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Gli stili alimentari in Emilia-Romagna

Nel documento Volume Rapporto 1999 (.pdf 3.8mb) (pagine 97-101)

4. LE NUOVE TENDENZE DEI CONSUMI ALIMENTARI

4.3. Gli stili alimentari in Emilia-Romagna

L’individuazione degli stili alimentari è oggi più difficile a causa del re-cente rinnovo dell’Indagine sui consumi delle famiglie (dal gennaio 1997).

Infatti, non è a tutt’oggi possibile disporre dei dati disaggregati a livello re-gionale relativi a pasti e consumazioni fuori casa ed alle altre caratteristiche del consumo alimentare per la Regione Emilia-Romagna. Per questa ragione Tab. 4.5 - I consumi alimentari per voci di spesa e per ripartizione territoriale nel 1997 (valori percentuali)

Emilia-R. N. Ovest N. Est Centro Sud Isole Italia Pane e cereali 18 17,1 17,7 15,8 15,7 16,4 16,6 Carne 23,5 23,6 22,4 24,7 23,4 23,7 23,6 Pesce 6,3 6,2 5,9 8,3 9,5 9,5 7,7 Latte formaggi e uova 14,7 14,3 15 13 14,5 13 14,1 Olii e grassi 4,2 4,7 4,4 5 5 5,3 4,8 Patate frutta e ortaggi 17,2 16,7 17,5 17,4 16,4 16 16,8 Zucchero, caffè e drogheria 7,1 7,7 7,7 7,2 7,7 8,1 7,7 Bevande 9,1 9,8 9,4 8,5 7,7 7,9 8,8 Consumi alimentari e

bevande 100 100 100 100 100 100 100 Fonte: ISTAT - I Bilanci delle famiglie 1997.

ci limiteremo a commentare prevalentemente i dati resi disponibili dall’ISTAT, per il 1997 e 1998, ponendo attenzione alle differenze fra ripar-tizioni geografiche.

Risulta evidente come l’Emilia-Romagna appartenga a quella zona del Paese dove è più elevata la spesa media mensile delle famiglie per pasti e consumazioni fuori casa (tab. 4.7). Nelle Regioni Nord-orientali la spesa media mensile delle famiglie per pasti e consumazioni fuori casa è la più alta Tab. 4.6 - I consumi non alimentari per voci di spesa e per ripartizione territoriale nel 1997 (valori percentuali)

Emilia-R. N.Ovest N.Est Centro Sud Isole Italia Tabacchi 1,0 1,1 0,9 1,2 1,6 1,7 1,2 Abbigliamento e calzature 7,1 7,7 7,6 8 10,4 9,6 8,4 Abitazione (principale e

secondaria) 29,1 27,8 27,8 29 24,4 26,5 27,3 Combustibili ed energia 6,7 5,8 6,4 5,8 5,6 5,7 5,9 Mobili, elettrodomestici e

servizi per la casa 7,2 7,7 7,9 8,3 11,7 10,6 8,8 Sanità 5,5 5,7 5,5 5,1 5,2 4,8 5,4 Trasporti 19,5 18,5 19,3 18,1 18,4 19,2 18,6 Comunicazioni 2,3 2,3 2,2 2,7 2,8 2,8 2,5 Istruzione 1,1 1,9 1,5 1,6 2,6 1,9 1,9 Tempo libero, cultura e

giochi 5,9 6,7 6,4 6,8 6,3 6,2 6,6 Altri beni e servizi 14,7 14,7 14,5 13,3 11,1 11 13,4 Consumi non alimentari 100 100 100 100 100 100 100 Fonte: ISTAT - I Bilanci delle famiglie 1997.

Tab. 4.7 – Spesa media mensile delle famiglie per pasti e consumazioni fuori casa per ripartizione geografica

1997 1998 Val. ass. indice Val. ass. indice Nord 141.967 127,0 142.703 124,1

Nord-Est 151.713 135,7 - -

Centro 112.957 101,1 116.955 101,7 Mezzogiorno 67.698 60,6 74.030 64,4

Isole 68.064 60,9 - -

Italia 111.782 100,0 115.030 100,0

Fonte: ISTAT, Indagine sui consumi delle famiglie 1997 e Note Rapide, 18/06/99.

in Italia (pari a circa 152.000 lire) ed è più che doppia rispetto a quella delle Regioni del Mezzogiorno e a quelle insulari (circa 68.000 lire). Si hanno tut-tavia differenze sostanziali considerando le famiglie residenti nel Nord-Est, per numero di componenti e per condizione professionale della persona di ri-ferimento.

