Bilancio più che positivo e in crescita per il Gruppo Duca di Salaparuta a questo Vinitaly186. Dove è stata anche presentata la prima preziosa bottiglia di Aegusa 1941, creata in occasione dei 150 anni dell‟Unità d‟Italia.
Grande successo di pubblico e nuova affermazione per Duca di Salaparuta all‟ultima edizione del Vinitaly, grazie ad una strategia di marketing e di comunicazione rivelatasi vincente e che mira al consolidamento dell‟intera linea nei prossimi tre anni.
“Il Vinitaly racconta Benedetta Poretti, responsabile comunicazione della Duca di Salaparuta è da sempre per l‟azienda una manifestazione che offre importanti occasioni di incontro, come la degustazione cui sono stati inviatati tra le 8 Aziende regionali organizzata da Wine Spectator per giornalisti ed operatori del settore”. L‟Azienda ha presentato sette nuovi prodotti a completamento della gamma. “In questo momento e per i prossimi tre anni spiega Benedetta il Gruppo mira al consolidamento di ciò a cui si è lavorato negli ultimi 10 anni, il progetto delle Tenute di proprietà, Suor Marchesa a Riesi, Risignolo a Salemi e Vajasindi sull‟Etna, innanzitutto, che punta ad una maggiore caratterizzazione territoriale delle linee di prodotto, ma anche i progetti di vini come Duca Calanìca e Corvo Irmàna. Un altro grande lavoro è quello sullo storico Triskelè portato adesso alle Tenute per donargli maggiore caratterizzazione e il lancio del nuovo Glicine rosso, una gamma ideale per un canale più moderno di consumo”.
Le scelte aziendali hanno fatto registrare quest‟anno un aumento del fatturato del 7% con ottime performance di tutti e tre i brand, Duca di Salaparuta, Corvo e Florio, anche all‟estero. Anche dalla crisi che stanno attraversando, l‟Azienda coglie un‟occasione di rilancio: “Come tutte le situazioni di incertezza, spiega Marcello La Monica, wine ambassador di Duca di Salaparuta anche questa crisi presenta degli effetti collaterali positivi, che possono aprire nuove possibilità e creare dei cambiamenti che bisogna cogliere.
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Come ricorda Bacarella, nel 1991 nel Padiglione Sicilia del Vinitaly «si contavano 53 imprese (di cui 22 concentrate nello stand della Camera di Commercio di Trapani), nel 2001 102 imprese, nel 2009 232 imprese»187 . Si tratta di una dimostrazione di cultura enologica, perché «se sono le grandi imprese ad organizzare le strategie di distribuzione multinazionale, sono le piccole e medie imprese a fare cultura ed innovazione territoriale da valorizzare sui mercati esteri»188 .
Attualmente in Europa si svolgono ogni anno 50-60 manifestazioni commerciali di livello internazionale e circa 600 manifestazioni di livello nazionale e regionale, che fanno registrare complessivamente quasi cinquantamila presenze espositive e circa 3-4 milioni di visitatori.
Le manifestazioni di livello internazionale rappresentano il 50-60 per cento circa del mercato fieristico vitivinicolo complessivo in termini di presenze espositive, ma solo il 35-40 per cento dei visitatori, poiché accolgono una grande parte di visitatori business. Esse sono in grande parte concentrate nei tre Paesi a maggiore tradizione vinicola fieristica: Germania, Francia e Italia. Nelle sedi espositive di questi Paesi si svolgono infatti, oltre alle manifestazioni destinate ai rispettivi mercati interni, molte manifestazioni che attraggono l‟intero mercato vitivinicolo europeo e gli operatori degli scambi con i Paesi extraeuropei.
Oggi le manifestazioni fieristiche dedicate al vino non sono più vissute dagli utenti sempre meno come uno strumento riservato alle piccole imprese con piccoli budget e sempre più come uno strumento promozionale. Esse rispondono a precisi obiettivi di relationship business e, come tali, hanno un ruolo specifico rispetto agli altri strumenti del marketing mix. Le fiere estere costituiscono, infatti, importanti opportunità di comunicazione con potenziali partner commerciali e acquirenti nella fase in cui questi sono impegnati nella ricerca di informazioni pre-acquisto, vale a dire nella fase in cui la loro attenzione è massima.
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Bacarella A. , Economia e marketing vitivinicolo nella storia recente della Sicilia, cit., p. 11. 188
Ibidem. Questo impegno è dimostrato dall‟alto numero di medaglie e premi assegnati ai vini, alle aziende, a singoli vignaioli nei più importanti eventi e riviste specializzate nazionali ed internazionali nel corso dell‟ultimo decennio. Basti pensare che nel 2008 i vini siciliani hanno ottenuto due gran medaglie d‟oro, tre d‟oro, quattro d‟argento e quattro di bronzo. Si tratta di un risultato prestigioso se si pensa che alla 16ª edizione del concorso enologico internazionale, sono state assegnate cento medaglie su 3.669 campioni inviati al giudizio da 1.116 aziende di 32 Paesi, a dimostrazione dell‟estrema selettività del concorso, nato per premiare l‟eccellenza e per incentivare il miglioramento della qualità della produzione enologica mondiale.
