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ed il quadro territoriale delle A.S.L.

4.3. Il quadro territoriale e demografico

4.3.3. L’area delle altre province

In quest’ultima sezione verranno esaminate le A.S.L. delle province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo; si tratta in totale di n. 4 A.S.L., poiché ognuna coincide con il territorio di una provincia.

La A.S.L. di Frosinone

Si tratta della A.S.L. che comprende, in assoluto, più comuni, suddivisi in 4 distretti; nella tab. D9 sono riportati il numero dei comuni e la popolazione di ciascun distretto.

Pagina | 146 Tabella D9 – Comuni e popolazione residente nella A.S.L. di Frosinone per

singolo distretto Distretto A 15 91.940 Distretto B 23 185.774 Distretto C 27 104.553 Distretto D 26 115.582 TOTALE A.S.L. 91 497.849

Il Distretto A, pur presentandosi come il più compatto con soli quindici comuni, vede la maggior parte della propria popolazione concentrata nei due comuni di Alatri ed Anagni – che da soli raggiungono i 50.000 abitanti; il resto è disperso negli altri comuni, tutti al di sotto dei 10.000 abitanti. Tredici di essi fanno parte di una comunità montana (che vede la presenza anche di altri comuni del distretto B, e di uno del distretto C); uno dei restanti comuni fa parte di un’altra comunità montana, insieme a comuni del distretto B. Globalmente la struttura della popolazione si presenta relativamente giovane, con una percentuale di ultrasessantacinquenni che nel 2006 era intorno al 17%.

Il Distretto B è il più densamente popolato; anche qui, più della metà degli abitanti è assorbita da pochi comuni (Frosinone, con oltre 48.000 abitanti, ed altri tre comuni che si attestano attorno ai 20.000), ed il resto è disperso tra gli altri venti – nessuno dei quali, però, scende al di sotto dei 1.000 abitanti. L’indice di vecchiaia presenta forti differenziazioni tra i diversi comuni, oscillando, secondo i dati 2006, da circa 120 sino addirittura ad oltre 270 – senza che peraltro ciò sia connesso con l’ampiezza demografica.

Il Distretto C, suddiviso in ben 27 comuni, conferma la tipologia di addensamento della popolazione già vista nei precedenti, con un comune al di sopra dei 25.000 abitanti, due intorno ai 12.000 e tutti gli altri al di sotto dei 10.000. L’area è vasta e frammentata geograficamente, con difficoltà di comunicazione e di accesso; molti comuni sono ulteriormente dispersi in un alto numero di nuclei abitati (sino a 40). I comuni sono suddivisi in due comunità montane, delle quali fanno parte anche altri comuni del distretto D. La quota di popolazione è sostanzialmente stabile, e presenta globalmente un alto indice di vecchiaia: nel 2008, l’indice medio

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distrettuale era intorno a 190, ed a parte alcune punte in basso (96) ed in alto (263) la maggioranza dei comuni si attestava intorno a 180-200.

Il Distretto D presenta, se possibile, ancora maggiore dispersione rispetto agli altri: dei 26 comuni che lo compongono – suddivisi in 4 diverse comunità montane – Cassino si attesta sui 33.000 abitanti, Pontecorvo sui 13.000 e tutti gli altri al di sotto degli 8.000 abitanti. La popolazione anziana costituiva nel 2008 circa il 19% della popolazione totale, ed è andata progressivamente crescendo, soprattutto nei comuni più piccoli che hanno visto lo spostamento della popolazione giovanile verso centri maggiori. L’indice di vecchiaia globale per l’intero distretto era nel 2008 pari a 146, presentando anche qui una notevole variabilità, tra un minimo di 89 sino addirittura a 431 nel comune più piccolo, composto di soli 289 abitanti.

La A.S.L. di Latina

Comprende il territorio di 33 comuni, suddivisi in 5 distretti; nella tab. D10 sono riportati il numero dei comuni e la popolazione di ciascun distretto.

