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Gli anni Ottanta: la svolta

Sono gli anni in cui gli editori decidono di puntare sui numeri e sulla diversificazione dellʼofferta per catturare nuovi lettori. Nasce a Firenze la casa editrice Fatatrac (1981) che propone collane di libri per giocare e da manipolare come, per esempio, ―Carte in tavolaˮ in cui le fiabe classiche, illustrate da Sophie Fatus, sono suddivise in tavole che devono es- sere ricomposte a formare un’unica grande immagine. Nello stesso anno a Trieste, Orietta Fatucci crea per la EL due collane caratterizzate da un piccolo formato e un basso costo per un prodotto però di qualità: la collana ―Le Lettureˮ, tascabili, affidati a grandi scrittori ita- liani, impostati sulle diverse capacità di lettura dei bambini e ―Un libro in tascaˮ, sempre tascabili illustrati per bambini firmati da grandi illustratori internazionali.

Un libro in tasca

Da infilare nel cappotto, nella cartella, da guardare durante la ricreazione... Da portare a passeggio il pomeriggio, da leggere sulla panchina.

Da scambiare con le figurine, o con un disco. Un libro in tasca, da tenere come emergenza, insieme al pop˗corn e alla gomma americana, durante le visite alla zia Geltrude.

Da sfogliare al mattino, finché è pronta la colazione, o alla fermata dell’autobus.

Da prendere prima o dopo (non durante) i pasti, da tenere sotto il cuscino. Sul comodino. Per snobbare la televisione.

Per avere qualcosa da leggere quando piove, oppure quando c’è il sole, o quando ti pare. Un libro in tasca.

Vicino alla penna e ai biglietti del tram. Un libro tra le mani. Un libro147.

Il 1987 è l’anno simbolo della svolta nella letteratura per l’infanzia legato alla nascita della collana ―Gl’Istriciˮ della Salani, tascabili che propongono narrazioni straniere, ma anche italiane, pungenti, divertenti, ribelli e profonde. Con ―Gl’Istriciˮ, Donatella Ziliotto, che ne è ideatrice e curatrice, decreta il successo fra i lettori italiani di Roald Dahl che con

l’indiscusso capolavoro Il GGG148 inaugura la fortunata collana. Nel 1988 iniziano inoltre

le pubblicazioni di ―C’era una voltaˮ, casa editrice di Pordenone che finalmente pubbliche-

rà la produzione di Roberto Innocenti, da Pinocchio149 a Rosa Bianca150, valorizzando un

illustratore italiano noto fino ad allora solo all’estero e che riceverà nel 2008, secondo ita- liano dopo Rodari, il prestigioso premio internazionale Andersen. Nel 1988 nasce Carthu- sia che imporrà libri innovativi soprattutto per la seria progettualità del contenuto e della forma, che rispecchiano i mutamenti sociali in corso.

147 Dalla quarta di copertina della collana ―Un libro in tascaˮ, in particolare da Bichonnier, H., La bellezza

del re, San Dorligo della Valle˗Trieste, EL, 1986.

148 Dahal, R., Il GGG, Firenze, Salani, 1987.

149 Collodi, C. ˗ Innocenti, R., Le avventure di Pinocchio. Storia di un Burattino, Pordenone, C’era una

volta, 1991.

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Finalmente si investe di più sulla grafica e nella promozione del libro, sviluppando, an- che attraverso riviste specializzate che prima non esistevano, la riflessione critica e uno sguardo dʼinsieme aggiornato sulla produzione editoriale.

