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CAPITOLO III IL DISTRETTO DEL CUOIO E DELLA PELLE DI SANTA CROCE SULL’ARNO

3.4 GLI ATTORI LOCALI

3.4.5 Azienda Meccanica Italprogetti SpA

Italprogetti nasce nel 1977 a Ponte a Egola, in provincia di Pisa, come società di engineering e produzione meccanica. Nel 1989 diviene una S.r.l e nel 2004 una S.p.A come frutto di una crescita dimensionale, produttiva, organizzativa ed imprenditoriale fortemente voluta. Tale percorso di crescita è stato abbracciato per supportare la convinzione che il processo di globalizzazione impone, a tutte le aziende che vogliono perdurare nel tempo, un processo di crescita continuo.

La vicinanza con uno dei più importanti distretti conciari del mondo ha giocato un ruolo fondamentale nella storia dell’azienda, permettendole di comprendere meglio le esigenze produttive del comparto, e di sviluppare soluzioni e tecnologie innovative per la lavorazione delle pelli e per la compatibilità ambientale. L’oggetto della sua attività è la produzione e l’installazione di una vasta gamma di macchinari per l’industria conciaria e più recentemente per l'industria alimentare, ed ha la caratteristica fondamentale di coprire molte delle esigenze industriali di tali settori, proponendo sempre con passione ai propri clienti la ricerca di prodotti più nuovi, tecnologicamente avanzati e spesso eco-friendly.

164 TALIANI A., Macchinari per calzature, pelletteria, conceria: il made in Italy è sostenibile, il Giornale.it, 20 febbraio 2018.

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Ormai da 40 anni la società opera in un mercato globale, tenendo contatti con clienti da oltre 80 Paesi sparsi nei vari continenti. L’evoluzione dei mercati ed il percorso di globalizzazione hanno portato nuove priorità per le aziende e determinato strategie aziendali tutte diverse l’una dall’altra. Per rispondere a tali cambiamenti nello scenario competitivo, Italprogetti ha avviato un percorso di diversificazione e crescita in settori diversi da quello conciario. Molteplici sono stati gli investimenti nel settore della depurazione, che si è sviluppato originariamente per rispondere alle esigenze dell’industria conciaria, come quella della depurazione dei fanghi. Oggi l’attenzione all’area filtrazione ha toccato anche settori differenti da quello conciario, per esempio sono stati realizzati numerosi macchinari per risolvere i problemi di filtrazione nei settori cartario, tessile ed alimentare. Lo sviluppo costante delle tecnologie produttive innovative ha reso Italprogetti il marchio di riferimento per la filtrazione di olio extravergine di oliva. Tra i clienti della società si possono citare tanti dei più blasonati marchi di oleifici italiani ed internazionali per olio extravergine (ad esempio Olitalia, Farchioni, Monini, ecc.).

Dal punto di vista produttivo la società è strutturata verticalmente (e quindi secondo il modello organizzativo della fabbrica integrata), incorporando nelle proprie officine tutte le fasi progettuali e costruttive. Tale internalizzazione permette all’azienda di controllare le fasi più critiche e strategiche del processo produttivo e di conseguenza garantisce il pieno controllo della qualità dei prodotti realizzati.

La totale forza lavoro dell’azienda è composta da circa 150 persone. Come in ogni società il personale è ben selezionato per garantire massimi livelli di preparazione e specializzazione nello svolgimento di ciascuna mansione organizzativa. Inoltre, il capitale umano viene sempre valorizzato in quanto rappresenta il capitale reale di Italprogetti, da cui dipende la buon reputazione dell’azienda nell’ambiente esterno.

La società dispone di circa 40 tecnici (dei quali 30 ingegneri) che lavorano nelle divisioni di progettazione tecnica con specializzazioni meccaniche, chimiche e elettrotecniche-elettroniche. Lo stretto contatto tra gli uffici tecnici e gli ingegneri impegnati nell’attività di produzione genera una continua diffusione di know-how e condivisione di conoscenze, che risultano determinanti nel successo di un’azienda che vuol definirsi fabbrica.

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Il reparto tecnico è il cuore delle attività aziendali e viene strutturato nelle seguenti sezioni:

• bottali e macchine,

• impiantistica (trattamento acque ed impianti speciali), • progettazione di nuove concerie turn-key,

• reparto elettrico (quadristica, software di gestione dell'automazione di processo).

La costruzione delle macchine e degli impianti, coordinata dall’ufficio di produzione con l’aiuto di un software integrato di gestione per il controllo e la supervisione di tutte le attività, è suddivisa in molteplici unità produttive sparse sul territorio italiano:

• lo stabilimento principale di San Romano (Pisa), dove si trovano anche gli Uffici ed il reparto tecnico, comprende la carpenteria meccanica dell’acciaio al carbonio e l’officina elettrica;

• lo stabilimento dell’officina macchine utensili per tornitura e fresatura, sempre in San Romano a pochi metri di distanza dalla sede;

• lo stabilimento della carpenteria inox, anche questo in San Romano, a pochi metri dalla sede;

• lo stabilimento di Ponte Buggianese (Pistoia) collocato a 30 km di distanza dalla sede: dedicato alla lavorazione della lamiera, dispone di tagli laser CO2 e fibra e piegatrici di ultima generazione;

• gli ultimi stabilimenti166, nati in un processo continuativo di crescita presso la zona industriale di Fontanelle167 a 2 km di distanza dalla sede, riguardano la carpenteria meccanica in polipropilene, il montaggio dei bottali e l’assemblaggio degli impianti di depurazione.