Tabella D10 – Comuni e popolazione residente nella A.S.L. di Latina per singolo distretto

Distretto 1 – Aprilia-Cisterna 4 117.087

Distretto 2 – Latina 5 164.978

Distretto 3 – Monti Lepini 8 58.148

Distretto 4 – Terracina-Fondi 7 104.201

Distretto 5 – Formia-Gaeta 9 106.803

TOTALE A.S.L. 33 551.217

Il Distretto 1 presenta una situazione del tutto particolare, con quattro comuni di ampiezza notevolmente diversa tra loro, dai quasi 70.000 di Aprilia ai 35.000 di Cisterna, passando agli 11.000 di Cori sino ai circa 1.000 del comune più esiguo, Roccamassima. Ciò comporta evidentemente forti differenze tra i comuni, e si riflette anche sulla struttura della popolazione: se globalmente il distretto 1 si presenta come il più “giovane”, con un indice di vecchiaia che nel 2005 si attestava complessivamente su 92, la percentuale di ultrasessantacinquenni oscillava tra il 12,6% del comune maggiore al 23,5% di quello meno popoloso.

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Il Distretto 2 presenta per certi versi uno sbilanciamento ancora più forte verso il comune di Latina, che con i suoi 118.000 abitanti è il secondo del Lazio per ampiezza demografica; i restanti comuni sono però, a due a due, maggiormente simili. La struttura della popolazione è abbastanza omogenea nei diversi comuni, con una percentuale di ultrasessantacinquenni che nel 2005 si attestava intorno al 14% degli abitanti, tranne che nel comune più piccolo, sui 4.000 abitanti, in cui arrivava al 19.

Il Distretto 3 si caratterizza per comprendere due comuni tra i 10.000 ed i 25.000 abitanti, e tutti gli altri al di sotto degli 8.000; tutti i comuni fanno parte dell’omonima comunità montana, che comprende anche i comuni meno popolati dei distretti 1 e 2. Insieme al distretto 5 costituisce quello maggiormente “anziano”, con una percentuale globale di ultrasessantacinquenni, nel 2005, superiore al 17%, ed un indice di vecchiaia di 126. Anche qui si possono notare differenze tra i due comuni maggiori, che si attestavano sul 16% di anziani, e quelli meno popolosi, che raggiungevano e superavano il 20%.

Il Distretto 4 presenta una doppia polarizzazione, con due comuni vicini ai 40.000 abitanti e gli altri al di sotto dei 10.000; tranne S. Felice Circeo, fanno tutti parte di una stessa comunità montana. Dal punto di vista della struttura demografica costituisce uno dei due distretti più anziani, con un indice di vecchiaia globale di 121 (dati 2005); la maggior parte dei comuni si attesta su una percentuale di ultrasessantacinquenni intorno al 18%, con due punte estreme: la più bassa, intorno al 13, nel comune di Fondi (uno dei due più grandi), e la più alta, oltre il 26%, nel comune di minori dimensioni (al di sotto dei 1.000 abitanti).

Il Distretto 5 si sviluppa nella parte più meridionale della provincia (e della regione), confinando a sud con la Campania. Presenta tre comuni di maggiori dimensioni, tra i 19.000 ed i 37.000 abitanti, e gli altri al di sotto dei 10.000; sei di essi (compresi due dei tre maggiori) fanno parte di una comunità montana; comprende anche le isole di Ponza e Ventotene, ciascuna delle quali costituisce comune a sé. La realtà territoriale dunque, pur non essendo particolarmente estesa, si presenta molto variegata. Dal punto di vista della struttura della popolazione, la percentuale di ultrasessantacinquenni (anche qui, secondo i dati del 2005) è in tutti i comuni superiore al 15%; vi sono variazioni, non collegabili però in questo caso

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all’ampiezza demografica; il comune più “anziano” risulta essere l’isola di Ventotene, con una percentuale che si avvicina al 22%.

La A.S.L. di Rieti

È la A.S.L. meno popolosa in assoluto, pur comprendendo il territorio di 73 comuni; nella tab. D11 sono riportati il numero dei comuni e la popolazione di ciascuno dei 5 distretti in cui è articolata.

