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Durante la partecipazione come osservatore ad un intervento chirurgico, uno studente infermiere si accorge che il chirurgo sta suturando la ferita mentre è ancora presente del materiale all'interno del paziente. Lo studente è incerto sul fatto che il chirurgo sia o non sia consapevole della presenza del materiale e si chiede se sia il caso di parlare omeno.

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affrontare con atteggiamento positivo gli impegni e le sfide a cui sono esposti nonché a partecipare con maggiore disponibilità ed attivamente alla didattica.

Al contrario, se gli studenti si sentono insicuri e non sufficientemente sostenuti, tenderanno ad essere riluttanti a rivelare le proprie carenze formative e meno propensi ad impegnarsi attivamente, nel timore di trovarsi in imbarazzo o di essere umiliati davanti ai docenti ed ai colleghi. In questa situazione, l’obiettivo primario dello

studente sarà più l’auto-difesa piuttosto che l’apprendimento. L'attenzione per la

creazione di un ambiente di studio sicuro e di sostegno non solo rende più piacevole l'apprendimento ma anche, e soprattutto, più efficace. Ed i docenti hanno un ruolo fondamentale nel rendere l'ambiente, dove si svolge la formazione, un luogo

confortevole per gli studenti.

Suggerimenti per contribuire a creare un ambiente di apprendimento sicuro e di supporto:

Presentarsi agli studenti e chiedere agli studenti di presentarsi. Mostrare

interesse per loro come individui e per il loro apprendimento.

All'inizio, prima di entrare

nell’argomento oggetto di insegnamento, spiegarne le modalità di svolgimento, permettendo in tal modo agli studenti di conoscere cosa dovranno aspettarsi, ma cosa ci si aspetta da loro.

Orientare gli allievi nell'ambiente in cui si svolge l’insegnamento. Ciò è

particolarmente importante se si tratta di un contesto assistenziale, di un ambiente clinico o di simulazione. Per gli studenti è necessario sapere quali sono le attese nei loro confronti nel contesto e nell’ambiente in cui si trovano e che per loro possono essere del tutto nuovi. Invitare gli studenti a porre domande e

ad esprimere i propri dubbi. In questo caso il messaggio è che non sapere non deve essere colpevolizzante.

Non criticare o umiliare uno studente per la mancanza di conoscenze o per scarsa efficacia. Piuttosto, le carenze e le criticità dovrebbero essere viste come opportunità di migliorare

l’apprendimento.

Se è necessaria la partecipazione attiva, chiedere se ci sono volontari, piuttosto che individuare le persone.

messaggio formativo più efficace.

Dare agli studenti l'opportunità di applicare le loro conoscenze ed abilità riguardo alla Sicurezza del Paziente

Dare agli studenti l'opportunità di svolgere "una pratica sicura" favorisce l’acquisizione di comportamenti che è auspicabile, diventeranno abituali, così che gli studenti avranno una maggiore attitudine ad

affrontare le diverse situazioni cliniche con un atteggiamento mentale basato sui principi della Sicurezza del Paziente. Adottare pratiche sicure può trovare ambiti di applicazione non appena gli studenti iniziano il loro addestramento, ad esempio in:

seminari o studio individuale:

brainstorming di soluzioni per affrontare condizioni pericolose;

in ambiente o in scenari di simulazione: esercitazioni, laboratori di simulazione, giochi di ruolo;

ambiente clinico: l’igiene delle mani nella visita dei pazienti, l'identificazione corretta del paziente quando si esegue un prelievo di sangue;

interazioni con il paziente: durante una visita o un consulto, gli studenti possono esercitarsi a incoraggiare i pazienti ad essere correttamente informati, a porre domande sul proprio processo

assistenziale e ad essere proattivi per contribuire all’appropriatezza delle cure.

Creare un ambiente di apprendimento favorevole ed efficace

Anche gli aspetti relativi all'ambiente ed al contesto formativo possono avere un impatto sull'efficacia dell'insegnamento e dell'apprendimento. Contesti ed ambienti formativi ideali sono quelli che appaiono sicuri, solidali, stimolanti e coinvolgenti.

