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COMUNE DI CIVITELLA VAL DI CHIANA

Progetto Partecipare per decidere: percorso partecipativo per il Piano strutturale di Civitella in Val di Chiana

Data prima compilazione scheda: 10 maggio 2010

ELEMENTI DESCRITTIVI

• Proponente

Comune di Civitella Val di Chiana. • Oggetto del processo

Contributo al quadro conoscitivo ad alla formulazione delle prime strategie per il piano strutturale. • Tempi

Aprile - Luglio 2009 (in ritardo sulle previsioni ma senza estensione nella durata del processo). • Fattori di contesto significativi

Iniziativa in continuità con altre, legate ai piani urbanistici, svolte in passato (precedente regolamento urbanistico 1998). Nessun problema particolare di contesto né sociale né ambientale. L’amministrazione ha in programma di attivare una nuova fase di partecipazione in un momento successivo di redazione del PS (ma a fine 2010 questo non è ancora avvenuto).

• I luoghi

Incontri decentrati in tutte le frazioni e presentazione finale unica presso il palazzo comunale. • Finalità del processo partecipativo

Elaborare proposte da inserire nel piano strutturale. Non chiarissima la distinzione fra proposte di strategia e contributi al quadro conoscitivo. Sono comunque state privilegiate le attività di contributo alle conoscenze analitiche.

• Costi e risorse

Sostegno Autorità Risorse proprie* TOTALE

Personale (unità) 0

Attrezzature 700

Locali 1.000

Consulenze esterne 21.620

Esperti 14.628 14.628

Costo dei partecipanti 1.500

Foto, registrazione audio e video 0

Comunicazione ed informazione 10.003

Altro (risorse organizzative) 1.800

TOTALE 31.660 19.591 51.251

* Nella colonna si è riportato, dove possibile, il dettaglio delle spese documentate dagli organizzatori. Il totale è diverso dalla loro somma in quanto non tutte le spese sono state dettagliate.

IL PROCESSO

• Partecipanti

Partecipanti a titolo personale (eccetto 15 interviste a stakeholder). 205 persone in totale con netta prevalenza maschile (173 a 32).

L’obbiettivo era ottenere una partecipazione ampia ed allargata, per questo sono state inviate lettere a tutte le famiglie e sollecitata telefonicamente la partecipazione di un campione casuale di abitanti.

Non rappresentati soggetti deboli e scarsa la partecipazione femminile. Misure specifiche erano state predisposte per facilitare la partecipazione delle donne (orario pomeridiano di alcune iniziative), ma evidentemente con scarsi risultati.

Un buon grado di rappresentatività (almeno della comunità maschile) è comunque stato garantito dalla delocalizzazione delle attività.

• Meccanismi di neutralità e imparzialità

Formato un comitato di garanzia (sindaco, garante comunicazione, consigliere maggioranza e consigliere minoranza). La commissione si è riunita 2 volte e non pare abbia avuta un grande ruolo se non di generico controllo. Dovrebbe comunque vigilare a posteriori sull’inserimento delle proposte nei documenti del piano.

• Regole/procedure

Si sono avuti alcuni elementi critici nella comunicazione iniziale e nel rendere evidente l’oggetto del processo (definire un quadro globale e non discutere problematiche soggettive).

La comunicazione attraverso alcuni mezzi strutturati di informazione (sito web, forum, comunicazione istituzionale) non ha avuto l’impatto desiderato.

• Informazioni ai partecipanti sul p.p.

Predisposta una guida al processo con chiarimenti sia sull’oggetto che sulla natura del piano strutturale. È stato realizzato un sito internet del PS e un forum, è stato pubblicato un articolo sul giornalino informativo del comune. I risultati finali del processo sono stati presentati in un’assemblea pubblica. I risultati dei vari laboratori sono stati inseriti sul sito web, con 3 mappe e con un report. Alcune copie del report erano anche disponibili presso l’URP, mentre i partecipanti hanno ricevuto i materiali via mail.

