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ed il quadro territoriale delle A.S.L.

4.3. Il quadro territoriale e demografico

4.3.2. L’area della provincia di Roma

La provincia di Roma è suddivisa in 3 A.S.L.: la Roma F, che si estende nell’area a nord della capitale; la Roma G, che si estende nell’area est; la Roma H, nell’area sud.

La A.S.L. Roma F

Comprende il territorio di 28 comuni, suddivisi in 4 distretti; nella tab. D6 sono riportati il numero dei comuni e la popolazione di ciascun distretto

Pagina | 141 Tabella D6 – Comuni e popolazione residente nella A.S.L. Roma F per singolo

distretto Distretto 1 4 79.835 Distretto 2 2 75.971 Distretto 3 5 53.787 Distretto 4 17 103.975 TOTALE A.S.L. 28 313.568

Il Distretto 1 si estende in parte lungo la fascia costiera, in parte nell’interno, e vede un forte polo di attrazione nel comune di Civitavecchia, con i suoi 52.000 abitanti; rappresenta, tra tutti i distretti, quello con il più alto indice di vecchiaia (nel 2007 oltrepassava i 150 anziani ogni 100 infraquattordicenni).

Il Distretto 2 comprende due soli comuni, Cerveteri e Ladispoli, con una suddivisione sostanzialmente equilibrata della popolazione tra gli stessi (benché il primo abbia un’estensione territoriale molto maggiore del secondo), che ha visto globalmente un incremento, tra il 2005 ed il 2010, del 14%. Si presenta come il distretto territorialmente più esiguo, ma con la maggiore densità abitativa e la maggior percentuale di minori; specularmente, l’indice di invecchiamento della popolazione risulta essere il più basso tra tutti i distretti.

Il Distretto 3 si articola dai dintorni del lago di Bracciano verso nord-est, e vede i due poli principali nei comuni di Anguillara e Bracciano, entrambi con popolazione sui 18.000 abitanti, che hanno visto un significativo aumento nel quinquennio 2005/2010; è il secondo distretto per indice di vecchiaia (nel 2005, quasi 110).

Il Distretto 4 è il maggiormente disperso, dal punto di vista territoriale e demografico: dei 17 comuni che lo compongono, solo tre superano i 10.000 abitanti; oltre ad essere il più popoloso, è quello cha ha visto tra il 2005 ed il 2010 il maggiore incremento di abitanti (superiore al 20%). Dopo il distretto 2, mostra un maggiore indice di natalità.

La A.S.L. Roma G

Comprende il territorio di 70 comuni, suddivisi in 6 distretti; nella tab. D7 sono riportati il numero dei comuni e la popolazione di ciascun distretto.

Pagina | 142 Tabella D7 – Comuni e popolazione residente nella A.S.L. Roma G per singolo

distretto Distretto 1 3 88.275 Distretto 2 9 120.161 Distretto 3 17 83.907 Distretto 4 22 35.116 Distretto 5 10 80.141 Distretto 6 9 75.924 TOTALE A.S.L. 70 483.524

Il Distretto 1 si mostra come il più “compatto”, poiché composto da soli tre comuni; sino al 2002 – prima che Fontenuova si separasse da Mentana diventando autonomo – comprendeva unicamente quest’ultimo e Monterotondo. L’area territoriale del distretto lambisce il territorio del comune di Roma, e ciò probabilmente costituisce il principale motivo per cui, pur essendo il meno esteso territorialmente, è il secondo distretto più popoloso.

Il Distretto 2 rappresenta quello maggiormente popolato, grazie principalmente al comune di Guidonia, che da solo conta oltre 82.000 abitanti, mentre degli altri otto comuni uno solo supera i 10.000; sette comuni compongono la comunità montana dei Monti Sabini e Tiburtini, unitamente ad alcuni comuni dei distretti 3 e 5. La composizione della popolazione si differenzia, per cui ad esempio nel comune di Guidonia gli anziani erano nel 2008 il 14% circa, mentre nel comune di Nerola (uno tra i più piccoli, al di sotto dei 2.000 abitanti) superavano il 25%.

Il Distretto 3 presenta una situazione demografica simile al precedente ma più estremizzata, con il comune di Tivoli che supera i 56.000 abitanti e tutti gli altri al di sotto dei 10.000 (e ben sette al di sotto dei 1.000); inoltre, una parte importante della popolazione – se si escludono i due comuni maggiori – è diffusa tra piccoli nuclei abitati e case sparse, piuttosto che in centri abitati, e questo evidentemente aumenta la complessità. Anche qui, la struttura per età mostra una percentuale superiore di ultrasessantacinquenni (intorno, ed anche oltre il 30%, nel 2007) nella maggior parte dei comuni più piccoli, ed una popolazione più giovane, con percentuali di anziani intorno al 20%, nei comuni di maggiori dimensioni.

Il Distretto 4 è quello che presenta la più forte dispersione, con una popolazione numericamente molto inferiore agli altri e suddivisa in ben ventidue

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comuni, tutti al di sotto dei 10.000 abitanti, dodici dei quali al di sotto dei 1.000. Popolazione che tra l’altro, nel quinquennio 2005-2010, è rimasta sostanzialmente stabile, con un aumento percentuale inferiore al 3%. All’interno del distretto – che costituisce uno dei tre distretti socio-sanitari montani istituiti dalla L. R. 9/09 – venti dei comuni fanno parte di una comunità montana, che comprende altri otto comuni del distretto 3.

