• Non ci sono risultati.

Buzzi Unicem: il bilancio di sostenibilità 11

3. La ricerca relativa alle aziende familiari AIdAF: i casi di studio 3

3.6. Buzzi Unicem: il bilancio di sostenibilità 11

Buzzi Unicem è un Gruppo multi-regionale internazionale, focalizzato su cemento, calcestruzzo e aggregati naturali. Esso conta su un organico di circa 12.000 addetti, di cui 2.200 in Italia, e ha un fatturato complessivo di oltre 2.770 milioni di euro.

Buzzi Unicem nasce nel settembre 1999, in seguito alla fusione di Unicem (la cui attività risale al 1872) e Buzzi Cementi (fondata nel 1907). Attualmente è il secondo produttore in Italia di cemento, calcestruzzo preconfezionato e aggregati naturali.

Con la recente acquisizione del controllo della tedesca Dyckerhoff, Buzzi Unicem è presente in 9 Paesi con 43 stabilimenti, per una capacità produttiva di oltre 40 milioni di tonnellate di cemento. Nel 2004 i 471 impianti di calcestruzzo hanno venduto più di 15 milioni di metri cubi.

Alle origini dell’iniziativa

Il settore del cemento è caratterizzato da un’ottica temporale di lungo periodo (si pensi che Buzzi Unicem decide di costruire uno stabilimento nuovo solo nelle aree in cui c’è disponibilità di materia prima per almeno 100 anni) e, pertanto, le strategie sono sempre orientate ad un futuro lontano. Per la famiglia Buzzi, azionista di maggioranza del Gruppo, il successo dell’azienda dipenderà sempre più dalle performance sociali e ambientali, oltre che, come ovvio, da quelle economiche. Da questo convincimento nasce l’idea dell’azionista di maggioranza di proporre un bilancio di sostenibilità che comunichi a tutti gli stakeholder l’impegno dell’azienda lungo tre dimensioni: economica, sociale e ambientale.

Il bilancio di sostenibilità deriva anche dalla volontà di correggere uno stereotipo sbagliato, di “riabilitare” l’immagine del business del cemento, da molti spesso confusa con il suo uso distorto. Il cemento dovrebbe essere piuttosto concepito come fattore di sviluppo: il cemento rende infatti possibile l’edilizia privata, ma anche le grandi opere pubbliche quali ospedali, scuole, ponti, autostrade, dighe, ecc..

L’importanza del bilancio sociale per la famiglia Buzzi, come di tutta la tematica della responsabilità sociale, è anche testimoniata dalla collocazione organizzativa in cui è stata posta. Il compito di occuparsi di tali questioni è stato infatti assegnato direttamente alla Direzione Generale e non, come avviene in diverse altre realtà, alla Comunicazione o all’area Ambiente, Salute e Sicurezza che avrebbero privilegiato una specifica ottica a discapito di una visione d’insieme. Il bilancio di sostenibilità di Buzzi Unicem è frutto di un percorso partito nel 2001 con la pubblicazione del primo Rapporto Ambiente e Sicurezza, cui ha fatto seguito un bilancio di sostenibilità sintetico nel 2002. Esso è scaturito da un lavoro di squadra che ha visto coinvolte tutte le funzioni aziendali che hanno individuato prima, e raccolto poi, tutti i dati necessari.

E’ opportuno sottolineare che il bilancio sociale non è l’unico strumento “formale” con il quale l’azienda manifesta il proprio orientamento alla RSI. Le società italiane del Gruppo si sono infatti dotate di un codice di condotta, di un codice antitrust e del modello Organizzativo e Gestionale

dell’impresa quali: trend di fatturato, vendite di cemento e calcestruzzo, investimenti, struttura dello stato patrimoniale e del conto economico riclassificato, distribuzione del valore aggiunto); 3. la dimensione ambientale degli impianti produttivi italiani (sono menzionate le diverse

iniziative a tutela dell’ambiente, oltre ai tradizionali indicatori relativi alle emissioni di agenti inquinanti, alla produzione dei rifiuti e allo sfruttamento delle risorse naturali);

4. la dimensione sociale (informazioni ed indicatori sulle relazioni tra le aziende italiane del Gruppo e i principali stakeholder: collaboratori, azionisti, investitori, fornitori, clienti, collettività, Stato, enti locali e Pubblica Amministrazione).

