A livello europeo esistono 4 fattori principali che hanno un impatto sulla sicurezza dell’Unione dal lato del Mediterraneo: “le opposte tendenze sociodemografiche sulla sponda sud del Mediterraneo e sulla sponda nord, le forti difficoltà nello sviluppo economico dei paesi della sponda sud e i loro alti tassi di disoccupazione e povertà, l’instabile politica derivante dall’assenza di Stati di diritto basati su una legittimazione democratica e infine l’alto potenziale di conflittualità fra gli stati della sponda sud e soprattutto all’interno di tali stati.”245
Questi quattro elementi fanno percepire all’Europa occidentale due tipi diversi di problemi; da un lato il fenomeno dell’immigrazione e gli altri effetti di spillover e dall’altro la presenza di un vicinato piuttosto debole a livello economico e instabile a livello politico. Le percezioni tra gli Stati membri dell’Unione Europea non sono univoche poiché questi considerano le questioni relative alla sicurezza in maniera differente; gli stati più a sud, ovvero quelli rivieraschi, necessitano di risposte più immediate alle minacce che ostacolano la sicurezza del bacino. In materia di immigrazione per esempio mancano delle azioni rapide essendo il Partenariato Euro-mediterraneo focalizzato soprattutto sugli obiettivi di medio lungo termine piuttosto che su quelli di breve termine.
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151 Un ulteriore carattere peculiare circa la diversa percezione tra i Paesi europei si riferisce al fatto che alcuni di questi intrattengono relazioni più strette con l’area del Medio Oriente, dimostrando così un interesse prevalentemente mediorientale piuttosto che mediterraneo.
4.8.1 La sicurezza percepita da un punto di vista “più” meridionale
La sicurezza pur riguardando una stessa area può assumere diverse sfaccettature e le percezioni che i vari Paesi hanno di essa cambiano notevolmente spostandosi da una sponda all’altra; i Paesi della sponda meridionale per esempio intendono il Mediterraneo come un confine attraverso il quale si svolgono i rapporti con l’Europa e il mondo cristiano.
I mutamenti avvenuti alla fine della Guerra Fredda, con la Guerra del Golfo e con l’avvio del Processo di Pace nel Medio Oriente, hanno causato una variazione delle percezioni soprattutto da parte degli arabi. Questi intesero i vari cambiamenti come un senso di minaccia e di instabilità; i governi arabi non sembravano inoltre gradire la posizione occidentale nei riguardi dell’ascesa politica della religione musulmana; l’Occidente infatti la distingue tra “la rinascita dell’Islam come fatto religioso e culturale, l’emergere di un movimento politico e di partiti di massa ispirati alla regione musulmana e infine l’esistenza di movimenti e gruppi musulmani radicali con obiettivi antidemocratici e antioccidentali.”246
L’Occidente per gli arabi costituisce da un lato una fonte di sostegno indispensabile al loro sviluppo e dall’altro lato anche un fattore di intrusione e destabilizzazione. La volontà di continuare a stringere delle relazioni con l’Occidente è tuttavia dovuta essenzialmente a due ragioni; per prima cosa alla volontà di superare la debolezza socioeconomica delle regioni e migliorare il livello di stabilità politica al fine di ridurre la disoccupazione, la povertà e le disuguaglianza di reddito. La seconda ragione ha il fine di ottenere una maggiore partecipazione nei processi politici europei ed atlantici poiché risulta estremamente importante condividere le istituzioni dedite alla cooperazione internazionale. Un terzo interesse arabo nei confronti occidentali può essere identificato nella volontà di incrementare l’unione euro-americana nel Mediterraneo con lo scopo di favorire la sinergia tra le varie istituzioni. 247
Nel considerare come viene intesa la sicurezza da parte dei Paesi situati a Sud del Mediterraneo è per prima cosa opportuno ricordare come la maggior parte dei Paesi della
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http://www.bancaditalia.it/studiricerche/convegni/atti/mediterraneo/Volume.pdf
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152 sponda Nord siano visti ancora in riferimento al loro passato coloniale. Questo significa che l’esperienza coloniale ha influenzato ed influenza tuttora la creazione di un clima di fiducia tra le due sponde; partendo dal passato coloniale si può affermare come le relazioni tra l’Europa e il mondo arabo siano basate sempre su un margine di antagonismo. Sempre in riferimento al colonialismo è inoltre importante sottolineare come tale fenomeno abbia reso i Paesi ex-colonie piuttosto sospettosi nei riguardi delle istruzioni, delle norme e dei valori propri dell’Occidente in generale. Per questo motivo quindi tutte le iniziative riguardanti una cooperazione tra le due sponde dovrebbero prendere in considerazione queste percezioni e timori provenienti dalla sponda Sud al fine di essere più efficaci. Un fattore ostacolante alla buona riuscita dei vari progetti riguarda l’esclusione di alcuni Paesi, come per esempio della Libia e della Mauritania, da alcune iniziative relative alla sicurezza; questa non partecipazione contribuisce a rafforzare i sospetti e la sfiducia nei confronti dei paesi europei o comunque occidentali.
Oltre a questo senso di sfiducia anche le difficoltà a livello economico, politico e culturale assumono una certa rilevanza nel creare un senso di insicurezza comune nel Sud; i Paesi di quest’area temono infatti che la loro indipendenza e la loro identità nazionale siano messe in pericolo dalle crescenti relazioni con l’Europa. I Paesi della sponda Sud del Mediterraneo inoltre percepiscono l’imposizione dei modelli occidentali di democrazia e liberalizzazione economica come una grande minaccia alla loro identità culturale già piuttosto indebolita. L’imposizione non voluta di questi valori propri del mondo occidentale potrebbe portare in ogni caso ad un aumento delle tensioni politiche e alla frammentazione sociale dell’instabile regione. La sfiducia dimostrata nei confronti della sponda Nord è legata anche a motivi di carattere economico; l’instaurazione non riuscita di buoni rapporti commerciali non ha certamente aiutato a creare un clima di stima nell’area del bacino; al contrario i limiti posti al commercio dei Paesi Terzi del Mediterraneo hanno in un certo modo contribuito ad alimentare la sfiducia che questi avevano nei riguardi dell’Occidente in generale.
Con questo paragrafo ho cercato di analizzare le differenze nel modo di percepire le minacce da parte delle due sponde del Mediterraneo; nell’idea comune europea il sud del bacino è percepito come una minaccia diretta verso il Nord semplicemente per la sua capacità di esportate il suo caos e la sua instabilità. Dall’altro lato la riva meridionale considera l’Occidente limitatamente alla volontà di imporre la sua egemonia sulla regione. Da queste considerazioni sembra che le due sponde abbiano delle idee completamente opposte le une
153 dalle altre in riferimento alle questioni legate alla sicurezza e inoltre risulta evidente la mancanza di informazioni coerenti a riguardo delle varie situazioni regionali.248 Ancora una volta è necessario ribadire come l’unico modo per cercare di superare questa sfiducia e questa carenza di conoscenza e informazioni sia accrescere ed intensificare i contatti diretti fra i vari Paesi del bacino.