Carthusia è nata nel 1987 a Milano, capeggiata da Patrizia Zerbi Monti, coadiuvata da una squadra tutta al femminile, le carthusine. Progetta e pubblica libri e campagne di co- municazione su tematiche sociali, educative e di attualità. La sua missione è ―Grandi si na- sce, piccoli si diventa!ˮ.
Carthusia si è sviluppa in due ambiti progettuali: progetti libreria e progetti speciali. Nellʼambito dei progetti speciali, in collaborazione con associazioni, fondazioni, istituzioni e aziende pubbliche e private, nascono libri particolari utilizzati come strumento di suppor- to allʼattività didattica: argomenti non facili da trattare sviluppati in kit didattici, libri, pie- ghevoli, schede, poster, video, cd˗rom e siti web ad alta progettualità creativa e informati- va.
83 Bimbi, B. ˗ Conti, B., Era il tempo delle battaglie. It was the time of battles, Firenze, Lungarno, 2005. 84 ——— ˗ ———, In viaggio con i re. On the journey with the kings, Firenze, Lungarno, 2005.
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Lʼalta qualità della loro produzione è garantita dal continuo aggiornamento, dalla serietà e dal taglio dʼavanguardia dei testi e della particolare cura per il linguaggio e le illustrazio- ni.
3.6.1 “La Sabina e lungo il Tevereˮ
―La Sabina e lungo il Tevereˮ è una collana
di tre ―guide‖ pubblicate nel 2007, sempre nel formato a fisarmonica/cartonato, che illustra tre musei del Sistema Museale della media Valle del Tevere uniti in un Sistema Museale Regio- nale che prende il nome di VATE.
- il Museo dellʼOlio della Sabina di Ca- stelnuovo di Farfa (RI)
- il Museo Civico Archeologico di Ma- gliano Sabina (RI)
- il Museo del Fiume di Nazzano (RM)
Un viaggio in Sabina e lungo il Tevere alla scoperta dellʼarcheologia e dei suoi reperti per scoprire lʼantica storia della Sabina seguendo il corso del Tevere, testi di Sonja Riva
con splendide foto dei luoghi85.
3.6.2 “Non solo museiˮ
―Non solo museiˮ comprende quattro volumetti, con la forma ormai inconfondibile che si apre a fisarmonica, che raccontano ai ragazzi e, perché no, alle loro famiglie, la storia dellʼarte del Sistema Museum Grand Tour86, una rete di musei e siti archeologici che coinvolge 17 comuni di cui la Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini è lʼente ca- pofila.
85 Riva, S., In arte uomo. Museo dellʼolio, Museo medioevale dellʼAbbazia di Farfathusia, Museo del Si-
lenzio in Sabina, Milano, Carthusia, 2007. ———, Sensi di storia. Museo civico archeologico di Fara Sabi- na, Museo civico archeologico di Magliano Sabina, Milano, Carthusia, 2007.
———, Isole di natura. Museo del fiume di Nazzano, Museo naturalistico del Monte Soratte in Sabina, Milano, Carthusia, 2007.
86 Sistema Museum Grand Tour, in http://www.museumgrandtour.org/il-sistema-museale/chi-siamo/
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La profezia dellʼoracolo87 è la storia di Lavinia e del suo amore per Erittonio, di Giove
invidioso del tempio di Giunone, del trionfo dellʼamore in terra e in cielo, delle vicende umane che si intrecciano con quelle degli dei. Un racconto suggestivo e affascinante corre- dato di una mappa colorata per spiegare la storia e per introdurre alla conoscenza dellʼarea archeologica di Tusculum e dei musei della zona. Attraverso questa storia avvincente e una grande mappa, Carthusia racconta ai ragazzi la storia antica e lʼarcheologia del territo- rio.