2.8.1 Le riviste

˗ Andersen151, fondata da Gualtiero Schiaffino, inizia il suo

corso nel 1982 come trimestrale, diventando mensile nel 1985. Ha diffuso oltre 2 milioni e mezzo di copie in circa un trentennio di attività divenendo punto di riferimento per i professionisti del settore ma anche per gli insegnanti e le famiglie. Su ogni numero della rivista si possono leggere, oltre a numerose rubriche di se- gnalazione delle novità editoriali per ragazzi, articoli di appro- fondimento sui temi della promozione della lettura, dellʼeducazione allʼimmagine e importanti interpretazioni e anti- cipazioni dei fenomeni editoriali e letterari del momento. Suo fiore allʼocchiello, oltre alla ricchezza e la varietà delle segnala- zioni e delle puntuali recensioni, è soprattutto il Premio Ander-

sen152, considerato il più importante riconoscimento italiano nel campo della letteratura per

lʼinfanzia: ogni anno vengono assegnati riconoscimenti ai libri per ragazzi e ai loro autori, illustratori, editori e alle più interessanti realtà che promuovono la lettura e la cultura tra i ragazzi.

˗ Millelibri, mensile di informazione culturale della Giorgio

Mondadori, la prima rivista in Italia totalmente dedicata al mon- do del libro, vede la luce nel settembre del 1986 e chiude nel 1993.

˗ Leggere, di Rosellina Archinto, strumento di promozione

della lettura: dieci anni di vita, dallʼ86 al ʼ96, novanta numeri ricchi di articoli e recensioni con firme importanti come Franco Marcovaldi, Antonio DʼOrrico e molti altri.

La follia maggiore è stata nellʼ87 avere messo su la rivista ―Leggereˮ, unʼimpresa quasi impossibile per le mie forze: abbiamo cominciato con Franco Marcoaldi e Maurizio Ciampa, poi è arrivato Anto- nio Dʼ Orrico... Vendevamo 15 mila copie al mese, ed era una palestra per

la casa editrice, uno spazio per i grandi scrittori internazionali, tutti dispo- nibili. Abbiamo dovuto chiuderla dopo dieci anni, se avessi un poʼ di soldi è la prima cosa che rifarei153.

˗ Sfoglialibro, La biblioteca dei ragazzi, nato nel 1988, come

strumento al servizio delle biblioteche, trimestrale, fino al 2011 supplemento a Biblioteche oggi, dellʼEditrice Bibliografica,.

˗ Liber, (1988) trimestrale di informazione bibliografica e di

orientamento critico promosso dalla Biblioteca Gianni Rodari di Campi Bisenzio ed edito da Idest dalla biblioteca di Campi Bi- senzio, rappresenta lʼosservatorio privilegiato dei fenomeni che

151 Andersen, in http://www.andersen.it/[consultato il 31 ottobre 2015].

152 Premio Andersen, in http://www.premioandersen.it/ [consultato il 31 ottobre 2015].

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hanno interessato il mondo del libro per bambini e ragazzi, vere chiavi di volta per la com-

prensione di atteggiamenti, vissuti, propensioni e immaginario dellʼinfanzia attuale154.

2.8.2 “Arte ai bambiniˮ, Emme Edizioni

Nel 1984 Rosellina Archinto pubblica per la sua casa editrice Emme, ―Arte ai bambiniˮ, i libri della collana ―Art for childrenˮ ˗ di Ernest Raboff per la casa editrice Doubleday di New York ˗ con lʼaiuto finanziario di Trussardi. Raboff non solo presenta informazioni biografiche sullʼartista, ma guida lo sguardo del piccolo lettore nellʼosservazione delle composizioni e degli stili individuali dei pittori, con testi brevi e semplici, scritti in stampa- tello senza far uso di termini tecnici e senza pedanteria, ed è forse questo lʼunico punto di forza di questi libri. Solo quattro i titoli pubblicati, dedicati a Michelangelo, Pablo Picasso, Paul Klee, Raffaello155. Qualcuno ritiene che lʼidea di Raboff sia migliore di quella di Carpi

perché le immagini dʼarte vengono spiegate ai bambini non ricorrendo ad accostamenti con testi lette- rari arbitrari per quanto suggestivi, ma cercando di far vedere e scoprire nelle opere gli elementi lin- guistici tipici della pittura, come la caratteristica delle linee, lo stile dellʼartista, i colori, lo spazio e così via, con n linguaggio semplice e divertente, ma rispettoso delle caratteristiche dellʼopera. Perché [...] i bambini sono perfettamente in grado di capire e utilizzare il linguaggio dellʼarte e le sue com- plesse procedure, se messi nelle condizioni di poterlo fare156.

