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Attività fisica, competenze motorie e salute

Nel documento Professionalità studi (pagine 190-195)

La pandemia ha ridotto sensibilmente le opportunità di svolgere attività motoria, questo è stato sicuramente un danno importante per tutti soprat-tutto per i più piccoli. Tramite la DAD e la DID purtroppo non è stato facile per i docenti effettuare lezioni di qualità anche perché non erano preparati ad affrontare una situazione così complicata.

Resta il fatto che in molti casi il movimento fatto, soprattutto durante il periodo del lockdown, dai più piccoli si è ridotto in pochi minuti al giorno.

Ma perché è così importante educare bambini e ragazzi a fare attività fisico-motorie e sportive?

Prima di tutto bisogna far chiarezza su alcuni concetti fondamentali che posso creare confusione talvolta anche agli “addetti ai lavori” quali atti-vità fisica, attiatti-vità motoria, esercizio fisico e sport.

Il concetto di attività fisica è molto ampio e comprende, infatti, tutte le forme del movimento umano realizzate nei vari ambiti della vita. L’Or-ganizzazione Mondiale della Sanità definisce l’attività fisica come «qua-lunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo». Ovviamente in questa definizione rientrano non solo le attività sportive, ma anche semplici movimenti o gesti motori come salire le scale, fare lavori domestici, camminare, andare in bicicletta, giocare, fare giardinaggio e ballare che fanno parte delle »attività motorie spontanee»

che ogni essere umano normodotato normalmente svolge. L’espressione

«attività motoria» non è altro che sinonimo di attività fisica. Mentre con il termine di «esercizio fisico» si intende l’attività fisica in forma strut-turata, pianificata ed eseguita intenzionalmente e in maniera regolare.

Invece lo «sport» comprende situazioni esclusivamente competitive, strutturate e sottoposte a regole ben definite. Esso è un gioco istituziona-lizzato, codificato in modo tale da essere riconosciuto e riconoscibile da

tutti per regole precise e meccanismi, ai quali si fa riferimento per la sua pratica in contesti sia ufficiali sia non ufficiali (6).

Alle attività motorie si contrappongono le «attività sedentarie» le quali sono caratterizzate da un dispendio energetico significativamente infe-riore a quelle di movimento, esemplificate dallo stare seduto o in posi-zione reclinata (giocare ai videogames, guardare il televisore, leggere, viaggiare in treno/auto/aereo...).

L’attività fisica ha un importante impatto sulla salute e sullo sviluppo cognitivo in età evolutiva. La mancanza di attività fisica è ritenuta essere uno dei fattori di rischio più importanti per lo sviluppo di sovrappeso, obesità, diabete, patologie respiratorie, patologie cardio circolatorie, e cancro (7). L’inattività fisica e la sedentarietà rappresentano il quarto più importante fattore di rischio di mortalità a livello mondiale e causa il 6%

di tutti i decessi (8). È superato soltanto dall’ipertensione sanguigna (13%) e dal consumo di tabacco (9%) e si attesta allo stesso livello di rischio dell’iperglicemia (6%). Secondo i ricercatori dell’OMS circa 3,2 milioni di persone muoiono ogni anno perché non sono abbastanza attive (9).

L’attività fisica è un fondamentale co-fattore per lo sviluppo di funzioni esecutive (10), un insieme di funzioni legate alla corteccia prefrontale che hanno una certa rilevanza per il successo scolastico, socioculturale e la-vorativo del soggetto (11).

(6) MINISTERO DELLA SALUTE, Attività fisica e salute, Ministero della Salute della Re-pubblica Italiana, 2021.

(7) J.T.RASMUSSEN,M.S.RASMUSSEN,T.E.PETERSEN, Cysteines involved in the inter-conversion between dehydrogenase and oxidase forms of bovine xanthine oxidoreduc-tase. J. Dairy Sci. 2021, 83, 499-506.

(8) P.T.KATZMARZYK,I.LEE, Sedentary behaviour and life expectancy in the USA: a cause-deleted life table analysis, in BMJ Open, 2012, 2, 1-8.

(9) MINISTERO DELLA SALUTE, Informativa n. 384 dell’OMS sull’attività fisica, Dipar-timento della sanità pubblica e dell’innovazione, Direzione generale dei rapporti euro-pei ed internazionali, 2014.

(10) A. DIAMOND, D.S.LING, Conclusions about interventions, programs, and ap-proaches for improving executive functions that appear justified and those that, despite much hype, do not, in Developmental Cognitive Neuroscience, 2016, 18, 34-48.