Tabella D11 – Comuni e popolazione residente nella A.S.L. di Rieti per singolo distretto

Distretto 1 – Montepiano Reatino 25 77.193

Distretto 2 – Mirtense 20 33.951

Distretto 3 – Salario 12 27.896

Distretto 4 – Salto-Cicolano 7 10.421

Distretto 5 – Alto Velino 9 10.518

TOTALE A.S.L. 73 159.979

Il Distretto 1 è il più popoloso, poiché comprende Rieti, la città capoluogo, che da sola conta oltre 47.000 abitanti; se si esclude questa, e Cittaducale, che ne ospita circa 7.000, tutti gli altri comuni sono al di sotto dei 4.000 abitanti (e ben 16 di essi, addirittura sotto i 1.000); a parte il capoluogo, gli altri sono suddivisi in due comunità montane. Pur presentando globalmente, dai dati 2007, un indice di vecchiaia di 178, grazie al peso esercitato dal capoluogo (che si attesta su un indice di circa 160), vanno evidenziati indici nella quasi totalità superiori a 200, con sette comuni oltre 400, sino ad arrivare al 736 di Collegiove, piccolo comune sui 200 abitanti.

Il Distretto 2 comprende venti piccoli comuni: il maggiore, Poggio Mirteto, conta circa 6.000 abitanti, gli altri sono tutti al di sotto dei 5.000; dodici di essi fanno parte di una comunità montana. Dal punto di vista della struttura della popolazione, l’indice globale di vecchiaia (dati 2007) è di 178 come nel distretto 1; tuttavia si osserva in questo distretto un minore range di variabilità, oscillando tra un minimo di 136 ed il massimo, nei due comuni più “anziani”, di circa 360.

Il Distretto 3 presenta una polarizzazione nel comune di Fara Sabina, vicino al confine con la provincia di Roma e ben collegato con la capitale, che conta circa

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13.000 abitanti; gli altri comuni sono tutti al di sotto dei 4.000. Dal punto di vista della struttura della popolazione questo è il distretto più “giovane”, con un indice globale di vecchiaia di 158 (dati 2007); costituisce anche quello che ha presentato, nel quinquennio 2005-2010, il maggiore incremento demografico, superiore all’11%. In tal senso, pur considerando l’attrattività del comune di maggiori dimensioni, vale la pena di rilevare che oltre la metà dei comuni presenta un incremento superiore al 10%.

Il Distretto 4 comprende sette comuni tutti al di sotto dei 5.000 abitanti, ulteriormente dispersi in 96 frazioni; il territorio è per lo più montano, con dislivelli tra i 1700 ed i 550 metri slm, e coincide con l’omonima comunità montana, che è stata delegata alla gestione dei servizi sociali. Le vie di comunicazione tra i comuni sono disagevoli, costituite da strade impervie che non permettono un collegamento veloce. A ciò si aggiunga che questo rappresenta il distretto più “anziano”, con un indice globale di vecchiaia (dati 2007) di 283, e con la popolazione in lento ma costante decremento.

Il Distretto 5 comprende nove comuni, tutti al di sotto dei 3.000 abitanti (e ben 6 al di sotto dei 1.000); coincide con l’omonima comunità montana, che anche in questo caso ha ricevuto dai singoli comuni la delega e dunque si occupa della gestione dei servizi sociali. È uno dei tre distretti ad aver ricevuto la qualifica di “Distretto socio-sanitario montano” dalla L. R. 9/2009. Il territorio è anche qui prevalentemente montano, con il 90% al di sopra degli 800 metri slm. L’indice di vecchiaia si avvicina molto a quello del distretto 4, assestandosi, nel 2007, su 278.

La A.S.L. di Viterbo

Comprende il territorio di 60 comuni, suddivisi in 5 distretti; nella tab. D12 sono riportati il numero dei comuni e la popolazione di ciascun distretto.

