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CONSIDERAZIONI NON CONCLUSIVE

Nel documento La psicopatia: una review di letteratura (pagine 104-106)

Eugène Ionesco

CONSIDERAZIONI NON CONCLUSIVE

Non possiamo trarre, a momento, delle conclusioni certe, anche perché quando concludiamo significherà che ci siamo stancati di pensare! È indubbio, però, che musica e arte insieme costituiscano un ottimo e sano rimedio antistress, considerando non solo il vissuto e le testimonianze dirette dei fruitori ma anche l’eviden- za di alcuni dati fisiologici. In circa il 98% delle persone che hanno provato Emotional Suite, infatti, si è consta- tato una riduzione della percezione/vissuto di stress con un mutamento significativo dei parametri fisiolo- gici (pressione e frequenza cardiaca). Inoltre, ulteriori considerazioni interessanti, degne di ulteriori appro-

fondimenti, possiamo fare in base alla preferenza del- le tele utilizzate. Ad esempio, coloro che mostravano segnali di maggior stress (pressione più alta e frequen- za cardiaca sopra la norma) hanno preferito la tela blu, definita “tela antistress”. Coloro che già avevano pa- rametri fisiologici medio-bassi, invece, preferivano la tela rossa o viola, definite “più cariche e motivazionali”. Interessante anche l’interpretazione delle tele astratte. Coloro che si sentivano più stressati, tendevano a mani- festare una necessità di scovare forzatamente un signi- ficato, dando una interpretazione più razionale. Coloro che, invece, si sentivano rilassati, sembravano non avere tale necessità di interpretare le tele, mostrando una vera e propria tolleranza all’ambiguità. Tali riflessioni sono in armonia con alcuni studi in materia di difesa e facilitazio- ne percettiva in condizioni di stress e comfort. Nell’im- mediato futuro l’esperienza verrà ripresentata e appro- fondita, con lo scopo di amplificarne non solo i benefici ma anche la risonanza in termini scientifici e culturali. BIBLIOGRAFIA

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RIASSUNTO

L’autore descrive tre concetti significativi per la psi- cologia e per la psicoanalisi, articolandoli sul piano clinico e approfondendo la loro interazione secondo un orientamento psicodiagnostico e psicoterapeu- tico psicodinamico. La percezione, la proiezione e la rappresentazione vengono delineati ed elaborati con un breve excursus storico psicologico e psicoa- nalitico, da Freud alla psicoanalisi contemporanea, fino ad una configurazione in cui sono in correla- zione nella declinazione clinica psicodinamica psi- coevoluzionista, attraverso un contributo di metodi innovativi di analisi e interpretazione in un quadro composito teorico – metodologico moderno. PAROLE CHIAVE

Psicodiagnosi e Psicoterapia Psicodinamica. L’orientamento psicodinamico nell’ambito clinico psicodiagnostico e psicoterapeutico può essere sviluppato nella direzione di una graduale estensio- ne teorica e applicativa di alcuni concetti traducibili nella prassi. Una direzione che propongo si articola su tre concetti: percezione, proiezione e rappresen- tazione. L’approfondimento che gradualmente si svilupperà, potrà rendere evidenti le correlazioni tra i tre concetti dapprima presentati, quindi confron- tati su piani differenti e, infine, rielaborati rispetto ad interventi clinici psicodinamici.

Una prima descrizione della percezione proviene da

Dalla Volta (1974) che sostiene che la percezione è un “processo con cui l’organismo, a seguito dell’ec- citamento dei recettori sensoriali e con l’intervento di altre variabili, acquista consapevolezza dell’am- biente, così da poter reagire adeguatamente ri- spetto a oggetti, qualità o eventi che lo contrad- distinguono. Non appartengono alla percezione le immagini mentali, le quali non sono provocate di- rettamente da impressioni sensoriali.

La percezione è da sempre selettiva nel senso che degli oggetti, qualità o eventi, che possono in un dato momento agire come stimoli, ne è avverti- ta soltanto una parte. E la selezione è legata non soltanto a caratteristiche degli stimoli, ma anche a fattori personali. Operano come fattori personali tendenze e motivi, fisiologici e sociali”, in particola- re, a proposito della percezione ambigua afferma: “L’organizzazione percettiva, quanto più gli stimoli sono debolmente strutturati, tanto più è instabile e influenzabile dai determinanti personali del proces- so. E appunto questa condizione dà luogo al pro- cesso di proiezione … Percezioni visive di carattere ambiguo sono soprattutto frequenti quando l’illu- minazione degli oggetti è insufficiente o la distan- za eccessiva, od anche quando la presentazione è troppo rapida.

Alcune volte, a parte queste condizioni, aspetti par- ticolare della configurazione degli oggetti possono dar luogo a fenomeni di ambiguità percettiva. In questi casi, forme di significato indefinito possono

Percezione,

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