Un principe della notte che vola come un pipistrello e aiuta chi è in pericolo: vi ricorda qualcuno? No, non è Batman, ma un nobile principe che ci porta alla scoperta di opere e luoghi dʼarte che si trovano nelle zone di Frascati, Monte Porzio Catone, Genazzano e
Valmontone: Il principe della notte88 è Fabrizio Colonna, proprietario di uno dei grandiosi
palazzi che fanno da sfondo allʼincredibile avventura dellʼeroe mascherato.
Il soffio del drago89 è avventurarsi nella notte buia per una sfida tra ragazzi, aver paura di incontrare un drago e invece trovarsi di fronte… il cappellaio matto! Dove accade tutto ciò? Ovvio, nel territorio dei Castelli Romani e predestini, caratterizzato da testimonianze archeologiche importanti oltre che da un ricco patrimonio storico artistico e naturalistico. Qui troviamo un interessante Museo geofisico a Rocca di Papa, il Museo del Giocattolo a Palazzo Rospigliosi a Zagarolo, lʼAstrolab che conduce nel mondo dellʼastronomia, nellʼOsservatorio a Monte Porzio Catone.
Tra i colli della campagna romana e i Monti Prenestini ci sono quattro musei, Museo diffuso del vino, Museo della civiltà contadina, Museo etiope del Cardinal Massaia, Museo dedicato alla Casa natale del musicista Pierluigi da Palestrina.
Musei che sono nati da chi ama la terra e le vigne, lʼEtiopia e la musica, e che hanno i- spirato il racconto di Emanuela Nava, Makeda e il re bambino90: il leggendario viaggio della principessa Makeda, regina di Saba, e Salomone, il Re bambino, il lungo viaggio che ci riporta a casa, al vino e alle tradizioni dei Castelli Romani.
3.6.3 “Di Tesoro In Tesoroˮ
La collana ―Di tesoro in tesoroˮ, raccoglie cinque avvincenti romanzi ispirati a eventi storici, oggetti, reperti e tesori del passato; tascabili con allʼinterno grandi illustrazioni
87 Colloredo, S. ˗ Bertoli, M., La profezia dellʼoracolo, Milano, Carthusia, 2009. 88 Riva, S. ˗ Bertoli, M., Il principe della notte, Milano, Carthusia, 2009. 89 Mattia, L. ˗ Bertoli, M., Il soffio del drago, Milano, Carthusia, 2009. 90 Nava, E. ˗ Bertoli, M., Makeda e il re bambino, Milano, Carthusia, 2009.
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dʼautore e una sezione storico˗informativa minima posta in fondo al volume che prova a ri-
spondere agli eventuali dubbi del lettore con puntualità e precisione91.
Il numero tre della serie è Ritorno a casa. Il sogno dellʼabbazia di
Farfa92, la storia di un pellegrino che nel Medioevo, di ritorno da
rusalemme, salva dai pirati tre ragazzini:una romana, un longobardo e
un bizantino e decide di riportarli a casa. I quattro viandanti sempre accompagnati dalla scimmia Tobia, affrontano tra mille peripezie e incontri incantati, il lungo cammino attraverso lʼItalia meridionale, no a Roma e poi lungo il Tevere, per approdare nel luogo in cui, dato da una visione, il pellegrino fonderà la celebre Abbazia di Farfa.
Sabina Colloredo, è autrice per bambini capace di raccontare i miti classici con leggerezza e ironia rimanendo fedele alla storia. Nella
scrittura, realizzata con il Museo Archeologico di Reggio Calabria, de Gli eroi venuti dal
mare. Il mistero dei Bronzi di Riace93, che furono una scoperta archeologica di portata mondiale, cʼè unʼaltra storia che nessuno ha mai raccontato.
Allʼombra dei corpi perfetti delle due statue si nasconde un mistero, un filo che collega eventi e personaggi e che si dipana inesorabile at- traverso le pieghe del tempo.
Marina di Riace. Agosto 1972.
