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Fattore umano ed ergonomia (Slide 5)

I termini fattore umano ed ergonomia sono utilizzati per descrivere le interazioni tra le persone con il lavoro, il compito da svolgere ed il posto di lavoro. Questi termini possono essere usati in modo interscambiabile. Lo studio del fattore umano è una scienza consolidata, che utilizza molte discipline (quali, l'anatomia, la fisiologia, la fisica e la biomeccanica), per comprendere come le persone svolgono una determinata attività in circostanze diverse. Definiamo il fattore umano come: lo studio di tutti i fattori che

rendono più facile lavorare nel modo corretto.

Un'altra definizione del fattore umano è lo studio della correlazione tra persone, strumenti ed attrezzature utilizzate sul * adattato da WHO Patient Safety Curriculum Guide: Multiprofessional Edition, 2011

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Tabella B.2.1. Domande fondamentali riguardo al fattore umano

nell’assistenza sanitaria

D. Che cosa vuol dire “fattore umano”?
 R. Il fattore umano si applica ovunque

lavorano le persone; esso riconosce la natura universale della fallibilità umana.

L'approccio tradizionale all’errore umano potrebbe essere chiamato il modello "perfezionista", che parte dalla premessa che se i lavoratori stanno abbastanza attenti, lavorano assai duro e sono sufficientemente addestrati, gli errori saranno evitati. La nostra esperienza e quella degli esperti internazionali ci dicono che questo atteggiamento è

controproducente e non funziona.

D. Che cosa comporta lo studio del fattore umano?

R. La disciplina del fattore umano cerca di

ottimizzare il rapporto tra tecnologia e persona, attraverso l'applicazione di informazioni sul comportamento, sulle abilità, sulle limitazioni ed altre

caratteristiche umane, per la progettazione di strumenti, macchine, sistemi, compiti, attività ed ambienti di lavoro, per un efficace, produttivo, sicuro e comodo utilizzo da parte degli esseri umani.

D. Perché è importante la questione del fattore umano nell’assistenza sanitaria? R. I problemi legati al fattore umano sono

tra i principali fattori contribuenti ad eventi avversi in ambito sanitario. Nell’assistenza sanitaria e negli altri settori ad alto rischio, come l'industria aeronautica, il fattore umano può avere conseguenze gravi e,

talvolta, fatali. Tuttavia, il sistema sanitario può essere reso più sicuro, riconoscendo il potenziale di errore ed attraverso lo sviluppo di sistemi e strategie per imparare dagli errori, in modo da minimizzare la loro probabilità e gravità.

D. E’ possibile gestire il fattore umano?
 R. Sì, la gestione del fattore umano

comporta l'applicazione di tecniche

proattive, volte a minimizzare ed imparare dagli errori o dai quasi eventi (near miss). Una cultura organizzativa, che incoraggia la segnalazione di eventi avversi e quasi eventi, consente al sistema sanitario ed alla Sicurezza del Paziente di migliorare. L’aviazione è un buon esempio di industria che ha abbracciato lo studio del fattore umano, come approccio per migliorare la sicurezza. Dalla metà degli anni ‘80, l'aviazione ha accettato la fallibilità umana come inevitabile ed, invece di esigere la perfezione costante, che non è sostenibile, e punire pubblicamente l’errore, questa industria ha progettato sistemi per ridurre al minimo l'impatto dell’errore umano. Il record di sicurezza dell’aeronautica appresenta una testimonianza di questo approccio: dal 1965, nonostante una media di 10 milioni di decolli e atterraggi ogni anno, vi sono stati meno di 10 incidenti fatali all’anno, in tutto il mondo,

nell'aviazione commerciale, e molti di questi si sono verificati nelle nazioni in via di sviluppo.

Fonte: Human factors in health care. Australian Commission on Safety and Quality in Health Care, 2006

(http://www.health.gov.au/internet/safety/publishing.nsf/Content/6A2AB719D72945A4CA2571C500 1E5610/ $File/humanfact.pdf; visitato il 21 febbraio 2011).

posto di lavoro e l'ambiente in cui operano [1].

