paziente ansioso
UN PROGETTO DI RICERCA-INTERVENTO SULLA COMPETENZA EMOTIVA NEL CONTESTO
SCOLASTICO
Di seguito è proposto un ambizioso Progetto di Ricerca-Intervento realizzato dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Umane per la Forma- zione “R. Massa” dell’Università degli Studi di Mi- lano-Bicocca, nonché fondatrici del Laboratorio di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, diretto dalla Professoressa e Responsabile Scientifico, Ila- ria Grazzani.
Il focus di indagine di tale team di ricerca è costituito dallo sviluppo delle capacità socio-emotive a partire dai primi anni di vita, in accordo con quello di abilità squisitamente cognitive, relazionali e prosociali. Il presente lavoro da loro realizzato, in particolare, è mosso dall’imperativo secondo cui i bambini che fanno il loro ingresso nella scuola dell’obbligo, ol- tre a impegnarsi nell’acquisizione di abilità di base legate a lettura e scrittura, devono affinare le loro competenze socio-emotive, al fine di riuscire a in- staurare efficaci relazioni con i pari e le figure adul- te di riferimento.
La teoria di riferimento è rappresentata dal costrut- to di Competenza Emotiva (Denham, 1998), che, come esposto nei capitoli precedenti, racchiude in sé abilità relative ad espressione, comprensione e regolazione delle proprie e altrui emozioni. Metodologia: Scopo, Partecipanti,
Strumenti e Procedura
Il Progetto di Ricerca-Intervento descritto ha come
scopo quello di indagare lo sviluppo delle abilità socio-emotive e ha coinvolto 50 bambini di età compresa tra 7 e 8 anni, appartenenti a due classi distinte del secondo anno di scuola primaria di un Istituto scolastico della provincia di Novara. L’una ha rappresentato il gruppo sperimentale, de- stinatario dell’intervento sperimentale vero e pro- prio, mentre l’altra il gruppo di controllo, modello di confronto rispetto alla prima in termini di rilevazio- ne dell’effetto dell’intervento proposto.
Tale lavoro di ricerca-intervento si articola in tre fasi:
• La prima, che verte proprio sulla Comprensio- ne dell’Espressione delle Emozioni, ha previsto la somministrazione ai bambini di entrambe le classi di tre diversi test:
• Test of Emotion Comprehension (TEC), a cura di Pons e Harris (2000);
• Test di Lessico Emotivo (TLE), a cura di Grazzani, Ornaghi e Piralli, (2009);
• How I feel in different situations (HIF-ds), a cura di Feshbach et al. (1991)
Nel contesto di tale incontro sono state proposte come attività interattive: la rappresentazione di un’espressione emotiva su un volto, la scelta di un colore congruente al vissuto emotivo espres- so, la lettura di una frase neutra utilizzando il ritmo e il tono vocale appropriato all’emozione target e l’individuazione di altri vocaboli con cui esprimere la stessa emozione, seppur di inten- sità diversa.
La finalità di tale fase è quella di indurre nei bambini la riflessione e discussione fra loro riguardo i diversi canali (visivo, uditivo, comportamentale), funzionali ad esprimere un’emozione e le caratteristiche che consentono di riconoscerla e discriminarla, nonché sui diversi modi di denominarla.
• Nella seconda fase, avente come focus la Com- prensione delle Cause delle Emozioni, si dispiega il fulcro del disegno sperimentale attraverso la partecipazione della classe, indicata come grup- po sperimentale, ad attività laboratoriali, preva- lentemente di tipo conversazionale, e l’esclusio- ne da tale esperienza dell’altra classe, in qualità di gruppo di controllo.
I bambini del gruppo sperimentale, a loro volta, sono stati suddivisi in due sottogruppi che hanno lavorato parallelamente, con adulti adeguatamente addestrati, nel corso di quindici incontri di circa 40 minuti, a frequenza bisettimanale.
