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Confronto tra narrazioni lineari e multilineari in interazione con le Funzioni Esecutive dalla Seconda Infanzia alla Preadolescenza

7.1.5. Confronti sui dati generali per ciascun gruppo

Legenda A : classificazione degli interventi svolti durante le narrazioni

I E P C IN D S

irrilevante errato parziale corretto innovativo/

prospettico distrazione difficile gestione di abilità sociali Nel corso dell'analisi, le categorie 'distrazione' e 'difficile gestione delle abilità sociali' verranno, talvolta, tenute separate dalle altre cinque categorie, da noi ritenute maggiormente connesse tra loro e direttamente collegate al processo di costruzione delle storie, talvolta, invece verranno unite, a seconda degli obiettivi di analisi.

Allo stesso modo, in alcune analisi, sommeremo le seguenti categorie, a formare tre cluster: Cluster 1: I-E-P (categorie che indicano errori o incompletezze processuali nella narrazione)

Cluster 2: IN-C (categorie che indicano elementi narrativi costruttivi positivi, corretti, utili, prospettici)

Cluster 3: D-S (categorie che indicano difficoltà attentive e relazionali). 7.1.5.1. Grado di accordo sulle classificazioni con valutatore indipendente

seconda valutatrice (insegnante e psicologa, con oltre dieci anni di esperienza di insegnamento) di classificare in modo indipendente un protocollo per ogni tipologia e per ogni gruppo, scelto casualmente tra i sedici. I quattro protocolli così classificati corrispondono al 25% del totale.

La valutatrice ha chiesto spiegazioni su alcuni elementi ritenuti poco chiari (es: se alcune frasi erano state espresse con tono di voce diverso, se era necessario tenere conto delle frasi dette precedentemente, se le etichette 'innovativo e corretto' andavano considerate in relazione all'insieme della produzione). Senza dare pareri sulle frasi dei bambini, si sono date le chiarificazioni richieste.

Nella tabella che segue sono riportate le percentuali di corrispondenza:

Tab. 2. Gruppo 1 ML C Gruppo 2 L O Gruppo 3 L C Gruppo 4 MLO

Ricercatrice 72 11 46 59

II valutatrice 59 corrisp

13 non corrisp 0 non corrisp11 corrisp 11 non corrisp35 corrisp 12 non corrisp47 corrisp

Grado di accordo 81,9% 100% 76% 79,6%

Media percentuale di accordo tra ricercatrice e seconda valutatrice: 84,37%

7.1.5.2 Analisi delle somme degli interventi categorizzati per ciascun gruppo

Tab. 3. Analisi delle somme degli interventi categorizzati per ciascun gruppo

I E P C IN TOT 1

I-E-P-C-IN D S I-E-P-C-IN-TOT 2 D-S Gruppo 1 10 10 48 96 62 226 23 22 271 Gruppo 2 10 9 34 122 69 244 5 0 249 Gruppo 3 10 6 25 56 33 130 2 3 135 Gruppo 4 10 5 33 36 92 176 16 14 206 Totale 40 30 140 310 256 776 46 39 861

Rispetto a questo primo dato possiamo notare come i quattro gruppi non risultino omogenei tra loro. C'è da tenere presente che

a) si tratta di uno studio within group di solo 21 soggetti,

b) il dato sembra essere congruente con la grande variabilità nelle abilità cognitive e sociali presente in questa fascia di età,

c) nei piccoli gruppi è stato fatto un inserimento in modo randomizzato, relativamente alle abilità cognitive e sociali dei bambini, che quindi non sono state controllate e ciò potrebbe avere influito sugli esiti dei vari sottogruppi;

d) c'è una lieve diversità di rapporto numerico tra maschi e femmine nei diversi piccoli gruppi, non completamente controllabile per la tipologia di composizione della sezione scolastica.

