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ASSOCIAZIONE PROGRESS Progetto IntegrAzione

Data prima compilazione scheda: 27 giugno 2010

ELEMENTI DESCRITTIVI

• Proponente

Associazione Progress. • Oggetto del processo

Integrazione popolazione rom e chiusura del campo nomadi del Poderaccio. • Tempi

Marzo - Novembre 2009 • Fattori di contesto significativi

Il progetto si situa in un periodo contraddittorio, in cui ai validi strumenti per l’integrazione previsti a livello legislativo corrisponde un clima sociale non positivo. Nel quartiere non è stata rilevata una situazione particolarmente problematica, ma è ovvio che il clima sociale generale ha una sua influenza. Il tema è molto rilevante per il quartiere data la presenza ormai da lungo tempo del campo nomadi.

• I luoghi

Questionari e materiali informativi sono stati distribuiti in vari luoghi del quartiere ed anche gli incontri sono stati localizzati in punti diversi e con orari diversificati (subito prima e dopo cena).

• Finalità del processo partecipativo

L’obbiettivo principale era il superamento della situazione di precarietà abitativa del Poderaccio, ma ad esso si aggiungono: informazione verso gli abitanti del quartiere sulla situazione del campo; informazione e discussione sulle normative vigenti e sulle politiche istituzionali che influiscono sulla vita dei rom.

• Costi e risorse

Sostegno Autorità Risorse proprie TOTALE

Personale (unità) 0

Attrezzature 0

Locali 0

Consulenze esterne 23.540

Esperti 14.497

Costo dei partecipanti 0

Foto, registrazione audio e video 2.083

Comunicazione ed informazione 2.480

Altro (risorse organizzative) 7.566

TOTALE 50.000 166 50.166

IL PROCESSO

• Partecipanti

41 interviste a soggetti rilevanti (10 di cui rom); 341 questionari ad abitanti non rom;

128 persone agli incontri pubblici (di 40 cui rom);

La partecipazione dei rom viene giudicata rappresentativa della comunità del Poderaccio.

I questionari sono stati somministrati in diversi punti chiave del quartiere (chiesa, associazioni, circoli ecc.).

Agli incontri sono stati invitati soggetti selezionati come rappresentativi del mondo associativo del quartiere, oltre che della comunità rom. In questo senso il gruppo di persone contattate viene giudicato rappresentativo, avendo tenuto per altro conto anche dell’espressione di posizioni politiche diverse. La partecipazione femminile fra i rom non è stata significativa.

L’organizzatore lamenta la non presenza delle amministrazioni comunale e regionale, mentre importante è stata la presenza del presidente del quartiere.

• Meccanismi di neutralità e imparzialità

Comitato di garanti con compito di monitoraggio, composto da un rappresentante dell’opposizione nel consiglio di quartiere, da una persona rappresentativa della comunità locale e da una persona esterna, ma esperta di partecipazione e noto intellettuale fiorentino.

• Regole/procedure

Non trattandosi di un processo decisionale non erano definite regole strette, ma gli incontri si sono svolti con l’ausilio di facilitatori esperti e con una discussione strutturata su temi predefiniti.

• Informazioni ai partecipanti sul p.p.

Una intensa attività di informazione si è sviluppata nella fase iniziale: oltre ad un incontro pubblico sono stati usati manifesti e volantini, il giornale ed il sito web del quartiere. Si sono realizzati anche vari incontri con associazioni e, soprattutto, 2 incontri con la comunità rom in cui è stata spiegata natura e struttura del processo.

• Coinvolgimento

Il coinvolgimento della comunità rom viene giudicato estremamente positivo e riuscito.

Per il proseguimento del processo il quartiere ha proposto la formazione di un tavolo permanente con rappresentanti istituzionali e della comunità (rom e non), che segua il processo che dovrà portate alla chiusura del campo del Poderaccio.

• Metodo

Questionari e discussione strutturata e facilitata sono stati i 2 strumenti principali. Il processo non aveva obbiettivi decisionali immediati, ma più in generale propositivi e si prestava dunque ad un metodo non fortemente strutturato. • Qualità dialogico-deliberative

I facilitatori avevano il compito di garantire parità di espressione fra posizioni diverse e uguaglianza di accesso alla discussione.

• Restituzione

Non c’è stata una restituzione nel corso del processo, ma al suo termine nel corso di un’assemblea pubblica. Ai partecipanti saranno inviati report sull’attuazione di quanto proposto.

• Sistema politico-amministrativo

L’amministrazione è stata coinvolta tramite il presidente del quartiere, ma è mancata la presenza del comune e della regione, pur più volte sollecitati.

OUTCOME

• Esito

I risultati finali sono stati presentati in un’assemblea pubblica. • Consenso

Il clima generale è stato positivo. Nelle riunioni e nei questionari sono state espresse anche opinioni contrastanti, ma non sono riportate in dettaglio in un documento.

• Legittimità delle scelte

Non sono state operate scelte operative, ma solo condivisa la proposta di chiusura del campo ed integrazione dei suoi abitanti.

• Partecipanti

Giudicati come molto positivi gli effetti sulla comunità rom che ha maturato consapevolezza della richiesta di integrazione che nasce dal territorio ed una forte spinta alla sua distribuzione sul territorio.

• Influenza

Non si è avuto un impatto diretto ed immediato sulle politiche ed il tavolo permanente dovrà monitorare e seguire l’implementazione del progetto di integrazione fino alla chiusura del campo che dovrebbe avvenire in futuro, ma con tempi e modi non chiari al momento.

ELEMENTI (DOMANDE) DI VALUTAZIONE GENERALI

• Il progetto è il risultato dell’iniziativa autonoma di una associazione, anche se è collegato all’attività istituzionale dell’amministrazione del quartiere.

• Non è giudicabile alla chiusura del processo se vi sia stato un effettivo rafforzamento delle capacità e dell’efficacia delle

politiche pubbliche. Al momento però il campo del Poderaccio è ancora esistente.

• I soggetti deboli sono stati i protagonisti del processo.

• Il progetto ha per sua natura caratteristiche molto peculiari e la sua eventuale replicabilità è molto legata al tema in oggetto.

• Il progetto è, in qualche modo, in continuità con pratiche già esistenti e che da anni tendono all’integrazione dei rom nel quartiere 4, anche se non è direttamente collegato a questo.

• Non si può definire un progetto integrato ed intersettoriale in senso stretto, avendo un obbiettivo di tipo sociale molto definito.

COMUNE DI BAGNO A RIPOLI