Anti li sente. È solo una ragazzina, ma le grida e i rumori della battaglia la sve- gliano nel cuore della notte. Anti li sogna. Tideo e Anfiarao, i due guerrieri ve- nuti dal passato, la chiamano, invocano il suo aiuto e lei vorrebbe liberarli, ma non sa come fare. Nessuno le crede, a parte il suo amico Elcade. Fino a che un giorno, un sub scopre due statue gigantesche nascoste dalla sabbia del fondale. Allora Anti capisce. Sono i guerrieri antichi che volevano venire alla luce, i Bronzi di Riace, destinati a diventare una delle meraviglie del mondo94.
A chi appartiene il sorriso della Gioconda, che ha tante attribuzioni e nessuna identità? Quale interesse portò il celebre Leonardo in Val Trompia, lungo la leggendaria Via del Ferro? Perché gli occhi di Giu- da, nel maestoso dipinto del Cenacolo, hanno lo stesso colore di quelli del pittore? Forse un legame segreto unisce questi interrogativi, e da la risposta. Forse, in una sola volta, si può far luce su questi enigmi. For- se il segreto è là, nella fresca e misteriosa Val Trompia.
Nel 1487 l’artista si reca in Valtrompia per studiare i segreti della fu- sione del ferro, poiché nella Valle Bresciana si produceva un metallo di qualità superiore. Parte insieme a Fra Martino alla volta di Taverne dove esplora i dintorni alla scoperta delle miniere e dell’attività dei
carbonai. Quando finalmente viene ammesso a visitare il forno si rende conto che i valli- giani son piuttosto
91 Oltre a quelli che sono citati nel paragrafo, ci sono: Piumini, R. ˗ De Conno, L., I re del mondo, Mila-
no, Carthusia, 2005 (lo spunto è la corona ferrea custodita a Monza) e Mattia, L. ˗ DʼAltan, P., I jeans di Ga- ribaldi, Milano, Carthusia, 2005 (i pantaloni indossati dallʼeroe e custoditi a Roma).
92 Di Carpegna Falconieri, T. ˗ Fiorato, G., Ritorno a casa. Il sogno dellʼabbazia di Farfa, Milano, Car-
thusia, 2007.
93 Colloredo, S. ˗ Ale + Ale, Gli eroi venuti dal mare. Il mistero dei Bronzi di Riace, Milano, Carthusia,
2009.
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gelosi dei loro metodi ed escogita un piano per prolungare il suo soggiorno e cercare di
carpire il segreto del ferro valtrumplino.Il volume L’aria della Gioconda95 nasce in colla-
borazione con la Comunità Montana di Valle Trompia, il Sistema Museale di Valle Trom- pia e l’Associazione Amici del Forno.
3.6.4 “Architettiamoˮ
Si tratta di una raccolta di volumi, nel classico formato a fisarmonica della Carthusia, dedicati ai grandi architetti del ʼ900 che con le loro opere hanno modifi-
cato lʼimmagine delle nostre città (dai 12 anni).
Terragni, Como e i ragazzi96 è il primo titolo della collana è stato
lizzato in collaborazione con il Comune di Como, Assessorato alle tiche Educative e con la Provincia di Como, Assessorato alla Cultura e con il patrocinio del Centro Studi Giuseppe Terragni e dellʼOrdine degli Architetti della Provincia di Como. Nella biografia della scrittrice Sabina Colloredo, la vita di Giuseppe Terragni è vista e raccontata attraverso gli occhi del suo fedele gatto Demiurgo.
Giò Ponti, Milano e i ragazzi97 è un sapiente mix di narrativa e
gazione scritto da Beatrice Masini, che ci conduce tra le vie di Milano per scoprire le
zione di un grande architetto del’900.Nella suggestiva biografia di Beatrice Masini , la vita
di Giò Ponti è vista e raccontata attraverso gli occhi di un angelo di città che lʼha conosciu- to e spiato mentre creava, inventava, costruiva.
3.6.5 “Sguardi curiosiˮ
Nel 2003 Sabina Colloredo inaugura la collana ―Sguardi curiosiˮ ˗ indicata dai sette an- ni ˗ con la guida illustrata e romanzata I ponti del tesoro. Monza dallʼalto, dal basso e an-
che a testa in giù98, una storia fantastica che si trasforma in una caccia al tesoro per scopri- re i segreti della città di Monza.
