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Da Skira a SkiraKids

Per avvicinare al mondo dell’arte anche i più piccoli, dalla Skira è nata Skira Kids, con due prodotti editoriali distinti: racconti ispirati da quadri e opere celebri e activity books, la maggior parte dei quali sono albi da colorare ˗ mi riferisco alla collana ―Scopri e coloraˮ˗ ispirati a grandi Maestri147, importanti luoghi artistici148, creature fantastiche149. Piccoli quaderni spillati (24,5x22) con illustrazioni in bianco e nero e testi di Cristina Cappa Lego- ra che ha dedicato molte delle sue valide opere precedenti, alla storia dell’arte per bambini, a partire dalla storica collana della Vallardi.

È dʼuopo una riflessione sugli albi con i disegni da colorare definiti dagli studiosi ―una sciagura internazionaleˮ e che, da un punto di vista didattico hanno un effetto ―distruttivoˮ sul bambino150.

Un fanciullo che sia condizionato a colorare gli album ˗ avverte il Lowenfeld ˗ avrà difficoltà a godere della libertà di creare: la dipendenza risultante dallʼimpiego di tali metodi è veramente devastante. È stato rilevato attraverso la sperimentazione e la ricerca che più della metà dei ragazzi, quando vengo- no sottoposti a esercizi sulle schede da colorare, perdono la loro indipendenza di espressione e acqui- stano atteggiamenti di rigidità e dipendenza anziché di indipendenza151.

147 Cfr. Cappa Legora, C. ˗ Veronesi, G., Il mondo di Arcimboldo, Milano, Skira, 2011. ——— ˗ ———,

Il mondo di Manet, Milano, Skira, 2011.

148 Cfr. ——— ˗ ———, La Pinacoteca di Brera, Milano, Skira, 2011. ——— ˗ ———, La città di To-

rino, Milano, Skira, 2012.

149 Cfr. ——— ˗ ———, Le creature fantastiche, Milano, Skira, 2011. ——— ˗ ———, I mostri e le

creature bizzarre, Milano, Skira, 2012.

150 Cfr. Lowenfeld, V. ˗ Brittain, L.W., Creatività e sviluppo mentale, Firenze, Giunti˗Barbera, 1967. 151 Piantoni, C., Conoscere il disegno infantile, in DʼAmato, M., (a cura di), Infanzia e società. Per una

sociologia dell’infanzia. Dinamica della ricerca e costruzione delle conoscenze, New York, Lulu Press, 2006, p. 300.

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Carlo Piantoni nei suoi studi sul disegno infantile, facendo riferimento ad una sorta di catena di montaggio che lʼinsegnante predispone con le schede da colorare, definisce que- sto fanciullo, che deve credere, obbedire, colorare, un ―bambino FIATˮ, da inserire facil- mente in una società di massa che assolva a compiti e consegne senza uscire dalla medio- crità152.

È dello stesso parere Beba Restelli, lʼallieva di Bruno Munari, riferendosi sempre a Lo-

wenfeld153, la quale afferma che gli album da colorare, i manuali con figure stereotipate,

tutti i procedimenti imitativi dunque, impediscono al bambino di creare ciò che vuole e «lo costringono ad un solo tipo di rappresentazione privandolo della possibilità di stabilire una sua personale relazione con ciò che viene rappresentato, fino a fargli cambiare i propri concetti»154, incanalandolo in una vita piatta senza guizzi di creatività.

Di tuttʼaltro tenore e qualità è A bottega da Leonardo155, un interactive book pubblicato

nel 2015 a nome di Ilaria Demonti, laureata in Storia dell’arte presso l’Università di Pavia, e specializzata in illustrazione per l’infanzia presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, per scoprire Leonardo da Vinci ˗ artista, genio, inventore, filosofo, matematico, scienziato ˗ disegnando, prendendo ispirazione dalle sue invenzioni e dai suoi capolavori.

