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La conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo

Nel documento AREE PROTETTE E SVILUPPO SOSTENIBILE: (pagine 105-109)

Capitolo 4 Il concetto di sviluppo sostenibile 4.1 The world conservation strategy (WCS)

4.4 La conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo

Durante il giugno del 1992 si tenne a Rio de Janeiro la Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo. La decisione di convocare tale conferenza fu presa dall’assemblea generale dell’ONU nel 1989 come una conseguenza della presentazione e delle raccomandazioni del rapporto Brundtland.

La Conferenza di Rio fu un grandioso evento: vi parteciparono 183 Nazioni con la presenza di un gran numero di capi di Stato e con la contemporanea convocazione di un Forum alternativo popolato da quasi 3000 associazioni non governative.

La conferenza produsse diversi documenti ed adottò per consenso:

• La Dichiarazione di Rio, riguardante principi sull’integrazione tra ambiente e sviluppo.

• L’Agenda 21, un programma di azione che identifica gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e gli interventi necessari a realizzarlo.

• La dichiarazione di principi per un consenso globale sulla gestione e sviluppo delle foreste222.

Furono inoltre aperte alla firma due importanti Convenzioni: la Convenzione quadro sui Cambiamenti Climatici e la Convenzione sulla Diversità Biologica e fu costituita la World Commission of Sustainable Development (Commissione delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile).

La dichiarazione di Rio è un semplice documento di principi che riaffermano gli outputs della dichiarazione della Conferenza sullo Sviluppo Umano di Stoccolma.

L’agenda 21, come la dichiarazione di Rio, rappresenta un altro strumento di soft law ed è il più completo strumento legale non vincolante sullo sviluppo sostenibile, fornendo anche

222 I testi di tutti i documenti citati sono disponibili all’indirizzo:

agli Stati un manuale per introdurre lo sviluppo sostenibile nelle loro politiche e legislazioni nazionali. Il concetto di sostenibilità dell’agenda 21, sebbene la gran parte della letteratura in materia lo colleghi al rapporto Brundtland, rappresenta il naturale sviluppo della Strategia Caring for the Earth che per primo estese il concetto di sviluppo sostenibile all’intero modus vivendi su scala individuale, nazionale ed internazionale. La struttura dell’Agenda 21 si compone di 40 capitoli, divisi in quattro sezioni (Tabella 4.1). La seconda sezione, intitolata “Conservazione e gestione delle risorse per lo sviluppo”, contiene capitoli riguardanti la lotta alla desertificazione, alla gestione degli ecosistemi fragili, alla conservazione della diversità biologica.

Nel tentativo di analizzare le teorie e le pratiche sullo sviluppo delle aree protette ed inserirle nel quadro più generale della realizzazione dello sviluppo sostenibile, è necessario citare e riferirsi in modo particolare all’Agenda 21, in quanto, in diversi capitoli le aree protette sono chiamate in causa quali strumenti necessari alla sostenibilità.

Al capitolo 10 viene sostenuto che l’incremento della domanda di terreni produttivi e di risorse naturali è causa di competizione e conflitti i quali portano alla degradazione del suolo. La risoluzione di tali conflitti ha bisogno di un approccio integrato che significa considerare simultaneamente le questioni ambientali, sociali ed economiche, i diritti dei popoli indigeni, delle donne, delle comunità locali unitamente alle questioni sulle aree protette e sui diritti di proprietà privata.

Al capitolo 13, con riferimento agli ecosistemi fragili in zone montane, è suggerito ai governi di “inventariare le differenti forme di suoli, foreste, risorse idriche, coltivazioni, risorse genetiche animali e vegetali, dando priorità a quelle in pericolo di estinzione. Le risorse genetiche devono essere tutelate in situ tramite il mantenimento e la creazione di aree protette, incrementando le attività agricole e di allevamento tradizionali e stabilendo programmi per la valutazione del valore potenziale delle risorse”223.

La diversità biologica e la sua conservazione, al fine di sostenere la CBD, sono trattate in modo specifico al 15° capitolo. Le azioni di conservazione della diversità biologica suggerite ai governi sono quelle in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali e tali misure “devono includere il rafforzamento dei sistemi di aree protette”224. Inoltre, nelle zone adiacenti alle aree protette “devono essere promosse attività eco-compatibili e di sviluppo sostenibile per garantire un’ulteriore protezione”225.

