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La multidimensionalità della sicurezza a livello globale

Nel documento La sicurezza nel Mediterraneo: un'utopia? (pagine 137-142)

Come è stato detto in precedenza la sicurezza oggigiorno assume molteplici sfaccettature e caratteri fra loro diversi; al fine di comprendere questo concetto in senso più ampio è opportuno prendere in considerazione tutti i suoi aspetti, che spaziano dalla sicurezza militare a quella ambientale, per comprendere persino quella informatica. Analizzerò ora singolarmente i vari settori della sicurezza, cercando di illustrare in maniera dettagliata gli aspetti più cruciali per la stabilità dell’ordine mondiale.

4.3.1 Sicurezza militare

Per lungo tempo la sicurezza militare è stata il fulcro dell’analisi del concetto di sicurezza; con la fine della Guerra Fredda invece, tale concetto è andato ampliandosi notevolmente per incorporare ulteriori settori della sicurezza posizionati accanto al dominio militare.

Nonostante l’allargamento del concetto di sicurezza è opportuno sottolineare come il settore militare rimanga centrale negli studi e costituisca ancora un’assoluta priorità per i diversi governi. La dimensione militare deve in ogni caso essere alla base della sicurezza di ogni Stato, altrimenti il raggiungimento della sicurezza per ciò che concerne la dimensione ambientale, economica, sociale e politica risulterebbe del tutto vano. Nell’approccio più tradizionale, in voga soprattutto negli anni del conflitto bipolare, la sicurezza veniva considerata come un fenomeno militare; è tuttavia doveroso sottolineare come la sicurezza di uno Stato, sia militare e non, non sia sempre una condizione efficiente per rendere i cittadini sicuri. Nel corso della storia per lungo tempo gli Stati si sono focalizzati sul carattere militare della sicurezza che veniva infatti descritto e inteso come la protezione militare contro le minacce poste dagli eserciti armati degli altri Stati. La sicurezza militare consisteva quindi nell’individuare reali e/o potenziali minacce provenienti dagli altri Stati e nel saperle gestire o raggiungendo un livello appropriato di capacità difensive o alleandosi con gli altri stati che

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132 dispongono tali potenzialità difensive. 210 Come detto in precedenza la sicurezza militare è rimasta e continua a rimanere di assoluta importanza in quanto gli Stati sono sempre costretti ad affrontare le minacce di una possibile guerra; un modo per essere sempre sicuri dal punto di vista militare è quello di dotarsi di un livello di capacità militari sufficienti per essere sicuri. Analizzando le varie guerre che hanno avuto luogo a livello globale si può notare come dal termine della Guerra Fredda la maggior parte dei conflitti siano avvenuti a livello intra- statale piuttosto che inter-statale. Uno Stato ha la possibilità di acquisire la sicurezza militare non solo unilateralmente e dunque potenziando le proprie capacità difensive o rimanendo, ma anche multi lateralmente ovvero diventando membro di alleanze militari. Al fine di ottenere un adeguato livello di sicurezza militare il controllo degli armamenti ha ricoperto un ruolo cruciale divenendo una dimensione cooperativa molto importante; il controllo degli armamenti inteso come approccio alla sicurezza militare tenta di fare una distinzione tra la quantità di forze militari e armi che promuovono la stabilità e quelle che al contrario ne provocano l’insicurezza.

La sicurezza militare seppur fondamentale rimane comunque molto costosa da acquisire per ogni Stato poiché il costo non è solo economico ma anche sociale; questo carattere sociale si riferisce al fatto che la quantità di risorse che sono state spese per l’acquisto di capacità militari, avrebbero potuto essere destinato ad altre attività, come per esempio nella lotta contro la povertà. L’acquisto di sicurezza militare genera quindi un elevato costo-opportunità nell’ambito dell’agenda della sicurezza umana. 211

4.3.2 La sicurezza del regime

Le sfide e le minacce alla sicurezza che i vari Paesi si trovano costretti ad affrontare non sono del tutto omogenee ed equilibrate; è presente infatti una netta distinzione fra i problemi relativi ai Paesi sviluppati e a quelli ancora in via di sviluppo.212

Le disparità tra il Nord sviluppato e il Sud sottosviluppato o in via di sviluppo si rendono particolarmente evidenti proprio nell’ambito della sicurezza; basta pensare a ciò che gli abitanti dei Paesi in via di sviluppo si trovano tuttora costretti ad affrontare. Questi infatti devono confrontarsi con una serie di minacce alla loro sicurezza tra cui il costante pericolo di

