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Il Cav. Agnelli riferisce sulla proposta della Ditta Gaia Garrone di affittare le Fonderie nuove (2).

1. La data esatta è probabilmente il 28 maggio 1909, considerato che il Consiglio ap-prova un verbale del Comitato del 27 maggio.

se-Il Comm. Ceriana solleva dubbi. se-Il Consiglio incarica il Cav. Agnelli di proseguire le trattative.

Tassa sugli automobili

Il Consiglio dà incarico all'Ing. Marchesi di porsi d'accordo coIl'Amministratore Delegato, in relazione colle altre fabbriche di Au-tomobili di Torino per un'azione comune presso il Governo al fine di ottenere modificazioni alla proposta legge di tassazione sugli automo-bili.

Situazione finanziaria. Consegne, ordinazioni

Il Rag. Broglia presenta al Consiglio la situazione finanziaria, e quella delle consegne e delle ordinazioni.

Proposta Ing. Kind

Il Cav. Agnelli riferisce su di una proposta dell'industriale Ing. Kind per l'acquisto di terreno della Fiat. Il Consiglio delibera di fare richiesta di L. 50 il m2.

Convenzione Automobil Club d'America

Il Cav. Agnelli riferisce di una combinazione coll'Automobil Club d'America per la licenza di costruire in America vetture della Fiat mediante il pagamento di un corrispettivo. 11 Consiglio è lieto della combinazione ed autorizza l'Amministratore Delegato a darvi corso. Richiesta Governo Tedesco

Il Cav. Agnelli riferisce sulla richiesta dell'Ammiragliato Tedesco di un motore 800 HP a due tempi Diesel e delle trattative avviate dall'Ing. Fornaca. L'Ing. Ferraris ritiene che vi sieno per la Fiat

gran-dma del 27 maggio 1909: "11 Cav. Agnelli riferisce sulla proposta della Dilla Caia e Garrone di affittare le nuove Fonderie. Il Comm. Ceriana osserva che la Fiat possiede un buon personale di fonderia, direno da un esperio ingegnere, il quale è l'Ing. Mane Trucco. Osserva che conservando la Fiat la direzione di delle Fonderie si possono avere maggiori garanzie circa la sicurezza e la bonlà dei materiali. È perciò contrario alla proposta di affinamento. Il Presidente osserva che i Sigg. Gaia e Garrone non presen-tano sufficienti garanzie per questo affinamento, che a superare queste difficoltà si po-trebbe con essi concludere il contrailo sotto forma di locazione d'opera. Il Comitato delibera di sospendere ogni decisione al riguardo."

dissime possibilità di riuscita e c h e in c a s o di r i u s c i t a o c c o r r e r à u n a spesa di circa L. 100.000. L ' I n g . Capuccio si d i m o s t r a f a v o r e v o l e a c h e la F i a t a s s u m a l ' o r d i -n a z i o -n e . C o s ì p u r e l ' I -n g . Ceria-na il q u a l e p e r ò r a c c o m a -n d a , di -n o -n p r e n d e r e i m p e g n i di i n d e n n i t à col g o v e r n o T e d e s c o nei c a s o di n o n riuscita. L ' I n g . Ferraris a s s i c u r a c h e sul c o n t r a t t o n o n si p r e n d e r à n e s s u n i m p e g n o . Il C o n s i g l i o a u t o r i z z a l ' A m m i n i s t r a t o r e D e l e g a t o e l ' I n g . F o r n a c a a p r o s e g u i r e le t r a t t a t i v e . V e t t u r e Il C o n s i g l i o a u t o r i z z a la c o s t r u z i o n e di a l t r e 50 v e t t u r e p e r l ' A m e r i -ca di 50 H P a c a r d a n o . Il S e g r e t a r i o II P r e s i d e n t e

G. Broglia Ales. Marangoni

Allegato A

S c h e m a di c o n t r a t t o di a f f i t t a m e n t o delle F o n d e r i e n u o v e colla D i t t a G a i a G a r r o n e & C .

a. A partire dal 1° luglio 1909 la Società Fiat cede in affitto alla Ditta Gaia Garrone e C. la fonderia nuova propria di essa Fiat.

b. Fanno parte dì detto contratto di affitto i terreni, i fabbricati, il macchina-rio, l'impianto per la sabbiatura dei pezzi, i modelli, le staffe e quant'altro esiste nella Fonderia in servizio della medesima, riservandosi le parti di procedere in un determinato termine alla descrizione dei terreni e fabbrica-ti ed all'esfabbrica-timo ed inventario dei macchinari.

c. Si escludono da detta locazione gli impianti di forza motrice e di luce elet-trica. La Società locatrice non s'impegna di fornire alla Ditta Gaia e Gar-rone e C. la forza che le possa' occorrere per l'esercizio e l'illuminazione della Fonderia se non in quanto poter ottenerla dalla Società Alta Italia. d. La locazione sarà durativa per anni cinque mediante un a n n u o canone da determinarsi e da corrispondersi dalla Ditta Gaia Garrone e C. di sei in sei mesi, la metà anticipatamente e cioè al 1° dei mesi di luglio e di gennaio. e. Tutto q u a n t o viene dato in locazione è destinato ad uso di fonderia e non

f. I singoli componenti la Ditta Gaia Garrone e C. dovranno esercitare per-sonalmente ed esclusivamente la Fonderia loro concessa in affitto, astenen-dosi di aprirne od esercirne qualsiasi altra, sotto pena dell'immediata riso-luzione del contratto.