(11) A. DIAMOND, D.S. LING, in (Editors) J.M. NOVICK, M.F. BUNTING, M.R.

DOUGHERTY,R.W.ENGLE, (2019), Cognitive and Working Memory Training: Perspec-tives from Psycho-logy, Neuroscience and Human Development. Review of Evidence on, and Fundamental Questions About, Efforts to Improve Executive Functions, Includ-ing WorkInclud-ing Memory, Oxford University Press, 2020.

Nonostante le numerose linee guida promosse da associazioni scientifi-che ed enti preposti alla salute pubblica (ISS, OMS, Ministero della Sa-lute, General Surgeon degli USA), l’adesione ai livelli consigliati rimane molto bassa, in maniera particolare in Italia (12).

Secondo la ricerca del 2019 del sistema di sorveglianza dell’ISS Okkio alla salute il 20,3% dei bambini non svolge quotidianamente attività fi-sica, il 18% pratica sport per non più di un’ora a settimana, il 43,5% ha la TV nella propria camera, solo 1 bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta. La percentuale dei bambini che trascorre più di 2 ore al giorno davanti ai video (TV/videogiochi/tablet/cellulare) risulta in sen-sibile aumento rispetto agli anni precedenti arrivando al 44,5%. Dalla ricerca emerge inoltre che il 40.9% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga insufficiente attività moto-ria. I bambini in sovrappeso sono il 20,4% (IC95% 19,9%-20,9%) e i bambini obesi sono il 9,4% (IC95% 9,0%-9,7%), compresi i bambini gravemente obesi che rappresentano il 2,4% (IC95% 2,3%- 2,6%). Per la definizione dello stato ponderale nei bambini, Okkio alla salute uti-lizza i valori soglia dell’Internazional Obesity Task Force (IOTF). Le femmine in sovrappeso e obese sono rispettivamente il 20,9% e l’8,8%, mentre i maschi sono il 20,0% e il 9,9% (13).

Per quanto riguarda la situazione dei ragazzi di 11, 13 e 15 anni in Italia dati 2018 dell’indagine Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi di età scolare (HBSC), rispetto alla rilevazione del 2014, mostrano che l’attività fisica (un’ora di attività almeno tre giorni a settimana) è in aumento in tutte le fasce di età, più nei ragazzi che nelle ragazze e più negli 11enni (59,20% contro il 57,31% del 2014). Tuttavia solo un adolescente su 10 pratica almeno un’ora al giorno di attività fisica tutti i giorni, come raccomandano le linee guida dell’OMS, e tendenzialmente i maschi sono più attivi delle femmine: 15% vs 9% degli 11enni, 13% vs 6% dei 13enni e 8% vs 5%

dei 15enni. Durante il tempo libero nei giorni di scuola più di un quarto dei ragazzi trascorre oltre due ore al giorno davanti a schermi (TV/vi-deo/DVD e altre forme di intrattenimento su schermo) e oltre 1

(12) A.CAGIONI,A.RUSSO, Rapporto Eurispes Italia 2020-Obesità bambini, raccoman-dazioni, CESDA-Centro studi di ricerca e documentazione su droghe, dipendenze e hiv/aids, 2020.

(13) ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, Sesta indagine della sorveglianza nazionale Okkio alla SALUTE, Epicento: L’epidemiologia per la sanità pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità, 2019.

adolescente su 4 gioca al computer, alla console, sul tablet, sullo smartphone o altri device, con valori in aumento dopo gli 11 anni (14).

La prospettiva, soprattutto in termini di salute, è sicuramente molto ne-gativa anche in considerazione del fatto che la pratica di attività motorie in età evolutiva ha importanti riflessi sulle competenze motorie (15) e sui livelli di fitness che si sviluppano nel bambino e che poi dovrebbero mantenersi anche in età adulta (16). Per garantire adeguati livelli di atti-vità fisica, per la salute mentale e per il fitness fisico è indispensabile lo sviluppo delle competenze motorie (17). Attraverso lo sviluppo di tali competenze si ha possibilità di realizzare una grande varietà di compiti motori che richiedono coordinazione e controllo motorio (18). Una volta acquisite le competenze motorie i soggetti possono realizzare le attività quotidiane e praticare attività fisico-motoria (19) in tutte le fasce d’età:

sia da bambini, attraverso le attività ludico ricreative e il gioco motorio, sia da adolescenti con l’esercizio fisico, il gioco e lo sport, sia da adulti con qualsiasi forma di movimento (20).