Oltre a questi contenuti, fin dall’edizione del 2001 sono sempre presentati gli obiettivi triennaliin merito ai quali il Gruppo vuole essere completamente trasparente, a volte a beneficio di qualche concorrente che può avvantaggiarsi di talune informazioni.

Ad esempio, per il triennio 2004 – 2006, Buzzi Unicem si è proposta:

− l’ampliamento delle attività estere,

− il potenziamento del network di relazioni con i propri stakeholder, − l’incremento delle vendite,

− l’incremento della remunerazione degli azionisti, − l’incremento del recupero di materie prime alternative, − l’aumento dell’utilizzo di fonti energetiche alternative, − la riduzione delle emissioni in atmosfera,

− la riduzione della produzione dei rifiuti e l’incremento della raccolta differenziata, − la riduzione del consumo di acqua e l’incremento del ricircolo delle acque di processo, − la conferma della certificazione delle unità produttive (ISO 14001 e OHSAS 18001), − la riduzione del numero e della frequenza degli infortuni.

Sempre relativamente ai contenuti, a sostegno della veridicità delle informazioni trasmesse, dal 2003 il bilancio di sostenibilità è sottoposto a certificazione volontaria effettuata dalla società PricewaterhouseCoopers.

Per la redazione, Buzzi Unicem si è attenuta al modello del Gruppo di Studio per il Bilancio

Sociale (GBS), il principale standard affermatosi a livello nazionale, e al Cement Sustainability

Initiative, programma specifico di settore del World Business Council for Sustainable Development. Per quanto invece riguarda il processo di raccolta delle informazioni e la stesura del documento si è fatto riferimento alla metodologia prevista dallo standard AccountAbility 1000 (AA1000), sviluppato dall’Institute of Social and Ethical Accountability, volto a garantire la correttezza, la rilevanza e l’affidabilità dei dati.

I benefici per gli stakeholder

Il Gruppo percepisce di offrire benefici significativi per i propri stakeholder, anche se non ha attivato strumenti formali per la rilevazione diretta della loro soddisfazione (eccezion fatta per la categoria dei clienti, di cui si dirà oltre). Si affida, però, ad altri indicatori indiretti.

Ad esempio, per ciò che concerne i fornitori è significativo il fatto che più del 70% degli stessi vanti con l’impresa rapporti più che decennali. Ciò dimostra che la politica di acquisto adottata dal Gruppo porta il fornitore a crescere professionalmente insieme all’azienda e a non sentirsi “sfruttato” e schiacciato dal suo potere contrattuale.

Relativamente all’area Risorse Umane, di particolare interesse è il continuo miglioramento degli indicatori relativi a sicurezza e salute dei collaboratori, turnover, incidenza dei contratti di lavoro atipici sul totale (7%).

Anche il tasso di turnover dei clienti è basso. Da qui si deduce che il Gruppo riesce ad incontrare le loro attese.

Dai primi mesi del 2003 è stato avviato il Progetto Triathlon, finalizzato ad un più attento ascolto della clientela tramite interviste effettuate direttamente dalla forza vendita del Gruppo (complessivamente sono state effettuate interviste a 800 clienti, un terzo dell’intero portafoglio clienti serviti in modo ripetitivo). Particolarmente apprezzata dal mercato è stata la sostituzione del sacco da 50 kg con quello da 25 kg, iniziativa di cui Buzzi Unicem è stata tra i promotori. Lo scopo è quello di facilitare nei cantieri la movimentazione manuale dei carichi ad evitare rischi di lesioni dorso-lombari.

La soddisfazione di azionisti e investitori istituzionali viene invece ipotizzata a seguito della posizione di eccellenza raggiunta dall’azienda nel rating di sostenibilità elaborato da SAM, di cui si dirà in modo più approfondito al punto seguente. Oltre a ciò, va sottolineato il fatto che da diversi anni l’azienda eroga ai propri azionisti un dividendo crescente, nonostante trattenga per gli investimenti buona parte degli utili.

Infine, anche se non c’è un parametro di riferimento, l’azienda ritiene di svolgere un servizio prezioso anche per la comunità di origine, nel casalese. Questa area risulta essere quella che in Italia vanta la maggiore incidenza del mesotelioma pleurico (forma di neoplasia maligna a carico della pleura, principalmente correlata all’esposizione ad amianto).

