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Finanziamenti destinati al Programma DREAM Strutture e risorse umane impiegate

Grafico 4.4 – Emoglobina media di un campione di pazienti del Centro DREAM di Blantyre

5. Il benessere multi-dimensionale nelle varie fasi del trattamento: un modello generale

5.4 Il benessere “negativo” e la deprivazione

Gli aspetti negativi concludono la nostra rassegna sui fattori del benessere associati al modello comportamentale. In particolare appare naturale far riferimento all’insicurezza personale o a quella che si percepisce anche stando in casa. Abbiamo studiato l’impatto del malessere sulla life-satisfaction esaminando i dati dell’indagine IHS225. L’insicurezza, la paura di aggressioni sono

25 Cfr. Malawi – National Statistical Office (2005), Second Integrated Household Survey 2004-2005 (IHS2), Household

Characteristics, Income and Expenditure Questionnaire.

1. Si 2. No

1. Sempre o quasi sempre

2

2

2. Spesso

2

1

3. La maggior parte delle volte

2

1

4. Talvolta

1

1

5. Raramente

0

0

6. Mai o quasi mai

0

0

Hai goduto di calma e tranquillità nelle ultime 4 settimane?

Vorresti trascorrere altre giornate come ieri?

Basso [***] 5,685 54 3,015 3,075 0,0025

Medio 7,119 101 2,624

Elevato [***] 8,121 141 2,282 3,162 0,0018

P-value two tails test

*** Differenza significativa oltre il 99% Benessere psichico (pwb) Life-satisfaction Osservazioni Devizione standard Test t varianza pooled

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chiaramente correlate in modo negativo con il benessere26 (correlazione con il benessere soggettivo27 -0,281).

Una seconda componente negativa che può sommarsi all’insicurezza è legata alla difficile accessibilità ai servizi essenziali. L’indagine IHS2 contiene una serie di quesiti destinati a definire le caratteristiche dell’alloggio in relazione alla scuola, al mercato o alla struttura sanitaria più vicina.

La IHS2 prevedeva, per questo, la somministrazione di due distinti questionari che hanno costituito un riferimento per la realizzazione di quello utilizzato per la nostra indagine sperimentale. In particolare il secondo questionario era compilato dall’intervistatore con l’ausilio dell’autorità tradizionale del villaggio28 o dell’insediamento nel quale si svolgeva la rilevazione. Il questionario comunitario prevedeva una sezione dettagliata dedicata all’accesso ai servizi essenziali. Tenendo conto del contesto nel quale è stata effettuata l’indagine ovvero le caratteristiche di Blantyre come centro urbano (un centro relativamente piccolo circondato da ampi slums) abbiamo realizzato un indicatore di disagio aggregando tre diversi informazioni:

1. Distanza dell’abitazione dalla più vicina strada asfaltata29 [ ] 2. Spesa per raggiungere il più vicino centro di salute30 (chipatala) [ ] 3. Sicurezza in casa contro i criminali31 [ ]

L’indicatore generale di disagio o degli aspetti negativi del benessere [6] è stato calcolato per aggregazione degli indicatori elementari con un range compreso tra 0 (minimo disagio) e 5.

[6]

La distribuzione degli intervistati (grafico 5.2) sulla base del disagio (negative well-being - ) conferma che l’obiettivo alla base della costruzione di questa variabile – una distribuzione del disagio “quasi normale” - è perseguibile, cioè essa si può “modellare” in modo soddisfacente anche nel caso di un paese povero nel quale, in generale, il disagio prevale sul comfort.

26Nel questionario dell’indagine IHS2 è chiesto alle famiglie di esprimere su una scala da 1-3 la propria sicurezza

domestica contro i criminali (molto sicura / sicura / insicura)

27 La misura del benessere soggettivo rilevata con la IHS2 è diversa da quella che abbiamo utilizzato per il nostro

modello, in quanto rilevata si fa riferimento a informazioni qualitative trasformate in una scala che ha un range ridotto, da 1 a 5).

28 Nel questionario è prevista anche la possibilità di una risposta da parte di un consorzio composto da almeno cinque

famiglie intervistate che risiedono una specifica area.

29 Il quesito D1 riguardava la distanza dall’abitazione della più vicina strada asfaltata è prevedeva quattro modalità di

risposta. La rilevanza del quesito risiede nel fatto che la distribuzione delle risposte è risultata relativamente poco concentrata intorno al valore modale (1 – la strada asfaltata dista meno di 10 minuti dall’abitazione, 40,9% delle totale) il che rende la variabile adeguata a “catturare” la variabilità del benessere soggettivo.

30 Il quesito D4 analogamente a quanto previsto dalla IHS2 prevedeva delle risposte aperte sul costo sostenuto per un

minibus che deve portare il paziente fino al più vicino centro di salute. L’indicatore di disagio è stato calibrato considerando il limite di 200 Kwacha ovvero poco più di un dollaro. Il limite fissato è stato elevato perché volevamo individuare quegli intervistati che dovevano sopportare una condizione di particolare disagio.

31 Per quanto attiene alla sicurezza (quesito D6) si è proceduto in maniera opposta rispetto all’indicatore di disagio

legato ai trasporti, ovvero si è scelto di attribuire un livello minimo di disagio solo nel caso in cui ci si sente sicuri nel proprio alloggio.

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Grafico 5.2 – Distribuzione degli intervistati dell’indagine sperimentale per livello del disagio (valori assoluti).

Chiaramente abbiamo voluto misurare l’andamento del benessere olistico al variare di questo indicatore della deprivazione. Tra il valore minimo del disagio (0) e il massimo (5) si registra una notevole differenza misurabile in termini di life-satisfaction che nel primo caso ha un valore medio di 8,38 e nel secondo di 4,23: =4,15 (P-value=0,0002 [***]). Tuttavia se consideriamo il valore medio campionario della life-satisfaction (7,3) notiamo degli scostamenti significativi rispetto alla media sia nei casi in cui l’indicatore di disagio è più elevato (step 4 e 5) sia nei casi in cui è più basso (step 0 e 1) anche se la differenza è sempre inferiore a ‘1’ e il corrispondente P-value (compreso tra 0,14 e 0,21) non soddisfa i criteri statistici minimi di significatività fissati al 10%.

Volendo, quindi, riformulare il processo circolare di causalità illustrato nel capitolo precedente possiamo dire che il Programma DREAM ha certamente un impatto sul benessere olistico e questo impatto è diretto grazie al miglioramento delle condizioni di salute e al maggior benessere psichico32; è indiretto dato che favorisce il benessere materiale e attiva la capacità degli individui di trovare delle soluzioni adatte a ridurre il disagio. I nostri dati confermano in modo generale questo assunto ma vogliamo verificare se e in che misura le quattro dimensioni analizzate co-agiscono sulla life-satisfaction e quanto pesano sulla nostra variabile obiettivo. Questo è un passaggio obbligato prima di completare la nostra valutazione d’impatto.

32 Abbiamo verificato, ad esempio, che gli intervistati inseriti nel gruppo con un basso livello di benessere psichico

frequentano il centro DREAM di Blantyre in media da 27,4 mesi mentre chi ha un livello elevato è in cura da circa 32 mesi. La differenza è statisticamente significativa.

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