g. La ditta conduttrice dovrà restituire alla fine della locazione i terreni e fabbricati sì e come li à ricevuti, non si potrà fare alcuna innovazione sen-za autorizsen-zazione per iscritto della Società: in difetto dovrà sottostare ad ogni d a n n o o spesa pel ripristino, salvo alla Società locatrice la facoltà di ritenerle, escluso qualunque compenso. Ed oltre le riparazioni dei fabbri-cati di cui nell'art.lo 1604 Cod. Civ. saranno a carico della conduttrice quelle che sieno cagionate da difetto di diligenza.

h. Alla fine della locazione la Ditta Gaia e Garrone dovrà restituire alla So-cietà locatrice i macchinari, gli impianti, le staffe, e quant'altro sarà com-preso nell'estimo ed inventario che verrà allegato al contratto, in buono stato, e con un deperimento che non dovrà essere maggiore del 5% a n n u o per ogni singolo capo di macchinario e che sarà valutato in corrispondenza al valore d'inventario. Qualora tale deperimento per un capo di macchina-rio risulti essere maggiore del 5% annuo, e cosi del 25% per i cinque anni, la Ditta Gaia e Garrone dovrà corrispondere alla Società locatrice il valore d'inventario.

La determinazione di tale deperimento sarà fatta V2 di periti nominati

se-condo le norme stabilite per procedere alla descrizione degli stabili ed all'estimo ed inventario di macchinari.

E proibita o nulla ogni cessione di esercizio della fonderia locata, ogni ces-sione di affitto ed ogni sub-locazione sia totale che parziale degli stabili, dei macchinari e degli impianti affittati, e di q u a n t ' a l t r o sarà compreso nella descrizione, estimo ed inventario.

Ogni imposta, tassa e spesa d'esercizio sarà a carico della Ditta conduttrice ad eccezione dell'imposta sui terreni e fabbricati di cui la Società locatrice si assume l'onere esclusa però ogni imposta sulla forza motrice.

La Società locatrice assume pure a suo carico l'attuale assicurazione con-tro l'incendio dei fabbricati e macchinario.

Tutti i capi di convenzione s'intendono correlativi e corrispettivi fra di lo-ro e l'inosservanza di uno solo di essi e di una sua disposizione, dà diritto alla Società locatrice all' immediata risoluzione del contratto oltre sempre il risarcimento dei danni.

Qualunque contestazione sorgesse per la esecuzione e risoluzione del con-tratto, sarà deferita ad arbitri amichevoli compositori, nominati uno per parte, ed il terzo dal Presidente della Camera di Commercio di Torino. Le spese di perizia occorrenti per procedere alla descrizione degli stabili, all' estimo ed all'inventario del macchinario e per procedere alla

determina-zione finale del deperimento del macchinario stesso saranno a carico co-mune delle parti contraenti.

p. Per ogni effetto del presente contratto la Ditta Gaia Garrone & C. elegge domicilio nei locali affittati.

q. Le spese di bollo e di registrazione della scrittura saranno a carico comune delle parti contraenti.

Adunanza delli 18 giugno 1909

Ore 15

O r d i n e d e l g i o r n o 1. Sistemazione finanziaria e provvedimenti relativi. 2. Comunicazioni diverse.

Il verbale che qui si trascrive venne fatto per atto pubblico dal no-taio Cav. Avv. Ernesto Torretta:

Copia

N° 777 di Repertorio. Verbale del Consiglio di Amministrazione della Società Anonima Fabbrica Italiana Automobili Torino Fiat.

Dopo approvazione e trascrizione decreto del Tribunale civile di Tori-no 26.6.09 Pubblicato in ToriTori-no e in Roma il 29 giugTori-no e 8 luglio 1909.

Regnando S.M. Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per vo-lontà della Nazione

Re d'Italia

L'anno millenovecentonove addì diciotto del mese di giugno in To-rino e negli uffici della Società Fiat in corso Dante n° 30. Avanti me Torretta Avv. Ernesto Regio Notaio inscritto presso il Consiglio No-tarile di Torino mia residenza ed alla presenza dei Signori Avv. Edoardo Jannaccone del vivente C o m m . Nicola nato a Foggia, e Ber-linghini Giuseppe di Cristoforo nato a Visso a m b o residenti in Torino testi richiesti, idonei e cogniti.

In seguito a regolare convocazione sono intervenuti personalmente i Signori C o m m . Avv. Alessandro Marangoni Presidente. Cav. Ing. Dante Ferraris Vice presidente. Ceriana Ing. C o m m . Francesco, Ferro Cav. Emilio, Gariazzo Avv. Mauro, Pollone C o m m . Eugenio, Re-baudengo Conte Avv. Eugenio, Capuccio Cav. Luigi Consiglieri. Agnelli Cav. Giovanni, Amministratore delegalo. Rappresentanti

l'in-tero Consiglio di Amministrazione della Società Fabbrica Italiana Au-tomobili Torino Fiat Anonima con sede in Torino col capitale versato di L. 9.000.000.

