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Finanziamenti destinati al Programma DREAM Strutture e risorse umane impiegate

Grafico 5.3 – Andamento in serie storica della variabile ls (dati grezzi e interpolati)

6. Life-satisfaction e modelli comportamentali: il medio e il lungo periodo Nello studio sul rapporto tra crescita economica e condizione umana, Richard Easterlin

6.2 Gli aspetti reali del benessere psichico

6.2.1 Benessere psichico e condizione lavorativa

Insieme alle molte conferme di ipotesi teoriche che abbiamo potuto verificare con l’indagine sperimentale, abbiamo osservato l’esistenza di aspetti che richiederanno ulteriori futuri approfondimenti. In particolare ci vogliamo soffermare sull’attività lavorativa degli intervistati che avrebbe dovuto avere un impatto su molti aspetti del benessere globale. Vogliamo approfondire questo argomento a partire dall’influenza del lavoro sulla condizione psichica degli intervistati.

I dati sono stati raccolti considerando otto diverse modalità17 anche se il 93,9% degli intervistati hanno concentrato le loro risposte su alcune (4) alternative principali (tabella 6.3). Tabella 6.3 – Attività lavorativa e Psychical Well Being (Pwb)

Concentrando la nostra attenzione su quattro categorie si nota come in nessun caso il livello medio del benessere psichico si discosta in modo significativo dalla media generale, anche se le differenze hanno spesso una “direzione” coerente con le ipotesi generali. In particolare nel caso dei lavoratori saltuari (ganyu18), una categoria spesso impegnata in mansioni molto umili e mal pagate o retribuite in natura, la differenza rispetto alla media generale è rilevante anche se non sufficientemente ampia da essere considerata diversa da zero, perfino nel caso in cui si accetti un probabilità elevata, ossia pari al 10% (t stat = 1,5596, P-value = 0,1202).

Oltre a questo dato sui lavoratori saltuari dobbiamo evidenziare quello relativo al lavoro casalingo (specie femminile) e al commercio. L’argomento, particolarmente interessante e complesso, richiederebbe uno specifico approfondimento per mettere in evidenza i comportamenti individuali e familiari nella sfera lavorativa, le differenze di genere, il ruolo delle reti sociali negli ambienti urbani e sub-urbani del Malawi (Rohregger, 2006). Certamente non si può pensare di conoscere la realtà facendo riferimento ai soli quesiti proposti nel nostro questionario19. Per questo è utile ricordare alcune caratteristiche del mercato del lavoro in Malawi, formale e informale, per cogliere meglio la natura del contesto.

17 Si veda il questionario allegato per un esame puntuale del quesito B1 e delle alternative proposte all’intervistato. 18 Cfr. Whiteside M. (2000), Ganyu Labour in Malawi ...

19 La sezione B del questionario, interamente dedicata all’uso del tempo e al lavoro, è composta da sedici quesiti,

modificati più volte grazie alle indagini pilota. Sarebbe stato necessario un lavoro ulteriore per mettere a punto Freq. Perc. Pwb Freq. Perc. Pwb Freq. Perc. Pwb

Lavoro casalingo 1 52 24,3% 1,365 24 24,5% 1,292 28 24,1% 1,429

Lavoro occasionale in proprio (ganyu) 2 22 10,3% 1,091 13 13,3% 1,000 9 7,8% 1,222

