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Associazioni che lavorano nell’accoglienza e progetti artistici promossi in Trentino In Trentino, diverse sono le associazioni che lavorano in maniera diretta o in maniera trasversale con

migranti. Il servizio pubblico che coordina le diverse fasi dell’accoglienza e si occupa di co-progettare i vari interventi è il CINFORMI. Le fasi dell’accoglienza sono tre41: una prima fase di pronta accoglienza nella residenza Fersina (massimo 49 persone), dove vengono svolti gli accertamenti sanitari (con alloggi diversificati a seconda della “tipologia” di migranti, ovvero donne sole, donne con bambini, uomini, minori), una seconda fase dove i richiedenti protezione vengono trasferiti in strutture di prima accoglienza42 e, infine, una terza fase dove i migranti vengono spostati sul territorio provinciale, “compatibilmente con la disponibilità di alloggi e dopo aver presentato domanda di protezione internazionale”. Sono inoltre pensate

41 Qui verranno sintetizzate le fasi così come dovrebbero essere, la certezza che l’accoglienza si svolga poi come

designato dalle “procedure amministrative” non viene dimostrata in questo contesto. Le fasi vengono riportate nel sito di CINFORMI, che tuttavia è aggiornato al 2016.

Sito: http://www.cinformi.it/Comunicazione/Notizie/Accoglienza-profughi-in-Trentino-la-logistica (visionato il 29/05/2019)

42Residenza Fersina (250 posti) a Trento e residenze Pinera (238 posti) e Quercia – ora chiusa – (80 posti) a Rovereto se

si tratta di maschi soli; residenza Viote del Monte Bondone a Garniga se si tratta di donne sole e coppie senza figli (65 posti); residenza Adige a Trento se si tratta di famiglie (45 posti).

70 delle strutture “speciali” per donne sole e per giovani con età compresa tra i 17 e i 19 anni. L’obiettivo principale nella “distribuzione” resta quello di un’accoglienza diffusa, formata da piccoli gruppi equamente sparsi sul territorio provinciale. A seguito della Legge 132/2018 e delle elezioni per la nuova Giunta Provinciale avvenute in ottobre 2018 (con la vittoria del partito Lega), la situazione è peggiorata notevolmente, in quanto i tagli nell’accoglienza sono stati drastici, con anche la conseguente chiusura di alcune strutture o parte di esse (in questi mesi si sta assistendo allo smantellamento del campo di Marco e della struttura Residenza Brennero, che è stata notevolmente ridimensionata).

Il CINFORMI non lavora da solo, ma in collaborazione con i vari enti pubblici (Questura di Trento, Servizio lavoro della Provincia autonoma di Trento, il Commissariato del governo di Trento, l'Azienda provinciale per i servizi sanitari, l'Agenzia del lavoro e i Centri per l'impiego del territorio trentino), nonché con il sostegno di enti privati, nell’ambito pratico - gestionale delle proprie attività di informazione, formazione, orientamento, comunicazione, studio e ricerca. Tra questi enti privati, ce ne sono alcuni che negli anni sono diventati specifici e specializzati nel fenomeno migratorio; si tratta dell'Associazione Trentina Accoglienza Stranieri - A.T.A.S. - onlus (promotrice del progetto CIVES, preso in esame nella tesi), la Cooperativa Città Aperta di Rovereto, il Centro Astalli di Trento e il Centro Italiano Femminile - C.I.F. - di Trento (ci sono poi associazioni come Progetto 92 o Kaleidoscopio, che si occupano anche di altre tematiche, ma fanno anche eventi per gli stranieri, nonché una serie di movimenti nati in modo spontaneo e al di fuori delle istituzioni come il Gioco degli Specchi o Arte Migrante, analizzata nella tesi).

È all’interno di queste associazioni che, negli anni, sono stati promossi diversi progetti ed eventi artistici volti all’inclusione e all’intercultura, alcuni sviluppatisi anche nelle scuole (come il progetto di cinema promosso dal Centro per la Cooperazione Internazionale o il Progetto Finestre).

Qui di seguito sono riportati due esempi di progetti promossi dal Centro Astalli43: Muros Que Unen

Si tratta di un laboratorio di intercultura ed espressività artistica promosso dal Centro Astalli, aperto e gratuito, tra i cui partecipanti ci sono anche gli ospiti di Astalli. Questi otto incontri (dal 4 maggio 2019 al 22 giugno 2019) hanno visto e vedono (al momento della scrittura, il progetto è in corso) l’utilizzo di uno spazio artistico – pittorico (di murales appunto), in cui conoscersi attraverso la creatività, per realizzare, a fine progetto, un murales collettivo.

