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La maggior parte dell‟olio prodotto nel trapanese è commercializzato58

allo stato sfuso, anche se in questi ultimi anni vi è stata una lenta ma continua evoluzione verso il confezionato. La provincia di Trapani da un decennio risulta essere la provincia più dinamica e incisiva nel panorama olivicolo regionale sia da olio che da tavola. Diverse aziende del trapanese hanno iniziato a commercializzare il proprio olio in bottiglia sia verso il mercato interno che estero. La commercializzazione del prodotto confezionato è diretta in diversi Paesi Europei ed extra Europei.

Le olive59 da tavola sono commercializzate per oltre il 70% nei mercati della Campania, basso Lazio e palermitano come prodotto semilavorato (sistema alla Castelvetrano e Naturale Schiacciata);la rimanente quota è commercializzata dalle industrie di trasformazione come prodotto finito confezionato sia nei mercati nazionali che esteri. Qui di seguito sono riportate sinteticamente i punti di forza e i punti di debolezza del settore olivicolo del trapanese che ne limitano il suo sviluppo.

Punti di forza

 Produzione olivicola da olio e da mensa,

 Presenza di numerose aree vocate per condizioni pedoclimatiche e sociali che esaltano la produttività e la qualità della produzione olivicole da olio e da tavola,  Presenza di aziende olivicole con produzioni biologiche e a Denominazione

d‟Origine Protetta (DOP) di olio e olive da tavola,

 Produzione olivicola diversificata (asciutta, irrigua), tecniche colturali, cultivar autoctone di elevato pregio (Cerasuola, Nocellara del Belice e Biancolilla), produzione di biomasse consistenti (residui di potatura ulivi e sanse),

 Notevole valore paesaggistico, ambientale, storico e culturale,  Trasformazione e commercializzazione,

 Elevata differenziazione delle produzione per varietà, processo e tipicità,

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Trapani., “Attività di identificazione delle potenzialità di internazionalizzazione economico- culturale delle Regioni Ob.1”, Rapporto Sicilia, luglio 2013.

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Consiglio olivicolo internazionale (COI), Enciclopedia mondiale dell’olivo; Madrid (Spagna), 2006.

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 Capillare diffusione e dislocazione in seno alle aree olivicole dei frantoi60

, che garantiscono una notevole riduzione dei tempi di attesa per la molitura e ciò si traduce in una maggiore qualità del prodotto,

 Capacità lavorativa media dei frantoi sufficienti a coprire ampiamente la produzione olivicola del territorio. Presenza quasi esclusiva di frantoi moderni e automatizzati a ciclo continuo che di fatto hanno migliorato notevolmente la qualità del prodotto molito,

 Ottenimento di quote elevate di olio extra vergine di olive monovarietale di Nocellara del Belice ed olio extra vergine di miscele di olive Nocellara del Belice, Cerasuola e Biancolilla,

 Oliva da mensa autoctona di elevata qualità merceologica ed organolettica che si presta bene ai diversi tipi di trasformazione in verde (sivigliano, dolcificata, al naturale intera o schiacciata) e in nero (al naturale e sistema Californiano),

 Industrie di trasformazione presenti nell‟areale di coltivazione dell‟oliva da mensa con capacità lavorative notevoli e tecnologie adeguate.

Punti di debolezza

 Produzione agricola da olio e da mensa,

 Elevata polverizzazione e frammentazione della base aziendale olivicola con scarsa capacità contrattuale,

 Costi medi di produzione sensibilmente più elevati rispetto ad altre aree, che riducono la competitività dei prodotti sui mercati nazionali ed esteri. In particolare per la potatura e raccolta delle olive (manuale), per la ridotta meccanizzazione di questi due operazioni colturali,

 Eccessiva variabilità qualitativa delle produzione olivicole,

 Difficoltà nel ricambio generazionale con conseguenti difficoltà a trovare della manodopera specializzata,

 Forti oscillazioni delle produzioni in termini quantitativi (annate di carica e di scarica) e in parte qualitativi,

 Trasformazione e commercializzazione,

 Insufficiente capacità di confezionamento del prodotto finito (olio e olive da tavola) all‟interno della filiera,

