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Finanziamenti destinati al Programma DREAM Strutture e risorse umane impiegate

Grafico 5.3 – Andamento in serie storica della variabile ls (dati grezzi e interpolati)

6. Life-satisfaction e modelli comportamentali: il medio e il lungo periodo Nello studio sul rapporto tra crescita economica e condizione umana, Richard Easterlin

6.3 Pazienti di medio-lungo periodo: una valutazione d’impatto

6.3.1 Gruppo sperimentale e di controllo

Un aspetto importante della cura dell’HIV/AIDS, com’è stato già ricordato, è la misura degli esiti di lungo periodo (Thirumurthy e Graff Zivin, 2012), e ciò ha chiaramente un rilevo in termini sanitari considerando l’importanza della fidelizzazione dei pazienti e la cosiddetta retention (WHO, 2011). Sono due elementi che favoriscono il contenimento del tasso di prevalenza dell’infezione e contribuiscono a mettere in moto un circolo virtuoso che non solo aiuta a sopportare il peso della malattia ma permette anche di vivere un’esistenza migliore di quella di molte persone sane. Per misurare l’impatto di lungo periodo del Programma DREAM e del set di servizi offerti, e le possibili implicazioni in termini di policy ho definito, dunque, un nuovo campione di controllo (Comparison Group - CG) da confrontare con un gruppo sperimentale (Treatment Group - TG).

La selezione dei gruppi di malati tra quanti hanno cominciato la terapia da almeno un anno e il successivo confronto della loro condizione poteva essere fatto seguendo due diverse modalità: a partire da specifici aspetti sanitari (ad esempio diversi livelli di aderenza ai protocolli terapeutici) oppure riferendoci a caratteristiche sociali, culturali o economiche degli individui (ad esempio il livello di istruzione35). La scelta di quest’ultima strada si lega alla volontà di estendere il ragionamento sviluppato a proposito del benessere psichico e delle sue caratteristiche oggettive e soggettive.

Il benessere psichico, i “fattori di protezione” - che in termini psico-sociali possono essere rappresentati come un “senso di appartenenza ad una comunità ed un positivo senso di identità

aree rurali o addirittura da uno dei paesi confinanti.

35 Sono caratteristiche che fanno parte del backgroud personale delle persone o che potrebbero essere indotte e/o

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che vada oltre la condizione personale” (Davidson et al, 2007) - la disponibilità di capitale umano e sociale (Helliwell e Putnam, 2004) rafforzano la capacità umana di affrontare e superare le difficoltà: è un mix di fattori che si associa al fenomeno della resilienza (Cyrulnik e Malaguti, 2005). Ciò premesso, abbiamo confrontato il comportamento di pazienti in possesso di alcuni di questi elementi con altri pazienti che ne risultavano sprovvisti. L’esperimento ha riguardato 215 pazienti (77,3%) su un totale di 278 intervistati36: sono persone che hanno iniziato il trattamento da almeno dodici mesi e che, in media, godono di condizioni di salute buone. Per comporre il gruppo sperimentale (TG) sono stati selezionati pazienti in base ai criteri illustrati in precedenza e denominati:

1. Short-term policy criteria (A); 2. Long-term policy criteria (B).

Il gruppo sperimentale (TG) comprendeva persone che soddisfacevano almeno uno dei due set di criteri (A e/o B). Inoltre è stata introdotta una tripartizione del TG (figura 6.1) a seconda che fosse rispettato il primo gruppo di criteri, il secondo gruppo o entrambi.

Figura 6.1

Gruppo sperimentale e di controllo per la valutazione d’impatto sui pazienti di lungo periodo

La distinzione tra criteri di breve e lungo periodo deriva dal tempo necessario per acquisire determinate caratteristiche socio-economico-culturali37. Nei casi in cui il Programma DREAM dovrebbe aver influito sulla disponibilità di fattori di protezione possiamo parlare di short-term criteria, quando, invece, le caratteristiche vengono acquisite dall’individuo nel suo percorso di vita abbiamo dei long-term criteria.

36 Escludendo, dunque, i 22 questionari anomali (outlier).

37 Ad esempio il conseguimento di un titolo di studio necessita di una frequenza scolastica più o meno lunga, mentre si

può acquisire l’abilità di leggere un testo in inglese in tempi relativamente rapidi.