I Sindaci Signori Cav. Carlo Grassi, Ing. Cav. Giorgio Bassani e scusa la sua assenza il Signor Vinea Giovanni.,

Assume la presidenza il Presidente Comm. A w . Alessandro Ma-rangoni il quale delega me Notaio a fungere da segretario.

II Presidente richiama al Consiglio la situazione finanziaria della Società ed il desiderio più volte manifestato dai colleghi e accennato anche nella relazione dell'Assemblea trentun marzo millenovecentono-ve, di una sistemazione definitiva pagando i debiti di scadenza prossi-ma.

Su questa relazione era pure accennato ad una sistemazione me-diante realizzi, ma tale soluzione ora si palesa impossibile e comun-que non conveniente.

Le ordinazioni e costruzioni d'automobili non solo non diminuisco-no ma aumentadiminuisco-no, tanto più avendo assunta anche la costruzione de-gli automobili Brevetti Fiat.

Si aggiunga l'intrapresa fabbricazione dei motori a combustione co-sicché i diversi impianti e macchinari vengono tutti utilizzati e non è il caso di pensare di realizzarne che anzi, altri se ne sono acquistati e se ne devono acquistare.

Si deve quindi procedere alla sistemazione o con un aumento di ca-pitale o con una emissione di obbligazioni a lunga scadenza. Avuto riguardo a considerazioni diverse, non esclusa quella che per l'emis-sione di obbligazioni si richiede apposita assemblea con l'intervento di tre quarti degli azionisti, cosa questa difficile per non dire impossi-bile ad attuarsi, si avvisa essere il miglior partito quello dell'aumento del capitale, usando delle facoltà di cui all'art. 4 dello Statuto sociale. Segue discussione nella quale i Consiglieri si dimostrano unanimi dell'avviso di addivenire all'aumento del capitale da nove a dodici mi-lioni assicurandosi, come d'uso, che tale operazione abbia buon fine.

Dopo di che il Consiglio procede unanime alla seguente deliberazio-ne:

11 Consiglio, valendosi della facoltà di cui all'art. 4 dello Statuto so-ciale, delibera l'emissione di trentamila azioni del valore di lire cento ciascuna, venendo così elevato il capitale sociale da nove a dodici mi-lioni.

Queste trentamila azioni vengono emesse alla pari, più lire quattro per spesa emissione con godimento dal primo gennaio millenovecen-todieci ed alle seguenti condizioni:

Lire cinquantaquattro da versarsi all'atto della sottoscrizione. Le residue lire cinquanta dal primo al dieci ottobre 1909.

Sui ritardati versamenti decorrerà l'interesse di mora del 6% salvo ogni maggior azione e ragione.

È data facoltà di anticipare il pagamento delle residue lire cinquan-ta all'atto della sottoscrizione, fruendo in cinquan-tal caso dell'interesse del quattro per cento su questo anticipato versamento.

Tutte le dette trentamila azioni verranno offerte in sottoscrizione agli azionisti in modo che questi abbiano facoltà di optare un'azione nuova per ogni tre azioni possedute o presentate.

Le lire quattro versate in più per ogni azione devono servire per il rimborso delle spese di emissione e per la provvigione al gruppo ban-cario che assicuri il buon fine dell'operazione di emissione.

Il Consiglio di Amministrazione autorizza il Presidente ed il Vice presidente tanto unitamente che separatamente ad addivenire a tutti gli atti e contratti occorrenti per dare esecuzione alla sovratenorizzata deliberazione e con facoltà al Presidente di accettare tutte quelle mo-dificazioni, aggiunte e varianti che possano eventualmente essere ri-chieste dal Tribunale per l'emanazione del provvedimento di cui all' art. 96 del Codice di Commercio firmando all'uopo qualunque at-to occorrente!,] dichiarando fin d'ora d'approvare tutat-to quanat-to lo stesso Presidente farà in esecuzione del presente mandato.

Più nulla essendovi a deliberare il Presidente scioglie la seduta. Del che tutto, io Notaio ho fatto constatare per il presente atto scritto di mio pugno, sopra circa sei pagine di due fogli quale ho letto ai Signori comparenti che lo hanno dichiarato conforme alla loro vo-lontà il tutto in presenza dei testimoni meco tutti sottoscritti.

All'originale firmati: Alessandro Marangoni

Avv. Edoardo Jannaccone teste Berlinghini Giuseppe teste Avv. Torretta Ernesto Notaio

Registrato a Torino li 19 giugno 1909 al n° 6940 con L. 3.668,54. Esaurito l'ordine del giorno da seguire in presenza di notaio il Pre-sidente invita i Consiglieri a voler rimanere per intrattenersi di altre pratiche che non erano nell'ordine del giorno per la seduta da passar-si innanzi a notaio. Tutti i Conpassar-siglieri e Sindaci presenti annuiscono.