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Le tue idee per una piazza di tutti. Percorso partecipato su Piazza Bovio

Data prima compilazione scheda: 14 ottobre 2010

ELEMENTI DESCRITTIVI

• Proponente

Comune di Piombino. • Oggetto del processo

Definire linee guida per un progetto di riqualificazione di Piazza Bovio. • Tempi

• Fattori di contesto significativi

Il comune aveva promosso esperienze di partecipazione, ma limitate al mondo scolastico (adesione alla rete internazionale delle città dei bambini). Si tratta dunque di un’esperienza pilota per le sue modalità.

La piazza ha un alto valore per la città, sia simbolico sia per la qualità urbana essendo un importante belvedere. Ha però anche una storia recente che ha visto alcuni atti di vandalismo.

Più in generale il centro storico della città ha visto in questi anni aumentare la sua popolazione e fra questa la componente di immigrati.

• I luoghi

Le attività si sono svolte prevalentemente sulla piazza stessa o in locali nel centro storico, tranne quelle all’interno delle scuole.

• Finalità del processo partecipativo

Definire linee guida per indirizzare il successivo lavoro di progetto per la riqualificazione fisica della piazza. • Costi e risorse

Sostegno Autorità Risorse proprie TOTALE

Personale (unità) 0

Attrezzature 1.200

Locali 350

Consulenze esterne 23.928

Esperti 0

Costo dei partecipanti 332

Foto, registrazione audio e video 2.040

Comunicazione ed informazione 528

Altro (risorse organizzative) 0

TOTALE 7.500 20.878 28.378

IL PROCESSO

• Partecipanti

46 persone nei laboratori (19 donne, 27 uomini) e 87 bambini nelle scuole.

Un certo numero di persone hanno partecipato al web-forum, oltre 200 alla presentazione del percorso e circa 100 alla presentazione dei risultati.

Metà dei partecipanti si è autocandidata, metà ha risposto ad un invito telefonico fatto ad un campione estratto a sorte dagli elenchi dell’anagrafe. Le classi elementari ed una media sono state scelte in base alla disponibilità delle stesse. La voce femminile è stata parzialmente sotto rappresentata nonostante gli inviti avessero tenuto conto di tale rischio, buono invece il numero dei giovano fra 20 e 35 anni, ma non quello sotto i 20 anni, se si escludono i bambini. I disabili sono stati rappresentati da un’associazione.

La partecipazione è stata a livello personale, ma erano presenti anche membri di associazioni culturali attive sul territorio.

Il gruppo dei cittadini presenti ai laboratori è considerato, nel report, rappresentativo della popolazione per la sua composizione.

A tutte le fasi hanno partecipato tecnici capaci di fornire chiarimenti ed un supporto alla progettazione. • Meccanismi di neutralità e imparzialità

Garantita dai gestori del processo e dai facilitatori appartenenti ad una società specializzata. • Regole/procedure

A tutti i partecipanti è stata consegnata una guida che spiega senso e modi del percorso. • Informazioni ai partecipanti sul p.p.

È stata svolta un’assemblea informativa nella fase iniziale e realizzate tre giornate di lancio in piazza e 5 giorni di presenza di un gazebo informativo nel centro storico.

• Coinvolgimento

Il numero di persone coinvolte direttamente nei laboratori non è molto alto (se si escludono i bambini). L’oggetto del lavoro era comunque molto localizzato.

Nel report finale è indicata la volontà e necessità di un monitoraggio da operare in fase di progettazione esecutiva e realizzazione, ma non sono chiariti tempi e modi.

• Metodo

Nella fase dei laboratori si è ricorso a discussioni in plenaria e discussione in piccoli gruppi di 6/7 persone. Per l’ultimo dibattito sono stati utilizzati dei rendering per visualizzare i possibili risultati delle varie proposte. • Qualità dialogico-deliberative

I facilitatori hanno gestito tutte le fasi di lavoro, sia di lancio che di supporto ai gruppi di discussione. La componente tecnica ha fornito prima le informazioni di base (nella guida del partecipante e direttamente durante i lavori) e poi realizzato i disegni per la fase finale di discussione. I tecnici (incaricati dal comune) sono comunque stati presenti a tutte le fasi del lavoro.