Lo sviluppo di competenze motorie riveste un aspetto molto importante nel delicato processo di educazione al movimento che riguarda tutti gli educatori, dai docenti di educazione fisica e delle attività motorie e spor-tive che operano a scuola, agli istruttori che operano nei centri sportivi e

(14) P. NARDONE,D.PIERANNUNZIO,S.CIARDULLO,A.SPINELLI,S.DONATI,F.C A-VALLO,P.DALMASSO,A.VIENO,G.LAZZERI,D.GALEONE, La Sorveglianza HBSC 2018 - Health Behaviour in School-aged Children: risultati dello studio italiano tra i ragazzi di 11, 13 e 15 anni, Epiocentro - L’epidemiologia per la sanità pubblica, Istituto Superiore di Sanità, 2020.

(15) H.SIGMUNDSSON,B.HOPKINS, Baby swimming: exploring the effects of early in-tervention on subsequent motor abilities,in Care, in Health and Development, 2010, 36-3.

(16) H.SIGMUNDSSON,L.TRANA,R.POLMAN,M.HAGA, What is trained develops! The-oretical perspective on skill learning, in Sports, 2017, 5, 38.

(17) L.E.ROBINSON,D.F.STODDEN,L.M.BARNETT,V.P.LOPES,S.W.LOGAN,L.P.R O-DRIGUES, et al., Motor competence, and its effect on positive developmental trajectories of health, in Sports Med, 2015, 45(9), 1273-84.

(18) C.GABBARD, Perception of action space: Using multiple frames of reference, in JAMES D.WRIGHT (editor-in-chief), International Encyclopedia of the Social & Behav-ioral Sciences, 2nd edition, 17, 703, Oxford, Elsevier, 2015.

(19) D.L.GALLAHUE,J.C.OZMUN,J.GOODWAY, Understanding Motor Development:

Infants, Children, Adolescents, Adults. New York, NY, McGraw-Hill, 2012.

(20) P.TORTELLA,M.HAGA,H.LORAS,H.SIGMUNDSSON,G.FUMAGALLI, Motor Skill Development in Italian Pre School Children Induced by Structured Activities in a Spe-cific Playground. PLoS ONE, 2016, 11,7.

nelle associazioni sportive come pure i genitori. Tali competenze riguar-dano i campi della mobilità, cioè attività locomotorie che richiedono uti-lizzo degli arti inferiori, come camminare, saltare, correre, salire/scen-dere le scale, della manualità, importantissima nelle attività di controllo degli oggetti con arti superiori, come prendere, lasciare, lanciare, affer-rare, tirare e dell’equilibrio (statico/dinamico) cioè un insieme di aggiu-stamenti automatici ed inconsci che ci permettono, contrastando la forza di gravità, di mantenere una posizione o di non cadere durante l’esecu-zione di un gesto motorio, quindi, l’abilità di stabilità ad esempio la ca-pacità dopo un salto di atterrare in modo stabile e sicuro, di stare in ap-poggio in perfetto equilibrio su un piede, di camminare/correre su super-fici ridotte o su terreni scivolosi e/o instabili, di recuperare la stabilità dopo una spinta, ecc. (21).

Nella situazione pandemica causata dal Covid-19 che ha colpito pesan-temente tutto il mondo deve essere considerata la necessità di promuo-vere in maniera più decisa di quanto fatto fino ad ora l’attenzione verso la pratica di attività motorie soprattutto nei più giovani.

Come accennato in introduzione, uno studio italiano ha cercato di met-tere in evidenza i cambiamenti sulle abitudini motorie indotte dal lock-down in bambini italiani in età prescolare (22). Dai risultati di tale studio è possibile affermare che il periodo di isolamento ha causato un aumento di sedentarietà dei bambini/e e una diminuzione di attività fisica molto evidenti. Prendendo in considerazione una prospettiva legata allo svi-luppo motorio dei bambini e ai livelli di salute psicofisica che da esso dipendono, si può affermare che il lockdown ha peggiorato una situa-zione che, soprattutto in Italia come dimostrano i dati dalla ricerca Okkio alla Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, era già negativa prima della pandemia.

(21) P.TORTELLA,G.FUMAGALLI, The ecological perspective and motor and cognitive development of children: the playground “Primo sport 0246”, in Formazione & Inse-gnamento XVII, 2019, 2, 147-158.

(22) P.TORTELLA,R.SCHEMBRI,G.FUMAGALLI, Covid-19 e gli effetti dell’isolamento sulla sedentarietà e sull’attività fisica dei bambini: uno studio italiano, in Formazione

& Insegnamento XVIII – 3 – Codice ISSN 2279-7505 (on line) Pensa MultiMedia Edi-tore, 2020.

Nel documento Professionalità studi (pagine 190-195)

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