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Un conciso background storico dei flussi migratori nel Mediterraneo

Nel documento La sicurezza nel Mediterraneo: un'utopia? (pagine 182-184)

Le migrazioni hanno, sin da tempi oramai remoti, giocato un ruolo fondamentale nelle relazioni tra i Paesi dell’Unione Europea e i Paesi Terzi del Mediterraneo. In passato queste sono state a lungo correlate al fenomeno delle conquiste; tra le più importanti è doveroso ricordare le colonizzazioni greche, romane e fenice attorno il bacino. Successivamente nel Medioevo, Europa e Nord Africa vissero il periodo delle invasioni barbariche, seguito dalle conquiste arabe intorno al VII e XIX secolo; fu intorno al XVI secolo che l’Europa divenne un grande centro di emigrazione in seguito dell’attrazione esercitata dallo sviluppo statunitense.280 Focalizzando la nostra attenzione a tempi a noi più recenti, per prima cosa è opportuno sottolineare come la storia delle migrazioni dal Mediterraneo meridionale verso l’Europa risalga ai primi anni Cinquanta; fu infatti intorno al 1950 e 1960 che Francia, Germania e Belgio iniziarono ad attrarre migranti alla ricerca di nuovi posti di lavoro. Questi ultimi provenivano soprattutto dai Paesi dell’Europa meridionale tra cui Italia, Spagna e Grecia. Intorno agli anni Settanta però, anche grazie ad un ulteriore sviluppo economico, i flussi migratori provenienti dall’Europa del Sud diminuirono notevolmente. È in ogni caso importante evidenziare come in seguito alle migrazioni intra-europee si aggiunsero anche quelle a carattere extra-europeo che riflettevano lo stampo della vecchia struttura dei rapporti coloniali. Successivamente, il deterioramento della situazione economica e finanziaria della sponda Sud del Mediterraneo e il conseguente aumento dei flussi migratori hanno trasformato le politiche migratorie allora permissive in politiche molto più restrittive e controllate. Nel corso degli anni Settanta e Ottanta le migrazioni rimasero comunque importanti ed aumentarono a causa delle riunificazioni familiari, ovvero le persone emigravano al fine di potersi ricongiungere con i membri della propria famiglia che si erano già radicati in un territorio nuovo. Fu proprio intorno agli anni Settanta che i fenomeni migratori iniziarono ad assumere un carattere sempre più complesso; inoltre, nel decennio successivo emersero una serie di fattori geografici, economici, politici e socio-culturali che contribuiscono a spiegare il motivo per cui il Mediterraneo è divenuto un’area caratterizzata da una piuttosto intensa attività migratoria. Tra questi fattori è possibile menzionare: la posizione geografica e la

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M. C. HENRIQUES, M. KHACHANI, Security and Migrations in the Mediterranean : Playing with Fire, Amsterdam, IOS Press, 2006 pag.4

177 natura delle frontiere (lunghe coste e numerose isole) dei Paesi dell’Europa meridionale e le connessioni storiche che si sono sviluppate attraverso il bacino del Mediterraneo e che includono nel sistema migratorio anche le precedenti relazioni economiche e commerciali che hanno aiutato a dare vita a nuovi flussi migratori. A testimonianza di quanto appena detto troviamo i flussi del Maghreb verso la Francia, Spagna e Italia, dall’Egitto alla Grecia, dall’Etiopia, Eritrea e Somalia verso l’Italia e dalle ex colonie portoghesi in Africa in Portogallo e dunque verso il confine più occidentale del Mediterraneo.281 Le preoccupazioni europee in materia migratoria aumentarono ulteriormente agli inizi degli anni Novanta, quando le politiche europee restrittive causarono un incremento del flusso migratorio irregolare proveniente dai Paesi Terzi del Mediterraneo. 282

In generale dunque le migrazioni non costituiscono di certo un fenomeno nuovo in quanto nel corso della storia gli uomini si sono sempre spostati per vari motivi da un posto all’altro. La regione del Mediterraneo ha quindi sempre costituito un luogo di scambi e migrazioni; si può in linea di massima affermare come “la prima forma di mobilità è un prodotto dell’attrazione urbana, poiché in fondo nel bacino mediterraneo, è la città a portare la prima forma di civiltà.” 283 Come analizzato nel primo capitolo della mia tesi, le città e i porti che si affacciavano nel Mediterraneo hanno sempre e comunque rivestito un ruolo essenziale nelle relazioni e negli spostamenti tra i vari Paesi. Tuttavia, nonostante sia un fenomeno antico, l’attenzione politica che si dedica alle migrazioni appare piuttosto recente; infatti “le migrazioni internazionali così come le conosciamo sono un fenomeno relativamente recente, che si può fare risalire all’epoca in cui l’idea di Stato-nazione ha preso corpo nel continente europeo e da lì si è poi diffusa nel resto del mondo.”284 Sono le recenti tragedie avvenute in mare, come per esempio ciò che accadde nell’Ottobre del 2013 al largo delle coste di Lampedusa, a porre un maggior grado di attenzione alla questione relativa ai flussi migratori nell’area del Mediterraneo e del Medio Oriente. Ogni anno infatti sono migliaia le persone che decidono di partire, soprattutto dal Nord Africa, a bordo di imbarcazioni del tutto precarie con lo scopo di raggiungere la tanto agognata Europa. Si tratta di uomini, donne e bambini

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R. KING, The Mediterranean Passage Migration and New Cultural Encounters in Southern Europe, Liverpool, Liverpool University Press, 2001 pag. 4-5

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E. EYLEMER, S. SEMSIT, Migration- security nexus in the Euro-Mediterranean relations, Ankara, Center for strategic research, 2007 [ Disponibile all’indirizzo: http://sam.gov.tr/wp-content/uploads/2012/02/EylemerSemsit.pdf ]

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M. POINARO, Spostamenti e migrazioni nel bacino mediterraneo, Milano, Jaka BOOK, 2002 cit. pag. 7

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178 che tentano di fuggire da situazioni di instabilità, guerra e di precarietà economica con la speranza di avere un futuro migliore una volta raggiunta la sponda Nord del Mediterraneo. È quindi importante evidenziare come proprio l’instabilità interna dei Paesi dell’area del MENA, ovvero Medio Oriente e Nord Africa, si riversi poi a livello internazionale accentuando in questo modo il fenomeno delle migrazioni.

Nel documento La sicurezza nel Mediterraneo: un'utopia? (pagine 182-184)