• Non ci sono risultati.

La produzione di nuova conoscenza all’interno dei distretti

CAPITOLO II I DISTRETTI INDUSTRIALI COME SISTEMI LOCALI DI INNOVAZIONE

2.3 IL TRANSFER KNOWLEDGE TRA LE AZIENDE DISTRETTUALI

2.3.4 La produzione di nuova conoscenza all’interno dei distretti

Dall’analisi dei processi di knowledge transfer è stato evidenziato come l’omogeneità tra le imprese distrettuali e la ridotta distanza cognitiva facilitano il trasferimento della conoscenza. Tuttavia, se da una parte la prossimità cognitiva facilita il trasferimento, sono proprio le differenze conoscitive che innescano il processo stesso.

La nozione di distanza cognitiva è strettamente legata alla nozione di varietà cognitiva. Questo secondo termine fa riferimento al fatto che le persone non solo hanno pensieri differenti, ma anche differenti abilità di percezione, interpretazione e valutazione. Quindi ogni individuo percepisce il mondo intorno a sé in modo diverso, in funzione anche della personale esperienza.

La distanza cognitiva costituisce sia un’opportunità che un problema. Un’opportunità in quanto le relazioni con gli altri e i loro modi di vedere differenti, permettono di sfuggire dalla miopia della personale costruzione cognitiva. Un problema perché maggiore è la distanza, cioè meno categorie cognitive le persone condividono, e più difficile è colmare la distanza stessa e quindi capire le azione e le espressioni di un partner. Per questo motivo esiste una certa distanza cognitiva ottimale: abbastanza grande da permettere ai partner di dirsi qualcosa di nuovo e abbastanza piccola per riuscire a comprendersi a vicenda. La capacità di assorbimento fa parte della nostra capacità di superare la distanza cognitiva, cioè di collegare le diverse categorie cognitive. In questo modo non solo incrementiamo la nostra capacità di capire cosa fanno o dicono gli altri, ma riusciamo anche ad aiutare gli altri a capire le nostre azioni ed espressioni, senza dover necessariamente pensare tutti allo stesso modo.

Anche se per avere un’innovazione all’interno di un distretto è importante che ci siano imprese-pioniere, dotate di una capacità innovativa differente rispetto al resto delle aziende presenti, la produzione di conoscenza all’interno di questo sistema coinvolge l’intera popolazione di imprese. Le persone sono considerate come potenziali

76

produttori di conoscenze all’interno dei contesti aziendali. La dimensione aziendale e l’informalità dei rapporti interpersonali che caratterizzano i contesti aziendali, favoriscono la circolazione interna della conoscenza e rendono frequente la risoluzione collettiva dei problemi.

Ovviamente mediante i molteplici rapporti diretti ed indiretti, che si instaurano tra i vari soggetti operanti in contesti aziendali differenti, è favorito lo scambio reciproco di informazione. L’insieme di questi fattori qualifica i distretti industriali come contesti locali che ospitano un elevato numero di contesti aziendali in cui si producono conoscenze di varia natura. Questa base di knowledge creation alimenta i canali di trasferimento esaminati nel sotto-capitolo precedente, e la circolazione intradistrettuale delle conoscenze alimenta i nuovi processi di knowledge creation per combinazione.

Se si verifica la situazione in cui una conoscenza viene trasferita (mediante l’osservazione, la mobilità del fattore umano e dalle relazioni) ed impiegata senza variazione dall’azienda che l’ha assorbita, allora si parlerà di replicazione della conoscenza. Si tratta invece di produzione di nuova conoscenza nel caso in cui, mediante gli stessi meccanismi, le conoscenze in entrata vengono combinate con altre, generando rielaborazioni e sintesi originali. In questa ottica, se consideriamo i vari meccanismi di trasferimento della conoscenza in associazione alla combinazione cognitiva, essi possono essere qualificati come fattori determinanti dell’innovazione stessa.

La combinazione è quindi un processo cognitivo fondamentale nella produzione di nuova conoscenza. Essa può coinvolgere sia le conoscenze tacite che quelle semiesplicite ed esplicite. Osservando varie modalità combinatorie è possibile evidenziare: una combinazione tacita-tacita, se un individuo rielabora una conoscenza tacita assorbita sulla base delle conoscenze tacite già possedute; una combinazione esplicita-tacita, che si verifica nel caso in cui un modello di management acquisito da un’organizzazione viene ricodificato, per renderlo coerente con le specificità del nuovo contesto aziendale e le conoscenze tacite di tale contesto; una combinazione esplicita- esplicita, nel caso di tecnologie o prodotti che nascono per sintesi di tecnologie e prodotti esistenti.

Quando una particolare azienda cerca di imitare il prodotto dell’impresa innovatrice, attiva un intero processo di creazione di conoscenza. Dalla combinazione

77

tra le nuove informazioni e quelle già possedute dall’impresa ricevente108 possono nascere delle innovazioni incrementali sia di prodotto che di processo che magari di marketing. Questo fenomeno è molto frequente nei distretti industriali in quanto contesti con un elevato grado di trasparenza informativa, dove gli operatori intercettano le nuove informazioni, si osservano reciprocamente, studiano i prodotti finiti e i beni intermedi, considerati “contenitori” di conoscenze.

All’interno dei distretti le informazioni circolano di continuo e favoriscono la creazione della nuova conoscenza grazie allo spostamento delle risorse umane da un’impresa a un’altra e alle relazioni collaborative intrattenute dalle varie aziende che intrecciano le proprie competenze spesso complementari. A questo proposito si possono citare le forme di coinvolgimento di fornitori di tecnologie nel processo di sviluppo di nuovi prodotti da parte di imprese che operano nei mercati finali.

Figura 12. Trasferimento e combinazione della conoscenza nei contesti distrettuali109

La figura 12 integra il quadro interpretativo dei processi di knowledge transfer proposto da Camuffo e Grandinetti, spiegando come il trasferimento e la combinazione

108 L’impresa combina il suo specifico patrimonio di conoscenze con gli input cognitivi derivanti dallo studio dell’artefatto e dei comportamenti di mercato dell’impresa innovatrice.

109 Fonte: CAMUFFO A., GRANDINETTI R., I distretti industriali come sistemi locali di innovazione, Sinergie Italian Journal of Management, 2006.

78

tendono a fondersi in molte situazioni, tipicamente nei gruppi di lavoro interaziendali o intraziendali110, favorendo così la produzione di nuova conoscenza e di conseguenza l’innovazione. Quindi, se da una parte la prossimità cognitiva favorisce la diffusione locale di conoscenze tra i contesti aziendali, dall’altra le rielaborazioni originali di queste conoscenze portano a riprodurre le differenze.