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Cambiano, inoltre, i modi di comunicare e in determinati canali le vie di accesso sono rese più fruibili, tutte occasioni da cogliere con spirito di adattamento ed inventiva”. “Stanno puntando189
inoltre ad un nuovo modo di comunicare i tre brand, indirizzando il consumatore ad un a scelta che non sia solo legata all‟abbinamento coi piatti, ma che tenga conto anche del momento di consumo”. Presentato inoltre a quest‟edizione del Vinitaly l‟Aegusa 1941, Marsala riserva Florio, in una bottiglia impreziosita ancor di più da uno smeraldo, diamante e rubino a raffigurare i colori della nostra bandiera. “L‟idea è nata pensando al Marsala come simbolo dell‟Unità d‟Italia e a testimonianza del grande valore di questo vino. l‟Aegusa è una storica annata scampata ai bombardamenti della II Guerra Mondiale e custodita in 400 bottiglie”190. L‟edizione è limitata ad appena 5 esemplari da collezione e su ordinazione.
6.4.1. MY PR rafforza il posizionamento dei tre brand storici del Gruppo: Corvo, Florio e Duca di Salaparuta
Obiettivo
Di base fanno attività di comunicazione e di pr attraverso riviste e opinion leader e attività di web marketing su tutti i mercati. Le differenze tra mercati maturi ed emergenti si possono notare soprattutto nelle attività di trade marketing, sui mercati emergenti si lavora per far conoscere il prodotto con attività di educational, mentre nei mercati maturi si lavora di più sul posizionamento del prodotto e la visibilità.
L‟obiettivo principale dell‟attività di media relation avviata a favore del gruppo Duca di Salaparuta, brand storico dell‟enologia siciliana, è stato quello di supportare il suo posizionamento veicolando gli elementi distintivi dell‟azienda (200 anni di esperienza, innovazione, conoscenza unica del territorio siciliano).
MY PR ha curato il piano di comunicazione di Duca di Salaparuta, azienda portavoce dei valori della Sicilia, in tutte le sue sfaccettature. Per l‟accreditamento dei brand, del management e dei prodotti del gruppo vinicolo, l‟agenzia ha realizzato una cartella stampa di nuova concezione, la Corvopedia, una vera e propria “enciclopedia della marca” per fornire ai giornalisti informazioni facilmente fruibili e per trasportarli subito nel mondo delle storiche cantine siciliane.
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Dott. Benetta Poretti responsabile comunicazione della Duca di Salaparuta, Marsala , 2014. 190
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Il kick off dell‟attività di media relations è avvenuto con l‟evento di lancio dei vini Terrae Dei, frutto di anni di ricerche e sperimentazioni, svoltosi nella cornice innovativa e inusuale del Fuori Salone di Milano.
Il progetto ha poi previsto vari viaggi stampa alla scoperta del territorio siciliano, alcune degustazioni presso i principali gruppi editoriali, una serie di interviste one-to- one con i principali quotidiani e un‟attività continuativa e mirata con la stampa locale al fine di dare visibilità alle iniziative dell‟azienda nelle diverse regioni italiane, come il Duca e Florio Gran Tour.
Le diverse iniziative hanno contribuito a far conoscere e apprezzare questa storica realtà dell‟enologia siciliana e la qualità e la personalità dei suoi vini, rafforzandone il valore dei brand.
Risultati
Il gruppo Duca di Salaparuta ha ottenuto una copertura mediatica significativa191 e capillare (oltre 200 articoli ogni anno) su tutti i principali quotidiani e riviste sia trade che consumer, oltre che sui più importanti canali televisivi nazionali.
6.4.2. Shopping go on
Per il gruppo Duca di Salaparuta (florio, corvo, duca) continua la “campagna acquisti” nei territori più vocati di sicilia (etna 15 ettari, salemi 16 ettari, e butera 127 ettari), che ne fanno una delle cantine “big” del territorio192
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Se la Sicilia del vino, nel suo complesso, si sta muovendo nel senso della valorizzazione dei suoi tanti territori e delle sue tante espressioni enoiche caratteristiche, la stessa strada la stanno percorrendo le cantine leader. E così, anche per il gruppo Duca di Salaparuta (Cantine Florio, Vini Corvo e Duca di Salaparuta), lo “shopping go on”, l‟azienda, acquistata nel 2000 dalla famiglia Reina (gruppo Illva di Saronno) per 140 miliardi di vecchie lire, famosa nel mondo per i suoi marchi enoici, realizzati spesso comprando uve da viticoltori locali, nel 2001 ha iniziato una “campagna acquisti” nei territori più importanti e interessanti dell‟isola: Etna, a Castiglione di Sicilia (15 ettari a Nerello Mascalese e Pinot Nero), Salemi (16 ettari a Grillo) e Butera (127 ettari a Nero d‟Avola), con quest‟ultimo acquisto in parte perfezionato nei giorni scorsi.
