3. La ricerca relativa alle aziende familiari AIdAF: i casi di studio 3
3.2. Augustea: la tutela dell’ambiente 5
La Augustea nasce a Siracusa nel 1955, fondata dalla famiglia Cafiero di Sorrento, per svolgere il servizio di rimorchio portuale all’interno della rada della città siciliana di Augusta, da cui la società prende il nome.
La capacità imprenditoriale della famiglia Cafiero consente negli anni di ampliare il raggio d’azione dell’impresa che si pone oggi come uno dei punti di riferimento del settore dello shipping italiano. La crescita è confermata anche dai dati economico-finanziari e in particolare dal fatturato, aumentato di oltre il 50% dal 2001 al 2003.
Attualmente, l’azienda opera in due aree strategiche distinte: la principale, che pesa per circa il 65% del fatturato (135 milioni di € nel 2003), è il trasporto su rotte oceaniche di carichi secchi; la seconda è relativa alle attività di rimorchio: rimorchio portuale, operazioni con chiatte per trasporti speciali, salvataggi in mare e disinquinamento.
Il know-how sviluppato in questa seconda area di attività ha avuto un ruolo fondamentale nel definire le politiche di responsabilità sociale descritte nel presente caso.
Uno dei driver fondamentali dello sviluppo aziendale nel tempo è stato la forte attenzione alla crescita del capitale umano, punto cardine dell’orientamento valoriale dell’impresa.
Alle origini dell’iniziativa
La volontà dell’azienda di impegnarsi nella tutela dell’ambiente marino ha origini molto più lontane e radicate dell’occasione specifica da cui nasce l’iniziativa di seguito descritta. Come molti napoletani, la famiglia proprietaria di Augustea vive da sempre un rapporto molto profondo con il mare, sentimento accresciuto dall’operare nel settore dello shipping.
Spesso accade che le iniziative rilevanti nella vita di un’azienda nascano quasi per caso e così è avvenuto nel 2001 quando Lucio Zagari, Presidente di Augustea e marito di Paola Cafiero, figlia del suo fondatore, si trovava a Panarea, nelle isole Eolie, per una breve vacanza in occasione del matrimonio di un figlio. Passeggiando sulle bellissime spiagge del litorale isolano inizia, quasi per gioco, ad accumulare su un lato della spiaggia i rifiuti che il mare aveva depositato nel corso del tempo. Al termine della camminata si accorge della difficoltà di portare via quanto raccolto e, partendo da questa personale constatazione, comincia a riflettere sulla possibilità di utilizzare l’esperienza maturata negli anni dalla sua azienda per contribuire alla soluzione di questo problema ambientale.
In particolare, pensa ad un intervento sistematico e allargato anche ad altre spiagge, in coordinamento con le istituzioni locali: Augustea potrebbe mettere a disposizione i propri natanti un paio di volte l’anno per portare via dalle spiagge quanto raccolto da altri soggetti (associazioni ambientaliste in primis) in occasione di iniziative già avviate.
I contenuti
Per dare vita alla sua idea, Lucio Zagari stabilisce un contatto con l’associazione ambientalista Marevivo, fondata nel 1985 per promuovere e realizzare attività di educazione e informazione ambientale, pianificazione territoriale, ricerca scientifica e difesa del mare e delle sue risorse. L’associazione opera principalmente grazie al sostegno economico e all’impegno volontario dei soci e nel 1987 viene riconosciuta con D.M. come “associazione di protezione ambientale a carattere nazionale”.
La proposta viene sviluppata, in collaborazione con Marevivo, dal Comandante Pietrantonio Cafiero di Augustea, anch’egli appartenente alla famiglia fondatrice della società, dirigente della sede di Augusta e responsabile del settore rimorchio, disinquinamento e salvataggio.
Il progetto prevede che Augustea metta a disposizione, con frequenza e modalità da definirsi, una chiatta e due rimorchiatori con circa 16 persone di equipaggio per rimuovere dai litorali eoliani i rifiuti raccolti dalle associazioni ambientaliste.
Tramite Marevivo, la proposta viene ufficialmente formulata alle varie autorità locali competenti: i comuni delle Isole Eolie interessati, le Capitanerie di Porto e la Regione Sicilia. L’iniziativa viene molto apprezzata dalle istituzioni, ma convogliata verso finalità diverse principalmente per due motivi: da un lato, le autorità non sarebbero in grado di risolvere il problema della destinazione dei rifiuti raccolti; dall’altro, deve essere fronteggiata una diversa emergenza ambientale, quella delle reti a strascico abbandonate sul fondo marino.
