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COMUNITÀ MONTANE DEL CASENTINO Mappa di comunità dell’alta valle del Solano

Data prima compilazione scheda: 28 maggio 2010

ELEMENTI DESCRITTIVI

• Proponente

Comunità montane del Casentino. • Oggetto del processo

Realizzazione della mappa di comunità dell’alta valle del Solano, nell’ambito delle attività del progetto “Ecomuseo del Casentino”.

• Tempi

Novembre 2008 - Settembre 2009, con sospensione nel periodo elettorale • Fattori di contesto significativi

Il progetto si pone in continuità con altre attività di partecipazione (piano di sviluppo socio-economico, agenda 21) e soprattutto con altre esperienze analoghe, svolte nell’ambito della comunità montana e collegate alle attività di una rete nazionale di ecomusei.

• I luoghi

Parte delle attività centralizzate presso l’ecomuseo del carbonaio di Cetica, parte localizzate in luoghi diversi mediante “veglie” nelle case. La seconda modalità è stata scelta per limitare i problemi di partecipazione proprio della fascia più anziana.

• Finalità del processo partecipativo

Censimento partecipato di valori e problemi del territorio, raccolta informazioni, tradizioni, storie. Il tutto costituisce un quadro programmatico per l’ecomuseo ed apre un processo di partecipazione (riappropriazione del territorio) permanente.

• Costi e risorse

Sostegno Autorità Risorse proprie TOTALE

Personale (unità) 0

Attrezzature 0

Locali 0

Consulenze esterne 12.000 12.000

Esperti 2.000 2.000

Costo dei partecipanti 0

Foto, registrazione audio e video 1.000 1.000

Comunicazione ed informazione 4.044 4.044

Altro (risorse organizzative) 1.000 1.000

TOTALE 14.000 6.044 20.044

IL PROCESSO

• Partecipanti

Un nucleo operativo e di mediazione composto da 12 persone rappresentative della comunità. Circa 20 persone in rappresentanza delle frazioni. Circa 100 questionari. Un numero variabile fra 100 e 30 persone nelle feste di frazione. I partecipanti erano abitanti della valle del Solano autoselezionati, il nucleo operativo era comunque rappresentativo della comunità (dati anche i piccoli numeri in gioco).

Rappresentanze dei portatori di interessi sono state coinvolte solo nei momenti di verifica. I soggetti deboli sono rappresentati dagli anziani che erano presenti nelle varie fasi.

Soggetti esterni sono stati presenti solo in qualità di facilitatori o di esperti di supporto a fasi specifiche. • Meccanismi di neutralità e imparzialità

Esisteva un comitato di garanzia informato delle attività, ma che non vi ha preso parte direttamente. Dai documenti emerge un suo ruolo marginale.

• Regole/procedure

Non era un processo decisionale in senso stretto e presentava ampi margini di elasticità. L’informazione sulle modalità di lavoro è stata fatta circolare spesso in maniera informale o nelle occasione di contatto diretto dagli operatori. Tutte le fasi sono state concordate e gestite con il gruppo operativo.

• Informazioni ai partecipanti sul p.p.

I risultati sono stati presentati e discussi in momenti di verifica pubblici. Il report di tutto il lavoro è stato pubblicato sul sito dell’ecomuseo. Una pubblicazione ed un video sono stati prodotti durante il percorso.

• Coinvolgimento

Il numero dei partecipanti è piccolo, ma dato il numero di abitanti è significativo in percentuale e rappresentativo. Monitoraggio garantito dal gruppo di lavoro che continua ad esistere ed essere attivo presso l’ecomuseo, anche dopo la conclusione ufficiale del progetto finanziato dalla regione.

• Metodo

Questionari, momenti di laboratorio e focus group.

Dato il tema ed i numeri di persone in gioco sono state utilizzate tecniche poco formalizzate di lavoro, ma con la produzione di un oggetto finale (la mappa), definito nei modi di costruzione ed espressione.

• Qualità dialogico-deliberative

I facilitatori e gli esperti avevano un ruolo sia nell’avvio del coinvolgimento che nella fase di coordinamento. Dopo la fase di avvio il processo è stato gestito dall’intero gruppo di lavoro.

• Restituzione

Nel corso del processo si sono avuti più momenti di presentazione e dibattito allargati sull’avanzamento del lavoro. • Sistema politico-amministrativo

L’amministrazione comunale è stata coinvolta solo a valle del percorso, mediante la consegna di un documento di sintesi del lavoro partecipativo e della mappa. L’amministrazione della comunità montana è stata coinvolta in fase organizzativa (essendo promotrice), ma nella sua componente direttiva, come per il comune, ha ricevuto a posteriori la documentazione prodotta dal processo.

OUTCOME

• Esito

Un video, la mappa ed un documento di sintesi trasmesso all’amministrazione della Comunità montana e comunale (comune di Castel San Niccolò).

• Consenso

La mappa vuole essere un quadro condiviso di punti di vista sul territorio con evidenziate potenzialità e problemi. È dunque un prodotto collettivo a cui si è arrivati condividendo tutte le scelte.

• Legittimità delle scelte

Non si trattava, nel caso specifico, di scelte su alternative predefinite e/o di progetto, ma della creazione di un quadro generale di potenzialità. Nel lavoro non sono stati incontrati problemi di legittimità.

• Partecipanti

Obbiettivo specifico era proprio l’apertura di un processo di partecipazione permanente. In questo senso si è raggiunto lo scopo essendosi formato un nucleo operativo che intende proseguire nelle attività di valorizzazione del patrimonio locale. • Influenza

Non si rilevano scarti negativi fra obbiettivi e risultati. Positiva la creazione, relazionata alla mappa, di un progetto per il potenziamento dell’ecomuseo del carbonaio come centro polifunzionale per la valle del Solano.

Il documento di sintesi emerso dal progetto è stato sottoposto alle amministrazioni locali per una sua approvazione e dopo la conclusione del percorso è stato siglato un protocollo d’intesa fra Comunità montana, Comune e associazione di residenti. Indipendentemente da tutto questo l’anno successivo è stato possibile intercettare un finanziamento per il recupero di manufatti storici, non direttamente legato al percorso partecipativo. Tali fondi sono però stati utilizzati in questo quadro ed i recuperi sono stati diretti a manufatti individuati come rilevanti dalla mappa di comunità.

ELEMENTI (DOMANDE) DI VALUTAZIONE GENERALI

• Il progetto nasce per iniziativa istituzionale.

• Il progetto dà continuità a pratiche già avviate dalla comunità montana, ma non necessariamente a pratiche di

amministrazione partecipate nelle amministrazioni comunali.

• Non è evidente se vi sia stato un rafforzamento generale delle capacità e dell’efficacia delle politiche locali.

• Gli anziani, che in questo progetto costituiscono i soggetti deboli, sono stati parte fondamentale del progetto, anche se viene evidenzialo nei documenti il problema pratico del loro coinvolgimento.

• Importante l’effetto di valorizzazione dei saperi locali che è proprio l’obbiettivo del progetto.

• Il progetto delle mappe di comunità ha caratteristiche di replicabilità ed è inserito in una attività ormai di considerevole durata. Il problema evidenziato nel report è quello di “comprimerlo” nei tempi previsti dai progetti finanziati dalla L.r. 69. • Vi è stato a livello locale un canale prioritario per eventuali decisioni pratiche legate alle mappe di comunità.

• Come detto il progetto era in continuità con pratiche già esistenti.