La Pet-Therapy
ESEMPI DI ATTIVITÀ DI PET-RELATIONSHIP
Le attività di pet-relationship, comunemente chia- mate APR, si distinguono in APR relazionali, che prevedono la partecipazione attiva dell’animale e APR referenziali, che invece fanno esclusivamente riferimento all’animale. Per entrambe le tipologie di attività esistono esercizi differenti che variano a
seconda dell’età e del tipo di competenza sulla qua- le si vuole lavorare.
• Le APR referenziali sono attività didattiche par- tecipative in cui il ragazzo ha un ruolo da pro- tagonista, tali attività fanno riferimento all’ani- male, nel nostro caso il cane, che svolge invece il ruolo di partner motivazionale, in quanto si re- alizzano senza il coinvolgimento diretto dell’a- nimale ma semplicemente facendo riferimento alle sue caratteristiche specifiche di animalità. Esistono APR mirate ad elicitare determinate aree di sviluppo:
- Attività basate sulla psicomotricità
- Attività interpretative ed imitative
- Attività percettive e attività di autocontrollo
- Attività socio-relazionali
- Attività simulative
- Attività di ricerca
Nell’area delle attività psicomotorie, ovvero quelle attività che favoriscono la strutturazione di una rappresentazione mentale dettagliata del nostro corpo e del suo movimento nello spazio ricordiamo lo yoga animale, un’attività che può essere proposta ai bambini che hanno un’età massima di dieci anni e che prevede l’imitazione delle posture assunte dall’animale che svolge il ruolo di polo motivazionale. La ginnastica zoo- mimica prevede, invece, la simulazione di un re- pertorio di movimenti attribuibili alla cinetica di un dato animale. Queste attività migliorano l’e- quilibrio e rinforzano diverse fasce muscolari e contribuiscono a strutturare maggiore sicurezza nei movimenti e nella gestione del corpo. Le APR
da proporre sono molte e possono essere mo- dulate sulle necessità dei fruitori, un esempio, volendo lavorare sullo sviluppo dell’intelligenza emotiva si potrebbero proporre attività imitative ed interpretative. Si tratta di attività che posso- no essere proposte, variando qualche dettaglio, sia a bambini molto piccoli che agli adolescenti. Queste attività prevedono un primo momento di osservazione, in cui l’attenzione viene focaliz- zata su un determinato comportamento o una determinata caratteristica del cane, successi- vamente è possibile imitare e quindi riprodurre quel tipo di comportamento, lavorando così sulla gestione del corpo, sull’osservazione e l’atten- zione per l’altro e spostare il proprio punto di vi- sta, il bambino ha la possibilità di vestire i panni del cane empaticamente e ragionare autonoma- mente sulle diversità reciproche. Con i ragazzi più grandi è, invece possibile, spostare il discor- so su temi più impegnativi e un po’ più articolati, infatti è possibile sviluppare un percorso di con- fronto referenziale tra le modalità comunicative utilizzate dall’uomo e quelle utilizzate dal cane, ponendo l’attenzione sulle differenze prosse- miche e posturali, sull’interpretazione attribuita dall’uno e dall’altro soggetto ad uno stesso ge- sto o movimento, sulle somiglianze nella mimica facciale.
• Le APR relazionali (APR-r) sono attività che prevedono la partecipazione attiva dell’anima- le e che richiedono quindi un maggior grado di preparazione da parte dei fruitori e dell’opera- tore che propone l’attività, inoltre nel rispetto del cane, l’attività può avere una durata mas- sima di venti minuti. In base al tipo di intera- zione che vuole aver con l’animale, le APR-r si dividono in:
- Attività osservative
- Attività interattivo-guidate
- Attività gestionali
- Attività performative
Nel primo caso il cane è presente all’interno dell’au- la ma i fruitori possono solo osservarlo mentre
svolge un’attività insieme all’operatore. Nelle atti- vità interattivo-guidate il bambino interagisce di- rettamente con l’animale seguendo le indicazioni fornite dall’operatore, mentre nelle attività gestio- nali o in quelle performative il ragazzo impara a ge- stire il cane e a condurlo, ad esempio, in percorso ad ostacoli. Il livello di gratificazione proveniente dall’interazione con il cane genera benessere, mi- gliora l’autoefficacia e l’autostima e spinge il ra- gazzo a volerne sapere di più, amplia la sua visione del mondo e delle cose promuovendo interesse e motivazione.
CONCLUSIONE
In conclusione, l’idea del cane a scuola non è da prendere in considerazione solo ed esclusiva- mente per situazioni che riguardano la disabilità ma, è una proposta innovativa che dovrebbe coin- volgere l’intero gruppo classe, poiché è possibile affermare che osservare la multiformità del mon- do animale arricchisce l’immaginario del ragazzo, gli offre un maggior numero di modelli e ciò influ- isce sulla fantasia e sulla creatività, sulle capacità progettuali e sulla curiosità per la conoscenza e per il “diverso”. Inoltre, la relazione con l’anima- le ha un forte impatto sull’affettività; il cane può essere un importante referente affettivo e può svolgere il ruolo di base sicura in alcune fasi del- la vita dell’individuo, ciò consente allo stesso di sentirsi importante e riconosciuto, protetto e ras- sicurato e di acquisire autonomia. L’acquisizione dell’autonomia, è favorita dall’animale, che pro- muove il processo di “decentramento”, favorendo l’empatia, le relazioni con l’esterno, la capacità di collaborare e cooperare. La relazione con l’a- nimale favorisce, poi, l’acquisizione di capacità e consapevolezza in ambito comunicativo come la maggiore attenzione verso l’altro, l’acquisizione di nuovi registri e la tendenza all’osservazione e all’ascolto attivo.
Il cane è in grado di favorire le tendenze ‘epimele- tiche’ ovvero la capacità di prendersi cura di qual- cuno, di essere altruisti e non chiusi e di avere cura del proprio corpo, di sé e del mondo. In conclusione, la relazione con l’animale è in grado di promuovere
nell’uomo, sicurezza, relazionalità, socialità, moti- vazione, affettività, psicomotricità e di favorire lo sviluppo delle abilità cognitive.
È quindi possibile avvalersi del contributo animale nel processo di sviluppo ponendo in essere alcune attività di pet-relationship sia di tipo “referenziale” che di “presenza”.
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