Libri dʼarte nati per essere osservati ed esaminati, esibiti, su cui tutti possono dissertare: ideali ―musei di cartaˮ finalmente democratici e alla portata di tutti?
Nel 1953 François Mathey, curatore del Musée des arts décoratifs di Parigi, chiese a Pierre Belvès di creare un servizio educativo per minori allʼinterno del museo. Nacque così lʼAtelier des moins de treize ans, che prese il nome di Ateliers du Carrousel nel 1989. Il suo scopo resta quello di ―risvegliare le facoltà creatrici di ciascuno, nel contatto con ma- teriali, oggetti e opereˮ. Questi workshop accolgono ogni anno circa 2000 studenti (bambi- ni sopra i quattro anni, adolescenti, adulti) per attività di pratica artistica, di preparazione per lʼistruzione superiore, o di formazione professionale continua.
Si ritrova la volontà di democratizzazione delle pratiche artistiche che da sempre hanno animato Pierre Belvès, in opere come Regarde, ou les clès de lʼart (1962)20, Le monde
merveilleux de lʼart raconté aux jeunes (1968)21, Les yeux ouverts sur lʼart (1972)22, 15
aventures de lʼart (1972)23. Premier livre dʼart (1965)24, pubblicato con François Mathey, resta un punto di riferimento per tutti coloro che si occupano del binomio bambino˗arte.
20 Belvès, P., Regarde, ou les clès de lʼart, Paris, Fernand Hazan, 1962.
21 ———, Le monde merveilleux de lʼart raconté aux jeunes, Paris, Hachette, 1968. 22 ———, Les yeux ouverts sur lʼart, Paris, Hachette, 1972.
23 ——— ˗ Pichard, G., 15 aventures de lʼart, Paris, Gautier˗Languereau, 1972. 24 ——— ˗ Mathey, F., Premier livre dʼart, Paris, Gautier˗Languereau, 1965.
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A partire dal 1962, quando le edizioni Hazan dettero la possibilità a Pierre Belvès [...] di indurre i suoi giovani lettori a fare delle ―letture˗passeggiataˮ per incontrare le opere e gli artisti testimoni dei loro tempi, cʼè sempre in una casa editrice francese un direttore di collana per ragazzi che sogna di creare una serie di ―libri dʼarteˮ, se non dʼartista25.
Dal 1965 al 1985 ci sono stati molti tentativi, rimasti isolati perché probabilmente arri- vati troppo presto, ma alcuni restano nella memoria e sono stati precursori in questo cam- po. Nel 1971 Jean Selz scrive, con gli studenti di una classe di pedagogia, LʼArt à grands
pas en 50 chefs˗dʼoeuvres per i tipi di Hazan26. Nel 1972 LʼEcole des loisirs pubblica
LʼAlphabet di Sonia Delaunay27 che non è solo un magnifico alfabeto illustrato ma un vero e proprio libro dʼarte. Sonia Delaunay, pittrice in bilico tra belle arti e arti applicate, vicina al futurismo e alle avanguardie storiche del secolo scorso, illustrò questo abbecedario di fi- lastrocche popolari italiane per la Emme Edizioni (1970). Fu una sorpresa e un regalo allʼinfanzia, perché pochi sono gli artisti che comunicano la loro vera poetica al mondo dei
bambini28. Nel 1981, vede la luce À la découverte de lʼart pour les enfants di Hubert Com-
te per Hachette. E in questo periodo sul mercato francese cominciano ad arrivare dallʼItalia i Pre˗Libri di Munari.
Découper avec Matisse di Nelly Munthe per Centurion29 ha introdotto un tipo di libro che rende il bambino attivo e partecipe del lavoro del pittore, immergendosi nelle pagine per divenire attore e artista. Agli inizi degli anni Ottanta vengono create le prime collane: dopo la serie di otto monografie di pittori di Ernest Raboff, americano amante dellʼarte, tradotti alle edizioni Weber tra il 1970 e il 1972 sotto il titolo LʼArt pour les enfants, appa- rirà la collezione del Musée en Herbe per Casterman nel 1979˗1980, Imagique per Larous-
se nel 1982 e La Peinture buissonnière per Duculot dal 1976 al 197930.
25 Despinette, J., Musei di carta, in Dallʼatelier al museo. Gli itinerari per una iniziazione artistica, in
«Liber», n. 27, aprile˗giugno 1995, p. 17.
26 Selz, J. ˗ Institut coopératif de lʼécole moderne, LʼArt à grands pas, Paris, F. Hazan, 1971. 27 Delaunay, S., LʼAlphabet, Paris, LʼEcole des loisirs, 1972.