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B. BUZAN, Security: A New Framework for Analysis, cfr. pag. 49

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A. COLLINS, Contemporary Security Studies, cfr. pag. 158

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133 guerre inter-statali, la fame e la povertà, la violenza, la proliferazione di armi e dei fenomeni legati alla criminalità, l’instabilità politica, il rischio di un collasso economico e sociale e infine la minaccia di un collasso statale assoluto. Oltre a queste già drammatiche situazioni è doveroso mettere in evidenza come le minacce alla sicurezza degli Stati cosiddetti deboli o in via di sviluppo provengano in primis da fattori esogeni allo Stato stesso piuttosto che da cause endogene. Tra queste troviamo la minaccia di colpi di stato, di recessione, insorgenza, ribellione, genocidio, fallimento dello stato e anarchia. Si può quindi di conseguenza affermare come per gli Stati deboli la sfera domestica risulti ben più pericolosa di quella internazionale. Buzan ha provveduto a identificare una serie di dimensioni ritenute fondamentali nel determinare la forza o la debolezza di uno Stato, ovvero capacità infrastrutturale, capacità coercitiva, identità nazionale e coesione sociale. Per capacità infrastrutturale si intende la capacità delle istituzioni statali di effettuare compiti essenziali e decretare delle politiche adeguate, la capacità coercitiva fa riferimento invece all’abilità e alla volontà di uno Stato di usare la forza contro delle minacce alla sua autorità; infine, l’identità nazionale e la coesione sociale prende in considerazione il livello in cui la popolazione si identifica con lo Stato nazionale accettando dunque la legittimazione statale nelle propria vita.213

In linea generale emergono una serie di caratteristiche a cui gli Stati deboli sono tradizionalmente assoggettati ovvero debolezza istituzionale, instabilità politica, potere centralizzato, regimi democratici non consolidati, crisi economica, divisione sociale, assenza di un’identità nazionale e costante crisi di legittimità; tra questi la mancata abilità di stabilire un monopolio nell’uso dei strumenti di violenza rimane comunque la caratteristica più importante di uno stato debole. A causa della loro debolezza strutturale gli Stati deboli si trovano quindi costretti ad affrontare costantemente una serie di sfide sia interne che esterne alla sicurezza; a livello domestico le minacce possono riguardare l’uso improprio della forza da parte delle forze armate, il potere di coercizione da parte di individui e/o gruppi, la presenza di diversi gruppi sociali come per esempio movimenti religiosi, gruppi etnici, il cui fine è quello di organizzarsi per autogovernarsi ed infine la continua erosione delle istituzioni statali. Le minacce alla sicurezza che provengono dalla sfera esterna riguardano la vulnerabilità degli Stati deboli rispetto all’intervento e all’invasione da parte di altri Stati o gruppi e soprattutto data l’incapacità di controllare effettivamente i propri confini, gli Stati

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134 deboli non risultano in grado di prevenire e contrastare un possibile flusso e arrivo di rifugiati, ribelli e trafficanti di armi e droga.214

Tenendo in considerazione le minacce suddette risulta palese come i governi di questi Stati debbano mettere in atto una serie di strategie volte a garantire la sopravvivenza dello Stato stesso e il mantenimento della precaria stabilità. Le strategie endogene per il mantenimento della sicurezza riguardano la repressione dei movimenti, l’incremento delle spese bellico- militari, lo sviluppo di compagnie militari private e l’uso di strategie che indeboliscano volontariamente le istituzioni statali. Le strategie di sicurezza esogene per uno Stato debole invece si riferiscono alla stipulazione di alleanze con forti attori esterni volte a garantire la sicurezza del regime, alla creazione di compagnie militari private e alla partecipazione con altri Stati deboli ad organizzazioni di difesa regionale. 215

La situazione di insicurezza negli Stati deboli viene spesso interpretato da alcuni analisti, tra cui Ayoob, come una conseguenza dello storico processo di formazione statale; questi infatti sono messi tutt’oggi nella complessa e delicata condizione di affrontare gli effetti perduranti del colonialismo, tra cui la mancanza di un’identità nazionale. Il processo di formazione statale richiede tempi ben più lunghi di quelli che ora gli Stati hanno a disposizione; questi appaiono inoltre ostacolati dalla presenza di norme internazionali riguardanti per esempio la tutela delle minoranze e dei diritti umani e il principio di auto-determinazione, che fungono da vincoli alla buona riuscita del processo di formazione statale. In conclusione è possibile sottolineare come l’insicurezza in cui versano molti Stati deboli sia attribuibile a tre aspetti, ovvero lo storico processo di formazione statale, le strutture dell’attuale sistema internazionale e le strategie di sicurezza adottate dalle élites degli Stati deboli.