95 Piumini, R. ˗ De Conno, G., Lʼaria della Gioconda. Ovvero il segreto della fusione, Milano, Carthusia,
2009.
96 Colloredo, S. ˗ Bertoli, E., Terragni, Como e i ragazzi. Parola di Demiurgo, Milano, Carthusia, 2006. 97 Masini, B. ˗ Monti, A. ˗ Bertoli, M., Giò Ponti, Milano e i ragazzi, Milano, Carthusia, 2008.
98 Colloredo, S. ˗ Caimi, M. ˗ Meregalli, E., I ponti del tesoro. Monza dallʼalto, dal basso e anche a testa
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Degno di essere segnalato è Tra la terra e il cielo. Pietro, Cesare, Vittoria Ligari: una
famiglia di artisti99, scritto dalla eclettica Emanuela Nava e che narra le avventure di una bambina nata dalla terra e dal cielo, Vittoria Ligari. Nel 1713 inizia la sua storia, sui monti della Valtellina, fra i vigneti e i palazzi affrescati con mille colori, fra le note musicali e i vestiti di seta che indossano le sante. Alle vicende della famiglia Ligari si affiancano testi di approfondimento sulla storia e sullʼarte in Valtellina e una serie di attività artistiche ispi- rate al racconto.
Dalla bravura di Nava nasce anche Un lago di storie. Curioso viaggio tra ville e giardi-
ni del lago di Como100, meravigliose architetture, labirinti fioriti e storie senza tempo, di principesse, duchi, marchesi e personaggi illustri, tra le ville e i giardini del lago di Como. A spasso tra Villa Olmo, Villa Erba, Villa Carlotta e Villa Melzi dʼEril, per vivere la ma- gia della storia dellʼarte e della natura che si specchiano nel lago di Como.
3.6.6 Gek Tessaro, pittore di sogni
Gek è un artista eclettico, multiforme, versatile, scrive e illustra libri meravigliosi, per i piccoli (ma non solo), fonde letteratura e allegria, tematiche serie con elementi irriverenti, e crea un teatro ―effimeroˮ, il ―teatro disegnato‖: incanta il pubblico recitando i suoi testi, intingendo il suo pennello in un mare di colori e dipingendo in diretta su una lavagna lumi- nosa le bellissime illustrazioni che, in parte, ritroviamo nei libri. Sono giochi di acqua, di tinte, di pieni e di vuoti, di chiaro e di scuro, che appaiono da semplici segni che si allarga- no sotto il tocco magico delle sue pennellate, esplosioni di colori che poi scompaiono così come sono apparsi.
Tutte le sue produzioni possono rientrare a pieno titolo nei libri dʼarte, se è vero che una bella illustrazione può affinare il gusto e il senso estetico dei bambini: da Cantare gli albe-
ri (West Press)101 e La città e il drago (West Press, Lapis)102, a Manifesti (Franco Cosimo
Panini)103, ai tanti pubblicati con ―Artebambiniˮ, fino a giungere a La mostra in mostra, Il
cuore di Chisciotte ˗ «cuore inteso come passione, come motore propulsore di vita, idee e
sentimenti [...] emblema del cuore del lettore e di tutte le persone libere, che inseguono i
99 Nava, E. ˗ Daviddi, E., Tra la terra e il cielo. Pietro, Cesare, Vittoria Ligari: una famiglia di artisti,
Milano, Carthusia, 2008.
100 Nava, E. ˗ Prette, E., Un lago di storie. Curioso viaggio tra ville e giardini del lago di Como, Milano,
Carthusia, 2012.
101 Tessaro, G., Cantare gli alberi, Verona, West Press, 2004.
102 ———, La città e il drago, Verona, West Press, 2001. ———, La città e il drago, Roma, Lapis, 2012. 103 Tognolini, B. ˗ Tessaro, G., Manifesti, Modena, Modena, Franco Cosimo Panini, 2011.