166 Questi ultimi stabilimenti hanno goduto di importanti investimenti nell’ambito dell’industria 4.0. Il termine Industria 4.0 indica una tendenza all’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.

167 Si tratta di un’area di quasi 20.000 mq di terreno da urbanizzare su cui è in programma un’ulteriore espansione produttiva che permetterebbe di completare il piano organizzativo pluriennale della Italprogetti SpA.

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Molti dei macchinari utilizzati nella lavorazione del polipropilene sono stati sviluppati direttamente dall’azienda, in quanto la materia prima è di recente sviluppo e solitamente poco usata in combinazione a carpenterie pesanti di acciaio. L’inventiva di Italprogetti e la ricerca dell’innovazione continua spingono la società a sviluppare prodotti e materie coerenti con le sue esigenze produttive e che spesso non risultano disponibili sui mercati di approvvigionamento.

All’interno della società, oltre alle grandi capacità produttive ed innovative, assume grande rilevanza la struttura commerciale che si è sviluppata negli anni. Una rete commerciale capillare ed efficiente, presidiata da personale specializzato per la vendita e per l’assistenza tecnica, che assicura all’azienda la copertura di tutti i continenti e la gestione diretta di tutti i mercati/clienti. Inoltre la scelta di puntare su personale commerciale interno deriva dalla consapevolezza che i mercati potenziali per i prodotti sostitutivi sono molteplici e sempre attenti alle mosse e alle strategie dei propri concorrenti.

L’efficacia delle strategie produttive e commerciali può essere evidenziata anche dal trend di crescita del fatturato negli ultimi 20 anni.

Figura 20. Il trend di crescita del fatturato dal 1998 al 2018 (valore fatturato obiettivo)168 168 Elaborazione propria. 0 5,000 10,000 15,000 20,000 25,000 30,000 19 98 19 99 20 00 20 01 20 02 20 03 20 04 20 05 20 06 20 07 20 08 20 09 20 10 20 11 20 12 20 13 20 14 20 15 20 16 20 17 20 18

Fatturato totale Italprogetti (valori in

migliaia di euro)

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Tra la fine degli anni ‘90 e il 2010 la ripartizione tra fatturato Italia e fatturato estero era abbastanza equilibrata con la predominanza dell’uno e dell’altro, ma in modo marginale. Negli ultimi 8 anni la situazione è molto cambiata, in quanto le vendite estere hanno superano sempre di più le vendite nazionali. Infatti nel 2017 il fatturato export copre più del 80% del fatturato totale. Questo dimostra come per perdurare in un mercato globale e fortemente competitivo come quello di oggi, una realtà come Italprogetti non potrebbe più sopravvivere con le sole vendite nazionali né rifornire il solo distretto conciario, come poteva essere possibile in passato.

L’impegno e l’entusiasmo investiti in ricerca e l’attenzione dedicata ai bisogni della propria clientela, hanno reso la società leader mondiale su molti dei segmenti in cui opera. La capacità dell’azienda di cogliere le opportunità dalla crisi mondiale che ha investito l’economia dal 2008, e quindi la rapida risposta a tale crisi, ha garantito la sua sopravvivenza. Gli importanti investimenti nella ricerca di nuovi prodotti, nella diversificazione produttiva, nel percorso di internazionalizzazione e la presenza sui nuovi mercati di sbocco ha reso la società più strutturata e ben posizionata all’interno della nuova realtà del mercato globale, con le sue nuove regole del gioco.

La penetrazione dei nuovi mercati e l’apertura mentale dell’azienda e di tutti i suoi dipendenti ha reso possibile non solo il superamento (anche se in parte) della crisi mondiale, ma anche la riscoperta dei nuovi fattori critici di successo dell’azienda. Questi fattori critici si sono tradotti in una gamma di produzione sempre più ampia e coerente con le richieste del mercato, ed in una maggiore espansione sui mercati internazionali che si è tradotta negli anni in volumi di vendita sempre più redditizi.

Come afferma Leonardo Serrini169: “L’avere in Italia un’importante struttura tecnica e produttiva da un lato, e l’avere investito in internazionalizzazione e in attività di ricerca e sviluppo dall’altro, sono i fattori di successo della Italprogetti SpA, ovvero l’origine di quei vantaggi competitivi che consentono di accrescere una buona reputazione e di essere riconosciuti leader internazionali in alcuni dei settori in cui operiamo”.

Oltre alle necessità produttive e commerciali la società dedica molto impegno alla propria struttura organizzativa. La crescita dimensionale e la verticalizzazione portano

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inevitabilmente alla necessità di definire i criteri di gestione del personale e di definizione dell’ambiente lavorativo aziendale.

Dalle parole del Dott. Serrini emerge il pensiero secondo il quale spesso è difficile definire una serie rigida di regole che possa guidare le persone nella presa delle decisioni lungo tutte le attività aziendali. Viste le molteplici difficoltà che possono sorgere nel creare regolamenti interni validi, sempre aggiornati e funzionanti, e vista l’elasticità organizzativa e produttiva sempre più richiesta dal mercato, risulta uno spreco di tempo redigere le migliori regole possibili. Anzi, egli ritiene che sia molto più produttivo “lavorare affinché il processo stesso possa proporre domande sempre più chiare a persone incentivate a rispondere con responsabilità propria”.

Ovviamente una responsabilizzazione diffusa può diventare un rischio per l’azienda, ma il buon sistema di controllo di cui la società è dotata garantisce la validità di tale strumento e l’efficienza dell’intera struttura organizzativa e produttiva.

3.5 IL DISTRETTO DAL LOCALE AL GLOBALE NEL CONCETTO DI