Questo tipo di reti sono state per anni utilizzate dai pescatori e soltanto di recente vietate per i rilevanti danni arrecati a flora e fauna marina (in particolare ai delfini che, rimasti intrappolati, andavano incontro a una morte lenta). Molte di queste reti, che durante le battute di pesca rimanevano impigliate nei fondali più bassi e lì abbandonate, giacciono ancora nei nostri mari, continuando a “pescare senza pescatori” e a danneggiare l’ambiente circostante. Le istituzioni interpellate chiedono, quindi, ad Augustea di spostare l’offerta di collaborazione verso la rimozione di questi pericolosi residui.
Nel 2003 prende l’avvio una sperimentazione pilota e, sempre in collaborazione con Marevivo, viene identificata una secca tra le isole Panarea e Salina dove il problema si pone in modo particolarmente urgente.
Marevivo mette a disposizione una squadra di subacquei specializzati supportati da personale medico, mentre Augustea offre gratuitamente corpi morti d’ancoraggio e un rimorchiatore oceanico con dieci persone d’equipaggio da utilizzare come base operativa della spedizione. L’intervento, che tra preparazione e esecuzione del recupero dura tre giorni, viene personalmente coordinato sul campo dal Comandante Cafiero di Augustea.
I benefici per gli stakeholder
L’iniziativa descritta, come già precisato, è stata il frutto della volontà della famiglia proprietaria dell’azienda di contribuire alla tutela dell’ambiente dove opera, senza un particolare disegno strategico o fini economico-commerciali. Per questo motivo, non sono stati attivati sistemi di raccolta e misurazione della soddisfazione dei beneficiari dell’iniziativa.
In occasione dell’operazione citata sono stati rimossi due chilometri di reti, ripulendo una equivalente superficie di fondale, con evidente beneficio dell’ecosistema locale. Nonostante questo intervento fosse urgente e importante, le istituzioni preposte non sarebbero state in grado di realizzarlo se Augustea non si fosse offerta di occuparsi della sua realizzazione pratica, accollandosene tutti gli oneri.
assenza di una programmazione strategica dell’evento, abbiamo sfruttato in modo pieno il ritorno d’immagine dell’esperimento pilota, non solo in ambito siciliano, ma anche nazionale. In futuro dovremo prestare maggiore attenzione anche a questo aspetto della questione.”
Le ipotesi di evoluzione
L’operazione nelle isole Eolie del 2003 non è rimasto un fatto isolato e nel corso dei due anni successivi Augustea e Marevivo hanno effettuato vari altri interventi di bonifica di fondali lungo le coste siciliane. L’accordo di collaborazione su questo progetto tra l’Associazione ambientalista e Augustea scadrà alla fine del 2005.
Nelle intenzioni del Presidente di Augustea, questo deve qualificarsi come l’inizio di un percorso più strutturato e la pianificazione deve acquistare respiro e visibilità nazionale.
Per questo motivo, sono in corso contatti al fine di promuovere un intervento da parte del Ministero dell’Ambiente a sostegno dell’iniziativa e il dott. Zagari, in qualità di Presidente dell’Associazione Rimorchiatori Italiani, si sta facendo promotore tra gli altri associati per creare un network di interventi simili che coprano, per quanto possibile, l’intero sviluppo costiero italiano.
Inoltre, il Presidente di Augustea ha stanziato per questo progetto e, più in generale, per tutte le attività di tutela dell’ambiente, un budget dedicato per i prossimi anni e l’azienda, proprio nell’ottica di operare per la salvaguardia ambientale, sta investendo e lavorando per ottenere la certificazione ISO 14001 per il settore portuale e altura (quello interessato cioè al recupero e alla bonifica).
Questa strategia è stata comunicata a tutti i dipendenti tramite una lettera inviata a inizio anno, in occasione del 50° anniversario di fondazione, in cui si ribadisce l’impegno di Augustea ad essere strumento di progresso sociale, con particolare attenzione alla protezione ambientale marina. Il messaggio si conclude così: “Noi riteniamo (…) che l’Augustea possa e debba essere, nel contesto della società in cui opera, anche strumento di progresso sociale, creando lavoro, stimolando energie, prestando particolare attenzione alla protezione ambientale del mare, su cui viviamo e lavoriamo. Questa è la “filosofia” che ci guida, questi sono gli obiettivi che ci siamo dati, credo condivisi da tutti e spero perseguiti, con convinzione e umiltà, anche dalle future generazioni.”