• Coinvolgimento

Un certo grado di inclusività è stato garantito dalla localizzazione decentrata dei laboratori. Elemento problematico nella prima fase (coinvolgimento) sono stati gli spazi pubblici centrali mancanti e qundi la mancanza di spazi di socialità per "incrociare" gli abitanti.

Un monitoraggio ex-post è previsto, ma solo da parte del comitato di garanzia, che riferirà ai cittadini in un’assemblea. • Metodo

Interviste ad attori privilegiati, giornate di outreach in piazza e laboratori nelle frazioni. Sui laboratori non c’è molta informazione nei documenti, si è trattato comunque di una discussione strutturata e guidata dai facilitatori.

• Qualità dialogico-deliberative

I facilitatori hanno avuto il ruolo di moderatori del dibattito, oltre che di informatori nella fase di lancio. Non si trattava di un processo deliberativo vero e proprio, ma di una fase di raccolta informativa. • Restituzione

Report inseriti nel sito web del comune e inviati via mail ai partecipanti (per chi risultava sprovvisto di mail alcune copie erano disponibili presso l’URP).

• Sistema politico-amministrativo

Coinvolgimento della stuttura tecnica durante la fase di preparazione. Non coinvolti direttamente i rappresentatni politici se non nella presentazione finale dei risultati.

OUTCOME

• Esito

Un report e tre mappe con le indicazioni emerse dai laboratori relativamente agli elementi da proteggere e valorizzare. • Consenso

La natura del progetto prevedeva di raccogliere contributi di tipo diverso. Non trattandosi di dibattere scelte non si è avuto un problema di consensi o disparità di vedute.

• Legittimità delle scelte

Nessun problema emerso, ma anche in questo senso la natura del progetto minimizza le possibilità di conflitto. • Partecipanti

Evidente soddisfazione dai questionari e costruzione di un clima propositivo nel corso del progetto. • Influenza

Non particolarmente evidenti scarti fra obbiettivi e risultati se non per il coinvolgimento paritario di genere.

La fase attuativa seguirà i tempi del piano strutturale e successive decisioni urbanistiche, in questo senso però si deve rilevare che dopo il termine del percorso partecipativo il piano ha subito una nuova fase di elaborazione con un nuovo incarico e che quindi al termine del 2010 non si sono avuti risultati tangibili.

ELEMENTI (DOMANDE) DI VALUTAZIONE GENERALI

• Il processo è partito per iniziativa istituzionale.

• La continuità con un processo precedente ed uno successivo potrebbe indicare che sia nata una forma ordinaria di

amministrazione, almeno in campo urbanistico, ma il previsto percorso successivo non è stato ancora attuato.

• Non chiaro se tali processi hanno costruito capacità specifiche nella struttura tecnica comunale, rafforzandone capacità

ed efficacia. Un punto positivo citato è l’efficienza delle scelte di piano relativamente alla precedente esperienza,

monitorata attraverso il basso numero di osservazioni al RU.

• Relativamente ai soggetti deboli il processo presenta numerose problematiche.

• La valorizzazione dei saperi locali era l’obbiettivo principale del progetto, che in questo senso ha raggiunto dei risultati. Pare emergere però un problema di tempi di lavoro e di costruzione di un clima di fiducia. Questo tipo di processo sembra richiedere tempi più dilatati dei rituali 4 mesi, che poi corrispondono in effetti a poche settimane di lavoro sul campo.

• La replicabilità del percorso è evidente e già avvenuta in altri contesti.

• Da valutare se nel PS e nella sua attuazione vi sia un canale prioritario per le proposte emerse nei laboratori. Al termine del 2010 però il PS non è ancora stato predisposto.

• Come evidenziato in precedenza c’è una continuità con pratiche esistenti. • L’intersettorialità non sembra essere stata al centro del progetto.

COMUNITÀ MONTANE DEL CASENTINO