I gruppi n. 3 e n. 4 presentano un numero minore di interventi specificatamente legati alle dimensioni narrative (130 – il 16,75% e 176 – il 22,68% sul totale 1 calcolato), rispetto agli altri due gruppi (226 – il 29,12% e 244 – il 31,44% sul totale 1 calcolato);

I gruppi n.1 e n. 4 presentano un numero maggiore di distrazioni e di difficoltà nella gestione delle abilità sociali, rispetto ai gruppi n. 2 e n.3.

Tuttavia, se guardiamo i dati sommati nel loro complesso, possiamo rilevare come, rispetto al totale n. 2 degli interventi (totale complessivo con tutte le tipologie) o rispetto al numero di risposte corrette e innovative/prospettiche, la percentuale di interventi afferenti alle categorie 'irrilevante', 'errato', 'distrazione', 'difficoltà ab.sociali', è significativamente inferiore per tutti i gruppi: 40 (4,64%), 30 (3,48%), 46 (5,34%), 39 (4,52%), rispetto alle categorie 'corretto': 310 (36%) e ' innovativo-prospettico': 256 (29,73%).

Va, comunque, sottolineato che i comportamenti di disattenzione qui rilevati sono solo di tipo 'esteriorizzato' e visibile. Sebbene si tratti di bambini giovani, in cui è ancora molto presente la componente esternalizzata e comportamentale della difficoltà attentiva, tuttavia, non si possono escludere momenti di disattenzione possibili anche quando i bambini erano fermi, in silenzio, e sembravano ascoltare i discorsi in atto.

Inoltre, un altro dato significativo è relativo alla differenza tra il numero complessivo di interventi 'parziali' e il numero complessivo di interventi 'corretti': i primi sono pressoché la metà dei secondi. Possiamo, dunque, prudentemente, inferire che l'attività di elaborazione delle storie svolta abbia, generalmente, facilitato interventi corretti rispetto al processo di costruzione del pensiero narrativo, sulla linea di molti studi precedenti.

Ci sembra utile ricondurre queste osservazioni generali almeno alle seguenti possibili spiegazioni: il gruppo-sezione dei bambini, seppure solo all'inizio del suo ultimo anno della Scuola dell'Infanzia, aveva maturato precedentemente una competenza di base relativamente ad abilità linguistiche- narrative, abilità attentive e sociali, sia rispetto al proprio stesso contesto, sia rispetto a un'attività formativa guidata da una figura educativa adulta esterna alla scuola, non insegnante della sezione; la strutturazione delle attività in piccolo gruppo (5-6 alunni) ha permesso, generalmente,

concentrazione e controllo dei comportamenti; l'azione di scaffolding della ricercatrice è risultata corretta.

Nel prosieguo delle analisi dei dati raccolti queste spiegazioni verranno parzialmente disambiguate e maggiormente articolate, tuttavia, esse costituiscono le basi che sembrano supportare:

 la correttezza formativa generale dell'attività svolta;

 l'efficacia della modalità organizzativa-metodologica per la rilevazione delle osservazioni. 7.1.5.3 Analisi delle percentuali sul totale degli interventi per ciascuna categoria, per categorie parziali e sommate per cluster in riferimento ai quattro gruppi

Tab.4. Percentuali sul totale degli interventi per ciascuna categoria e per categorie parziali sommate per cluster in riferimento ai quattro gruppi (evidenziate solo le percentuali)

% I E P Cluster I I+E+P C IN Cluster II C+IN D S Cluster II D+S Gruppo 1 % 3,69 3,69 17,71 25,09 35,42 22,87 58,3 8,48 8,11 16,6 Gruppo 2 % 4,01 3,61 13,65 21,28 48,99 27,71 76,7 2 Gruppo 3 % 7,4° 4,44 18,51 30,37° 41,48 24,44 65,92 1,48° 2,22° 3,7 Gruppo 4 % 4,85 2,42 16,01 23,3 17,47° 44,66° 62,13 7,76 6,79 14,56