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http://www.mypr.it 192
Wine news, “Shopping go on”: per il gruppo duca di salaparuta (florio, corvo, duca) continua la “campagna acquisti” nei territori più vocati di sicilia, che ne fanno una delle cantine “big” del territorio, Palermo, 2013.
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Una strategia di acquisto dei terreni che continuerà anche in futuro, e che già oggi ha portato il gruppo, con circa 160 ettari, nella top 10 delle cantine più grandi di Sicilia per estensione (con Tasca d‟Almerita, Planeta, Cusumano, Donnafugata, Feudo Principi di Butera, Rapitalà - Giv, Baglio di Pianetto, Feudo Arancio - Mezzacorona, e Settesoli, cooperativa da 6.000 ettari e 2.000 viticoltori).
Una strategia di investimento, per il gruppo Duca (che ha mosso business di 43 milioni di euro, il 40% all‟estero, con una produzione di 13 milioni di bottiglie), che dal 2002 ad oggi ha significato 36 milioni di euro spesi non solo per l‟acquisto dei vigneti, ma anche per il miglioramento delle sue storiche cantine, che a Marsala, già nel 1861, ricevettero la visita del primo “enoturista d‟eccezione”, Giuseppe Garibaldi, e per la realizzazione del nuovo showroom, che custodisce, oltre che vecchissime annate di Marsala, anche una preziosa collezione di manifesti pubblicitari del 1800. Showroom che ogni anno, con visite a pagamento (una vera rarità nel panorama italiano), vede 30.000 visitatori da tutto il mondo, che poi realizzano acquisti di prodotti aziendali e non solo (anche prodotti enogastronomici e di artigianato da tutta la Sicilia).
6.4.3. L’accordo di partnership tra Duca di Salaparuta & Lanson
Il marchio del lusso Lanson firma un accordo di partnership193 con Duca di Salaparuta per la distribuzione sul mercato italiano degli Champagne della Maison. Il Presidente di Lanson Philippe Baijot e il Presidente della Duca di Salaparuta Augusto Reina hanno concluso un accordo che prevede non solo la distribuzione dei prodotti francesi ma anche il supporto di Duca di Salaparuta nelle attività di marketing e comunicazione in Italia a partire dal 1 gennaio 2013. Una partnership non solo commerciale, che sancisce l‟incontro tra due Aziende accomunate da una grande storia di qualità e attenzione per il prodotto ma anche da uno sguardo innovativo, acuto e a tratti irriverente. Due Aziende che non hanno paura di osare perché poggiano su solide basi e possono contare su professionalità forti e vini creati con cura e passione.
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6.4.4. Progetto di distribuzione Duca di Salaparuta, nuove partnership
Il progetto di distribuzione di vino ha debuttato poco tempo fa con lo Champagne, quello di Maison Lanson. Adesso Duca di Salaparuta ha aggiunto la Toscana194 rappresentata da Caparzo e dalle tenute del gruppo Doga delle Clavule e Borgo Scopeto, e l'Abruzzo con Tenute Barone di Valforte.
Non è ancora partito però, l‟azienda storica siciliana sta valutando altre cantine con cui entrare in partnership. Probabilmente la gamma di tipologie di vino in distribuzione, che spazia per ora dalle bollicine francesi ai rossi d‟Italia Brunello, Chianti Classico, Morellino di Scansano, Montepulciano d'Abruzzo e altri vini territoriali si arricchirà con il Prosecco, e si guarda anche al Franciacorta. Nel frattempo si sta anche completando la squadra di wine ambassador, saranno in tutto sette, che andranno in giro per l‟Italia a raccontare i vini e i territori rappresentati. Spazierà, infatti, solo sul territorio italiano questa nuova iniziativa. Una risposta alla difficoltà che sta vivendo il mercato interno del vino. “Sono partiti dalla constatazione che il mercato italiano aveva bisogno di progetti diversi, soprattutto per quanto riguarda il mercato tradizionale che sta soffrendo195. C‟è l‟esigenza di avere una forza vendita che abbia le capacità. Per questo hanno pensato ai wine ambassador", spiega Benedetta Poretti responsabile comunicazione di Duca di Salaparuta. Il loro compito sarà quello di assistere i clienti, portando avanti insieme a loro iniziative di promozione e comunicazione, dalle degustazioni o serate organizzate al coinvolgimento degli utenti dei social network. Formula innovativa che vuole solo portare nel calice la qualità. “La selezione delle aziende segue questo criterio spiega la Poretti ed è anche importante che offrano una varietà di referenze più ampia che valorizzi la tipicità del luogo. A fronte della regionalizzazione dei consumi, punteranno su tipologie di vino che rispecchino la tradizione del luogo di origine. Tengo a precisare sulla partnership che sono davanti ad un cambio di prospettiva, non trattano con cantine solo da distribuire ma con realtà con cui vogliono realizzare un progetto comune”.
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Cronache di gusto, “Progetto di distribuzione Duca di Salaparuta, nuove partnership e la prossima con una cantina del Veneto”, C.d.G.,2013.
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