Il risultato è stato una serie di linee guida tali da dar luogo a tre possibili alternative di progetto. In tutte le alternative vi sono elementi di base comuni.

L’amministrazione ed i progettisti adotteranno le scelte finali. • Restituzione

Sono stati prodotti report per ognuno dei tre laboratori, un report per il lavoro delle scuole ed i disegni di progetto finali. • Sistema politico-amministrativo

Come evidenziato la componente tecnica è stata coinvolta costantemente.

OUTCOME

• Esito

Report e disegni prodotti a seguito dei laboratori e presentati in un’assemblea finale. • Consenso

Si è raggiunta condivisione su una serie di linee guida generali, mentre sono riportate nei documenti finali posizioni diverse rispetto ad altri elementi del progetto.

• Legittimità delle scelte

Non rilevata rispetto all’intera comunità piombinate. • Partecipanti

Valutati positivi gli impatti sui partecipanti, per il passaggio da posizioni difensive a posizioni collaborative. • Influenza

Gli obbiettivi sono stati raggiunti dato che si volevano individuare linee di indirizzo e non una vera progettazione. L’amministrazione dovrà valutare gli indirizzi e trasformarli in un progetto la cui fase attuativa dovrebbe essere, secondo gli auspici espressi a conclusione: progettazione nel 2010 e inserimento nel piano dei lavori 2011. A fine 2010 però non si sono avuti sviluppi e si prevede di avviare la progettazione solo nel 2011.

Si è avuto un impatto sull’amministrazione che l’anno seguente ha avviato un nuovo processo per discutere di vari progetti di riqualificazione della città.

ELEMENTI (DOMANDE) DI VALUTAZIONE GENERALI

• Il progetto è il risultato di iniziativa prevalentemente istituzionale.

• Il progetto è stato seguito da un successivo percorso, pertanto sembra poter dare luogo a forme ordinarie di

amministrazione partecipate.

• Non c’è stato un rafforzamento delle capacità e dell’efficacia delle politiche dato che a fine 2010 la fase di progettazione, che avrebbe dovuto essere conclusa, non è stata ancora avviata.

• Non particolarmente significativo il ruolo dei soggetti deboli.

• Non particolarmente forte la valorizzazione dei saperi locali anche se presente • Il progetto ha sicure caratteristiche di replicabilità.

• Non c’è stato un canale prioritario nell’amministrazione per quanto passato attraverso le decisioni del processo. • Il progetto si configurava come esperienza non in continuità a pratiche già esistenti.

I.S.I.S. CECINA

Studenti e cittadinanza attiva

Data prima compilazione scheda: 18 agosto 2010

ELEMENTI DESCRITTIVI

• Proponente

I.S.I.S. Marco Polo e Carlo Cattaneo di Cecina (LI). • Oggetto del processo

Progetto formativo per insegnanti e studenti sulla gestione dei conflitti. • Tempi

Gennaio - Maggio 2009 • Fattori di contesto significativi

Progetto formativo interno alla scuola. L’istituto ha promosso in passato attività innovative nel campo della didattica ed in questo contesto ha inserito anche il presente progetto.

• I luoghi

Prevalentemente all’interno della scuola, con alcuni incontri per insegnanti in locali esterni. • Finalità del processo partecipativo

Educare alla gestione dei conflitti, non necessariamente all’interno della scuola, ma in senso generale. • Costi e risorse

Sostegno Autorità Risorse proprie* TOTALE

Personale (unità) 3.393 3.393

Attrezzature 0

Locali 0

Consulenze esterne 10.000 10.000

Esperti 0

Costo dei partecipanti 0

Foto, registrazione audio e video 300 300

Comunicazione ed informazione 0

TOTALE 10.000 4.000 14.000

* Nella colonna si è riportato, dove possibile, il dettaglio delle spese documentate dagli organizzatori. Il totale è diverso dalla loro somma in quanto non tutte le spese sono state dettagliate.