28 Lʼalfabeto in Italia è ora pubblicato da Babalibri.
29 Munthe, N., Découper avec Matisse, Paris, Centurion Jeunesse, 1983.
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2.2.1 Editions du Centre Pompidou: LʼArt en jeu e Zigzart
Nel 1985 avviene la svolta con il primo titolo di LʼArt en jeu dellʼatelier per lʼinfanzia del Centro Georges Pompidou: questa collana segna lʼinizio dellʼascensione vera e propria del libro dʼarte per bambini. Nata per iniziativa di Sophie Curtil, artista e animatrice del museo e dellʼatelier per i bambini, con Élisabeth Amzallag˗Augé, è stata fin da subito una tappa importante per la pedagogia artistica finalmente supportata da testi adatti. Sophie spiega che, dopo dieci anni di lavoro al Centre Georges Pompidou aveva sviluppato una certa esperienza sia di animazione al Museo, sia di intrattenimento nel laboratorio dei bambini, con materiale molto pratico, giochi e kit didattici. La sintesi di queste due attività le ha dato lʼidea di creare un libro che arrivasse laddove non arrivano le parole, un ―ogget- toˮ fatto di immagini, qualcosa che si guarda, si mostra e vive attraverso lo sguardo, pensa-
to inizialmente come medium facilitatore per insegnanti e animatori31.
Ogni libro è dedicato alla produzione di un singolo artista. Cʼè pochissimo testo, la no- vità è di potersi letteralmente immergere nelle opere e la scoperta avviene progressivamen- te: unʼintroduzione al linguaggio visivo per suscitare la curiosità dei bambini attraverso il gioco. Sophie Curtil e Elisabeth Amzallag Augé soffermano la loro attenzione sullʼimportanza dello sguardo, si muovono per ―formareˮ lo sguardo dei piccoli utilizzando le possibilità offerte dal libro: lʼimportanza dellʼimmagine e dellʼemozione che può tra- smettere. Il lettore è attivo e creativo e può manipolare le illustrazioni del libro in maniera autonoma, libertà che gli consente di acquisire il valore fondamentale dellʼindipendenza.
Le sens de ce jeu est bien de faire découvrir au lecteur la composition du tableau, mais sans lʼy forcer par des explications et des schémas. Cʼest au lecteur de faire ses propres déductions, quand il le vou- dra, sʼil le veut. Certains se contenteront du jeu pour le plaisir. Dʼautres enregistreront simplement ces images dans leur mémoire, sans se poser de questions. Cʼest tant mieux. En matière dʼart, chacun prend ce dont il a besoin et ce besoin nʼest pas le même pour tout le monde. Il faut laisser souffler le lecteur et lui aérer lʼimagination... Il faut quʼil soit heureux de feuilleter un livre. Ce peu nʼest pas rien32.
Nel 2002, Élisabeth Amzallag˗Augé lancia, sempre per le Editions du Centre Pompi-
dou, una nuova collana Zigzart della quale è autrice di sei pubblicazioni, fino al 200833.
31 Curtil, S., L’art en jeu, un parcours original d’éducation artistique, in «La Revue des livres pour en-
fants», n. 155˗156, 1994, p. 71.
32 Ivi, p. 76.
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Bleu zinzolin et autres bleus nel quale, per partire alla scoperta delle differenti tonalità
di blu, si percorrono i musei alla scoperta dei capolavori dei grandi maestri Dufy, Chagall, Picasso, Léger, Matisse, Garouste et Bonetti.
Peaux, tissus et bouts de ficelles (2003), dove si gioca con pelle, tessuti e pezzi di cor-
da, materiali morbidi. Una serie di opuscoli permettono incontri imprevisti: il Cappotto di Etienne˗Martin, i vestiti vuoti appesi di Boltanski. Le opere parlano del corpo e il suo invo- lucro, le sue impronte.
In Rouge alizarine et autres rouges (2004), scarlatto, magenta, vermiglio, tutta la palette dei rossi si svolge nelle pagine: ocra rossa per la scultura in creta di Penone, cuore vermi- glio di Jim Dine, rossi scarlatti di Soutine. Seguendo un filo conduttore, un colore, un ma- teriale, una forma, il bambino costruisce relazioni tra opere molto diverse tra loro.
In Spirales, ressorts et tourbillons (2004), si analizza la spirale, una forma primitiva reinventata dagli artisti del XX secolo: Calder ha trasformato lʼombelico di Josephine Ba- ker, gli scaffali di Ron Arad si arricciano come lombrichi, Tony Cragg dispiega le sue cit- tà˗lumaca, una scala a chiocciola, fotografata da Germaine Krull, assomiglia ad un guscio, il movimento a spirale crea illusioni ottiche.
Jaune orpiment et autres jaunes (2006) per scoprire le diverse sfumature del giallo e la
sua simbologia osservando opere dʼarte moderna e contemporanea (pittura, scultura, foto- grafia, design, ecc) delle collezioni del Centre Georges Pompidou.
