Fu promossa in seno al Vertice di Istanbul del 28 e 29 giugno 2004 dai Capi di Stato e di Governo della NATO. Dopo un’iniziale fase di stallo e di crisi dovuta per lo più alle vicende drammatiche legato all’11 settembre 2001, gli Stati Uniti iniziarono a ribadire il ruolo centrale della NATO, sottolineandone l’ interesse ad operare per la stabilità di un’area che si estende dal Mediterraneo occidentale al Golfo Persico.164 Sebbene l’iniziativa si rivolgesse in primis ai sei membri del Consiglio di cooperazione del Golfo, questa rimaneva e rimane comunque aperta a tutti i Paesi della regione mediterranea che si dimostrano interessati a prenderne parte. L’Iniziativa di cooperazione di Istanbul nacque con lo scopo di completare i progressi fino ad allora compiuti dal Dialogo Mediterraneo; le due iniziative infatti erano fra loro complementari e dovevano rafforzarsi a vicenda al fine di controllare al meglio possibile tutta l’area del Mediterraneo allargato.165
L’Iniziativa si basa sostanzialmente sulla premessa che la stabilità e la sicurezza della regione del Golfo sono di interesse strategico non solo per l’Alleanza ma anche per la sicurezza europea e quella del bacino del Mediterraneo in generale; questa si pone infatti lo scopo di instaurare un nuovo livello di stabilità regionale attraverso un maggior impegno per realizzare un’ottimale cooperazione con gli altri Paesi dell’arco mediterraneo.166
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R. ALIBONI, La Nato e il Grande Medio Oriente, Istituto Affari Internazionali, Roma, 2005 [ Disponibile all’indirizzo: http://www.iai.it/pdf/oss_transatlantico/20.pdf ]
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R. R. MOORE, NATO's New Mission: Projecting Stability in a Post-Cold War World, Westport, Praeger Security International, 2007 pag. 138
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L. PEZONE (a cura di), Sicurezza e Cooperazione nel Mediterraneo contemporaneo, Fondazione Mezzogiorno Europa num. 20, Napoli, 2012 [ Disponibile all’indirizzo:
http://www.mezzogiornoeuropa.it/admin/files_upl/120229040203%20sicurezza_e_cooperazione_nel_mediterraneo_contemporaneo.pdf ]
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107 Dal punto di vista politico l’Iniziativa di cooperazione di Istanbul e il suo predecessore Dialogo Mediterraneo sono considerati come una policy uniforme e per questo motivo i criteri del Dialogo sono gli stessi dell’Iniziativa della NATO del 2004. I vari criteri di applicazione delle iniziative quindi sono: il criterio della “complementarietà”, della reciprocità e dell’uguaglianza, il criterio della joint-ownership ovvero la condivisione delle azioni e delle politiche da condurre, il criterio della specificità nazionale e regionale e infine la necessità che le politiche si concentrino nel tema centrale ovvero la sicurezza. Da un’analisi più approfondita di questi criteri risulta evidente come l’idea di fondo dell’Iniziativa sia quella di coinvolgere i Paesi aderenti attraverso una collaborazione del tutto paritaria e non passiva, che sia fondata sul dialogo politico e su un processo decisionale comune.167
Gli ambiti di cooperazione e assistenza
L’Iniziativa di cooperazione di Istanbul prende in considerazione le attività che furono avviate nel 1997 in ambito del Dialogo Mediterraneo; tra queste è essenziale ricordare:
• l’attenzione al sistema di difesa di ogni singolo Paese, in riferimento ai compiti denominati ‘security governance’ che riguardano la democratizzazione del settore militare;
• la promozione dell’interoperabilità e la cooperazione nel settore militare attraverso la programmazione di esercitazioni;
• la lotta al terrorismo da realizzare attraverso lo scambio di informazioni e la cooperazione marittima;
• la lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa e ai loro vettori;
• la promozione della sicurezza nell’ambito della sicurezza delle frontiere in relazione al terrorismo e alla lotta al traffico illegale;
• infine la promozione della cooperazione nel caso di emergenze civili168.