IL PROCESSO

• Partecipanti

30 insegnanti e 60 studenti (3 classi quinte).

Gli insegnanti hanno partecipato su base volontaria, le classi sono state selezionate dal consiglio di istituto.

Gli insegnanti non hanno partecipato ai laboratori degli studenti per evitare comportamenti influenzati dalla loro presenza. Persone esterne presenti sono state solo le due facilitatrici che gestivano il progetto.

• Meccanismi di neutralità e imparzialità

Il progetto è stato gestito da 2 facilitatrici esperte di percorsi educativi. Trattandosi di un percorso educativo non erano previsti meccanismi di controllo dell’imparzialità nelle decisioni.

• Regole/procedure

Le regole per i laboratori degli studenti sono state discusse e stabilite dagli stessi gruppi di lavoro. • Informazioni ai partecipanti sul p.p.

Informazione per comunicazione diretta all’interno della scuola (consiglio di istituto per i docenti, nelle classi per gli studenti.

• Coinvolgimento

Non vi sono meccanismi precisi di monitoraggio ex-post, se non i feed-back degli studenti. • Metodo

La simulazione in particolare è stata il fulcro di tutto il progetto, sia per gli aspetti di informazione, che per quelli di assunzione del punto di vista dell’altro.

• Qualità dialogico-deliberative

Data la natura del progetto non vi erano decisioni da prendere in senso pratico e reale.

I facilitatori hanno guidato il percorso formativo degli insegnanti ed i laboratori degli studenti garantendo la corretta applicazione delle tecniche.

Nell’attività con gli insegnanti è stato operato un cambiamento del programma in corso d’opera che ha determinato una riorganizzazione delle attività da parte dei gestori del processo.

• Restituzione

Il progetto è stato presentato pubblicamente al suo termine. Nel corso dello svolgimento non erano previsti momenti di restituzione.

• Sistema politico-amministrativo

Non prevista la presenza di amministratori locali, data la natura del progetto. • Eventuali problemi evidenziati

Alcuni problemi per la vicinanza degli esami di maturità. Necessità per gli insegnanti di un lavoro di sostegno nella gestione didattica quotidiana che ha portato ad un parziale cambiamento degli obbiettivi, legandoli maggiormente alla gestione dei conflitti interni alla classe, piuttosto che dei conflitti nell’esercizio della cittadinanza attiva, come inizialmente previsto.

OUTCOME

• Esito

Il percorso è stato presentato in una conferenza stampa. • Consenso

Non rilevante data la natura del progetto. • Legittimità delle scelte

Non previste scelte e decisioni specifiche. • Partecipanti

Dai questionari somministrati a fine percorso si nota una notevole comprensione delle finalità del progetto da parte degli studenti. Effetti positivi sono stati inoltre evidenziati dai facilitatori relativamente alle dinamiche dei vari workshop. • Influenza

Se si esclude la parziale riformulazione del programma di lavoro per gli insegnanti non vi sono stati scarti fra premesse e risultati.

L’influenza sull’educazione degli studenti è ovviamente un tema da valutare in futuro, ma per sua natura non si presta a rilevazioni, piuttosto ad interpretazioni soggettive.

ELEMENTI (DOMANDE) DI VALUTAZIONE GENERALI

• Il progetto è nato per iniziativa del dirigente scolastico locale, in questo senso è il risultato di un’iniziativa autonoma della scuola, anche se non proviene dalle sue componenti di base.

• Non evidenziato nei documenti se nelle classi vi fossero soggetti deboli.

• Il progetto ha caratteristiche di replicabilità sia all’interno del mondo scolastico che eventualmente all’esterno con opportune varianti.

• Il progetto era parte di una sperimentazione didattica avviata, ma in quanto progetto partecipativo non lo si può considerare in continuità a pratiche già esistenti.