3. La ricerca relativa alle aziende familiari AIdAF: i casi di studio 3
3.13. Rubelli: donazione di decorazioni tessili per La Fenice e La Scala 18
Rubelli, azienda familiare fondata a Venezia nel 1858 e giunta oggi alla quinta generazione, produce e commercializza tessuti per arredamento di alta gamma - broccati, damaschi, velluti, sete, lampassi – che mantengono la grande tradizione tessile italiana e che fanno tendenza nel mondo del design tessile.
Fanno parte del Gruppo Rubelli, marchi storici e prestigiosi quali Lisio e Bises, un marchio di orientamento moderno quale Dominique Kieffer ed, infine, grazie all’ultima acquisizione conclusa a maggio del 2005, il marchio americano Donghia. Il Gruppo è oggi il più prestigioso ed il più completo nel proprio settore.
Uno studio accurato in fase di progettazione, un notevole investimento di risorse nella ricerca tecnica, l’uso di fibre naturali (seta, lino, cotone, lana, viscosa) oppure di Trevira CS per la linea di tessuti ignifughi per il settore contract, sono alla base di un elevato livello estetico e qualitativo del prodotto Rubelli.
Il Gruppo esporta in tutto il mondo ed è presente con propri showroom nelle maggiori città italiane (Venezia, Firenze, Roma, Milano, Torino, Genova), oltre che a Parigi, Cannes, Bruxelles, Monaco di Baviera, Londra, Mosca, Dubai, Shanghai, New York ed altre 21 città negli Stati Uniti.
Insignita di numerosi premi e riconoscimenti, tra cui la “Navette d’or” in tre edizioni della “Biennale des Editeurs” di Parigi (1985, 1991 e 1997), ha ricevuto nel 2004 a Bruxelles il premio per la migliore collezione Trevira CS, utilizzata prevalentemente nel settore contract.
I tessuti Rubelli decorano teatri di fama mondiale, castelli e musei in ogni parte d’Europa, molte case reali, ministeri ed ambasciate italiane ed estere. Tra gli interventi più recenti, il rifacimento (dalla progettazione alla realizzazione) di tutte le decorazioni tessili del Museo Albertina di Vienna, la realizzazione dei tessuti per le Sale Apollinee del Teatro La Fenice e per il Teatro e il Museo Teatrale alla Scala di Milano.
Dal 2002 Rubelli è tra le aziende sostenitrici della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
Alle origini dell’iniziativa
Nel 1996 un terribile incendio ridusse in cenere il Teatro La Fenice di Venezia.
Il Presidente della Rubelli ha sofferto in modo particolare il danno che ha colpito il prestigioso teatro e decide di porre al servizio della comunità locale la sua grande esperienza nel settore dei tessuti.
Questa offerta è scaturita anche da una sensibilità generalizzata per le arti dimostrata in vario modo e in differenti periodi storici da tutta la famiglia Rubelli, spesso coinvolta nel recupero tessile di dimore storiche.
Parallelamente alla sponsorizzazione, Rubelli ha fornito tutti i velluti del teatro, il colore dei quali riprende quello di un minuscolo reperto tessile gelosamente custodito nell’archivio storico aziendale e memoria di una precedente fornitura.
Il progetto del Teatro La Fenice è stato solo uno, anche se il più rilevante, dei tanti momenti di collaborazione tra l’azienda e la città di Venezia nel corso degli anni. In particolare, Rubelli è stata partner privilegiato nella ricostruzione di ambienti storici tra cui Palazzo Ducale, il Museo Querini Stampalia, Palazzo Mocenigo, la Fondazione Cini, Palazzo Franchetti.
La collaborazione con il Teatro alla Scala ha fornito un’altra occasione alla Rubelli per dimostrare la propria sensibilità artistica. Nel 2001 il comune di Milano ha bandito l’appalto per i lavori di ammodernamento del massimo teatro operistico milanese: l’azienda che si è aggiudicata l’appalto ha individuato in Rubelli, forte anche della precedente esperienza maturata con la Fenice, l’azienda ideale per la ricostruzione e la fornitura dell’apparato tessile del Teatro alla Scala e del Museo Teatrale. Anche in questo caso, Rubelli ha deciso di riproporre il doppio livello di rapporto di fornitura a pagamento e sponsorizzazione.
L’azienda veneziana aveva già fornito tessuti per il prestigioso teatro milanese: il volume “1778/1978 Il Teatro alla Scala, Milano” testimonia che nel 1971 Rubelli venne scelta tra diverse aziende per riprodurre fedelmente un damasco rosso stile impero risalente al 1922.
Per il nuovo Teatro alla Scala del 2004 e, in particolare, per i parati dei palchi, Rubelli ha fornito circa 2.700 metri di un damasco stile impero, color rosso porpora, 800 metri di un damasco coordinato, sempre in un tono di colore rosso porpora ed, infine, 400 metri di raso unito, nello stesso tono per foderare le tende in velluto dei palchi.