Come è possibile vedere, l'organizzazione dei dati qui sopra presentata nella tabella n.4 permette di rilevare alcune specificazioni e differenze, rispetto ai dati della tabella n. 3.:

a) il gruppo n. 3, rispetto agli altri gruppi, presenta percentuali un po' maggiori (30,37%) relativamente al cluster I che raggruppa la produzione di interventi irrilevanti, errati o parziali, il gruppo n. 2 è quello che invece le ha più basse (21,28%), queste percentuali sono comunque tutte significativamente inferiori rispetto al cluster II con le percentuali riferite a interventi corretti o innovativi/prospettici (per tutti i quattro gruppi superiori al 55%).

b) anche le percentuali relative agli interventi corretti e innovativi/prospettici (cluster II), sono differenziate, abbiamo infatti i gruppi 1, 3 e 4 maggiormente simili tra loro (58,3%, 62,13% e 65,92%), mentre il gruppo n. 2 presenta circa il 10% di interventi in più di questo tipo, rispetto ai gruppi 3 e 4, e il 13,5% in più rispetto al gruppo n.1

c) il cluster III, relativo alle percentuali di interventi che sembrano evidenziare maggiori difficoltà attentive e socio-relazionali, si differenzia per i quattro gruppi: il n. 1 e il n. 4 hanno una percentuale simile (16,65% - 14,65%) e significativamente maggiore rispetto agli altri due gruppi (2% e 3,7%). Possiamo, tuttavia, osservare come una percentuale più alta in questo cluster non sembri sempre corrispondere per tutti i gruppi a una percentuale maggiore nel I cluster (interventi irrilevanti, errati o parziali), infatti il gruppo 3 che presenta un dato basso al cluster III (distrazione, difficoltà ab. sociali), ha, comunque, il dato più alto dei gruppi nel cluster I, mentre il gruppo 4, pur avendo un dato alto nel cluster III, ha un dato simile ai gruppi 1 e 2 nel cluster I.

Se guardiamo le differenze percentuali tra i gruppi rispetto ai cluster I e II, nella tabella sottostante possiamo, dunque, rilevare come non ci sia una costante corrispondenza tra percentuali migliori nel cluster I o II e percentuali migliori nel cluster III, anche ipotizzando che un numero complessivo di interventi inferiore per il gruppo 3 possa avere agevolato la riduzione di distrazioni e di comportamenti sociali meno adeguati.

Tab. 5. Differenze percentuali tra cluster I e II % Cluster I I+E+P Differenza cluster I e II Cluster II C+IN Cluster III D+S Gruppo 1 % 22,59 < 33,21 52,49 16,6 Gruppo 2 % 21,28 < 55,42 76,7 2 Gruppo 3 % 30,37 < 35,55 65,92 3,7 Gruppo 4 % 23,30 < 38,83 62,13 14,56

d) può essere interessante rilevare come, a fronte di una discreta vicinanza per tutti e quattro i gruppi nelle percentuali relative agli interventi categorizzati come 'parziali' (tra il 13,6% e il 18,5%), i gruppi 1-2-3 continuino a presentare una discreta vicinanza anche nelle percentuali relative agli interventi categorizzati come 'innovativi/prospettici' (tra il 22,4% e il 27,71%), mentre si discosta

maggiormente il gruppo 4, che presenta percentuali maggiori (44,6%) in questa categoria.

Sempre il gruppo 4 presenta il 17,47% di interventi nella categoria 'corretto', a fronte del 35,4%, 41,4% e 48,9% degli altri gruppi. Anche questo dato non sembra corrispondere alle percentuali rilevate nel cluster III, potrebbe, tuttavia essere collegato all'ordine di svolgimento delle diverse tipologie narrative, infatti, il gruppo 4 ha svolto prima degli altri gruppi le storie in modalità originale e multilineare e potrebbe avere mantenuto una produzione maggiormente originale anche nelle altre modalità narrative.

Tab. 6. Differenze percentuali tra cluster I e II % C Differenza C-IN IN GRUPPO 1 35,42 < 12,55 22,87 GRUPPO 2 48,99 < 17,28 27,71 GRUPPO 3 41,48 < 17,04 24,44 GRUPPO 4 17,47 > 27,19* 44,66

7.1.6. Confronti sui dati generali relativi alle diverse tipologie di storia per ciascun gruppo

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