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Attivaazioni a tempo indeterminato e quota delle trasformazioni da tempo determinatoFonte: Elaborazioni REF Ricerche su dati Inps; mm 4 term; migliaia.

Occupazione e forme contrattual

Grafico 11 Attivaazioni a tempo indeterminato e quota delle trasformazioni da tempo determinatoFonte: Elaborazioni REF Ricerche su dati Inps; mm 4 term; migliaia.

Inps; mm 4 term; migliaia.

Grafico 10 - Saldo per tipo di contratto

A termine Permanenti Grafico 10 - Saldo per tipo di contatto

Grafico 11 - Attivaazioni a tempo indeterminato e quota delle trasformazioni da tempo determinato Fonte: Elaborazioni REF Ricerche su dati Inps; mm 4 term; migliaia.

Fonte: Elaborazioni REF Ricerche su dati Inps, Osservatorio sul precariato. 0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 35.0 40.0 45.0 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 14 15 16 17 18 19

Fonte: Elaborazioni REF Ricerche su dati Inps, Osservatorio sul precariato

Grafico 11 - Attivazioni a tempo indeterminato e quota delle trasformazioni da t.detetrminato

Attivazioni (assunzioni + trasformazioni) % delle trasformaz.di rapporti a termine (scala dx)

La spinta all’incremento delle trasformazioni a tempo indeterminato a partire dall’ini- zio del 2018 è attribuibile a diversi fattori. Nel corso dell’anno il trend crescente delle trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato si è avviato dal primo trimestre riflettendo inizialmente, oltre che l’impatto dei nuovi incentivi per i giovani fino a 34 anni, anche l’incremento fisiologico dovuto al forte allargamento della platea di contratti a tempo determinato3 avvenuto nel 2017. Nel

quarto trimestre 2018 e nella prima parte dell’anno in corso l’ulteriore robusta spinta alle trasformazioni è riconducibile agli effetti del decreto Dignità, che ha in vari modi disincentivato il ricorso ai contratti a termine. L’accelerazione delle trasformazioni è stata utilizzata per evitare sia il superamento dei 24 mesi, sia l’apposizione di causali in caso di proroghe oltre i 12 mesi o di rinnovi, e i maggiori costi contributivi connes- si. Le imprese così facendo hanno probabilmente anticipato delle trasformazioni che sarebbero avvenute più avanti se fosse rimasta in vigore la vecchia normativa. Questo effetto “anticipo”, tuttavia, è destinato ad esaurirsi nel medio-lungo periodo; in effet- ti, già nel secondo trimestre 2019 la variazione tendenziale delle trasformazioni si è riportata sui valori del secondo trimestre 2018.

Per qualificare l’intensità e le caratteristiche dell’adattamento delle imprese al decreto Dignità, nell’ultimo Rapporto Inps4 è stata condotta un’analisi longitudinale di quan-

to accaduto in un periodo di analoga durata (quattro mesi) per due diverse coorti di lavoratori a tempo determinato, rispettivamente occupati al 31 ottobre 2017 e al 31 ot- tobre 2018, essendo quest’ultima interessata dall’entrata in vigore del decreto Dignità. Il confronto tra gli andamenti delle due coorti nel quadrimestre successivo evidenzia significative differenze: per la coorte 2017 la variazione delle posizioni a tempo inde- terminato è stata negativa (-0.5 per cento) e così pure quella delle posizioni a tempo determinato (-3.1 per cento); per la coorte 2018 la variazione delle posizioni a tempo indeterminato è stata positiva (+1.7 per cento, grazie essenzialmente al raddoppio del numero di trasformazioni, passate da 132 mila per la corte 2017 a 278 mila per la cor- te 2018) mentre quella delle posizioni a tempo determinato è stata accentuatamente negativa (-16.8 per cento) per effetto, oltre che dell’incremento delle trasformazioni, anche di una dinamica negativa del turnover (i lavoratori a termine entrati sono stati 550 mila contro 576 mila cessati con un saldo negativo di 26 mila unità; per la coorte 2017, invece, i cessati erano stati 499 mila e gli entrati 574 mila). Complessivamente la variazione degli organici aziendali per la coorte 2018 è stata leggermente più negativa (-2.1 per cento, pari a -186 mila occupati) rispetto a quella osservata per la coorte 2017 (-1.1 per cento, pari a circa -94 mila). Questa analisi evidenzia che il primo impatto del decreto Dignità ha determinando consistenti effetti di sostituzione tra lavoro a termi- ne (in calo) e lavoro a tempo indeterminato (in crescita, trainato dalle trasformazioni), di dimensioni ben superiori a quelle fisiologiche.

In definitiva l’introduzione del decreto dignità sembra avere sortito gli effetti sperati. L’irrigidimento determinato dalla nuova normativa ha avuto considerevoli effetti an- che sul lavoro in somministrazione, visto che la legge ha esteso al rapporto tra l’agen- zia e il lavoratore la disciplina del contratto a tempo determinato, mentre non scatta

3. Mediamente le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato avvengono a circa undici/dodici mesi dall’assunzione.

alcuna limitazione se la missione di lavoro riguarda lavoratori assunti a tempo inde- terminato dal somministratore.