Disques, mécanismes et engrenages (2008), quando le opere di artisti cercano di compe-
tere con la bellezza degli oggetti industriali: dagli elementi meccanici di Leger, ai dischi di Delaunay, il funzionamento del Cavallo di Duchamp˗Villon, alle macchine di acciaio di
Kupka: la tecnologia può suscitare fascinazione e poesia34.
34 Amzallag˗Augé, E., Bleu zinzolin et autres bleus, Paris, Editions du Centre Pompidou, 2002. ———,
Peaux, tissus et bouts de ficelles, Paris, Editions du Centre Pompidou, 2003. ———, Rouge alizarine et au- tres rouges Paris, Editions du Centre Pompidou, 2004. ———, Spirales, ressorts et tourbillons, Paris, Edi- tions du Centre Pompidou, 2004. ———, Jaune orpiment et autres jaunes, Paris, Editions du Centre Pompi- dou, 2006. ———, Disques, mécanismes et engrenages, Paris, Editions du Centre Pompidou, 2008.
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2.2.2 La rivista DADA
Parallelamente allo sviluppo della pubblicazione di libri assistiamo alla nascita di riviste dʼarte per i bambini: ―DADAˮ fondata nel 1991, è il prodotto di una piccola squadra di
Lione e parla di artisti contemporanei e di iniziative artistiche con bambini. Realizzata da
Christian Bernard e Heliane Alexandre Faure, il primo numero ha onorato lʼartista ameri- cano Jackson Pollock. Dal 2003 al 2005, il direttore della rivista è Poderos Jean, anche di- rettore di ―Beaux Arts Magazineˮ. Dal 2005 al 2008, i redattori sono Brigitte e Didier Ste- phan Baraud (direttore delle edizioni Palette). La rivista Dada appartiene alle edizioni Mango. Nel 2009, la rivista è stata acquistata da un editore indipendente Les éditions Aro-
la, rappresentate da Antoine Ullman e Christian Nobial.
Gli obiettivi della rivista sono molto ambiziosi:aiutare a scoprire lʼarte, informare e se-
gnalare le notizie relative al campo artistico in tutte le sue forme. Ogni copertina è unʼopera originale creata da un artista e rende ―DADAˮ una rivista come nessun altra, che ha lo stesso tenore e lo stesso livello di un bel libro dʼarte. Unʼaltra caratteristica, che rende lʼoriginalità di ―DADAˮ è che si vende solo nelle librerie e non nelle edicole.
Ogni numero è organizzato attorno a tre temi principali, che sono tanti approcci diversi allʼarte:
Dossier: ogni mese, una serie di articoli su un artista, un tema attuale o artistico. Questi
saggi sono abbondantemente illustrati con riproduzioni di opere dʼarte. Essi presentano le principali caratteristiche dellʼartista o il tema di studio, collocandolo nel suo contesto stori- co, ma sottolineando gli echi che ha prodotto sullʼarte più recente. Questa parte si conclude con un glossario, lʼabcdʼart.
Ateliers: seguono due workshop che affrontano le tematiche del dossier, attraverso la
pratica (pittura, disegno, scultura, collage ...).
aRtualités: una selezione di mostre e libri scelti tra gli eventi culturali, e un museo pre-
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Tra le riviste, una selezione è regolarmente ristampata e rilegata come un bellissimo li- bro, con un formato e una impaginazione maggiore, ma sempre nello spirito di ―DADAˮ: i testi e le opere sono completate da un lʼabcdʼart e due workshop.
―DADAˮ è anche la prima collezione di applicazioni per iPad alla scoperta dellʼarte. Progettate in collaborazione con Joue Avec, sfruttano le possibilità interattive del tablet per affrontare lʼuniverso degli artisti in modo diverso. Ogni applicazione è una monografia completa, con una galleria di opere commentate, biografia audio, strumenti per analizzare la creazione dellʼartista, uno spazio creativo e giochi35.
2.2.3 Zarbo: le premier regard sur lʼart
Nel 1992 da una collaborazione tra le edizioni Milan, la Scuola dʼArte di Blois e le Centre Pompidou, nasce ―Zarboˮ, pubblicato nel numero speciale della rivista Mikado. Passo dopo passo, il bambino entra nelle opere artistiche, imparando a soffermarsi su come sono fatte, confrontandole e isolando i dettagli, seguendo il movimento delle linee. Soggetti delle sue attenzioni sono anche le armonie dei colori, lʼequilibrio delle forme e lʼevoluzione degli ar- tisti. Brevi capitoli e punti di riferimento interessanti, abbondan-
temente e saggiamente illustrati, per unʼintroduzione allʼarte36.
35 Revue Dada, in www.revuedada [consultato il 20 ottobre 2015].
36 Cauwe, L., Trois albums de qualite travail, amour beaux˗arts, in ―Le soirˮ, 22 ottobre 1992,
in http://archives.lesoir.be/trois-albums-de-qualite-travail-amour-beaux-arts_t-19921010-Z05XEC.html [con- sultato il 21 ottobre 2015].
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