Riteniamo, invece, che la forza e lʼattualità di Pinin sia proprio non ricorrere al mero in- segnamento della storia dellʼarte, troppo semplice e scontato, pur non mettendo in dubbio le capacità dei bambini poiché, come afferma anche Ilaria Filograsso, di cui condividiamo appieno il pensiero, non vi è in Carpi «nessun intento meramente didascalico né istruttivo, lʼinvenzione dellʼautore esula dal coinvolgimento del bambino nella storia dellʼarte o nellʼutilizzo di categorie estetiche proprie degli adulti»157.

Nel 1986 la casa editrice Emme è stata rilevata dalla Petrini di Torino e, in seguito, nel 1990 dalla Einaudi. Nel 1991 è stata acquistata dalla Edizioni EL di San Dorligo della Val-

154 Liber, in http://www.liberweb.it/ [consultato il 31 ottobre 2015]. 155 Raboff, E., Michelangelo, Milano, Emme, 1984.

———, Pablo Picasso, Milano, Emme, 1984. ———, Paul Klee, Milano, Emme, 1984. ———, Raffaello, Milano, Emme, 1984.

156 Gheri, P., Lʼarte che fa bene, in «Il Pepe verde», ottobre˗dicembre, n. 62/2014, pp. 19˗21.

157 Filograsso, I., Lʼeditoria per lʼinfanzia e lʼadolescenza, in Filograsso, I. ˗ Viola, T.V., Oltre i confini

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le (Trieste), conservando però il proprio marchio allʼinterno del gruppo editoriale Ele- mond.

2.8.3 I Prelibri di Munari

Munari propone i suoi Prelibri158, cofanetto con dodici libri (10x10) per bambini molto

piccoli, tutti con diverse legature e vari materiali, come carta, stoffa, legno e altro, dedicati ai fanciulli che ancora non sanno leggere e che, attraverso questi volumi, possono farlo con le mani sperimentando nuove percezioni tattili. Secondo lʼeclettico artista i piccoli lettori possono accostarsi al libro con tutti i sensi, toccandolo, assaporandone il gusto, osservando le illustrazioni. Da qui lʼidea di creare questi libretti per sollecitare la loro curiosità e atten- zione.

A – Che cos’è un libro?

B – Un oggetto fatto da tanti fogli, tenuti assieme da una rilegatura. A – Ma cosa c’è dentro?

B – Di solito ci sono delle parole che, se fossero messe tutte in fila su una riga sola, questa riga sareb- be lunga chilometri e per leggerla bisognerebbe camminare molto.

A – Ma che cosa si legge in quelle parole?

B – Si leggono tante storie diverse, storie di gente di oggi o dei tempi antichi, esperienze scientifiche, leggende, pensieri filosofici o politici molto difficili, poesia, bilanci economici, informazioni tecniche, storie di fantascienza…

A – Anche favole?

B – Certamente anche favole, storie antiche, nonsense, limerick. A – Con tante figure?

B – Certe volte con moltissime illustrazioni e poche parole. A – Ma a cosa serve un libro?

B – A comunicare il sapere, o il piacere, comunque ad aumentare la conoscenza del mondo. A – Quindi se ho ben capito serve a vivere meglio.

B – Spesso sì.

A – Ma la gente li usa questi libri?

B – Alcuni ne leggono molti, altri li usano per decorazione, c’è gente che ha in casa un solo libro: l’elenco dei telefoni.

A – Allora sarebbe utile che anche i bambini di tre anni cominciassero a familiarizzarsi con il libro come oggetto, a conoscerlo come strumento di cultura o gioco poetico, ad assimilare quella conoscen- za che facilita l’esistenza.

