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COMUNE DI PONTE BUGGIANESE

Il Padule che vorremmo. Processo partecipativo per decidere insieme lo sviluppo del Padule di Fucecchio

Data prima compilazione scheda: 12 ottobre 2010

ELEMENTI DESCRITTIVI

• Proponente

Comune di Ponte Buggianese. • Oggetto del processo

Localizzazione del nuovo impianto di depurazione. Indicazioni generali per la valorizzazione del Padule. Definizione di regole per la regimazione idrica del Padule.

• Tempi

• Fattori di contesto significativi

Nel contesto di Ponte Buggianese si è trattato di una prima esperienza di partecipazione che, negli auspici del proponente, dovrebbe dar luogo a nuove modalità nelle politiche pubbliche. Il tema del depuratore e della regimazione idraulica erano sul tavolo della discussione da anni, con accenti conflittuali.

Il processo, per la parte relativa alla localizzazione del depuratore, fa parte anche di una variante al PS e RU, oltre che del PTCP (accordo di pianificazione).

• I luoghi

Non specificata nei documenti. • Finalità del processo partecipativo

La finalità principale era quella di passare da un quadro conflittuale ad una decisione il più condivisa possibile sui tre aspetti in discussione. La localizzazione dell’impianto di depurazione (a servizio del comprensorio del cuoio) ha costituito comunque l’aspetto prevalente nel lavoro.

• Costi e risorse

Sostegno Autorità Risorse proprie* TOTALE

Personale (unità) 0

Attrezzature 0

Locali 2.900 2.900

Consulenze esterne 69.275 69.275

Esperti 0

Costo dei partecipanti 1.571 1.571

Foto, registrazione audio e video 2.107 2.107

Comunicazione ed informazione 5.952 5.952

Altro (risorse organizzative) 0

TOTALE 69.275 12.529 81804

* Nella colonna si è riportato, dove possibile, il dettaglio delle spese documentate dagli organizzatori. Il totale è diverso dalla loro somma in quanto non tutte le spese sono state dettagliate.

IL PROCESSO

• Partecipanti

Nella prima fase si sono svolte 23 interviste ad osservatori privilegiati, selezionati in quanto avevano preso posizione pubblica sui temi in questione e 369 interviste in luoghi pubblici ad un campione casuale.

Ai tavoli di lavoro hanno partecipato complessivamente 83 persone di cui 32 in rappresentanza di associazioni. Il gruppo si è definito per autoselezione a partire da inviti inviati a tutte le famiglie residenti.

Vi è stata attenzione per una rappresentanza paritaria di genere (es. servizio di baby sitting), non rilevante la partecipazione di altre categorie deboli.

In generale il processo ha portato al confronto fra portatori di interessi e cittadini comuni, ma non è possibile stabilire (dai dati disponibili) se il campione possa dirsi rappresentativo.

A diversi eventi hanno partecipato membri del comitato di garanzia. Necessaria la presenza di tecnici per il tema trattato. • Meccanismi di neutralità e imparzialità

La gestione del processo è stata affidata a due società esterne (bando europeo RT) e coordinata dal garante della comunicazione del comune e garante del PIT.

È stato formato un comitato di garanzia coordinato sempre dal garante della comunicazione. In prima battuta era composto da una componente politica locale (maggioranza ed opposizione) e da una forte componente tecnica. È stato poi allargato a rappresentanti delle associazioni ed a cittadini (5 invitati fra 300 selezionati dall’anagrafe comunale). In questo senso è un comitato molto diverso dalle altre esperienze in quanto composto di 26 persone, alcune coinvolte a titolo personale, altre come esperti e/o rappresentanti di associazioni o istituzioni.

• Regole/procedure

Presentate ad un’assemblea di lancio, per la quale è stato predisposto un documento illustrativo. • Informazioni ai partecipanti sul p.p.

Oltre alle interviste in luoghi pubblici, che hanno svolto anche la funzione di informare, sono stati utilizzati mezzi tradizionali (cartoline, manifesti e locandine). È stato predisposto un sito web apposito, collegato alla homepage del comune ed inviata una lettera a ciascun capofamiglia.

• Coinvolgimento

Sul tema vi erano già posizioni ed interessi molto strutturati e questo ha determinato una rappresentanza dei portatori di interessi forte, mentre i cittadini lontani dal tema hanno partecipato in maniera meno significativa.

