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11.3. Metodologia e strumenti

11.3.1. Per misurare la felicità

L’analisi svolta sugli studi qui presentati e in particolare sul tema specifico della felicità ci hanno portato a riflettere su concetti fondamentali quali quello di eudaimonia e di hedonia e a comprendere i costrutti empirici che da essi sono stati elaborati. Abbiamo

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rilevato quindi che nel costrutto della felicità sono presenti una componente soggettiva, una individuale e una componente sociale (Boniwell, 2015; Keyes, 2002). Infine, abbiamo rilevato come ci sia un Experienced Well-being legato all’esperienza recente e un Remembered Well-being legato al ricordo e quindi alla rielaborazione cognitiva del momento felice (Kahneman & Riis, 2005).

Sulla base di questi concetti (qui anticipati nel capitolo 7) e di precedenti rielaborazioni empiriche, nonché rifacendosi a quelle legate al Subjective Well-being (Diener, 1984), al Positive Well-being (Ryff & Singer, 1998; Ryff, 1989; Ryff & Keyes, 1995) e al Social Well-being (Keyes, 1998) è stata utilizzata come riferimento la scala integrativa di Well-being, Pemberton Happiness Index (PHI) (Hervas & Vazquez, 2013) che ha l’obiettivo di fornire un indice che incorpori i domini più rilevanti di Well-being indicati nella letteratura, considerati in due tempi diversi. Tale scala presenta dei vantaggi notevoli. Innanzi tutto è sufficientemente estesa per essere efficace e al tempo stesso abbastanza sintetica, e questo agevola di molto quando il destinatario del questionario è un bambino la cui concentrazione è uno sforzo che ha dei limiti che diminuiscono con l’età e lo sviluppo cognitivo. Questa scala, unisce le concettualizzazioni di cui abbiamo trattato sopra e nei capitoli precedenti, copre più domini, considera quella che è la questione temporale ed è stata utilizzata in vari stati e culture europei. Inoltre, si avvale del self-report, considerato come un mezzo che nonostante le sue criticità può sicuramente offrirsi come strumento fondamentale per comprendere il pensiero e le emozioni del bambino.

La scala PHI è stata utilizzata per adulti, giovani e adolescenti, si è quindi deciso di misurare il Well-being dei minori adattando ai bambini la scala integrata di Hervas & Vasquez (2013), verificandone validità e adattabilità a priori.

Nel dettaglio, la scala PHI indaga quanto segue:

 Remembered Well-being: si basa sul ricordo di momenti felici degli intervistati e si suddivide in 4 domini specifici:

 General Well-being (Gwb), costituito di 2 item che indagano il livello generale di soddisfazione e la vitalità, i cui item sono tratti dalle scale SWLS (Diener, Emmons, Larsen, & Griffin, 1985), e SHS (Lyubomirsky & Lepper, 1999);

 Eudaimonic Well-being (Ewb), costituito da 6 item riferiti ciascuno a life meaning, self-acceptance, personal growth, relatedness, perceived

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control e autonomy, tratti dalla scala del funzionamento psicologico ottimale SPWB (Ryff, 1989; Ryff & Keyes, 1995);

 Hedonic Well-being (Hwb), che misura lo stato affettivo attraverso la frequenza di positive e negative affect con 2 item tratti dalla scala PANAS (Watson, Clark & Tellegen, 1988);

 Social Well-being (SocWb), riferito all’idea di vivere in una società che permetta di esprimere liberamente e con profitto il proprio potenziale (Hervas & Vazquez, 2013; Keyes, 1998).

Ognuno degli item indicati è misurato attraverso una scala Likert.

 Experienced Well-being, una lista di 10 item che indicano 5 esperienze negative (Neg) e 5 positive (Pos) che possono essere avvenute nei giorni immediatamente precedenti la misurazione. Tali item sono stati elaborati da Hervas e Vazquez (2013).

Considerato che la scala PHI è stata pensata per essere utilizzata in diversissimi ambiti culturali, gli autori Hervas & Vargas hanno fatto molta attenzione a limitare al massimo le variabilità attribuibili a una singola cultura e semplificare il linguaggio per renderlo più precisamente traducibile. L’utilizzo della scala per i minori ha quindi evidenziato che una semplice linguaggio attraverso il quale gli item sono stati espressi, sia in termini linguistici sia nella costruzione della frase, che ha permesso di non procedere ad ulteriori semplificazioni.

L’età del destinatario, anticipata rispetto a quella prevista dagli autori, ha comunque richiesto una verifica della attendibilità e validità del test. In termini di affidabilità si è proceduto con una verifica della coerenza interna del test che risulta piuttosto buona (𝛼=.812, split-half=.732). Successivamente, dopo aver ottenuto il permesso da genitori e presidi per sottoporre i questionari ai bambini, si è provveduto a richiedere un nuovo permesso per delle nuove misurazioni per verificare la stabilità del test. Il gruppo di bambini (n=23) che ha compilato questo ulteriore questionario a distanza di 8 mesi ha evidenziato una stabilità accettabile, anche se è importante segnalare come tale misurazione sia un po’ sottile quando si tratta di bambini della scuola primaria i cui cambiamenti in 8 mesi possono essere sensibili e consistenti. Considerato che si tratta di un adattamento di una scala esistente in cui non vengono modificati gli item già validati non è stato necessario lavorare

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in termini di contenuto, già considerato dagli autori, così come di costrutto. Si è provveduto a controllare la validità di costrutto verificando che il punteggio ottenuto a livello globale o suddiviso nelle due dimensioni principali di Remembered e Experienced correlasse con un punteggio (da 0 a 10) auto-riferito del bambino relativo al suo grado di felicità. La misurazione ha dato delle correlazioni abbastanza alte in tutte 4 le classi del campione. La correlazione con Phi è risultata evidente per le bambine (.398***), per i bambini (.369**) e per i Tweens maschi (.431***) e la correlazione con Rembembered Well-being è risultata presente per tutti (Bambine .392**, Bambini .402**, Tweens F .281* e Tweens M .428***). Lo score sulla felicità che si affida al Pemberton Happiness Index ha una media internazionale di 6.86. Il valore di PHI varia da 0 a 10 ed è calcolato sulla base della media dei valori ottenuti delle 4 dimensioni del Remembered Well-being (in base 10) sommata alla 5a dimensione che è quella dell’Experienced Well-being (somma algebrica dei valori, ogni item positivo è pari a 1, la negazione di ogni item negativo è pari a 1).

Nella ricerca, infine, oltre alla rilevazione PHI del campione, si è chiesto ai bambini di ordinare una lista di 12 voci che ritenessero avere più importanza per la loro felicità (Uusitalo-Malmivaara, 2012), considerato che la felicità è una delle prime emozioni che riconoscono (Harter, 1983 in Chaplin, 2009).