B – La conoscenza è sempre una sorpresa, se uno vede quello che sa già, non c’è sorpresa. Bisogne- rebbe fare dei piccoli libri tutti diversi tra loro ma tutti libri, ognuno con dentro una sorpresa diversa, adatta a bambini che non sanno ancora leggere.

A – Posso averne uno anch’io?

B – Ne avrai una intera biblioteca, piccoli libri di tanti materiali diversi, di tante materie diverse: un libro di ottica, un libro di avventure tattili, un libro di geometria dinamica, uno di ginnastica, uno sto- rico culturale, uno di filosofia, un romanzo d’amore, un libro pieno di tutti i colori, un libro trasparen- te, un libro morbido, un libro di fantascienza…

A – Ma come si chiamano questi libri? B – I PRELIBRI.

A – Li voglio subito159.

158 Munari, B., Prelibri, Milano, Danese, 1980.

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2.8.4 Mondadori e “gli ominiˮ di Piero Ventura

Piero Ventura è stato direttore creativo di alcune agenzie internazionali di pubblicità, ma è sopratutto noto come illustratore˗autore di libri per ragazzi. Il suo esordio è avvenuto

negli Stati Uniti con Vanuk Vanuk edito nel 1973 da Doubleday160. Successivamente ha

pubblicato con diversi grandi editori americani come Random House, Western Publishing, Putnam. Lo sbarco in Europa avviene con Mondadori nel 1977 con Il viaggio di Colom-

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bo161, il primo di una fortunata serie di viaggi venduta in milioni di copie: da allora Ventu-

ra ha pubblicato oltre ottanta titoli tradotti in ventiquattro lingue.

La particolare e originale tecnica narrativa delle sue tavole, uno stile personalissimo, tanto da essere premiato e conosciuto in tutto il mondo come ―lʼuomo degli ominiˮ˗ che dallʼalto ha cercato di capire e di raccontare con ironia molte cose che non si vedono da terra ˗ gli hanno valso premi e riconoscimenti in molti paesi, dalle istituzioni piu prestigio- se del settore come lʼAmerican Society of Illustrators, lʼAIGA (American institute of Gra- phic Art), lʼAssociazione dei librai americani, il francese Prix de Treize, il premio Ander- sen, e i riconoscimenti della fiera del libro di Bologna e Bratislava. Con le sue tavole sono state organizzate in Italia e allʼestero decine di mostre, lʼultima in ordine di tempo, in Sviz- zera dalla Biblioteca cantonale di Ginevra.

Nel 1983, Piero Ventura pubblica I grandi pittori, edito da Mondadori, che racconta la storia dellʼarte ai ragazzi, contestualizzandola nel momento storico e nel luogo geografi- co162.

Allʼinterno in capitoli come I pittori e la guerra, Nelle Fiandre si dipinge con lʼolio, Fi-

renze e i Medici, intorno al quadro riprodotto fotografi-

camente, viene ricreata una scena adatta, che può essere la corte di un nobile, oppure il pittore che riflette sulla sua opera o, ancora, lʼincontro del pittore con il commit- tente. Da Giotto a Picasso, Ventura popola il mondo dellʼarte di minuscoli personaggi e di tanti dettagli ripro- dotti dopo meticolose ricerche storiche.

Sempre per i tipi di Mondadori, nel 1988, con la colla- borazione di Roberto Pasini, dà alle stampe Io Michelan-

gelo: Michelangelo racconta se stesso e il suo tempo163.

Ci sembra che ancor di più qui ritroviamo il genio di Ventura: tutto il testo è accompagnato dai disegni, come una sorta di fumetto, e solo alla fine, nelle ultime quattro pagine, inserisce le foto delle opere principali dellʼartista.

161 Ceserani G.P. ˗ Ventura, P., Il viaggio di Colombo, Milano, Mondadori, 1977. 162 Ventura, P., I grandi pittori, Milano, Mondadori, 1983.

163 Ventura, P., Io Michelangelo: Michelangelo racconta se stesso e il suo tempo, Milano, Mondadori,

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