• Metodo

Oltre alle interviste strutturate nella fase di avvio si sono svolti workshop che hanno utilizzato il metodo dei focus group, con uso del brainstorming per arrivare alla definizione di alcune proposte. In alcune fasi si è dovuto ricorrere a tecniche di mediazione dei conflitti per definire accordi fra le parti.

• Qualità dialogico-deliberative

I facilitatori, visti con qualche diffidenza ad inizio percorso, hanno garantito imparzialità ed anche il necessario ruolo di mediazione. Si è arrivati così a migliorare il clima di fiducia ed a trarre profitto anche dalle proposte di chi è rimasto sostanzialmente contrario alla localizzazione del depuratore.

Al termine del percorso si è arrivati:

- a definire tre localizzazioni alternative per il depuratore (quella definitiva è stata scelta poi dall’amministrazione comunale);

- a definire i principi guida per il regolamento di regimazione idraulica (con successiva revisione dei progetti del consorzio di bonifica di riqualificazione idraulica del padule);

- a definire strategie per il futuro del Padule (nella forma di un documento di indirizzo). • Restituzione

I workshop sono documentati per scritto (instant report) e con registrazioni in voce. Tutte le fasi sono documentate da report e relazioni. Su tutto il processo c’è una relazione di sintesi del garante. Tutto il materiale è disponibile nel sito web e versioni cartacee erano disponibili per i partecipanti durante le sessioni di lavoro.

• Sistema politico-amministrativo

Coinvolgimento della componente tecnica (fondamentale dato il tema), anche a livello provinciale e regionale. Coinvolgimento della componente politica in alcune fasi.

OUTCOME

• Esito

Oltre al report conclusivo del garante della comunicazione si hanno le due decisioni concrete sulla localizzazione dell’impianto (consiglio comunale) e su alcuni progetti legati alla regimazione idrica (consorzio di bonifica).

• Consenso

Partendo da un clima conflittuale si è arrivati ad una decisione che se pur non condivisa da tutti ha potuto godere dei miglioramenti introdotti dai vari punti di vista, anche in virtù della profonda conoscenza del territorio introdotta nel processo decisionale dai cittadini.

• Legittimità delle scelte

Non valutabile dalle informazioni dei documenti rispetto all’intera comunità del comune. • Partecipanti

Effetti di miglioramento relativamente alle relazioni (meno conflittuali) fra diversi portatori di interesse. Non rilevabili miglioramenti generali di altro tipo.

• Influenza

In alcuni contesti vi è stato un impatto immediato, anche perché il processo era organizzato per arrivare ad una decisione definitiva su un punto molto concreto, come la localizzazione del depuratore. Si potrebbero avere nuovi impatti positivi se le indicazioni di carattere generale sul futuro del padule verranno riprese con nuove azioni.

I tempi di realizzazione prevedono la conclusione dell’intero contenuto dell’accordo di programma per l’area del cuoio entro il 2015. Relativamente al territorio di Ponte Buggianese si prevede un inizio dei lavori per il 2013 e la conclusione entro il 2015.

ELEMENTI (DOMANDE) DI VALUTAZIONE GENERALI

• Progetto di iniziativa istituzionale.

• Non valutabile se il processo abbia dato luogo a forme ordinarie di amministrazione partecipate, si trattava di una prima esperienza.

• Da valutarsi dopo la realizzazione degli interventi se vi sia stato un rafforzamento delle capacità e dell’efficacia delle politiche pubbliche, le decisioni che sono state prese sembrano per ora indicare che si è andati in questa direzione. • Non particolarmente rilevante il coinvolgimento di soggetti deboli.

• Si nota un processo di valorizzazione dei saperi locali.

• La pratica ha caratteristiche di replicabilità in senso generale, ma l’oggetto era molto specifico.

• C’è stato un canale prioritario per quanto passato attraverso le decisioni del progetto, almeno per una parte di queste (depuratore), rimane da valutare se vi sarà anche per le indicazioni di minore urgenza e attualità.

• Il progetto era una prima esperienza per il comune di Ponte Buggianese, quindi non in continuità con pratiche già

esistenti.

• Per sua natura il progetto è molto specifico, quindi non definibile come integrato ed intersettoriale.

COMUNE DI QUARRATA