Gruppo sperimentale (123 Oss.)

The Treatment Group (TG)

Gruppo short- term policy (45 Oss.) Gruppo long- term policy (45 Oss.) Gruppo combined

Gruppo di controllo

The Comparison Group (CG)

(92 Oss.)

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Utilizzando gli indicatori quantitativi già proposti in precedenza, ed in particolare la life- satisfaction (variabile metrica discreta) e le quattro componenti di base (il miglioramento iniziale del benessere fisico e la sua conservazione, il benessere materiale, psichico e la componente negativa) è possibile specificare nuovamente un modello cross-section differenziato a seconda del gruppo.

Prima di lavorare sugli aspetti inferenziali esaminiamo il livello medio del benessere globale dei due gruppi, chiaramente più elevato nel caso dei pazienti del gruppo sperimentale. La variabile ls presenta uno scostamento significativo sia in termini percentuali (11,0%) sia in termini assoluti (0,775 - tabella 6.6).

Tabella 6.6 - Life-satisfaction ( ) - gruppo sperimentale e di controllo

*** p<1% ** p<5% * p<10%

Limitando, poi, il campo di osservazione ai tre segmenti che compongono the Treatment Group si nota che non ci sono differenze medie rilevanti della variabile ls. I valori sono sostanzialmente allineati anche se progressivamente crescenti: ls=7,71 - 7,82 - 8,00 nel caso A, B e Combined. L’andamento è coerente con una ipotesi teorica e di buon senso: in presenza di un numero ampio di fattori di protezione (caso Combined della figura 6.1) il benessere globale raggiunge il livello più elevato e i long-term criteria sono maggiormente efficaci perché nel tempo hanno la possibilità di influire in modo duraturo sui comportamenti e sulla percezione della bontà di ciò che si sta facendo. Andando al di là dell’osservazione dei soli valori medi si può notare come le distribuzioni di frequenza del gruppo di controllo e di quello sperimentale presentino delle differenze significative per diversi livelli soglia38.

38 Se fissiamo il livello soglia al valore ‘6’ si ha un P-value=0,140 mentre con il livello ‘9’ il P-value è di 0,100.

7,054 2,690 7,829 2,367

T-test P Value 0,0261 **

Freq. Perc. Freq. Perc.

Fino a 6 1 39 42,4% 31 25,2%

Da 7 a 10 2 53 57,6% 92 74,8%

Totale 92 100,0% 123 100,0%

Test χ2 (gradi di libertà=1)

P Value 0,0078 ***

Freq. Perc. Freq. Perc.

Fino a 7 1 45 48,9% 44 35,8%

Da 8 a 10 2 47 51,1% 79 64,2%

Totale 92 100,0% 123 100,0%

Test χ2 (gradi di libertà=1) P Value 0,0529 *

Distribuzione con livello soglia

3,746 7,081 Gruppo di controllo sperimentale

Distribuzione con livello soglia Life satisfaction

Media e Dev. St.

2,240

121

A tal riguardo è utile fare una breve inciso. Il livello soglia (threshold level) proposto in Italia (CNEL e Istat, 2012) per individuare una elevata life-satisfaction è pari a otto (su una scala 1-10): si tratta di un livello definito a partire dalle distribuzioni osservate nelle principali indagini internazionali (Gallup, World Values Survey, Euro-barometro). Nel nostro caso abbiamo provato a verificare la significatività di diversi livelli soglia39 per le due distribuzioni (TG e CG) sulla base del test del χ2. L’indicazione di un valore più basso di quello scelto da Cnel e Istat non modifica in modo sostanziale l’idea di fondo ovvero che sia necessario fissare una soglia sulla base della quale effettuare un head-count e tuttavia ci permette di ribadire che è essenziale normalizzare i valori della variabile e/o tenere conto del contesto nel quale si opera e dunque in un paese dell’Africa sub-sahariana è ragionevole considerare una soglia più bassa.

Prescindendo dalle considerazioni sul livello soglia i dati mostrano come tra i due gruppi esista un evidente differenza in termini di impatto: il risultato era prevedibile ma è necessario procedere oltre, con la definizione del modello comportamentale.

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