Applicazione della conoscenza riguardo al fattore umano

Si può applicare la conoscenza riguardo al fattore umano ovunque lavorano esseri umani. Nel settore sanitario, la conoscenza dei suoi effetti può aiutare a progettare processi che rendono più facile agli operatori sanitari svolgere il loro lavoro correttamente. L'applicazione dei principi del fattore umano è fondamentale per la Sicurezza del Paziente perché alla base della disciplina dell’ingegneria del fattore umano,

stanno le scienze di base della sicurezza. I principi del fattore umano possono aiutarci a garantire di utilizzare le pratiche sicure di prescrizione e distribuzione, di comunicare bene all’interno del team e di condividere efficacemente le informazioni con gli altri operatori sanitari e con i pazienti. Questi compiti, una volta ritenuti basilari, sono diventati molto complicati, a causa della crescente complessità dei sistemi sanitari. Gran parte dell’assistenza sanitaria dipende dai professionisti che forniscono le cure. Gli esperti del fattore umano ritengono che gli errori possano essere ridotti, concentrandosi

sul personale di assistenza sanitaria e

studiando come esso interagisce con, e come parte del proprio ambiente. L’applicazione dei principi del fattore umano può rendere, per operatori sanitari, più facile la cura dei pazienti.

I principi del fattore umano (Slide 6) possono essere applicati in qualsiasi ambiente e industria, quali, aviazione, manifatturiera ed esercito; questi settori hanno applicato la conoscenza del fattore umano per migliorare sistemi e servizi per molti anni [2].

Lezioni ed esempi provenienti da altre industrie (Slide 7) mostrano che, applicando i principi del fattore umano, possiamo migliorare i processi produttivi in sanità. Ad esempio, le cause primarie di molti eventi avversi sono correlate a problemi di

comunicazione tra le persone nel sistema ed alle loro azioni. Molte persone pensano che le difficoltà di comunicazione tra i membri dei team sanitari siano legate al fatto che ogni persona ha una serie di compiti che devono essere effettuati in un determinato momento. La ricerca dell’ingegneria del fattore umano mostra che quello che è importante non è il numero di attività che devono essere completate, ma la natura di tali compiti. Un professionista può essere in grado di spiegare le tappe di una procedura semplice ad uno studente, mentre esegue tale procedura, ma, in un caso complicato, potrebbe non essere in grado di farlo, pur concentrandosi sul compito che ha di fronte. La comprensione del fattore umano e l’adesione ai principi del fattore umano sono fondamentali nella disciplina della Sicurezza del Paziente [3].

Gli esperti del fattore umano (Slide 8), contribuiscono a rendere più facile, per la più ampia gamma di operatori sanitari, svolgere al meglio le cure per i pazienti. Questo è importante (Slide 9) perché l’obiettivo di una buona progettazione del fattore umano è quello di soddisfare tutte le persone che utilizzano ed interagiscono con il sistema. Questo significa pensare ai problemi di progettazione del sistema, non solo in termini di vulnerabilità dei pazienti, di famigliari ansiosi e di medici tranquilli, riposati ed esperti ma in termini di operatori sanitari inesperti che potrebbero essere stressati, stanchi e di fretta.

Gli esperti del fattore umano utilizzano linee guida e principi basati su prove di

efficacia di progettazione (Slide 10, 11, 12 3 13), per rendere più facile eseguire in modo sicuro ed efficiente attività quali: (i) prescrizione e distribuzione dei farmaci; (ii) passaggi di consegna delle informazioni; (iii) movimentazione dei pazienti; (iv)

compilazione della termografica e di altre prescrizioni elettroniche; e (v) preparazione di farmaci. Se queste operazioni vengono rese più facili per gli operatori sanitari, loro saranno in grado di fornire un’assistenza sanitaria più sicura. Queste attività richiedono soluzioni di progettazione che includono software (sistemi di prescrizione informatizzata e di supporto per la

distribuzione dei farmaci), hardware (pompe di infusione), strumenti (bisturi, siringhe, letti) ed il layout fisico appropriato delle aree di lavoro, compresa l'illuminazione adeguata. La rivoluzione tecnologica in sanità ha aumentato la rilevanza del fattore umano, perché il potenziale di danno è maggiore quando tecnologia e dispositivi non sono utilizzati nel modo corretto [3]. La conoscenza del fattore umano permette, anche, una migliore comprensione dell'impatto della fatica sulle persone. I professionisti sanitari stanchi sono più inclini a vuoti di memoria ed errori, perché la stanchezza può compromettere la loro performance e produrre sbalzi d'umore, d’ansia, rabbia e depressione [4, 5]. Se un infermiere deve lavorare un turno in più, a causa della mancanza di personale, si potrebbe prevedere che egli sarà in carenza di sonno e più incline ad errori.