Ambienti di apprendimentosicuri e di sostegno

Un ambiente di apprendimento sicuro e di sostegno è quello in cui:

gli studenti non si preoccupano di porre domande "stupide";

segnalano di propria iniziativa ciò che non capiscono;

condividono ciò che hanno capito in modo aperto e trasparente.

Gli studenti che si sentono sicuri e supportati tendono ad essere più aperti durante i processi di apprendimento, ad

Considerate l’opportunità di mostrare come fare qualcosa in prima persona e solo dopo chiedere agli studenti di eseguirlo. Ad esempio, quando si insegna come creare un campo sterile prima di un'iniezione, è molto più efficace dimostrare come farlo correttamente all’inizio, piuttosto che un allievo lo faccia davanti ai suoi colleghi, prima di aver visto come si fa, e commettere errori che devono essere poi corretti. Quando si devono porre domande ad un

gruppo di studenti, è meglio, prima fare il quesito, poi dare ad essi il tempo di riflettere e quindi stimolare qualcuno alla risposta. Mai individuare un allievo prima di porre la domanda: questo può creare difficoltà ed una relativa ansia chi non favoriscono la riflessione, quando un'intera classe è in attesa della risposta, per lo studente che, invece, dovrebbe pensare con chiarezza.

Se, come docente, vi viene posta una domanda della quale non conoscete la risposta, non cercate di nasconderlo né scusatevi per questo, altrimenti il vostro messaggio sarà interpretato dagli

studenti che non sapere sia inaccettabile. Una citazione utile da ricordare è "le tre

parole più importanti in materia di formazione professionale sanitaria sono

Non lo so" [1].

Quando fornite un feedback sui risultati pratici (o in ambito di simulazione), favorite una conversazione bidirezionale. Chiedete agli studenti il loro parere, prima di dare il proprio, evidenziando gli aspetti di performance eseguiti in modo corretto ed anche le aree che richiedono ulteriore impegno e lavoro. Aiutate gli studenti a pianificare le azioni necessarie per affrontare e sviluppare le aree che richiedono maggiore attenzione.


Ambienti di apprendimento stimolanti e coinvolgenti

Gli studenti che vengono stimolati dal docente possono progredire con il loro apprendimento più rapidamente; un ambiente didattico stimolante è quello nel quale gli studenti sono incoraggiati a pensare e fare le cose in modo nuovo, favorendo ipotesi e sviluppando nuove competenze. Cosa che gli studenti apprezzano molto. E' importante

sottolineare la differenza tra un ambiente formativo stimolante ed uno intimidatorio. Un ambiente formativo sicuro e che offre sostegno è, inoltre, prerequisito essenziale per gli studenti più difficili. Gli studenti che vengono messi nella condizione di sentirsi sicuri e supportati sono aperti alle

sollecitazioni e, quando si trovano di fronte ad una sfida, saranno più inclini ad

impegnarsi.

Altro aspetto fondamentale per un insegnamento efficace è quello di

coinvolgere gli studenti, utilizzando attività formative che obblighino ad esercitare la mente, la parola e l’azione, non solo la funzione di ascolto. Cercate di evitare o limitare al minimo le attività in cui gli studenti sono semplicemente destinatari passivi di informazioni. Più attiva è la partecipazione alle fasi di apprendimento, più probabile che si abbia un impatto efficace e stabile sullo sviluppo di conoscenze ed abilità degli studenti. Le attività di apprendimento pratico ed esperienziale, come intervistare un

paziente, eseguire una procedura nel corso di una esercitazione od in un gioco di ruolo, sono di solito molto coinvolgenti, per il semplice motivo che richiedono agli studenti di fare le cose. Il lavoro in piccoli gruppi tende anch’esso ad essere coinvolgente a

