• Non ci sono risultati.

I partners commerciali

Nel documento Volume Rapporto 1999 (.pdf 3.8mb) (pagine 118-122)

5. GLI SCAMBI CON L’ESTERO

5.3. I partners commerciali

L’analisi comparata degli scambi commerciali distinti per paese partner dell’Emilia-Romagna, permette di evidenziare alcune significative peculiari-tà degli scambi regionali rispetto al dato nazionale. L’analisi è svolta, come sempre, con riferimento agli ultimi due anni per i quali sono disponibili i da-ti compleda-ti, il 1997 ed il 1998. L’esame condotto su tre soli trimestri, infatda-ti, data la forte stagionalità di talune produzioni e dei relativi flussi di import-export, potrebbe fornire informazioni distorte e non rappresentative degli in-teri scambi.

Con riferimento ai paesi fornitori di prodotti agricoli (settore primario nella tab. 5.6), nel 1998 la Francia ha mantenuto, rispetto all’anno preceden-te, il ruolo di primo paese fornitore, sia per la regione Emilia-Romagna che per l’intero Paese, mentre Germania e USA si sono scambiati le rispettive posizioni: la Germania, già secondo fornitore a livello nazionale raggiunge la stessa posizione anche in ambito regionale. Dalla Francia è giunto in Emi-lia-Romagna il 16% dei prodotti del settore primario importati, quota in au-mento rispetto all’anno precedente; la Germania ha aumentato la sua quota passando dal 10,9% del 1997 al 12,8% dell’anno successivo, mentre con-temporaneamente gli USA hanno ridimensionato il loro ruolo scendendo dal 14,5% all’11,1%. Questa relativa specializzazione delle importazioni regio-nali rispetto agli USA per i prodotti agricoli è probabilmente da ricollegare soprattutto alle forti importazioni di oleoproteaginose e di cereali.

Seguono, in ordine di importanza decrescente, tra i paesi fornitori della regione, Paesi Bassi (7,8%), Spagna (6,2%) e Resto Asia (4,9%); l’ordine di questi paesi è lo stesso sia nel 1997 che nel 1998 per gli scambi con la re-gione, e risulta abbastanza simile anche all’ordine e all’importanza relativa degli scambi dell’intero paese. Due sono gli altri mutamenti importanti

veri-ficatisi tra i fornitori di prodotti agricoli della regione: i Paesi dell’Europa Centro-Orientale (PECO), anzitutto, hanno aumentato la loro importanza passando, da un anno all’altro, dal 3,3% al 4,1%; Belgio e Lussemburgo, al contrario, sono usciti dalla lista dei primi 10 paesi fornitori.

Resta infine confermata, sia a livello regionale che nazionale, l’importanza relativamente modesta dei fornitori UE che si aggira tra il 54%

ed il 57%: per gli approvvigionamenti di prodotti agricoli, sia la regione che Tab. 5.6 - Importazioni di prodotti agroalimentari: quote percentuali dei primi paesi o gruppi di paesi di provenienza nel 1997-98

1997 1998 Danimarca 7,12 5,42 Danimarca 7,79 5,44 Belgio e Lussemburgo 6,89 4,99 Belgio e Lussemburgo 6,33 5,35 Fonte: nostre elaborazioni su dati ISTAT.

il resto del Paese dipendono solo per poco meno della metà dei propri acqui-sti, da quelli effettuati in paesi extra-UE.

Con riferimento ai prodotti dell’industria alimentare, invece, la dipen-denza da forniture provenienti da paesi extra-UE risulta molto più modesta:

l’Emilia-Romagna ha importato dai paesi UE nel biennio considerato (1997-98) il 75-77% dei prodotti; a livello nazionale la stessa quota si attesta sul 79-80%.