Nel suo senso più ampio, lo studio del fattore umano (Slide 14 e 15) incorpora le interazioni persona-macchina (compresa la progettazione delle attrezzature), così come le interazioni persona-persona, come la comunicazione, il lavoro in team e la cultura organizzativa. L’ingegneria del fattore umano cerca di identificare e promuovere la soluzione migliore tra persone e l'ambiente in cui vivono e lavorano, soprattutto in relazione alla tecnologia ed alle caratteristiche fisiche presenti nel loro ambiente di lavoro.

Quest’ambito riconosce che il posto di lavoro deve essere progettato ed

organizzato per minimizzare la probabilità di errori e l'impatto degli stessi, quando si verificano. Anche se non possiamo eliminare la fallibilità umana, possiamo agire per ridurre e limitare i rischi.

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Si noti che lo studio del fattore umano non si riferisce direttamente agli esseri umani come il nome potrebbe suggerire. Tuttavia, riguarda la comprensione dei limiti umani e la progettazione del posto di lavoro e delle attrezzature che utilizziamo, per consentire la variabilità tra gli esseri umani e le loro attività.

Sapere come stanchezza, stress, scarsa comunicazione, interruzioni e conoscenze e abilità inadeguate (Slide 16 e 17)

influenzano i professionisti sanitari è fondamentale, perché aiuta a capire le caratteristiche predisponenti che possono essere associate con eventi avversi ed errori. La base fondamentale dello studio del fattore umano riguarda la processazione delle informazioni da parte degli esseri umani. Noi acquisiamo informazioni dal mondo che ci circonda, le interpretiamo e le diamo un senso per poi rispondere ad esse. Gli errori possono verificarsi in ogni fase di questo processo (vedi l’Argomento 5). Gli esseri umani non sono macchine; le macchine, quando mantenute

correttamente, sono, nella maggior parte, altamente prevedibili ed affidabili. In realtà, rispetto alle macchine, gli esseri umani sono imprevedibili e inaffidabili, e la nostra capacità di elaborare le informazioni è limitata, a causa della capienza della nostra memoria a breve termine. Tuttavia, gli esseri umani sono molto creativi, consapevoli di sé, fantasiosi e flessibili nel loro pensiero [6].

Gli esseri umani sono anche distraibili e questo è sia un punto di forza, sia una debolezza. La distraibilità ci aiuta a notare quando qualcosa di insolito sta accadendo. Siamo molto bravi a riconoscere e reagire rapidamente alle situazioni e di adattarci a nuove situazioni e nuove informazioni. Tuttavia, la nostra capacità di essere distratti ci predispone anche ad errori perché, quando siamo distratti, non

possiamo prestare attenzione agli aspetti più importanti di una situazione o compito. Si consideri uno studente di ambito sanitario che deve raccogliere un campione di sangue da un paziente. Mentre lo studente è impegnato nel processo di pulizia, dopo il prelievo del campione di sangue, un paziente del letto vicino chiama per

assistenza. Lo studente smette di fare quello che sta facendo, va ad aiutare quel paziente e dimentica che le provette di sangue non

sono etichettate. Oppure, considerare un farmacista che sta prendendo una

prescrizione di farmaco al telefono e viene interrotto da una domanda di un collega. In una tale situazione, il farmacista può capire male la persona all’altra estremità della linea o non controllare il farmaco o dosaggio come conseguenza della distrazione.

Il nostro cervello può anche farci degli "scherzi" (Slide 18, 19 e 20) come farci percepire nel modo errato la situazione, contribuendo in tal modo al verificarsi di errori.

Il fatto che siamo in grado di percepire nel modo errato una situazione (Slide 21, 22 e 23), nonostante le migliori intenzioni, è uno dei motivi principali per cui le nostre

decisioni e azioni possano essere imperfette, con il risultato di errori "stupidi" e questo indipendente dal livello di esperienza, intelligenza, motivazione o vigilanza. Nell’ambito sanitario, queste situazioni vengono descritte come errori e questi errori possono avere conseguenze per i pazienti. Queste sono importanti considerazioni da fare (Slide 24 e 25), perché ci ricordano che commettere errori non è tanto sbagliato, quanto inevitabile. In termini semplici, l’errore è il lato negativo del possedere un cervello. Reason [6] ha descritto l’errore come il fallimento di un'azione pianificata nel raggiungere l'esito previsto, o la

differenza tra ciò che è stato effettivamente fatto e quello che avrebbe dovuto essere fatto.

La relazione tra fattore umano e