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CAPITOLO II I DISTRETTI INDUSTRIALI COME SISTEMI LOCALI DI INNOVAZIONE

2.3 IL TRANSFER KNOWLEDGE TRA LE AZIENDE DISTRETTUALI

2.3.2 Trasferimento replicativo e adattamento della conoscenza

Per capire come sia possibile che le conoscenze prodotte all’interno dei singoli contesti aziendali possano trasferirsi con una certa facilità ad altre imprese del distretto, è importante sottolineare i vari sottoprocessi che entrano in gioco in tale trasferimento.

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I tre sottoprocessi sono i seguenti93:

1. la trasmissione, intenzionale o meno, della conoscenza al potenziale destinatario mediante uno o più media cognitivi94;

2. la ricezione della conoscenza da parte del destinatario;

3. l’assorbimento, ossia la comprensione95 della conoscenza ricevuta, che dipende dalle competenze del destinatario.

Come si è detto precedentemente, la trasmissione si fonde con l’esplicitazione nei casi di comunicazione verbale e di esplicitazione senza codici. Nel caso in cui esplicitazione e trasmissione coincidano, la variabile che esercita elevata influenza sulla ricezione è la rumorosità che caratterizza il contesto ricettivo.

L’assorbimento corrisponde generalmente ad un processo di apprendimento e per questo costituisce la fase più critica della sequenza indicata. La probabilità che una certa conoscenza, realizzata internamente da una particolare impresa, venga assorbita attraverso i meccanismi di trasferimento analizzati da un’altra impresa, dipende fortemente dalla complessità di tale conoscenza, definita in base al numero delle unità di conoscenza interdipendenti che la formano. Inoltre, il corretto assorbimento di una particolare conoscenza non necessariamente prevede l’impiego della conoscenza stessa all’interno dell’organizzazione, perché all’interno dell’impresa ricevente possono insorgere conflitti sull’utilizzo o meno delle nuove informazioni.

Il concetto di impiego della conoscenza può essere distinto tra quello di tipo replicativo, quello che richiede una qualche forma di adattamento preventivo oppure quello che sfocia in un processo di creazione di nuova conoscenza.

Una certa conoscenza, allo stato tacito o esplicito, potrebbe essere trasferita senza subire cambiamenti, creando una forma di replicazione della conoscenza. Un esempio di trasferimento della conoscenza tacita è l’osservazione e l’imitazione replicativa, come il caso del lancio nel mercato di un prodotto innovativo che potrebbe essere imitato dai concorrenti; oppure un artigiano che viene osservato nello svolgimento della propria

93 GRANDINETTI, “I fondamenti concettuali del knowledge management: un’analisi critica” cit., p.77. 94 Con riferimento ai media si possono citare alcuni: il linguaggio in una trasmissione verbale, il prodotto industriale e la trasmissione delle conoscenze da esso incorporato.

95 La comprensione indica la capacità del contesto di contenere in sé e integrare la conoscenza ricevuta e non assume il significato di processo cognitivo.

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mansione da un apprendista; o ancora un lavoratore che decide di cambiare luogo di lavoro e attiva le sue conoscenze nel nuovo contesto, se questo è molto simile al contesto di origine96. In ognuno di questi esempi la conoscenza tacita è racchiusa in un

carrier.

Figura 8. Trasferimento replicativo della conoscenza tacita

(Grandinetti, 2003)

Il trasferimento replicativo di conoscenza tacita (Kt), illustrato nella figura 8, può essere sintetizzato nelle seguenti fasi97:

a. la produzione di conoscenza tacita da parte dell’individuo A

96 Si fa riferimento a contesti collegabili sul piano cognitivo, e quindi che presentano un certo grado di “sovrapposizione” cognitiva.

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b. l’esplicitazione da parte di A98, detentore della conoscenza

c. l’interazione tra A e B99, che favorisce il trasferimento della conoscenza d. il trasferimento a B, inteso come trasferimento compiuto o assorbimento

Si possono citare anche meccanismi di trasferimento della conoscenza esplicita senza variazioni: l’acquisto di un brevetto o di un sistema per il controllo di gestione. Per quanto ogni esempio possa presentare le sue specificità e condizioni, comunque il rilievo critico è assunto dalla sovrapposizione cognitiva tra i contesti di origine e di destinazione che permettono questo tipo di replicazione.

Tuttavia, molto spesso non è sufficiente replicare la conoscenza affinché essa possa essere utilizzata pienamente dal nuovo contesto. Ecco perché è importante la fase di adattamento delle informazioni ricevute, sia quelle tacite che quelle esplicite.

Il processo complessivo, che prevede l’adattamento di una conoscenza esplicita100 trasferita da un’impresa A ad un’impresa B, è composto dai seguenti processi cognitivi di base101:

a. la produzione di conoscenza esplicita da parte dell’organizzazione A b. l’interazione tra A e B che favorisce il trasferimento della conoscenza102 c. il trasferimento compiuto della conoscenza

d. la combinazione della conoscenza esplicita con conoscenze tacite, che permette di rendere operativa la prima nel contesto in cui è stata assorbita

L’adattamento può essere successivo al trasferimento oppure contemporaneo. Se è contemporaneo allora si prevede il coinvolgimento del fornitore dell’informazione oppure di un intermediario, come un consulente direzionale che propone un modello manageriale più appropriato a una determinata realtà aziendale. La fase di adattamento risulta una condizione necessaria all’impiego della nuova conoscenza in un contesto che lo ha assorbito.

98 L’esplicitazione facilita il trasferimento della conoscenza tacita e aumenta la probabilità del suo corretto assorbimento da parte del ricevente.

99 L’interazione per la quale la mediazione del linguaggio verbale o scritto risulta indispensabile. 100 Vedere figura 9.

101 GRANDINETTI, “I fondamenti concettuali del knowledge management: un’analisi critica” cit., p.80. 102 L’interazione che coinvolge individui o gruppi che operano nelle due organizzazioni.

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Figura 9. Adattamento contestuale di conoscenza esplicita

(Grandinetti, 2003)

Dato che i vari contesti sono da considerare come sistemi di relazioni che hanno valenza cognitiva, è senza dubbio importante che ogni conoscenza proveniente dall’esterno venga adattata e resa appropriata nel sistema aziendale. Nel caso contrario è possibile che una particolare conoscenza trasferita non sia effettivamente utile e quindi rimanga inutilizzata, perché non correttamente assorbita dall’organizzazione.

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