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 Basso livello tecnologico degli impianti di trasformazione e delle tecniche di lavorazione, confezionamento e commercializzazione delle olive da tavola e dell‟olio,

 Difficoltà a rispettare gli standard minimi commerciali richiesti dal mercato e soprattutto dalla grande distribuzione,

 Qualità, sicurezza alimentare e tracciabilità dei prodotti commerciali in molti casi insufficiente e limitata presenza di certificazione nelle imprese DOP, ISO,

 Scarso supporto della ricerca e della sperimentazione di prodotto e di processo,  Filiera lunga e poco efficiente,

 Comunicazione quasi assente e poco efficace,

 Concentrazione della domanda di poche grandi strutture di trasformazione dei prodotti semilavorati, in grado di monopolizzarla,

 Problematiche ambientali per lo smaltimento dei prodotti di scarto dell‟industria molitoria e delle industrie di trasformazione delle olive da mensa,

 Mancanza di accordi commerciali con gli operatori a valle della filiera (confezionatori, GDO).

2.6.1. Fabbisogni d’intervento

Dall‟analisi della realtà olivicola della provincia di Trapani e dalla disamina dei punti di debolezza e criticità del settore ci consentono di individuare prioritariamente i seguenti fabbisogni61 d‟intervento nella filiera:

 Produzione agricola,

 Riduzione della polverizzazione aziendale e quindi dell‟offerta attraverso nuove forme di associazionismo e di mobilità fondiaria (incentivando il riordino fondiario e favorendo l‟imprenditoria giovanile),

 Favorire il miglioramento qualitativo della produzione e la riduzione dei costi di produzione, incentivando la ricerca con dei programmi mirati a risolvere le problematiche della produzione in campo (difesa fitosanitaria, gestione della chioma e del terreno con la meccanizzazione di ogni singola operazione colturale),

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Retecamere., La valorizzazione delle produzioni tipiche locali, Le attività delle Camere di Commercio”, Unioncamere, Trapani, 2006.

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 Promozione della cultura d‟impresa rivolta ai giovani imprenditori, con programmi di formazione per renderli altamente specializzati per ogni segmento del processo produttivo,

 Trasformazione e commercializzazione,

 Incentivare programmi di ricerca mirata alla soluzione delle problematiche inerenti la trasformazione e il confezionamento dell‟olio e delle olive da tavola, con l‟ammodernamento tecnologico delle strutture e degli impianti in modo da aumentare la capacità di lavorazione, di stoccaggio e soprattutto del confezionamento,

 Introduzione di nuove soluzioni tecnologiche e sistemi di trasformazione diversificati che mirino all‟ulteriore valorizzazione del prodotto,

 Introduzione di sistemi di controlli qualitativi su tutta la filiera; ovvero sistemi di identificazione e rintracciabilità del prodotto finito a garanzia del consumatore finale e nel pieno rispetto degli elevati standard di qualità che l‟azienda si prefigge di raggiungere e mantenere,

 Favorire le produzioni con certificazioni di qualità e tipicità come ad esempio le D.O.P dell‟olio e dell‟oliva da tavola, le certificazioni biologiche, le certificazioni UNI EN ISO 9001:2008 (certificazione di processo e di prodotto), BRC (certificazione che garantisce che i prodotti a marchio siano ottenuti secondo standard qualitativi ben definiti e nel rispetto di requisiti minimi), ISF (ha lo scopo di favorire l‟efficace selezione dei fornitori food a marchio della GDO, sulla base della loro capacità di fornire prodotti sicuri, conformi alle specifiche contrattuali e ai requisiti di legge) e UNI 11020:02 (sistema di rintracciabilità nelle aziende agroalimentari),

 Adottare campagne di marketing informativo sulla qualità e salubrità dei prodotti DOP e Biologici che consentano di informare e soddisfare le esigenze cliente/consumatore (customer satisfacion) e allo stesso tempo valorizzare il prodotto,

 Accorciare la filiera favorendo gli accordi tra i produttori e i confezionatori fino alla grande distribuzione (GDO), in modo da evitare costosi e dispersivi passaggi con incettatori, grossisti e mediatori vari,

 Sfruttare meglio i sottoprodotti dell‟olivicoltura da olio e da mensa (sansa, acque di vegetazioni, residui di potatura),

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