A livello globale si può in generale ribadire che l’insicurezza di tali Stati costituisce senza ombra di dubbio una minaccia anche per la sicurezza globale.

4.3.3 La sicurezza e la società

Buzan identifica la presenza di alcune minacce alla società in ciascuno dei settori della sicurezza; per ciò che concerne il settore sociale della sicurezza egli individua tre categorie principali di sfide al settore sociale della sicurezza: migrazioni, competizione orizzontale e competizione verticale.216 Nel caso delle migrazioni queste costituiscono una minaccia alla

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A. COLLINS, Contemporary Security Studies, cfr. pag. 165

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A. COLLINS, Contemporary Security Studies, cfr. pag. 169

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135 società in quanto l’accogliere ingenti flussi migratori può rivelarsi un fattore destabilizzante per una determinata identità e stabilità. La competizione orizzontale fa riferimento ai quei gruppi che si trovano costretti in qualche modo a modificare le loro abitudini e caratteristiche a causa della sovrapposizione linguistica e culturale altrui. Infine la competizione verticale prende in considerazione quelle situazioni in cui fenomeni di integrazione o disintegrazione costringono dei gruppi ad identificarsi con identità diverse, come per esempio è avvenuto nel caso degli avvenimenti storici legati ai territori dell’ex Jugoslavia. Nel settore politico le minacce alla società provengono in prevalenza dai governi interni e si verificano nella maggior parte dei casi sotto forma di soppressione delle minoranze. Anche il settore ambientale costituisce in qualche maniera una minaccia alla società, soprattutto nel caso in cui un’identità sia strettamente legata ad un particolare territorio; le minacce provenienti dall’ambiente possono infatti mettere in pericolo l’esistenza di determinate persone e della stessa cultura di cui ne fanno parte. In riferimento al settore economico si può affermare come la globalizzazione economica promossa dal sistema capitalista annulli e/o ridimensioni le differenze tra la varie culture e società attraverso la promozione di valori, prodotti e stili uguali in ogni parte del mondo. 217

4.3.4 Sicurezza e ambiente

L’emergere del concetto di sicurezza ambientale ha provveduto nel corso del tempo ad ampliare il concetto di sicurezza, costituendo in questo modo una tematica nuova rispetto a quelle tradizionali. La sicurezza ambientale iniziò ad essere intesa come concetto fondamentale agli inizi degli anni Sessanta a causa della presenza di quattro elementi importanti: lo sviluppo delle idee ambientaliste nei Paesi sviluppati proprio nel 1960, i vari tentativi di trasportare alla dimensione reale le varie idee, i cambiamenti strategici delle circostanze e infine un maggiore riconoscimento dei rischi che i cambiamenti ambientali possono apportare alla sicurezza umana. L’ambiente riveste dunque un ruolo cardine nelle questioni legate al tema della sicurezza dato che i cambiamenti climatici appaiono strettamente correlati allo scoppio di violenti conflitti; anche l’inadeguata distribuzione delle risorse, come per esempio l’acqua, e la crescita demografica sproporzionata in alcune parti del mondo conducono senza dubbio ad un maggior numero di guerre e conflitti. Riassumendo si può affermare come le questioni e le minacce legate alla sfera ambientale pur non costituendo

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136 una causa immediata per lo scoppio di eventuali conflitti, possono comunque costituirne un fattore scatenante. 218

4.3.5 Sicurezza e Salute

La prima correlazione tra la questione della sicurezza e il tema della salute venne messa in evidenza dall’United Nation Devolpment Programm nel 1994 con il suo Human Develpmemt Report; quest’ultimo poneva attenzione anche ai problemi legati alle persone e agli individui e mette in evidenza sette aree della Human Security su cui risulta necessario prestare una maggiore attenzione. Le aree prese in considerazione comprendono l’economia, l’alimentazione, la salute, l’ambiente, l’individuo, la comunità e infine gli aspetti politici. Le minacce poste dalle malattie come per esempio l’AIDS costituiscono un ostacolo di rilevante spessore per la sicurezza a livello globale. Inoltre anche la stessa propagazione di nuove malattie infettive, come per esempio è accaduto nel 2002-2003 con la diffusione del virus della SARS, si è dimostra una vera e propria minaccia per la sicurezza non solo a livello umano ma anche nazionale e planetario. 219

Nel documento La sicurezza nel Mediterraneo: un'utopia? (pagine 137-142)