Per il Museo, inaugurato alla presenza delle autorità il 5 dicembre 2004, sono stati invece realizzati due nuovi tessuti in quattro diversi colori (giallo, verde, rosso e blu) sulla base del progetto del Maestro Pizzi.
Un ricco damasco proveniente dall’archivio storico aziendale Rubelli e un altro rinvenuto in un documento originale risalente al primo quarto dell’Ottocento, presente tra i tessuti classici della collezione Lisio, sono stati utilizzati per parati, tende ed imbottiti.
La sponsorizzazione tecnica di Rubelli è relativa ai tendaggi e agli imbottiti sia del foyer che del ridotto del primo e del secondo piano del Teatro.
Questo intervento, così come il precedente, ha interessato diverse funzioni aziendali, anche se il ruolo preminente è stato svolto dalla progettazione che ha curato un lungo e paziente lavoro di studio storico e filologico dei tessuti. Per questa attività Rubelli si è avvalsa anche dei suoi preziosi collaboratori dell’ufficio stile che hanno particolare competenze nel campo della letteratura e della storia dell’arte.
I benefici per gli stakeholder
La capacità dell’azienda di gestire il proprio archivio storico ha reso possibili importanti interventi di ricostruzione. In particolare, la città di Venezia si è vista restituire, anche grazie alla Rubelli, un edificio dal grande significato simbolico al servizio della musica e della cultura.
Lo stesso discorso vale per la città di Milano, dove i frequentatori hanno potuto godere di un Teatro alla Scala splendidamente restaurato. Grazie al museo allestito – anche con l’aiuto della Rubelli - nei pressi del teatro, i milanesi hanno inoltre potuto conoscere meglio il complesso lavoro realizzato.
Infine, si può considerare la capacità dell’azienda di intervenire su progetti di questa portata una garanzia di sicurezza per i clienti che ad essa si rivolgono, verso i quali l’azienda ha dimostrato cura ed attenzione anche nelle fasi di realizzazione dei progetti.
I benefici per l’azienda
L’aver legato il proprio nome a progetti importanti come quelli descritti è stata una scelta strategica vincente, dal momento che questi stessi interventi hanno rappresentato per l’azienda un prezioso biglietto da visita in tutto il mondo.
Attraverso questo tipo di attività l’azienda ottiene infatti un effetto domino: ogni lavoro realizzato fornisce alla Rubelli il credito e la fiducia necessari per essere coinvolta in altri progetti dello stesso livello. Seguendo questa logica l’azienda ha affermato la propria presenza presso edifici molto prestigiosi quali, ad esempio, come si è già detto poc’anzi, Palazzo Ducale e Palazzo Franchetti a Venezia, Palazzo Reale a Genova, Museo Albertina di Vienna, Castello di Miramare a Trieste.
Oltre ad aver dimostrato il proprio legame con la cultura, gli interventi sopra descritti hanno anche mirato alla fidelizzazione dei clienti - tappezzieri e decoratori - perseguita anche attraverso la realizzazione di seminari espressamente rivolti a loro, in cui è stato presentato il modo di lavorare dell’azienda nella progettazione dei tessuti. Questo tipo di interventi rappresentano una dimostrazione della capacità e della competenza accumulate dall’azienda nel corso degli anni. Rubelli ha potuto sfruttare queste esperienze di prestigio anche nei momenti di comunicazione del prodotto. Molteplici sono infatti state le iniziative in cui sono stati utilizzati richiami agli interventi realizzati presso le strutture più prestigiose (vetrine a tema in tutti gli showroom del mondo, iniziative particolari durante le presentazioni delle collezioni).
Questi interventi hanno portato benefici concreti anche in termini di spazio riservato nei principali giornali e riviste di settore e non. Il guadagno di reputazione e corporate awareness ottenuto da questi passaggi è anche superiore rispetto a quello ottenibile attraverso una stessa quantità di annunci pubblicitari. Per esempio, le foto della Scala e della Fenice sono state pubblicate sulle più prestigiose riviste del settore, fornendo a Rubelli un ritorno in termini di immagine come azienda di primo livello, attenta alla cultura e vicina al sociale. Infine, l’aumentata visibilità ha permesso all’azienda di accedere a interlocutori che diversamente non sarebbero stati facilmente raggiungibili.
Le ipotesi di evoluzione
Il successo e il ritorno d’immagine ottenuto nelle esperienze descritte hanno convinto la Rubelli a proseguire sulla medesima strada, sponsorizzando eventi culturali in cui è richiesta la ricostruzione storica degli ambienti.
Ad esempio, è in fase di preparazione la mostra, interamente prodotta e promossa da Rubelli, dedicata al Settecento veneziano ed in particolare alle opere pittoriche di Pietro Longhi. Una reinterpretazione dei dipinti del pittore attraverso tessuti che Rubelli, traendo ispirazione dalle tele stesse, ha riprodotto eccezionalmente per questo evento. L’inaugurazione è prevista per il prossimo dicembre al museo Querini Stampalia di Venezia e la mostra toccherà, poi, le principali città italiane ed estere.