Un leporello, o se preferite, un libro pieghevole, a zig˗zag, a fisarmonica, (24x24 chiu- so, quasi 6 metri aperto per intero), leggibile in ambedue i versi, con finestre e parti stacca- bili per innalzare lʼinterattività, la curiosità e i livelli di lettura, da sfogliare semplicemente o trasformare, ritagliare, aprire come un lunghissimo foglio e riempirlo di disegni, con atti- vità che possono intrecciarsi prendendo ispirazione dalle invenzioni di Leonardo, dai suoi disegni e dipinti più famosi.

152 Cfr. Piantoni, C., Conoscere il disegno infantile, Roma, Anicia, 2004.

153 Lowenfeld, V. ˗ Brittain, L.W., Creatività e sviluppo mentale, Firenze, Giunti˗Barbera, 1967. 154 Restelli, B., Giocare con tatto. Per una educazione plurisensoriale secondo il metodo Bruno Munari,

Milano, Franco Angeli, 2002, p. 176.

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Un libro complesso ma allo stesso tempo semplice, con diversi livelli di lettura, adatto a bambini di età diverse, ottima base per laboratori, percorsi didattici, e perché no, per una visita guidata, proprio nei luoghi di Leonardo: «un approccio leggero e che non indugia nel didascalico»156.

Di grande pregio anche tutta la serie dei racconti ispirati dalle opere dʼarte, bei volumi

con copertine cartonate: Storie della Buonanotte per sogni coloratissimi 157 ,

un’introduzione alla storia della pittura con venti storie della buonanotte, accompagnate da altrettante opere pittoriche, suddivise per tempo di lettura, dai

due ai dieci minuti scritte da Cristina Cappa Legora; Il

glioso Regno dei giganti Arcimboldi158 , con il genio di boldo e la corte di Rodolfo II che rivivono in una divertente ba meravigliosamente illustrata con le tavole dellʼartista e gli

acquerelli di Veronesi; Le modelle di Paul159, pubblicato in

casione della mostra, ―Cézanne. Les atéliers du Midiˮ (Milano, Palazzo Reale), dove mele, pesche, bottiglie e anche biscotti sa- voiardi, usciti dalle sue celebri nature morte, sono ―le modelle di Paul‖.

La stessa autrice ha avuto lʼintuizione di narrare di un argomento che tanto piace ai

bambini in Il grande libro delle brutture, schifezze (e anche dei tipacci)160, ovviamente in

una carrellata di personaggi grotteschi, buffi e spaventosi estrapolati dalle opere dʼarte che non rappresentano solo ―il belloˮ.

156 Russo, M., Sulle orme di un Maestro, in «Andersen», n. 325, settembre 2015, p. 45. 157 Cappa Legora, C., Storie della buonanotte per sogni coloratissimi, Milano, Skira, 2011.

158 Cappa Legora, C. ˗ Veronesi, G., Il meraviglioso Regno dei giganti Arcimboldi, Milano, Skira, 2011. 159 ——— ˗ ———, Le modelle di Paul, Milano, Skira, 2011.

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In Manet. Un pittore ―super bocciatoˮ161 Cappa Legora racconta, a più voci, le vicissi-

tudini di Manet per riuscire a esporre i suoi quadri al famoso ―Salon‖ di Parigi dove le sue opere venivano sempre bocciate da critici e giurie. Al tempo in

cui visse, il grande pittore fu spesso considerato un ―imbrattate- le‖ incapace e scandaloso che preferiva ritrarre le persone muni piuttosto che l’alta società e i grandi eroi del passato. Di- vertente e istruttivo senza pedanteria: il pittore e i personaggi che compaiono nelle opere riprodotte danno voce alla penna dellʼautrice, che tratteggia un catturante ritratto d’artista con il

controcanto grafico di Giacomo Veronesi.

Nel 2013, nel centocinquantesimo anniversario della nascita

di Munch, viene pubblicato Ti presento Eduard Munch162, dove

l’opera di Munch è spiegata ai giovani lettori in ogni suo to tecnico e iconografico: sei storie scritte da sei autori diversi che permettono di avvicinarsi e di comprendere l’opera di un artista che nei suoi quadri ha trasposto i sentimenti e le paure dell’uomo moderno. I testi sono ampliati da unʼampia disponibi- lità di immagini, una dettagliata cronologia e un utile glossario che permette di trovare agilmente il significato delle parole più

complesse e difficili da capire. Realizzato col supporto del Mi-

nistero degli Esteri di Norvegia, il volume è disponibile in in- glese, francese, tedesco e norvegese.

