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La sicurezza nel contesto del Mediterraneo

Nel documento La sicurezza nel Mediterraneo: un'utopia? (pagine 146-149)

Il bacino del Mediterraneo ha avuto e continua ancor oggi ad avere una notevole importanza per la sicurezza non solo europea ma anche transatlantica; l’Unione Europea si trova infatti in una posizione in cui le è impossibile non prendere il considerazione il Mediterraneo dal suo destino. Questo è dovuto al fatto che il Mare costituirà sempre la sua frontiera meridionale mentre l’Europa sarà il vicino nordico per il Mondo Arabo. Le vicende che avvengono nei territori dei Paesi rivieraschi portano quindi continuamente delle ripercussioni per la sicurezza e la stabilità del Mediterraneo.

Il Mediterraneo insieme all’area del Medio Oriente costituisce dunque una regione instabile caratterizzata da una forte presenza di fattori destabilizzanti, dove gli avvenimenti e i conflitti che vi hanno luogo provocano dei riflessi sulla sicurezza a livello planetario; il Mediterraneo infatti corre il rischio di divenire facilmente e in tempi piuttosto rapidi il territorio fertile per lo sviluppo di ulteriori e peggiori minacce. Tra queste troviamo la proliferazione delle armi di distruzione di massa nelle mani delle organizzazioni terroristiche e l’incremento su larga scala dell’immigrazione illegale. È importante sottolineare come il Mediterraneo non rivesta solamente un ruolo cruciale da punto di vista politico-militare ma anche da quello economico- energetico in quanto circa il 25% della fornitura energetica in Europa risulta provenire dai Paesi situati attorno alla sponda Sud del Grande Mare.228

226 http://www.whitehouse.gov/sites/default/files/rss_viewer/national_security_strategy.pdf 227 http://handle.dtic.mil/100.2/ADA437450 228

CEMISS (a cura di), ZTBw (a cura di), Mediterranean Security after EU and NATO enlargement, Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2005 pag. 17

141 Sono stati molteplici i fattori che hanno reso la regione mediterranea un punto focale della sicurezza a livello internazionale e tra questi si possono menzionare gli attacchi dell’11 settembre 2001, la minaccia posta dal fondamentalismo islamico, la proliferazione delle armi di distruzione di massa, l’immigrazione illegale nell’Unione Europea, la guerra al terrorismo e l’impegno costante nel tentare di conseguire una serie di cambiamenti di carattere “democratico” all’interno del sistema islamico. Si può in generale affermare come sia gli Stati della NATO che quelli appartenenti all’Unione Europea abbiano dimostrato un loro profondo, seppur diverso, interesse nei confronti della Regione Mediterranea; mentre gli Stati meridionali quali Portogallo, Spagna, Italia, Francia, Grecia e Turchia hanno sviluppato legami piuttosto ravvicinati con i Paesi appartenenti alla sponda meridionale, gli Stati più nordici della NATO e dell’UE al contrario hanno manifestato un interesse piuttosto limitato e la loro attenzione risultava essere in prevalenza limitata al settore energetico e alla questione relativa all’immigrazione illegale.

Come già accennato in precedenza furono gli attacchi terroristici nel 2001 negli Stati Uniti, nel 2004 a Londra e nel 2005 a Madrid ad accendere i riflettori sul carattere minaccioso della sicurezza nel bacino del Mediterraneo, non solo per i Paesi membri dell’Unione Europea ma anche per gli altri Stati rivieraschi. Nell’anno del decimo anniversario della Dichiarazione di Barcellona e in seguito alle catastrofi terroristiche gli Stati localizzati più a Nord rispetto al Mediterraneo hanno cambiato le loro prospettive; è possibile infatti notare come la Germania, i Paesi scandinavi e la Gran Bretagna, che prima intesero il Partenariato Euro-Mediterraneo come un progetto per lo sviluppo regionale, iniziarono ad attribuire un maggior interesse agli aspetti della sicurezza circa le relazioni con i Paesi del Mediterraneo meridionale e orientale.

4.6.1 Le peculiarità della regione mediterranea

L’area attorno al bacino del Mediterraneo è data da una serie di fattori che accomunano soprattutto i Paesi della sponda meridionale; tra questi troviamo la mancanza di un adeguato livello di sviluppo economico, la forte crescita demografica e la conseguente rapida urbanizzazione che ha favorito a generare società deboli caratterizzate da elevati tassi di disoccupazione. È chiaro come tutti questi fattori, accumunati fra loro da una base di ingiustizia sociale, conducano ad una situazione socio-economica piuttosto instabile. Tale situazione viene in qualche modo facilmente sfruttata dai gruppi fondamentalisti islamici, il cui fine è quello di contribuire a rendere l’area più instabile ed in continuo fermento politico.