Pagina | 151 Tabella D12 – Comuni e popolazione residente nella A.S.L. di Viterbo per singolo

distretto Distretto 1 19 56.361 Distretto 2 9 45.825 Distretto 3 8 92.915 Distretto 4 13 63.990 Distretto 5 11 59.048 TOTALE A.S.L. 60 318.139

Il Distretto 1 è situato nella zona più settentrionale, si incunea verso Umbria e Toscana e si estende attorno al lago di Bolsena; è anche il più disperso territorialmente, suddiviso com’è tra ben 19 comuni. È stato anche questo dichiarato Distretto socio-sanitario montano dalla citata L. R. 9/2009, benché solo otto dei comuni che lo compongono facciano parte della stessa comunità montana. A parte Montefiascone, che supera i 13.000 abitanti, gli altri comuni sono tutti al di sotto dei 6.000; la struttura della popolazione si presenta abbastanza omogenea, con la quasi totalità dei comuni che presenta una percentuale di ultrasessantacinquenni tra il 25 ed il 30%, e due comuni intorno al 33%.132

Il Distretto 2 presenta una struttura morfologica diversa rispetto agli altri, ed è l’unico a protendersi sino al mare; è maggiormente compatto nella composizione demografica, con una polarizzazione nel comune di Tarquinia (oltre 16.000 abitanti), e gli altri tutti al di sotto dei 9.000. La struttura della popolazione si presenta globalmente più giovane rispetto al distretto 1: a parte due comuni che hanno il 32% circa di ultrasessantacinquenni, gli altri si assestano tutti su percentuali tra il 20 ed il 24%.

I comuni del Distretto 3 – a parte Viterbo, il capoluogo – si estendono nell’area dei Monti Cimini fino ad arrivare alla valle del Tevere; Viterbo presenta un forte accentramento di popolazione, contando da solo oltre 60.000 abitanti; gli altri comuni sono tutti al di sotto dei 10.000. Dal punto di vista della struttura della popolazione, a parte un comune, Vitorchiano, particolarmente “giovane”, con poco più del 13% di ultrasessantacinquenni, gli altri si attestano tra il 20 ed il 23%.

      

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I dati relativi alle percentuali di ultrasessantacinquenni sui totale della popolazione sono – in questo e negli altri 4 Distretti di questa A.S.L. – frutto di elaborazione personale su dati Istat, e si riferiscono alla popolazione residente al 1/1/2010.

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Il Distretto 4 è disperso in tredici comuni, tutti (a parte Vetralla, di maggiori dimensioni, che conta oltre 13.000 abitanti) al di sotto dei 10.000 abitanti; costituisce il distretto in cui si è registrato, nel quinquennio 2005-2010, il maggiore incremento demografico, pari a circa l’11%. La struttura della popolazione si presenta maggiormente variegata, con una percentuale di ultrasessantacinquenni che oscilla tra il 23% di Barbarano ed il 14% di Monterosi; comune quest’ultimo vicino al confine con la provincia di Roma, che presenta una situazione demografica particolare, avendo assistito, nel quinquennio considerato, ad un incremento demografico addirittura del 40%.

Il Distretto 5 è composto da 11 comuni, di cui il maggiore, Civita Castellana, conta oltre 16.000 abitanti; ve ne sono poi altri due tra gli 8 ed i 9.000, e tutti gli altri al di sotto dei 5.000. Dal punto di vista della struttura della popolazione questo si presenta come il distretto più “giovane”: a parte due comuni (che si attestano intorno al 23% di popolazione ultrasessantacinquenne), gli altri oscillano tutti tra il 12 ed il 19%. Due comuni di questo distretto, insieme ad altri tre del distretto 3 ed a quattro del distretto 4, formano una comunità montana.

Dalla sintetica analisi appena conclusa emerge un quadro territoriale e demografico fortemente disomogeneo, con alcune realtà di alta frammentazione e dispersione, alternate ad aree ad alta densità abitativa.

Vedremo, a partire dal prossimo capitolo, se e come ciò possa influenzare lo sviluppo dell’integrazione socio-sanitaria nella regione.

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5. L’integrazione socio-sanitaria nella regione Lazio: