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11.3. Metodologia e strumenti

11.5.1 Bambini felici. Ipotesi 1

11.5.1.1 L’indice PHI

Come indicato più volte l’indice PHI è il risultato della somma dei domini del Remembered Well-being e dell’Experienced Well-being. Tale risultato è un valore calcolato sulla base della media delle risposte del Remembered Well-being (in base 10) e della media della somma delle risposte (ogni positiva con valore 1, ogni assenza di negativa con valore 1) dell’Experienced well-being e può variare da 0 a 10.

La distribuzione dell’indice è resa evidente dall’istogramma successivo, e dopo avere eliminato due outliers, risulta essere normale.

Grafico 6. Distribuzione dell’indice PHI.

Dall’istogramma delle frequenze si evince come la parabola sia spostata verso i valori più alti quindi la media totale è PHIm=7.411. Questo valore è coerente con le ipotesi di Holder (2012) che sottolinea che i bambini siano tendenzialmente felici e superiore rispetto alla media generale del PHI calcolata da Hervas e Vazquez (PHImt=6.86).

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Dalla tabella successiva emerge come le medie dell’indice varino anche notevolmente tra i diversi gruppi, anche se alla verifica dei boxplot non risultano esserci ulteriori outliers. I bambini che presentano indici di felicità più alti sono i Children maschi e le Tweens femmine e i Tweens sono inaspettatamente più felici dei Children – contrariamente ai risultati di Uusitalo-Malmivaara (2014) e Manzoor et al. (2015).

Tabella 3. Descrittiva PHI suddiviso per età e per genere.

Grafici 7-10. Frequenze degli indici di Felicità suddivisi per età e genere.

Come si vede dagli istogrammi le frequenze sono abbastanza variabili e alcune delle curve non sono normali.

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Prima di verificare se esistano correlazioni tra i domini del General Well-being (Gwb), Eudaimonic Well-being (Ewb), Hedonic Well-being (Hwb), Social Well-being (SocWb), Positive Experience (Pos) e Negative Experience (Neg) e in che termini, si cerca di comprendere quale peso abbiano i vari domini nella formazione dell’indice.

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I due radar riguardanti Children e Tweens evidenziano una forma abbastanza simile: siano essi riferiti a bambini più giovani o più grandi, l’aspetto sociale sembra avere un peso maggiore rispetto agli altri valori, parimenti hanno dei valori alti anche la soddisfazione di vita espressa attraverso il Gwb, e l’Ewb cioè l’insieme di aspetti che regolano un buon funzionamento psicologico. Ciò che risulta essere più basso è legato invece all’ambito affettivo (Positive e Negative Affect) dell’Hedonic Well-being, e soprattutto alla parte esperienziale: la percezione della positività degli avvenimenti vissuti nel passato recente è più bassa rispetto alla valutazione di positività di quelli memorizzati. Questo in effetti è in linea con la rilevazione di Vazquez & Hervas (2013) che hanno riscontrato che tendenzialmente negli stati occidentali, a differenza di quelli orientali (Giappone), il valore del Remembered Well-being è superiore rispetto all’Experienced Well-being. Questa conferma avvalora ulteriormente la validità del costrutto PHI.

Per quanto riguarda il genere dei Tweens, è interessante notare come il pentagono abbia una forma leggermente diversa tra Maschi e Femmine. Maggiore importanza di Experienced well-being e Hedonic Well-being per le ragazzine e maggiore importanza di Social Well-being per i ragazzini.

Grafico 13. Differenze delle due dimensioni temporali per età e genere.

Alla valutazione delle due diverse dimensioni temporali, come si evince dal grafico qui presente, non ci sono differenze consistenti nelle 4 classi del campione in termini di Remembered Well-being. Mentre, la classe delle ragazzine (F – Tweens) sembra avere una

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percezione più alta delle esperienze positive e dell’assenza di quelle negative. Su questo dato sarebbe interessante andare ad indagare.

Si è provveduto poi a verificare le correlazioni interne al PHI, tra i gruppi di Children e Tweens. Per entrambe le età, è utile segnalare la particolarità che l’aspetto edonico, pur se apparentemente meno determinante nella formazione del punteggio legato alla felicità, in realtà è correlato, per i Children, con Gwb, Ewb, SocWb e anche con le Esperienze Negative – intese come “assenza di”, e in effetti la correlazione è positiva – e per i Tweens, con Gwb, Ewb, Socwb e Esperienze Positive e Negative. Questo dimostra che pur se ha un valore inferiore rispetto ad altri domini in ogni caso è un valore che entra a pieno titolo nella costituzione del PHI tanto che al calcolo della regressione si evidenzia anche una relazione causale tra Hwb e PHI sia a livello generale sia nei due campioni di età (Rgen=.2642, Rchildren=.2513, Rtweens=.2883)

Anche l’Esperienza Positiva presenta varie correlazioni. Ciò sembra significare che degli eventi recenti positivi o vissuti come tali possono forse influenzare il modo di interpretare anche altre situazioni relegate nella nostra memoria, e possono indurre a ritenere di sentirsi soddisfatti della propria vita o far percepire uno stato psicologico generale molto positivo.

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Anche per quanto riguarda il genere, emergono interessanti considerazioni da fare. Per quanto riguarda le bambine un legame abbastanza forte esiste tra Gwb e SocWb a indicazione del fatto che l’aspetto sociale e il benessere generale comunque sono legati l’uno all’altro nella visione delle bambine (.346***). Le altre correlazioni abbastanza forti per le bambine riguardano le Esperienze Positive che si evidenziano come rilevanti nella determinazione della loro felicità e nello specifico (Ewb .336***, Hwb .349***). I bambini mostrano invece delle correlazioni tra Gwb ed Esperienze Positive, Esperienze Negative (.296***, e .314***) a sostegno del fatto che al variare dell’Experienced Well-being varia anche la soddisfazione generale della loro vita. Per i bambini, l’aspetto sociale non correla con nessuno degli altri valori ma con il PHI (.258**).