Le assunzioni in somministrazione erano cresciute ininterrottamente dal 2013 al 2017, in parte perché si tratta di una tipologia di lavoro fortemente pro-ciclica e in parte an- che come conseguenza dell’abolizione dei voucher avvenuta a marzo 2017. Nel corso del 2018 il flusso di assunzioni ha subito una battuta d’arresto, e nella prima parte del 2019 si è registrata un’inversione di tendenza con una riduzione di circa 260 mila assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2018. Parallelamente si è osservato un trend nettamente crescente per quanto riguarda le trasformazioni da rapporti di lavoro in somministrazione verso il tempo indeterminato, probabilmente effettuate dall’agen- zia di somministrazione stessa.

Utilizzando i microdati della rilevazione Istat sulle forze di lavoro che permettono di

Tabella 5- Rapporti di lavoro - assunzioni, trasformazioni e saldi per anno e per contratto (valori assoluti, in mi- gliaia)

Fonte: Elaborazioni REF Ricerche su dati Inps, Osservatorio sul precariato

Tabella 5 - RAPPORTI DI LAVORO - ASSUNZIONI, TRASSFORMAZIONI E SALDI PER ANNO E PER CONTRATTO (valori assoluti, in migliaia)

2015 2016 2017 2018 (gen-ago)2018 (gen-ago)2019 18/17 19/18 18/17 19/18 Assunzioni 1956 1236 1139 1255 828 891 51 63 6.5 7.6 Trasformazioni 610 419 360 600 359 531 125 171 53.6 47.7 Cessazioni 1706 1627 1653 1685 1046 1056 11 9 1.1 0.9 Saldo 860 28 -154 170 141 366 Assunzioni 2358 2585 3223 3459 2315 2125 224 -190 10.7 -8.2 Trasformazioni 524 339 288 535 317 480 132 163 71.6 51.3 Cessazioni 2028 2051 2552 2904 1742 1624 269 -118 18.3 -6.8 Saldo -194 195 384 20 256 21 Assunzioni 176 234 286 324 209 221 26 12 13.9 5.7 Trasformazioni 85 81 73 65 42 51 -7 9 -14.2 20.5 Cessazioni 142 128 155 180 112 121 18 9 19.5 8.1 Saldo -51 26 58 79 55 50 Assunzioni 539 522 615 660 526 586 31 61 6.3 11.6 Trasformazioni 8 5 4 6 3 5 1 2 27.3 53.7 Cessazioni 536 513 604 652 284 310 29 25 11.2 8.9 Saldo -6 4 7 2 238 272 Assunzioni 967 1018 1233 1241 901 640 101 -261 12.6 -29.0 Trasformazioni 9 4 1 9 3 8 2 5 256.4 185.1 Cessazioni 958 981 1187 1192 794 591 116 -203 17.1 -25.6 Saldo* 9 38 46 49 107 49 Assunzioni 259 263 568 620 406 441 34 36 9.1 8.8 Trasformazioni 6 4 6 10 6 10 2 4 57.7 73.9 Cessazioni 265 238 448 574 330 361 98 31 42.1 9.5 Saldo* -12 21 114 36 76 80 Assunzioni 6256 5858 7065 7559 5184 4905 465 -280 9.9 -5.4 Trasformazioni 610 419 360 600 359 531 125 171 53.6 47.7 Cessazioni 5635 5537 6599 7187 4308 4062 541 -246 14.3 -5.7 Saldo 620 322 465 372 876 842

* Assunzioni - cessazioni. Non sono considerate le trasformazioni contrattuali in quanto hanno effetto nullo sulla variazione netta Fonte: Elaborazioni REF Ricerche su dati Inps, Osservatorio sul precariato

STAGIONALE

SOMMINISTRATO

INTERMITTENTE

TOTALE

TEMPO INDETERMINATO Var.assolute Var. %

TEMPO DETERMINATO

individuare gli occupati in somministrazione (misurati in termini di teste), distinti in base al tipo di contratto (a termine o indeterminato), si osserva che all’inizio dell’anno questi risultavano essere circa 170 mila, in calo del 20 per cento su base annua: una contrazione interamente dovuta alla componente a termine (-71 mila unità), dato che i lavoratori interinali a tempo indeterminato sono invece cresciuti (+28 mila unità nello stesso periodo).

Ad ogni modo, gli effetti della nuova regolazione sul tempo determinato potranno essere valutati compiutamente nei prossimi mesi, una volta che agenzie somministra- trici e imprese utilizzatrici avranno completato l’adattamento al nuovo ambiente isti- tuzionale.

Per concludere, di fronte alle novità introdotte dal decreto Dignità, la prima reazione delle imprese è stata orientata ad una veloce “sanatoria” delle posizioni a termine pre- sumibilmente già destinate alla trasformazione, anticipando quindi scelte che avreb- bero avuto esito simile ma in tempi dilatati. L’esigenza di evitare sia il superamento dei 24 mesi sia, soprattutto, il ricorso a proroghe o rinnovi (con il connesso aggravio di costi e di rischi connessi all’apposizione della causale) ha vinto su ogni altra con- siderazione. Parallelamente il ricorso a nuovi contratti a tempo determinato si è fatto più cauto. 0 20 40 60 80 100 120 100 120 140 160 180 200 220 15 16 17 18 19

Fonte: Elaborazioni REF Ricerche su microdati Istat (Rcfl), migliaia

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