Il Distretto 5 si presenta piuttosto variegato, essendo composto da dieci comuni, quattro dei quali hanno una popolazione compresa tra 10.000 e 21.000 abitanti, tre al di sotto dei 1.000 e gli altri nella fascia intermedia. Sono suddivisi in due comunità montane: una che, come già visto, comprende anche diversi comuni dei distretti 2 e 3; l’altra che comprende anche tutti i comuni del distretto 1 della A.S.L. Roma H. Questo distretto ha visto, nel quinquennio 2005-2010, il maggior incremento di popolazione, pari ad un aumento del 15%. Anche qui si può osservare, nei dati relativi al 2007, un aumento della percentuale di anziani man mano che si passa dai comuni più popolosi (in cui si attesta tra il 14 ed il 17%) a quelli più piccoli (dove si attesta tra il 20 ed il 30%).

Il Distretto 6, il più distante dall’area metropolitana, si presenta per certi versi simile al precedente, anche se con minore varietà: tre comuni hanno una popolazione tra i 10.000 ed i 22.000 abitanti, e solo uno al di sotto dei 1.000; cinque dei comuni che lo compongono formano una comunità montana. I restanti comuni, situati in zone pianeggianti, hanno una maggior incidenza di popolazione in età 0-14 rispetto ai comuni montani, ed hanno presentato, dal 1991 a tutt’oggi, un maggior tasso di incremento demografico; un caso particolare è costituito dal comune di Labico, che anche a causa di un movimento migratorio proveniente dalla zona sud di Roma, ha visto, tra il 1991 ed il 2007, un aumento di popolazione del 54%.

La A.S.L. Roma H

Comprende il territorio di 21 comuni, suddivisi in 6 distretti; nella tab. D8 sono riportati il numero dei comuni e la popolazione di ciascun distretto.

Pagina | 144 Tabella. D8 – Comuni e popolazione residente nella A.S.L. Roma H per singolo

distretto Distretto 1 7 92.804 Distretto 2 6 106.208 Distretto 3 2 77.450 Distretto 4 2 102.120 Distretto 5 2 65.775 Distretto 6 2 100.771 TOTALE A.S.L. 21 545.128

Il Distretto 1 si estende nella zona dei Castelli Romani, ed è l’unico a far parte di una comunità montana; si presenta abbastanza omogeneo, con cinque dei comuni tra i 10.000 ed i 20.000 abitanti, e gli altri due al di sotto dei 10.000, ma comunque non piccolissimi; anche dal punto di vista socio-culturale ed economico presenta un buon grado di omogeneità. Tra il 2000 ed il 2007 la percentuale degli ultrasessantacinquenni è aumentata globalmente dal 14 al 16%, e quella dei minori di 18 anni è, seppur di poco, calata. È aumentata anche la percentuale di stranieri, in particolare di provenienza rumena.

Il Distretto 2 – che si estende anch’esso, per buona parte, nella zona dei Castelli Romani – è il più densamente popolato dell’intera A.S.L., grazie in particolare ai comuni di Albano (quasi 40.000 abitanti) e Genzano (24.000). Alcuni comuni presentano disomogeneità interne tra il nucleo centrale – per lo più coincidente con il centro storico – e zone/frazioni periferiche, meno fornite di collegamenti pubblici e di servizi socio-sanitari.

Nel Distretto 3 la popolazione è suddivisa equamente tra i due comuni che lo compongono: Marino – già sulle pendici dei Castelli Romani – e Ciampino, comune autonomo dal 1975 che lambisce il comune di Roma. Entrambi hanno un nucleo abitativo centrale e diverse frazioni, con configurazioni anche molto differenti tra loro dal punto di vista territoriale, storico e antropologico. Presentano una struttura di popolazione non particolarmente anziana, con una percentuale di ultrasessantacinquenni che nel 2005 era di poco superiore al 15%.

Il Distretto 4 si estende a sud del comune di Roma lungo la fascia costiera e comprende, anche qui, due comuni che sino al 1971 erano uniti; costituisce il distretto in cui si è registrato, nel quinquennio 2005-2010, il maggior incremento

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demografico (con una aumento di oltre il 27% di popolazione). Il territorio del distretto si connota infatti, da sempre, come periferia della metropoli di Roma attirando nuclei familiari, anche multiproblematici, e pendolari che per lavoro o studio si spostano durante il giorno verso la capitale. Ciò probabilmente costituisce una delle principali cause della “giovinezza” della struttura della popolazione, che nel 2007 vedeva una percentuale di ultrasessantacinquenni di poco superiore al 12%.

Il Distretto 5 si presenta – rispetto agli altri composti da soli due comuni – come il più squilibrato, con la popolazione concentrata, per l’80%, nel comune di Velletri, territorialmente molto più esteso del comune di Lariano. Anche la struttura della popolazione mostra significative differenze, con ad esempio l’indice di vecchiaia intorno a 120 per Velletri ed intorno ad 80 per Lariano (dati 2007).

Il Distretto 6 è il più decentrato rispetto alla A.S.L., ed il più distante dalla realtà metropolitana di Roma, estendendosi a sud del distretto 4, lungo il litorale.; nonostante tale distanza, è il secondo distretto per crescita demografica nel quinquennio 2005-2010, con un incremento di oltre il 16%. Anche qui, il motivo principale consiste in una costante immigrazione da Roma: in parte di coloro che tendono a trasformare le “case al mare” in residenza abituale; in parte a causa dei residenti trasferiti dal comune di Roma in alloggi popolari acquistati nei territori di Anzio e Nettuno (fenomeno quest’ultimo meno consistente in termini quantitativi, ma certamente più rilevante sotto il profilo sociale). La popolazione risulta pertanto piuttosto “giovane”, con un indice di vecchiaia che nel 2007 si attestava su 112 ad Anzio e 116 a Nettuno.