Le persone single, fra cui vi sono anche i pensionati che comunque han-no una spesa strutturalmente più bassa per questa voce, raggiungohan-no il livel-lo più elevato: la spesa media mensile per pasti e consumazioni fuori casa è pari a circa 97.000. Sono determinanti all’interno di questa tipologia di fa-miglie, i comportamenti di spesa dei single giovani o comunque in età lavo-rativa i quali risultano forti consumatori di pasti fuori casa. Scendono invece all’aumentare dell’ampiezza familiare i valori di spesa media mensile per componente.

Anche la condizione professionale della persona di riferimento differen-zia fortemente i valori di spesa (tab. 4.8). Spiccano con i valori più elevati le famiglie con persona di riferimento imprenditore o libero professionista, se-guite da quelle in cui la persona di riferimento è dirigente o impiegato. Sen-sibilmente inferiori risultano invece i valori di spesa per le famiglie di ope-rai, altre persone non in condizione professionale e pensionati.

Informazioni più dettagliate per l’Emilia-Romagna nel 1997 sono desu-mibili dall’Indagine Multiscopo, che mette in evidenza un ricorso al pranzo extradomestico è più evidente rispetto alle altre Regioni.

Circa un quarto delle persone di tre anni e più non pranza in casa. Deci-Tab. 4.8 – Spesa media mensile per componente per pasti e consumazioni fuori casa per condizione professionale della persona di riferimento (Italia Nord-Orientale)

1997

Val. ass. Indice

Indipendenti Imprenditori-liberi professionisti 99.177 170,0

Lavoratori in proprio 69.923 119,8 Dipendenti

Dirigenti-impiegati 83.953 143,9

Operai e assimilati 54.562 93,5 Condizione non professionale

Pensionati 38.366 65,8

Altri in cond. non professionale 48.781 83,6 Italia Nord-Orientale 58.351 100.0 Fonte: ISTAT, Indagine sui consumi delle famiglie 1997.

samente superiore alla media nazionale è la quota di persone che mangia in mensa, seguita da coloro che pranzano in ristorante/trattoria e da chi pranza in un bar. Sensibilmente inferiore alla media nazionale è invece la quota di coloro che pranzano sul posto di lavoro, modalità più diffusa in aree del pae-se in cui è meno rilevante il grado di terziarizzazione dell’occupazione (tab.

4.9).

L’Indagine Multiscopo permette, inoltre, di analizzare anche alcune abi-tudini alimentari che esulano dal semplice luogo di consumo. Ci si riferisce al consumo di bevande alcoliche per cui i dati caratterizzano l’Emilia-Romagna come una regione in cui le persone (di 14 anni e più) tendono a preferire, rispetto alla media nazionale, il vino piuttosto che la birra. I con-sumatori di vino raggiungono circa i due terzi del totale (+10% rispetto alla media nazionale) mentre i consumatori di birra scendono al 43,5% (-7% ri-spetto alla media nazionale, tab. 4.10). I non consumatori né di vino o birra, né di alcool, coprono circa un quarto delle persone di 14 anni e più (-13% ri-spetto alla media nazionale).

La Regione Emilia-Romagna e le altre Regioni del Nord-Est si confer-mano come quelle in cui il ricorso al pasto extradomestico è più evidente ri-spetto alle altre Regioni italiane. La maggior presenza di persone giovani single e la maggiore propensione da parte delle famiglie in cui la persona di riferimento è occupata (in modo particolare imprenditori, liberi professioni-sti, dirigenti ed impiegati) ad effettuare pasti e consumazioni fuori casa, con-tribuisce inoltre a rafforzare una tendenza verso valori di spesa più elevati.

Per quanto riguarda il pranzo, la mensa si conferma come il luogo di consu-mo extradomestico più importante seguita dal ristorante/trattoria e dal bar Tab. 4.9 – Persone di 3 anni e più per stile alimentare (per 100 persone di 3 anni e più)

Pasto principale Dove pranza Anno pranzo cena in casa in

mensa in risto-ranti trattorie

in un

bar sul po-sto di lavoro

1995 72,9 23,2 79,2 10,4 3,0 2,5 Italia=100 95,2 125,4 95,7 131,6 111,1 131,6 1996 72,1 23,5 80,3 10,5 2,4 2,8 Italia=100 97,2 113,5 97,9 131,3 92,3 133,3

1997 70,9 24,1 76,3 10,1 2,8 2,0 4,0 Italia=100 95,6 118,1 96,0 142,3 121,7 105,3 88,9 Fonte: ISTAT, Indagine Multiscopo sulle famiglie, (anni vari).

che sempre più spesso nei centri cittadini fornisce un servizio di piccola ri-storazione particolarmente appetibile per i lavoratori con ridotte pause pran-zo.

Nel documento Volume Rapporto 1999 (.pdf 3.8mb) (pagine 97-101)