’annata precedente, nel 1999 le compensazioni sono state pienamente ri-conosciute agli agricoltori, sicché il loro ammontare complessivo si è ridotto

“solo” del 19,2%, passando da poco meno di 78 a poco meno di 63 miliardi di lire. Nell’ambito delle oleaginose il migliore andamento è stato registrato per il girasole, che, nonostante la riduzione delle superfici, ha fatto riscontra-Fig. 3.3 - Ripartizione delle compensazioni in base al regime prescelto

0%

20%

40%

60%

80%

100%

PC PR RE MO BO FE RA FO RN nd

R.generale '98 R.speciale '98 R.generale '99 R.speciale '99

Fonte: elaborazioni su dati provvisori ex Aima.

re una crescita delle compensazioni del 5,1%.

Come è noto, nel 1999 è aumentata la quota di superficie che le aziende aderenti al regime generale erano chiamate a destinare al set-aside. Il pas-saggio di tale quota dal 5% al 10% ha dato luogo, oltre alla già osservata diminuzione delle aziende che hanno operato in regime generale, ad un forte aumento delle superfici, che sono passate da poco meno di 16 mila ettari a poco più di 26 mila ettari (+67,5%), mentre le compensazioni sono cresciute del 60,2%. Nell’ambito delle superfici a set-aside, un buon successo è stato ottenuto dalle colture no food, le cui superfici sono più che raddoppiate.

Per quanto concerne gli altri tipi di utilizzazione, si è registrato un signi-ficativo aumento del numero di domande, delle superfici e delle compensa-zioni per le colture proteiche. La crisi del comparto risicolo sembra invece perdurare, poiché le domande di compensazione e le superfici si sono ridotte dell’8,8% e del 4,9% rispettivamente.

Nel documento Volume Rapporto 1999 (.pdf 3.8mb) (pagine 79-83)