Le attività laboratoriali di cui hanno usufruito i sog- getti sperimentali vedono la narrazione di una bre- ve storia illustrata in cui viene messa in evidenza la causa dell’emozione target, esperita dal protagoni- sta. Nello specifico, vengono considerate separata- mente le cause esterne e interne.
L’intento di tali attività è quella di sollecitare nei bambini la presa di coscienza della duplice natura delle emozioni: ambientale, determinata da eventi di vita, occorsi nella realtà circostante, e interiore, data da stati mentali, quali pensieri, credenze, ricordi.
• Durante la terza e ultima fase, che punta l’atten- zione sulla Comprensione della Regolazione del- le Emozioni, sono stati nuovamente presentati a tutti i bambini partecipanti i test, somministrati in occasione della prima fase, al fine di rilevare l’eventuale effetto dell’intervento proposto. Il fine ultimo di tale incontro è quello di indurre nei bambini la riflessione riguardo le diverse strategie che si possono adottare per fronteggiare una par- ticolare emozione e sono non solo di tipo esterno, ovvero comportamentali, a cui ricorrono più fre- quentemente, ma anche di tipo interno.
Risultati
Dall’analisi dei dati, effettuata attraverso il con- fronto di quanto emerso dalla prima e seconda ses-
sione di somministrazione testistica ai soggetti dei due gruppi, sperimentale e di controllo, si è rilevata a livello quantitativo e qualitativo l’efficacia dell’in- tervento proposto.
In particolare, i bambini appartenenti al gruppo sperimentale, che, quindi, hanno usufruito delle attività laboratoriali, hanno evidenziato migliori prestazioni nelle prove di Comprensione della Re- golazione delle Emozioni.
In termini statistici, la significatività dell’interven- to è presentata nella Tab. 1, strutturata in modo tale da avere nella colonna di sinistra i test som- ministrati e nelle altre colonne i valori medi e le deviazioni standard per il gruppo sperimentale e di controllo nelle fasi precedente e successiva all’in- tervento.
Si può notare, ad esempio, che per quanto riguar- da la prova di Comprensione delle Emozioni (TEC), i bambini appartenenti al gruppo sperimentale han- no un incremento del valore medio della loro pre- stazione pari a 1,35 (passando da 4,02 nel pre-in- tervento a 5,37 nel post-intervento).
Per i bambini appartenenti al gruppo di controllo, invece, rispetto alla stessa prova, si verifica un aumento del valore medio di solo 0,49 (passando da 4,03 nel pre-intervento a 4,52 nel post-inter- vento).
L’efficacia del lavoro svolto con i bambini, tuttavia, non può essere ridotta esclusivamente al dato nu- merico, fornito dall’analisi statistica.
Gli insegnanti stessi, infatti, hanno riconosciuto l’importanza della definizione all’interno del conte-
Tab. 1: Punteggi medi e deviazioni standard dei due gruppi pre e post-intervento
TEST
Pre-Intervento Post-Intervento Sperimentale Controllo Sperimentale Controllo
M DS M DS M DS M DS
Test of Emotion
Comprehension (TEC) 4,02 1,22 4,03 1,24 5,37 0,81 4,52 1,22 Test di Lessico Emotivo (TLE) 5,82 1,08 5,79 1,17 6,67 0,54 6,25 0,68 How I feel in different
sto-classe di spazi di riflessione e confronto sulle emozioni esperite nella vita quotidiana in termini di miglioramento del clima emotivo generale del gruppo-classe.
Ciò diviene possibile in quanto i bambini acquisi- scono la capacità di mettere discussione il proprio punto di vista e a prendere in esame quello dell’al- tro attraverso strategie interattive improntate all’ascolto empatico.
Questa nuova modalità relazionale favorisce l’e- spressione e la messa in gioco anche da parte di quei bambini risultati meno partecipi o più riservati e inibiti nelle attività scolastiche.