Impiego dipendente 3 50 23,4% 1,380 17 17,3% 1,294 33 28,4% 1,424

Commercio 4 77 36,0% 1,442 41 41,8% 1,537 36 31,0% 1,333

Ritirato dal lavoro 5 1 0,5% 1,000 0 0,0% 0,000 1 0,9% 1,000

In cerca di lavoro 6 2 0,9% 1,500 1 1,0% 1,000 1 0,9% 2,000

Studio 7 8 3,7% 1,250 1 1,0% 1,000 7 6,0% 1,286

Non in condizione lavorativa 8 2 0,9% 0,500 1 1,0% 1,000 1 0,9% 0,000

Totale 214 100,0% 1,353 98 100,0% 1,347 116 100,0% 1,359

Principale attività lavorativa

13-36 37-67

Totale

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Le attività commerciali sono diversificate a seconda del genere: gli uomini in genere sono addetti ad attività commerciali su larga scala, mentre il piccolo commercio è svolto principalmente da donne e bambini, spesso come fonte supplementare di reddito familiare. In questo caso, ci si muove all'interno dell'area, ci si posiziona in un angolo di un mercato, dove si vendono ciambelle, patate lesse o verdure. Alcune donne aprono dei piccoli chioschi davanti alle loro case, vendendo direttamente la produzione propria. L'introduzione del micro-credito negli ultimi anni ha portato a cambiamenti nella struttura di genere delle attività, e più spesso le donne sono impegnate in attività organizzate. Tuttavia la stratificazione economica è rimasta sostanzialmente la stessa: le donne più ricche o benestanti - spesso sposate – sono le sole in grado di fornire le garanzie necessarie per un prestito. D’altra parte il deteriorarsi delle condizioni economiche e sociali sta spingendo molti uomini disoccupati a entrare nel dominio, un tempo solo femminile, del piccolo commercio e della vendita ambulante.20

Esaminando i modi con cui si espletano le due attività citate (lavoro domestico e commercio) possiamo osservare come in Malawi il mercato del lavoro sia guidato, come avviene in quasi tutti i paesi africani, da regole e convenzioni sociali che sfuggono a un inquadramento statistico tradizionale. Ciò conduce ad una serie di valutazioni importanti nella prospettiva di questa ricerca tra cui ne segnaliamo due: le donne casalinghe sono impegnate in attività lavorative articolate, che producono reddito e legami sociali necessari alla famiglia e ciò ne favorisce il benessere psichico e la life-satisfaction diversamente da quanto può avvenire nei paesi più sviluppati. Il settore del commercio è estremamente diversificato e difficilmente codificabile (si è commercianti quando si ha un grande negozio in città così come quando si è venditori ambulanti), il che potrebbe creare una distorsione nel campione e giustificare il dato anomalo presente nella tabella. Infatti i commercianti che partecipano al Programma DREAM da meno di tre anni hanno indicato un livello di benessere psichico superiore a quello dei pazienti di lungo periodo diversamente da quanto avviene nel caso di tutte le altre attività lavorative21. La differenza, peraltro, non è, comunque, diversa da zero secondo i criteri statistici standard22.

Deriva una duplice conseguenza da queste osservazioni: la variabile “lavoro” così com’è stata formulata non è utilizzabile per la costruzione di un indicatore multi-dimensionale del benessere e neppure per la selezione di un gruppo sperimentale alternativo a quello di controllo. Le modalità proposte sono il frutto di ripetute revisioni del questionario23, tuttavia i ruoli sociali, l’organizzazione della vita, le reali opportunità lavorative in un paese ancora molto dipendente dal settore primario e da contratti di lavoro atipici (ganyu, baratto), non hanno ancora consentito di identificare delle tipologie di lavoro coerenti con le classificazioni internazionali e con la ricerca che abbiamo effettuato.

ancora meglio la sezione e avere indicazioni più precise sui comportamenti lavorativi dei malawiani.

20 Cfr. Rohregger, B.A. (2006), Shifting Boundaries... p.88.

21 Se escludiamo i commercianti dal database il livello di benessere psichico è superiore (0,16) nel caso dei pazienti in

cura da più di tre anni rispetto a quanti hanno cominciato l’assistenza da più di dodici mesi ma da meno di trentasei (t stat = 1,2466, P-value =0,2147).

22 La differenza campionaria nel caso degli addetti al commercio è pari a 0,204 (t stat = 1,2810, P-value = 0,2042). 23 La sezione del questionario dedicata al lavoro è stata oggetto di attenta revisione sulla base dei risultati di

un’indagine pilota. Bisogna segnalare che anche il gruppo di lavoro che ha realizzato la seconda Integrated Household

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