I primi tre paesi fornitori sono ormai da tempo gli stessi: Francia, Ger-mania e Paesi Bassi nell’ordine. Questi tre paesi da soli hanno contribuito al-la formazione delle importazioni regionali per una quota complessiva del 47,8% nel 1998, in leggero aumento rispetto all’anno precedente (47,5%);

seguono, in ordine di importanza decrescente, Danimarca (7,8%) e Belgio-Lussemburgo (6,3%), con quote che subiscono solo leggere modificazioni, in più nel primo caso e in meno nel secondo. Nelle posizioni che seguono, si sono verificati alcuni importanti cambiamenti: anzitutto è uscito dal gruppo dei primi 10 fornitori il Brasile, mentre è entrato il gruppo definito come

‘Resto Americhe’ che include i paesi del centro e sud America, esclusi Bra-sile e Argentina. Si riduce invece sensibilmente l’importanza relativa di Ar-gentina e ‘Resto Asia’.

Con riferimento alle esportazioni di prodotti agroalimentari si possono fare due osservazioni preliminari (tab. 5.7). Anzitutto per i prodotti agricoli la dipendenza dai paesi UE risulta maggiore sul fronte delle esportazioni che su quello delle importazioni, a livello sia regionale che nazionale. Se per le importazioni nazionali di prodotti del settore primario la quota dei paesi UE è del 54-55%, per le esportazioni tale quota sale al 79-80%. Il dato risulta ancor più elevato se ci si riferisce alle esportazioni dell’Emilia-Romagna:

quasi l’83% delle vendite sui mercati esteri di prodotti del settore primario della regione, infatti, viene effettuato nei paesi UE. Con riferimento ai pro-dotti dell’industria alimentare, invece, il peso dei paesi UE dal lato delle e-sportazioni risulta inferiore rispetto a quella delle importazioni: vale rispetti-vamente 62% e 80% a livello nazionale e 72% e 77% per gli scambi a livello regionale.

Nel 1998 non si sono registrate variazioni particolarmente significative tra i dieci principali paesi di destinazione dei prodotti dell’Emilia-Romagna;

oltre il 41% delle esportazioni di prodotti del settore primario hanno avuto come destinazione la Germania; questo paese è la prima destinazione anche a livello di esportazioni nazionali, anche se in questo caso la quota risulta leggermente più bassa (36%). Il Regno Unito continua ad essere il secondo paese di destinazione dei prodotti della regione, con una quota dell’8-10%, in aumento tra il 1997 ed il 1998, e sempre superiore alla quota nazionale

che nel 1998 non va oltre il 6%. Con percentuali decrescenti seguono Fran-cia (6,8% nel 1998), Paesi Bassi (6,1%), Austria (5,0%), PECO (4,2%), Svizzera e Spagna (4,1 e 3,9% rispettivamente).

La Germania è anche il principale paese di destinazione dei prodotti dell’industria alimentare sia a livello regionale che nazionale, ma con una quota assai più modesta, compresa tra il 20% ed il 22%. La Francia, seconda destinazione per questi prodotti, detiene invece una quota del 19-20% sulle Tab. 5.7 - Esportazioni di prodotti agroalimentari: quote percentuali dei primi paesi o gruppi di paesi di destinazione nel 1996-97

1997 1998 Paesi Mediterranei 4,20 3,67 Paesi Mediterranei 3,84 3,37 Spagna 3,63 2,83 Grecia 3,66 2,31 Paesi Mediterranei 3,64 2,51 Austria 3,32 3,36 Grecia 3,62 2,53 Paesi Mediterranei 3,21 3,08 PECO 3,04 3,26 Grecia 3,13 2,54 Austria 3,03 3,19 PECO 2,92 3,00 UE (15) 74,00 65,68 UE (15) 75,09 66,30 Fonte: nostre elaborazioni su dati ISTAT.

esportazioni totali regionali, ma solo del 13% circa su quelle totali nazionali.

Seguono poi in ordine di importanza decrescente, Regno Unito e USA, con quote sulle esportazioni regionali nel 1998 del 9,9% e del 5,6% rispettiva-mente. Nelle posizioni seguenti si trovano sostanzialmente gli stessi paesi di destinazione del 1997, con qualche marginale cambiamento di quota e di po-sizione relativa; nell’ordine si ha Spagna, altri Paesi Mediterranei, Grecia e Belgio-Lussemburgo.

Nel documento Volume Rapporto 1999 (.pdf 3.8mb) (pagine 118-122)