223 Agenda 21, Capitolo 13, paragrafo 13.7 (b)

224 Agenda 21, Capitolo 15, paragrafo 15.5 (g).

Al capitolo 15, inoltre, appartiene la visione del superamento dei confini politici per la protezione degli ecosistemi, suggerendo, tra le altre iniziative, l’istituzione e la gestione di aree protette transfrontaliere226.

Il riferimento alle aree protette, non è solo relativo a quelle terrestri, ma anche a quelle marine ed il capitolo 17, sulla protezione degli oceani e dei mari, ne invita l’istituzione in particolar modo in ecosistemi fragili quali le barriere coralline, estuari, zone umide tropicali, ecc227.

Un passaggio importante dell’Agenda concerne i popoli indigeni, al capitolo 26 è riconosciuta la necessità di aumentare la responsabilità delle comunità indigene sui propri territori, aumentando il loro potere decisionale anche in relazione all’istituzione od alla gestione delle aree protette228. Il riferimento ad una maggiore responsabilizzazione delle comunità indigene si collega in maniera diretta con i cambiamenti di mentalità che stavano avvenendo in seno alle organizzazioni per la conservazione e che si palesarono lo stesso anno con la dichiarazione di Caracas, frutto del IV Congresso Mondiale sui Parchi .

226 Agenda 21, Capitolo 15, paragrafo 15.7 (g).

227 Agenda 21, Capitolo 17, paragrafo 17.85.

Tabella 4.1 La struttura dell’Agenda 21 (fonte: Vallega, A., 1994. Op. cit.; p. 45) Sezione e capitolo Oggetto Introduzione Capitolo 1 Preambolo Sezione 1 Capitolo 2 Capitolo 3 Capitolo 4 Capitolo 5 Capitolo 6 Capitolo 7 Capitolo 8

Dimensioni Economiche e sociali

Cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile nei Paesi in via di sviluppo Lotta alla povertà

Cambiamento dei modelli di consumo Dinamica demografica e sviluppo sostenibile Protezione e promozione della salute umana Sviluppo sostenibile degli insediamenti umani

Integrazione dell’ambiente e dello sviluppo nei processi decisionali Sezione 2 Capitolo 9 Capitolo 10 Capitolo 11 Capitolo 12 Capitolo 13 Capitolo 14 Capitolo 15 Capitolo 16 Capitolo 17 Capitolo 18 Capitolo 19 Capitolo 20 Capitolo 21 Capitolo 22

Conservazione e gestione delle risorse per lo sviluppo Protezione dell’atmosfera

Pianificazione e gestione integrata delle risorse della terraferma Lotta alla deforestazione

Ecosistemi fragili: desertificazione e aridità

Ecosistemi fragili: sviluppo sostenibile della montagna Sviluppo sostenibile dell’agricoltura e dell’ambiente rurale Conservazione della diversità biologica

Gestione delle biotecnologie compatibile con l’ambiente

Protezione degli oceani, dei mari ed uso razionale delle loro risorse Uso sostenibile delle acque dolci

Gestione sostenibile delle sostanze chimiche tossiche Gestione sostenibile delle sostanze pericolose Gestione sostenibile dei rifiuti solidi

Salvaguardia ambientale delle sostanze radioattive

Sezione 3 Capitolo 23 Capitolo 24 Capitolo 25 Capitolo 26 Capitolo 27 Capitolo 28 Capitolo 29 Capitolo 30 Capitolo 31 Capitolo 32

Rafforzamento delle funzioni dei Major Groups Preambolo

Politica globale per le donne nei riguardi dello sviluppo sostenibile ed equo L’infanzia e la gioventù nello sviluppo sostenibile

La funzione delle comunità indigene

La funzione delle organizzazioni non governative

Le iniziative delle autorità locali per lo sviluppo sostenibile La funzione dei lavoratori e dei sindacati

La funzione dell’industria e della finanza

La comunità della ricerca scientifica e tecnologica La funzione degli agricoltori

Sezione 4 Capitolo 33 Capitolo 34 Capitolo 35 Capitolo 36 Capitolo 37 Capitolo38 Capitolo 39 Capitolo 40 Strumenti di attuazione

Risorse finanziarie e meccanismi di finanziamento

Transfert tecnologico per l’ambiente, cooperazione e sviluppo organizzativo La scienza per lo sviluppo sostenibile

Istruzione, consapevolezza sociale, formazione

Meccanismi nazionali e cooperazione internazionale per lo sviluppo delle capacità organizzative

Istituzioni internazionali

Strumenti e meccanismi del diritto internazionale Informazione per i processi decisionali

Nel documento AREE PROTETTE E SVILUPPO SOSTENIBILE: (pagine 105-109)