3.8.1 Risultati e prospettive future
Nonostante tutti i buoni propositi enunciati dall’Iniziativa questa è costretta a dovere affrontare una serie di ostacoli che ne rendono più difficile la buona riuscita; i fattori
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R. ALIBONI, La Nato e il Grande Medio Oriente, Istituto Affari Internazionali, Roma, 2005 [ Disponibile all’indirizzo: http://www.iai.it/pdf/oss_transatlantico/20.pdf ]
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R. ALIBONI, La Nato e il Grande Medio Oriente, Istituto Affari Internazionali, Roma, 2005 [ Disponibile all’indirizzo: http://www.iai.it/pdf/oss_transatlantico/20.pdf ]
108 ostacolanti al raggiungimento degli obiettivi prefissati sono dovuti all’assenza di Arabia Saudita e Oman tra i membri, alla continuità dei conflitti arabo-israeliani e israeliano- palestinesi, alla mancanza di un approccio strategico, alla focalizzazione su relazioni di stampo bilaterale e infine alle rivalità che persistono tra i membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo. L’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul sottolinea inoltre la necessità di confermare l’importanza e di far conoscere maggiormente i programmi NATO ai Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente.169
L’Iniziativa ha proceduto con una serie di consultazioni ad alti livelli tra le autorità della NATO e i sei Paesi della regione che si tennero nel maggio, nel novembre e nel dicembre del 2004. Queste portarono all’adesione formale all’Iniziativa di cooperazione di Istanbul da parte di Bahrain, Kuwait e Qatar nei primi tre mesi del 2005 ai quali si aggiunsero nel giugno dello stesso anno gli Emirati Arabi Uniti. Dal momento della sua costituzione l’Iniziativa promosse una serie di attività pratiche nei confronti dei Paesi membri in riferimento alle aree ritenute di maggiore priorità; se nel 2007 l’offerta di cooperazione includeva 328 attività, nel 2011 la lista delle attività pratiche ne contava circa 500.170
Riassumendo si può affermare come in dieci anni dalla sua istituzione i Paesi dell’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul si siano dimostrati efficienti nel fornire un loro contributo a livello internazionale nel favorire la sicurezza e la stabilità della Regione del Golfo e del bacino del Mediterraneo; la testimonianza di tale partecipazione ci è data dal contributo che gli Stati hanno dato alla NATO nelle azioni in Afghanistan. Qatar e Emirati Arabi Uniti fornirono inoltre il loro sostegno alla NATO nel lancio dell’Operazione Unified Protector in Libia nel 2011; questi due Stati furono in questo contesto riconosciuti come nazioni che hanno contribuito agli sforzi NATO, giocando un ruolo chiave nel raggiungere il successo dell’operazione171. L’importanza dell’Iniziativa in questione fu evidenziata anche in ambito del nuovo Concetto Strategico di Lisbona approvato nel 2010; questo non fece altro che identificare il ruolo chiave rivestito dalla sicurezza cooperativa intesa come uno dei tre obiettivi chiave dell’Alleanza. Il Concetto Strategico in riferimento all’Iniziativa di cooperazione di Istanbul affermò : “ We attach great importance to peace and stability in the
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L. PEZONE (a cura di), Sicurezza e Cooperazione nel Mediterraneo contemporaneo, Fondazione Mezzogiorno Europa num. 20, Napoli, 2012 [ Disponibile all’indirizzo: http://www.mezzogiornoeuropa.it/admin/files_upl/120229040203%20sicurezza_e_cooperazione_nel_mediterraneo_contemporaneo.pdf ] 170 http://www.nato.int/cps/en/natolive/topics_58787.htm 171 http://www.nato.int/nato_static/assets/pdf/pdf_2014_04/20140331_140401-factsheet-ICI_en.pdf
109 Gulf region, and we intend to strenghten our cooperation in the Istanbul Cooperation Initiative. We will aim to develop a deeper security partnership with our Gulf partners and remain ready to welcome new partners in the Istanbul Cooperation Initiative”.172
Successivamente anche nel 2012 in seno al Vertice NATO di Chicago i capi di Stato e di Governo riaffermarono il loro impegno a rafforzare il dialogo politico e la cooperazione pratica con i Paesi dell’Iniziativa; infine gli Stati membri della NATO ribadirono ancora una volta la loro disponibilità ad accettare la partecipazione di potenziali nuovi Stati membri all’Iniziativa.
A conferma dell’interesse tutt’oggi dedicato a questa Iniziativa troviamo il primo incontro dei Ministri degli esteri dei paesi membri della NATO con i loro partner del Golfo dopo il Vertice inaugurale di Istanbul tenutosi nel 2004 che fu programmato a Bruxelles il 2 aprile 2014 173.
Il dialogo politico
A partire dal 2004 sono stati fatti significativi progressi a livello del dialogo politico con i Paesi dell’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul; visite e incontri bilaterali si sono tenuti regolarmente al fine di facilitare lo scambio di punti di vista su temi di interesse comune. L’Iniziativa favorì lo sviluppo anche di una dimensione multilaterale; il primo incontro del Consiglio Nord Atlantico con i quattro Paesi membri avvenne nel novembre del 2008 e fu seguito da altri incontri simili nel 2009, nel 2010 e nel 2012. Non solo il dialogo politico, ma anche la diplomazia pubblica rappresenta un importante elemento dell’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul; a questo proposito è necessario menzionare che gli eventi che contribuiscono a dare una chiara visibilità sono dati da delle discussioni informali su temi di comune interesse in relazione alla sicurezza. L’anno 2014 offre in questo senso un notevole potenziale per continuare a perseguire gli obiettivi prestabiliti e per rendere noti i benefici della cooperazione tra NATO e la regione del Golfo ad un pubblico più ampio. 174
Dopo aver terminato il discorso più teorico circa varie iniziative NATO per rendere l’area del Mediterraneo allargato un’area di pace e stabilità, dedicherò il prossimo paragrafo alle percezioni che le regioni interessate hanno nei confronti di tali iniziative.
172 http://www.nato.int/nato_static/assets/pdf/pdf_publications/20120203_strategic-concept-2010-eng.pdf 173 http://www.nato.int/cps/en/natolive/events_108.401.htm 174 http://www.nato.int/nato_static/assets/pdf/pdf_2014_04/20140331_140401-factsheet-ICI_en.pdf
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