Simulazione

Gli ambienti di simulazione comprendono scenari e contesti reali e altri soltanto realistici che riproducono la realtà; per questo motivo essi possono presentarsi fuorvianti agli occhi degli studenti a cui viene richiesto di comportarsi come se anche la componente simulata ed i suoi aspetti fossero parte della realtà. Per evitare ogni tipo di disagio, occorre assicurarsi che gli allievi siano consapevoli del livello di immedesimazione richiesto per il gioco di ruolo e quanto realisticamente ci si aspetti da parte loro di affrontare le situazioni proposte. (N.d.T. E’

fondamentale, per esempio, distinguere l’addestramento - imparare manovre od abilità tecniche - dalla formazione -

affrontare situazioni critiche con abilità non tecniche - in simulazione)*: può essere molto imbarazzante per uno studente in infermieristica parlare con un arto utilizzato per la simulazione di tecniche di

incannullamento venoso, come se avesse di fronte un vero paziente. Tipico caso in cui, in effetti, l'intenzione del docente e l’obiettivo della simulazione erano di favorire la pratica manuale della procedura.

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e magistrali, o esegue dimostrazioni pratiche tramite modelli di ruolo e di funzioni, all’approccio “centrato sullo studente”, in cui il docente può assumere il ruolo di facilitatore dell’auto apprendimento degli studenti, individuale o con i colleghi, in piccoli gruppi, come nel caso dei project work. I docenti che adottano l'approccio centrato sugli studenti, detengono anche funzioni di motivatori e di guida dei discenti mentre si concentrano sull’apprendimento in una specifica attività. Ai docenti si richiede di usare nel miglior modo possibile le proprie competenze nella formulazione e presentazione di attività di apprendimento coinvolgenti, nella facilitazione della

discussione di gruppo e nella promozione del dibattito tra gli allievi, così che esprimano il proprio pensiero, pongano domande e provochino l’opportunità di un efficace feedback.

Ogni stile di insegnamento presenta vantaggi e svantaggi, diversi a seconda del contenuto dell’insegnamento, del numero di studenti, delle abitudini ed attitudini degli studenti che ne condizionano l’apprezzamento dell’uno o dell’altro approccio didattico, delle specifiche competenze e capacità del docente, del tempo e delle risorse a

disposizione per il ciclo di lezioni/seminari. I vantaggi dello stile di approccio centrato sullo studente sono l'incoraggiamento della partecipazione e collaborazione,

l’opportunità di sviluppare le capacità di comunicazione ed il problem-solving proattivo degli studenti: tutte esperienze assai utili nella prospettiva di diventare un’efficace componente del team futuro lavoro. E', però, altrettanto importante avere la consapevolezza che oltre al proprio stile di insegnamento di riferimento esistono anche altre modalità di approccio alla didattica, altrettanto o, addirittura, più efficaci in particolari circostanze. Di qui la raccomandazione ai docenti di sviluppare flessibilità, indispensabile, poi, qualora si debbano adattare i propri metodi per il disegno complessivo dei Corsi e del piano formativo generale.

Harden identifica sei ruoli essenziali del docente [3]: fornitore di conoscenze;
 modello; facilitatore;
 valutatore;
 pianificatore;
 causa della natura collaborativa delle

attività, della prerogativa dei casi in esame di generare domande e della necessità di risolvere i problemi ad essi legati. 
 Può essere stimolante anche tenere lezioni frontali ma coinvolgenti. Può essere di aiuto:

cercare di essere interattivi; porre domande agli studenti;

fare in modo che gli studenti discutano un problema o condividano le loro esperienze a coppie;

raccontare una storia per illustrare un punto;

utilizzare esempi o problemi che gli studenti possano facilmente riconoscere negli obiettivi della lezione;

mettere in relazione i concetti teorici con esempi concreti;

chiedere agli studenti di analizzare criticamente un video, un caso, un’affermazione, un problema od una soluzione.

Anche attività come l’osservazione di pratiche assistenziali in ospedale o nel territorio, la lettura critica di un articolo o la presenza ad una procedura, possono essere rese più coinvolgenti se gli studenti hanno un proprio compito da svolgere come parte del processo. L’ideale sarebbe se il loro compito potesse contribuire a

sviluppare capacità critiche e di riflessione. Per esempio, se è prevista la partecipazione ad audit o riunioni di peer review, gli studenti potrebbero avere delle domande predisposte a cui rispondere in base alle loro osservazioni.