43 Negli esempi sono inoltre tralasciati i numerosi eventi giornalieri, promossi anche dalle residenze stesse o in

concomitanza con giornate, come la giornata del Rifugiato. Per quanto riguarda i progetti promossi da A.T.A.S. nei diversi anni (anche non artistici) si rimanda al sito:

71 Sartoria sociale – Officina De L’ùcia (promosso dal Centro Astalli)

La sartoria sociale Officina De L’ùcia è un progetto di imprenditoria sociale, promosso dal Centro Astalli, nato da un laboratorio di sartoria, che ha ora sede nel Centro Sociale Bruno.

All’interno della sartoria, lavorano dei richiedenti asilo provenienti da diversi centri di accoglienza del Trentino, realizzando dei prodotti semplici ma originali e creativi (zaini, astucci, portaoggetti, cravatte, ma anche vestiti, camicie e gonne), attraverso il recupero di tessuti riciclati (portati da chiunque abbia vestiti da buttare) con inserti di tessuti con fantasie dei vestiti tradizionali africani. Questo luogo è uno spazio dove si acquisiscono competenze lavorative, dove si impara l’italiano e dove la creatività e il

talento artistico vengono valorizzati e incentivati. Con il tempo, tramite la vendita dei prodotti, il progetto si è distaccato parzialmente dal centro Astalli, iniziando ad autosostenersi economicamente.

Vi sono quindi una serie di progetti promossi dal Centro Astalli o da A.T.A.S., nonché delle co-progettazioni con altre associazioni ed enti, progetti nati per “volere” istituzionale, diciamo (top-down). In questa tipologia di progetti rientrano anche i progetti promossi da istituzioni altre, come ad esempio lo youth exchange “Drama: dancing to raise awareness towards immigration”, un progetto promosso dall’Unione Europea, che ha avuto luogo a Trento nel 2017, grazie al sostegno e alla collaborazione con l’associazione INCO (Interculturalità e Comunicazione). Il progetto consisteva in un laboratorio di danza, della durata di dieci giorni (di convivenza), dove hanno partecipato richiedenti asilo e persone provenienti da altri paesi europei. Vi sono poi dei progetti promossi e proposti da operatori, che vedono nell’arte uno strumento di espressione e inclusione (si veda, ad esempio, nel prossimo sotto-capitolo, i Trampolieri di Marco Baino o Migrantes proposto da Michele Torresani, trasformatosi poi in CIVES, il progetto analizzato nella tesi), i quali portano le loro idee all’interno del “Tavolo Territoriale del CINFORMI” che valuta, approva e finanzia le diverse idee (si tratta qui di un processo a metà strada tra il top-down e il bottom-up). Si consideri che il Tavolo Territoriale non avrà ancora lunga vita, vista la nuova legislazione.

Viceversa, le idee possono anche nascere da professionisti artistici che decidono di proporre degli interventi specifici nel sociale, come ad esempio “Stregoni”, gruppo musicale nato da un progetto che aveva l’obiettivo di dare un suono e una voce ai migranti dei centri di accoglienza44.

44Così la loro descrizione dalla pagina Facebook: “Stregoni è un progetto che nasce con l'obiettivo di dare un suono

preciso allo sgretolamento delle politiche europee in materia di immigrazione e diritti umani. Johnny Mox e Above the Tree, titolari di due tra le proposte più innovative e visionarie in circolazione, uniscono le forze in un progetto inedito. Electro-tribalismo, hip hop, psichedelia, afro e gospel si fondono con la musica che risuona nelle cuffie dei migranti

72 Infine, ci sono dei movimenti partiti dal basso, dalla volontà cittadina, di riunirsi e creare qualcosa di nuovo, diverso, che edifichi un ponte e unisca, come Arte Migrante (un movimento bottom-up).

Tutti questi progetti hanno degli elementi sostanziali e strutturali di innovazione, anche solo per il semplice fatto di utilizzare come principale strumento arte e creatività. Tuttavia, come si è visto, la nascita, lo sviluppo e il sostentamento di questi è contestualmente differente, dipendendo dalla partecipazione di istituzioni o meno e dalla presenza di figure professionali e operatori (nonché altri elementi che si andranno ad approfondire in seguito). Ogni progetto ha dunque delle peculiarità proprie, interessanti fonti di studio e ricerca.

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