11.5.1.2 Le variabili che rendono felici

Dopo aver calcolato l’indice PHI, si è provveduto quindi a verificare quali fossero le variabili che secondo i bambini erano più importanti per sentirsi felici (Uusitalo-Malmivaara, 2012). I bambini erano tenuti a ordinare una lista di 12 voci di variabili che ritenessero importanti per la loro felicità. Queste voci includevano variabili di tipo sociale (famiglia, amici), variabili di tipo edonico/materialista (avere tanti soldi, essere celebri), variabili eudemoniche di realizzazione del self (buon voto a scuola, risultato sportivo) e di benessere generale (salute).

I valori che i ricercatori hanno proposto mettono in evidenza come certi aspetti sono comunemente considerati di secondaria importanza agli occhi dei minori rispetto ad altri. Nel caso specifico, le variabili che i bambini ritengono importanti sono principalmente quelle relazionali – vita famigliare serena, tanti amici, un nuovo amico, un cucciolo – in maniera coerente con gli studi precedenti (Gray, Chamratrithirong, Pattaravanich & Prasartkul, 2013; Holder & Coleman, 2009) – e in più anche la salute e l’andamento scolastico. Le variabili che sono considerate meno importanti sono quelle variabili che si riferiscono maggiormente all’area edonico/materialista cioè i soldi, la bellezza personale e la fama. Questo può far pensare che esista una differenza tra l’importanza che i bambini danno a questi aspetti per essere felici e il loro reale atteggiamento nei confronti degli stessi nella vita quotidiana. Questi risultati però richiamano i risultati del PHI in cui l’aspetto

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edonico risulta essere meno importante di altri aspetti e l’aspetto sociale ha un notevole peso nelle loro vite.

Grafico 15. Le variabili che rendono felici, comparate per età.

Per quanto riguarda poi la differenza tra Children e Tweens, dal radar emerge che i bambini più piccoli danno più importanza agli aspetti edonici sopra menzionati rispetto ai Tweens e meno importanza a famiglia e salute.

Nel grafico relativo al genere, i bambini maschi sembrano essere più orientati verso il risultato sportivo e i bei voti, desiderosi di avere tanti amici, attenti comunque a salute e vita famigliare e più interessati alla bellezza rispetto alle bambine. Per quanto riguarda invece le bambine emergono priorità come la vita famigliare serena e la salute, i bei voti a scuola, nuovi amici e un cucciolo da accudire.

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Grafico 16. Le variabili che rendono felici, comparate per genere.

11.5.1.3 Un confronto con i genitori per il PHI

Una volta verificate le caratteristiche della felicità per quanto riguarda i bambini, si aggiunge un confronto con i genitori che si sono prestati (n=204, poi diventati n=199; 17,58% maschi e 12,06% non italiani) a compilare il questionario riguardante il PHI.

Il punteggio rilevato della felicità degli adulti è PHIm=7.289, leggermente inferiore rispetto a quello dei bambini ma di molto superiore rispetto al punteggio medio rilevato da Hervas & Vazquez (PHI=6.86).

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Grafico 14. Confronto degli indici di Felicità PHI tra adulti e bambini.

Adulti Bambini Gwb 8.165 8.763 Ewb 8.418 8.460 Hwb 8.198 7.430 SocWb 7.275 8.643 Experience 5.608 6.417

Tabella 4. Confronto degli indici di Felicità PHI tra adulti e bambini

Per quanto riguarda le singole misure è interessante notare che l’aspetto eudemonico coincide e in questo potremmo ipotizzare una influenza dell’attività educativa del genitore che fa sì che le due dimensioni di bambini e adulti combacino. La differenza tra le dimensioni è importante invece per quanto riguarda l’aspetto sociale e quello edonico, e l’Experienced Well-being. In effetti i minori evidenziano un PHI con un Social Well-being più rimarchevole. Al contrario il Social Well-being dei genitori ha un valore più basso mentre l’Hedonic Well-being ha un valore più alto rispetto a quello dei bambini.

Per concludere, per quanto riguarda l’ipotesi 1 che chiedeva la verifica della variabilità della felicità dei bambini misurata in termini di PHI per genere e per età, quanto

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è emerso ci segnala come le differenze che riguardano il genere e l’età dei bambini esistono ma non sono troppo marcate anche se è evidente un certo peso dell’aspetto sociale per quanto riguarda il genere femminile e dell’esperienza per quanto riguarda quello maschile. Al contrario di quanto ipotizzato e della letteratura esistente (Uusitalo-Malmivaara, 2014; Manzoor, Siddique, Asghar, Nazir, & Hassan, 2015) tuttavia i Tweens tendono ad essere più felici dei Children.

Emergono inoltre delle differenze nella loro costruzione valoriale della felicità: nella lista di Uusitalo-Malmivaara emergono differenze sia da un punto di vista di età (l’importanza maggiore di famiglia e salute per i più grandi) sia di genere (priorità a risultati sportivi e tante amicizie per i maschi e di famiglia, salute e animali per il genere femminile. Inoltre esiste una differenza nella formazione del PHI tra genitori e figli che invece sarebbe coerente con l’idea che la felicità potrebbe diminuire con la crescita (Uusitalo-Malmivaara, 2014) in ottica più a lungo termine. Questo dato lungi dall’essere definitivo merita di essere ancora indagato e compreso fino in fondo.