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propri sogni, per quanto impossibili, sconclusionati o bizzarri»104 ˗ Rimanere e Il museo
immaginario (tutti per Carthusia)105.
Si sa per certo che un buon testo illustrato può regalare al piccolo lettore un piacere travolgente e im- primersi nella mente negli anni a venire, orientando preferenze e gusti estetici e andando a comporre quella grammatica del linguaggio visivo che sarà poi strumento conoscitivo e interpretativo nellʼambito di unʼiconosfera oggi così preponderante e pervasiva106.
La mostra in mostra. Viaggio dietro le quinte di una galleria dʼarte contemporanea re-
cita il sottotitolo, una serie di illustrazioni per raccontare il ―dietro le quinte‖ di una mostra in una galleria d’arte o in un museo. All’origine di questo volume, una storia bellissima di passione e di trasmissione di valori e amore per lʼarte: dedicato a Giovanni Quadrio Curzio che nel 1987 progetta la galleria del Gruppo Credito Valtellinese nel Refettorio delle Stel- line, di cui sarà direttore artistico fino alla sua scomparsa nel 2010, e che organizzerà mo- stre spettacolari dedicate a Joseph Beuys, Georg Baselitz, Rodcenko, Victor Brauner, Oli- ver Debré, Sebastian Matta, Meret Oppenheim, Max Ernst, e raccoglierà circa 6.500 volu- mi e cataloghi negli anni della sua attività, che seguono e rispecchiano gli sviluppi dell’arte a partire dal surrealismo e dalle avanguardie storiche fino ai giorni nostri, il Fondo Gio- vanni Quadrio Curzio. Una delle autrici è Cristina (la nipote) alla quale ha trasmesso l’amore, l’entusiasmo e la conoscenza dell’arte: con il suo insegnamento è stato possibile il passaggio del testimone da una generazione all’altra.
Il libro, come sempre in Gek Tessaro, non ha nulla di convenzionale, non è didascalico, non ha note, riferimenti o apparati finali di spiegazione ed è rivolto a ragazzi che, forse, qualche rudimento di educazione artistica ce lʼhanno, o dovrebbero averla. Gek apre una finestra, quella di copertina, che è unʼapertura al mondo ipotetico, aprirsi allʼaltro e allʼoltre mentre il frastuono della città incombe: dove rifugiarsi? In una galleria dʼarte, simbolo di pace e tranquillità? Invece ci troviamo immersi nel rutilante mondo
104 Cairoli, I., Don Chisciotte visto da Gek Tessaro: cuore, passione, viaggio, in panorama.it, in
http://archivio.panorama.it/cultura/libri/Don-Chisciotte-visto-da-Gek-Tessaro-cuore-passione-viaggio [con- sultato il 2 gennaio 2015].
105 Quadrio Curzio, C. ˗ Nava, E. ˗ Tessaro, G., La mostra in mostra. Viaggio dietro le quinte di una gal-
leria dʼarte contemporanea, Milano, Carthusia, 2010. Tessaro, G., Il cuore di Chisciotte, Milano, Carthusia, 2011. ———, Rimanere, Milano, Carthusia, 2013. ———, Il museo immaginario, Milano, Carthusia, 2015.
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dellʼallestimento, con casse ancora da sballare, scaricatori ed esperti dʼarte, consulenti e apprendisti, narrati dal segno inconfondibile ed ironico di Tessaro, ma che ognuno può in- terpretare a suo piacimento.
Il volume dimostra finalmente come lʼalbum illustrato sia stato relegato erroneamente tra i libri per bambini, perché è tra i ragazzi e persino tra gli adulti che può aprire piste, svelare segreti, dare scosse vitali. Prendete in mano questa guida e viaggiateci dentro: avrete il cuore che si gonfia di fronte a pae- saggi e sentieri inattesi, diventa una vela per solcare mari lontani107.