Anche se l’attività di Buzzi non è in alcun modo connessa a tale patologia, l’azienda si è sentita in dovere di aiutare la comunità che la ospita creando nel 2003 una Fondazione ONLUS che si occupa di diagnostica, nuovi medicamenti e sistemi di cura e immunoterapia relativamente al mesotelioma pleurico. L’azienda ha deciso di non pubblicizzare troppo questa iniziativa per non creare false aspettative su risultati che potrebbero anche tardare ad arrivare o dare esiti solo parziali.

Nella medesima direzione di sostegno alla comunità vanno anche l’adesione alla Fondazione Asphi ONLUS (Associazione per lo Sviluppo Professionale degli Handicappati nel campo dell’Informatica) e il sostegno alla Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino e al Fondo Ambientale Italiano.

I benefici per l’impresa

Complessivamente, la sensibilità manifestata nei confronti della RSI ha portato benefici alle aziende del Gruppo. Alcuni esempi.

− Anche se non è direttamente connesso con il bilancio di sostenibilità, vale la pena ricordare che la legge 488, riguardante gli investimenti nelle aree depresse, agevola gli stabilimenti certificati ISO 14001, certificazione in possesso di quasi tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo che diverse volte hanno potuto usufruire di questa possibilità offerta dalla normativa italiana.

− I 100 dipendenti collocati ai primi livelli della gerarchia italiana (dirigenti e funzionari) hanno anche tra gli obiettivi annuali – e su questo sono valutati e retribuiti per la componente variabile – la riduzione del numero degli infortuni. Negli anni, il tasso di riduzione degli infortuni è sensibilmente sceso consentendo all’azienda di registrare minori giorni di assenteismo, migliorare la sicurezza riducendo gli incidenti sul lavoro e beneficiare di polizze assicurative

stati evidenziati miglioramenti tali da farla balzare tra le prime posizioni in Europa. Oltre ad essere gradito dagli investitori istituzionali italiani, il risultato dell’indagine di SAM è di estrema importanza per i fondi etici e per i fondi pensione internazionali, molti dei quali detengono già azioni del Gruppo. Dalle comunicazioni sociali obbligatorie risulta infatti che il secondo azionista, dopo la Famiglia Buzzi, è il Fondo Fidelity Investments con una quota azionaria superiore al 6%.

Sempre più frequentemente la funzione Investor Relation riceve telefonate anche di piccoli azionisti che si congratulano per le iniziative di responsabilità sociale e che dimostrano il proprio apprezzamento bandendo atteggiamenti speculativi e rimanendo fedeli al titolo nel tempo.

− La politica di rispetto ambientale e di promozione di attività volte allo sviluppo sostenibile ha avvantaggiato l’azienda anche nella partecipazione alle gare di appalto i cui capitolati prevedevano le apposite certificazioni. Particolare attenzione alle tematiche ambientali è stata ad esempio posta dall’organizzazione che gestisce le prossime Olimpiadi invernali di Torino 2006 (che ha richiesto a Buzzi Unicem la collaborazione per numerosi impianti sportivi) o della società preposta al progetto Alta Velocità (nella fattispecie, Buzzi Unicem fornisce il 100% di calcestruzzo per la tratta Bologna – Firenze e il 50% per la tratta Torino – Novara). In generale, nonostante i driver della decisione finale rimangano sempre prezzo, qualità e servizio, si è notato che ultimamente una condotta corretta e trasparente può costituire una fonte di vantaggio competitivo con un numero crescente di clienti.

Un altro obiettivo che si intendeva perseguire con il bilancio di sostenibilità era vincere la diffidenza esistente nei confronti dell’intero settore industriale per l’immagine percepita negativa dagli enti pubblici preposti a rilasciare autorizzazioni o permessi. Si riteneva che questa maggiore trasparenza potesse portare una maggiore credibilità e, pertanto, minori tempi di attesa dovuti a controlli burocratici.

Le aspettative in questo senso sono state ad oggi disilluse in quanto il trattamento, i tempi di attesa, le procedure e i documenti sono gli stessi richiesti per tutti gli operatori indistintamente; non per questo, però, diminuisce l’impegno del Gruppo in quanto le tematiche di sostenibilità per la Buzzi Unicem si sono consolidate come uno stile dell’azionista e un metodo di gestione operativa del personale.