Alfabeto figurativo. Trenta opere dʼarte lette ai più picco- li163è stato pensato e scritto da uno dei più originali e arguti storici dell’arte italiani, Tomaso Montanari, storico dell’arte nonché professore alla Federico II di Napoli. Il volume glie trenta brevi, agili testi del critico originariamente pubblicati su ―l’Ambasciata‖, il mensile del Teatro del Sale di Firenze. Dal Bacco di Michelangelo, al Pescatorello, il bronzo di Vin-

cenzo Gemito, al ritratto di Rembrandt del figlio Titus, al San Girolamo e il leone di Gian Lorenzo Bernini, fino a all’arte che non c’è più e chissà se sarà recuperata: l’Aquila con la

sua desolante Chiesa delle Anime Sante. Come nasce questo libro?

Nasce dal fatto che, scrivendo di patrimonio culturale, mi sono convinto che il vero problema non è nelle leggi, non è nei finanziamenti, non è nella politica, ma è nel fatto che siamo un paese di analfa- beti figurativi. La classe dirigente che è una classe politica analfabeta figurativamente, ma anche pur- troppo i cittadini, e non per loro colpa ma perché si è interrotta la tradizione che ci faceva succhiare con il latte la capacità di decifrare questo (l’alfabeto figurativo), le cose che ci circondano. Allora l’idea di non andare a cercare le cose apposta nei musei ma l’idea di mescolare quadri, sculture, archi- tetture – antiche e moderne – paesaggi per dare le chiavi di un alfabeto che in fondo ci è sfuggito di mano, e per permetterci di riaprire le porte che si sono tutte chiuse alle nostre spalle. È come se aves- simo ereditato una grande biblioteca stampata in un alfabeto che non comprendiamo più. Allora: o riapriamo l’alfabeto o bruciamo la biblioteca. Stiamo bruciando la biblioteca164.

161 ——— ˗ ———, Manet. Un pittore ―super bocciatoˮ, Milano, Skira, 2013.

162 Dybvik, H .˗ Jacobsen, L. ˗ Lerberg, E.J. ˗ et al., Ti presento Eduard Munch, Milano, Skira, 2013. 163 Montanari, T., Alfabeto figurativo. Trenta opere dʼarte lette ai più piccoli, Milano, Skira, 2014. 164 Zuccala, L., Intervista a Tomaso Montanari. Dal suo nuovo libro ―Alfabeto figurativo‖ all’ignoranza

figurativa della classe politica e non solo, in ArtsLife.com, 16 maggio 2014, in http://www.artslife.com/2014/05/16/intervista-a-tomaso-montanari-il-nuovo-libro-alfabeto-figurativo-ma- anche-laquila-franceschini-la-politica/#sthash.ZsKwskjF.dpuf [consultato il 5 gennaio 2016].

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Piacere di conoscerti, monsieur Monet!165nasce per proporre un libro per i piccoli ac- canto al catalogo ufficiale, in occasione della mostra alla GAM di Torino (dal 2 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016, prorogata poi al 14 febbraio)

zata da Skira, una mostra importante, con tanti pezzi bellissimi dal Musée d’Orsay.

Un libro non solo da leggere e sfogliare ma che permette di ―divenire Monetˮ, di ―entrare nellʼimpressioneˮ, attraverso pro- poste di laboratorio che intervallano le pagine: giocoso e tente, offre la possibilità di un gioco di emulazione molto im- portante e insegna tutti segreti dell’arte impressionista, dalla rincorsa alle variazioni della luce, alla determinazione di dipin- gere en plain air in qualunque condizione atmosferica. Delica- tissime le illustrazioni create con la tecnica del collage utiliz-

zando sia carte che stoffe, per un effetto di grande finezza ed eleganza.