In Rimanere una rilettura delle opere d’arte che hanno segnato la storia della pittura italiana: da Giotto a Leonardo, da Mantegna a Caravaggio e numerosi al- tri artisti italiani dal Trecento al Seicento. Un incita- mento a soffermarsi, fermarsi, ad assaporare con lo sguardo, ma soprattutto con il cuore, ciò che non co- nosciamo, o che non abbiamo mai percepito appieno, un invito a ―rimanereˮ mentre tutto va di corsa, a guardare quello che non cʼè più ma ―rimaneˮ nei segni e nei disegni, nelle impronte, nei colori, nei sogni di uomini che sono morti ma che ci hanno lasciato in e- redità la loro arte.
Occorre ―rimanereˮ. Si rimane per scelta; a bocca aperta, spaventati o commossi: Si rimane per poter scoprire che un albero, una città, una persona, un quadro che pensavamo di conoscere, in realtà non lʼavevamo mai guardato davvero.
[...] È una storia di incontri apparentemente impossibili con uomini e donne vissuti secoli fa, ma ri- masti qui, anche loro, per chi a sua volta ha deciso di ascoltarli108.
La copertina de Il museo immaginario ha uno dei simboli che ritorna continuamente nella vita di Tessaro, fin da quando, da bambino, lo disegnava in maniera superba, e in tut- te le pose, e questo lo aiutava a superare le marachelle che combinava, o addirittura lʼesame di licenza media: il cavallo.
107 Buongiorno, T., Guida speciale al mondo dell’arte, in «Liber», n. 91, luglio – settembre 2011, in
www.liberweb.it [consultao il 28 dicembre 2015].
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Un cavallo arancione con particolari neri, sdraiato, che sorride e fa ruotare tante figure che compongono questo singolare museo dell’immaginazione:
Voi dite: ―Guarda, guarda / Un cavallo e non ga- loppa / E cosa ancora più strana / È sdraiato sulla groppaˮ
Voi dite: ―Mamma mia / Perché non corre al trotto? / Deve stare poco bene / O magari, ecco si è rottoˮ Ma se guardate meglio / Vedete che è contento / Sono io questo cavallo / È così che vi presento Le diverse figurine / Di questo abbecedario / La raccolta piccolina / Del Museo immaginario Sulle zampe stanno in aria / Io le tengo sul davanti / Come a dire e a precisare / Che per me sono impor- tanti
Perciò voi leggete pure / Come si leggono gli avvisi / Io vi sto mostrando / I diversi miei sorrisi109. Illustrazioni e rime festose che narrano un girotondo di bambini, un giro in bici, un canto
che fuoriesce da una finestra, una panchina nel parco giochi, salire in cima a un albero, il piacere di leggere un libro e persino il ―didietroˮ degli animali: cercare e trovare la creati- vità affacciandosi semplicemente alla ―finestra del mondoˮ, educare lo sguardo di grandi e piccini a cogliere e svelare con sensibilità le bellezze che ci circondano, una ricerca creati- va a individuare le piccoli˗grandi cose che accompagnano giornalmente la nostra vita.
Malraux pubblica nel 1947 Le Musée Imaginaire110 nel quale sostiene che l’epoca mo-
derna offre opportunità inattese per la formazione artistica, poiché la presenza allʼinterno di un museo di opere tra loro antitetiche per modalità di creazione, per funzione e qualità ma riunite sotto il nome di arte, si pone come un qualcosa in grado di trascendere i secoli,
109 ———, Il museo immaginario, cit., snp.
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un vero e proprio impulso alla creazione. Il ―Museo Immaginarioˮ ˗ cioè quel Museo che ―ciascuno porta dietro le palpebreˮ˗ è il luogo dove sono custodite le forme delle idee e dove si mostrano a chi vuole ammirarle; con la trasposizione su supporto cartaceo da ―im- maginarioˮ diventa ―immaginatoˮ, uno stimolo alle successive curiosità, estrosità e inven-
tiva. Nel proprio museo immaginario ognuno di noi può raccogliere le cose più bizzarree
farlo diventare un luogo in cui riverbera il potenziale creativo individuale, trasformabile in esperienza collettiva condivisa.