142 Tuttavia oltre alle minacce poste dal fondamentalismo islamico, anche la presenza di altre dispute irrisolte come per esempio le questioni legate al Sahara Occidentale tra Marocco e Algeria e le rivalità fra i diversi Paesi arabi contribuiscono ad incrementare l’instabilità della Regione del Mediterraneo. 229

Tenendo in considerazione la presenza di conflitti sia bilaterali che regionali si nota come le società del Mediterraneo appaiano fortemente militarizzate; a conferma di ciò troviamo la percentuale piuttosto elevata di PIL che i governi dei Paesi del Mediterraneo spendono per la loro difesa; il valore si aggira infatti attorno al 5,5 % contro una media globale del 2,5%. Per esempio alcuni partner del Mediterraneo ovvero Giordania, Israele, Algeria e Libano si trovano tra i 12 Paesi al mondo che spendono, in relazione al loro PIL, cifre più elevate a livello militare.230

4.6.2 Un’analisi generale della sicurezza nel Mediterraneo

La posizione geografica del Mediterraneo costituisce sicuramente un punto cruciale nel determinare l’importanza della sicurezza e della stabilità in questa regione; la prossimità geografica fra l’Europa e il Mediterraneo non fa altro che rendere il bacino importante dal punto di vista strategico. L’interdipendenza tra i due spazi necessita dunque un dialogo e una cooperazione pratica sempre più approfonditi dato che il Mediterraneo inoltre sin da tempi a noi più remoti ha rivestito un ruolo essenziale nel collegare tra loro i vari Paesi rivieraschi. In questo senso il Mare costituiva uno spazio dinamico attraverso il quale numerose attività commerciali ma anche idee, persone e diversi valori venivano scambiati tra le due sponde. Fernand Braudel sottolineò in una sua opera come il Mediterraneo rimase sempre caratterizzato da unità e da coerenza; tuttavia anche se il Grande Mare fu per i Paesi e per i vari popoli un fattore di unione e coerenza, questo fu sempre caratterizzato da grandi antagonismi. Tra questi troviamo il confronto tra Est e Ovest, quello tra Nord e Sud e quello fra cristiani e musulmani; questi pur fermentando le vicende in Mare, permisero sempre e comunque lo scambio e la condivisione tra le due sponde. Il Mediterraneo bagnando tre continenti diversi rimane sempre uno spazio costituito da forti diversità etniche, politiche culturali e religiose ed è soprattutto per questo motivo che si rende necessaria la formulazione di una cornice di cooperazione ad ampio raggio al fine di prevenire ogni possibile minaccia

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CEMISS (a cura di), ZTBw (a cura di), Mediterranean Security after EU and NATO enlargement, cfr. pag. 21-22

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143 alla sicurezza del Mediterraneo. Quest’ultima oggigiorno assume una dimensione multidimensionale in quanto non si limita solo a fattori di tipo politico-militare ma anche a quelli relativi all’ambito socio-economico, culturale e persino ambientale. Il Mediterraneo odierno si trova costretto ad affrontare numerosi problemi che spaziano come accennato in precedenza dall’escalation dell’estremismo islamico, al traffico di armi, all’immigrazione e all’inquinamento marino. Un punto focale in relazione al Mediterraneo fa proprio riferimento agli interessi comuni che i Paesi che vi si affacciano hanno nell’accrescere il grado di cooperazione, nonostante le diverse caratteristiche sia a livello politico che a livello culturale che essi possiedono. Rimandando all’affermazione dello storico Braudel è necessario osservare come il Mediterraneo, pur essendo una fonte di unità, risulta comunque essere caratterizzato da un’eterogeneità di base nella percezione delle minacce alla sicurezza e nella mancanza di obiettivi di comune interesse. 231 Prima di passare ad analizzare in senso più approfondito le minacce alla sicurezza ritengo sia opportuno inoltre evidenziare come molto spesso tale questione venga presa in considerazione da un punto di vista prettamente europeo, senza dare un’adeguata attenzione alle percezioni del resto dei Paesi del Mediterraneo. In questo senso per sicurezza si intendono tutte le minacce al continente europeo che hanno origine nella sponda Sud del Mare.

Nel documento La sicurezza nel Mediterraneo: un'utopia? (pagine 146-149)