Emerge, infine, che la scuola, insieme agli altri contesti educativi, ricopre un ruolo determinante nello sviluppo delle competenze socio-emotive dei bambini, funzionali sia per il buon rendimento scolastico, sia per la promozione di relazioni so- ciali positive.
BIBLIOGRAFIA
• Albanese O. & Molina P. (2008). Lo sviluppo della comprensione delle emozioni e la sua valutazione. La standardizzazione italiana del Test di Compren- sione delle Emozioni TEC. Milano: Unicopli.
• Bonichini S. (2002). Prima infanzia: emozioni e vita sociale. Roma: Carocci Editore.
• Camaioni L. & Di Blasio P. (2002). Psicologia dello sviluppo. Bologna: Il Mulino.
• Caretti V., Dazzi N. & Rossi R. (2000). DSM-IV. Gui- da alla diagnosi dei disturbi dell’infanzia e dell’ado- lescenza. Trad. it di Rapoport J.L. & Ismond D.R. (1996). Training guide for diagnosis of childhood disorders. Milano: Masson.
• Carli R., Padovani F. & Trentini G. (1972). La dia- gnosi psicologica. Milano: Etas-Kompass.
• Ciucci E., Corso A.M., Antoniotti C. & Grazzani I. (2011). Dati preliminari per la validazione italiana dell’HIF: una misura dell’autovalutazione dell’emo- zionalità e della regolazione emotiva nei bambini. In I. Grazzani & C. Riva Cugnola (a cura di), op. cit., (pp. 253-262).
• Denham S. (1998). Lo sviluppo emotivo nei bam- bini. Roma: Astrolabio.
• Eisenberg N. & Fabes R. (2006). Emotion regula- tion and children’s socioemotional competence. In L. Balter & C. Tarnis LeMonda, Child Psychology. New York: Psychology Press.
• Emde R. N. (1993). Verso una teoria degli affetti. Sviluppo emotivo e comunicazione nell’infanzia. In: Lo sviluppo affettivo del bambino. A cura di Riva Crugnola C. Milano: Raffaello Cortina.
• Feshbach N., Caprara G. V., Lo Coco A., Pastorelli C. & Manna G. (1991). Empathy and its correlates: Cross cultural data from Italy. Relazione presentata al 11th Biennial Meeting of the International Society for the Study of Behavioural Development, Minneapolis.
• Grazzani Gavazzi I. (2009). Psicologia dello svi- luppo emotivo. Bologna: Il Mulino.
• Grazzani I., Ornaghi V. & Piralli F. (2009). Test di Lessico Emotivo (TLE). Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa”. Università degli Studi di Milano Bicocca.
• Pons F. & Harris P.L. (2000). Test of Emotion Com- prehension. Oxford: Oxford University Press.
• Riva Crugnola C. (a cura di) (1999). La comunica- zione affettiva tra il bambino e i suoi partner. Mila- no: Raffaello Cortina.
• Stern D.N. (1985). The Interpersonal World of the Infant. New York: Basic Book [Trad. Il mondo in- terpersonale del bambino. Torino: Bollati Borin- ghieri, 1987].
• Thompson R. (1994). Emotion regulation: A theme in search of definition, in The development of emo- tion regulation: Behavioral and biological considera- tions. Monographs of the Society for Research in Child Development, 59, Serial n. 240. (pp. 25-52).
• Trevarthen C. (1993). The function of emotions in early infant communication and development. In: New Perspectives in Early Communicative De- velopment. A cura di Nadel J. & Camioni L., pp. 48–81. London: Routledge.
• Walden T.A., Harris V.S. & Catron T.F. (2003). How I feel: A self-report measure of emotional arousal and regulation for children. Psychological Asses- sment, 15. (pp. 399-412).
• Winnicott D.W. (1965). Sviluppo affettivo e am- biente: studi sulla teoria dello sviluppo affettivo. Roma: Armando Editore, 2002.