infettiva, permettendo inoltre di eradicare completamente alcune patologie in quei territori in cui le coperture vaccinali (CV) hanno raggiunto un livello considerato “sufficiente”. Sono tuttavia numerosi i paesi, prevalentemente quelli più avvantaggiati dal punto di vista economico, in cui alcune “sacche” di popolazione, per ragioni che vanno dalla scarsa conoscenza/scetticismo al totale rifiuto della vaccinazione, decidono di non vaccinarsi o non vaccinare i propri figli. Cresce così, soprattutto nei paesi sviluppati il fenomeno della “esitazione vaccinale” (vaccine hesitancy), ovvero il ritardo nell’aderire all’offerta vaccinale e/o il rifiuto della vaccinazione stessa. Un fenomeno a cui stiamo assistendo anche in questi mesi in occasione della vaccinazione di massa introdotta a livello globale per contrastare la trasmissione del virus SARS-CoV-2: la quota di persone che nei Paesi sviluppati, tra cui l’Italia, ha messo in atto atteggiamenti di esitazione vaccinale potrebbe giocare un ruolo nel ridurre l’impatto degli effetti positivi della vaccinazione.
Entrando nel merito delle vaccinazioni pediatriche, l’OMS raccomanda di raggiungere per tutti gli antigeni previsti dai calendari vaccinali dei vari Paesi, una CV minima del 95% per limitare la circolazione dei virus e batteri nella collettività, con lo scopo di raggiungere la cosiddetta “immunità di gregge”, forma di protezione indiretta per coloro che non possono essere vaccinati a causa di un sistema immunitario non in grado di rispondere correttamente alla vaccinazione.
In Italia, così come in altri paesi, è stato osservato un costante calo delle CV che, nel nostro Paese dal 2014, ed in Toscana dal 2016, si è caratterizzato per aver raggiunto il minimo storico per tutti gli indicatori riferiti a tutte le vaccinazioni pediatriche, con valori al di sotto del 95%. Per contrastare tale riduzione, il Governo italiano ha approvato la legge n. 119 del 2017, che rende 10 vaccinazioni obbligatorie (anti difterite, tetano, pertosse, poliomielite,
haemophilus influenzae B, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, varicella) e 4 raccomandate
(anti meningococco B, meningococco C, pneumococco, rotavirus) per i bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 16 anni. Gli effetti della legge nazionale hanno avuto un impatto immediato sull’innalzamento delle CV: nel 2017 tutti gli indicatori hanno mostrato un sensibile aumento rispetto all’anno precedente, proseguito nel biennio successivo. Nel 2019, ultimo dato disponibile nel momento in cui viene scritto questo documento, le CV a 24 mesi nel nostro Paese si sono attestate su valori prossimi al 95% per tutti gli antigeni previsti dalla legge dell’obbligo, ad eccezione della varicella, il cui valore è stato circa l’80%.
Per quanto riguarda la Toscana, regione in cui storicamente le CV sono superiori alla media nazionale, tutte le vaccinazioni obbligatorie a 24 mesi di vita, ad eccezione della varicella, hanno superato nel 2018 la soglia raccomandata dall’OMS del 95%, confermandosi su valori decisamente elevati nel biennio successivo.
La crescita minore è stata osservata per il vaccino esavalente (difterite-tetano-pertosse-poliomielite-haemophilus influenzae B, epatite B), che tuttavia ha sempre mostrato valori
La qualità delle cure
Copertura vaccinale in età pediatrica
generalmente elevati: la CV dopo essere scesa sotto il 95% nel 2016, ha raggiunto valori di poco superiori a tale soglia nel 2017, per poi attestarsi a circa il 97% nell’ultimo biennio (figura 1).
Figura 1. Coperture vaccinali a 24 mesi di vita per difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, haemophilus influenzae B (Hib) – Toscana, periodo 2016-2020 – Valori percentuali - Fonte: elaborazioni ARS su dati Settore Prevenzione collettiva della Direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale – Regione Toscana
4 , 4 9 4 , 4 9 4 , 4 9 4 , 4 9 94,1 94,0 95,8 95,7 95,8 95,7 4 , 5 9 4 , 5 9 8 , 6 9 8 , 6 9 96,9 96,8 96,6 96,8 8 , 6 9 8 , 6 9 8 , 6 9 8 , 6 9 96,6 97,2 9 , 6 9 9 , 6 9 9 , 6 9 9 , 6 9 96,8 97,1
Poliomielite Difterite Tetano Pertosse Epatite B Hib
2016 2017 2018 2019 2020
La CV relativa al vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia, dopo aver mostrato negli anni valori generalmente compresi tra l’87 ed il 92%, ha superato per la prima volta il 95% nel 2018, per poi attestarsi su valori compresi tra 95 e 96% nel biennio 2019-2020 (figura 2). Infine per quanto riguarda la varicella, in seguito ad una sensibile crescita dal 75,3% del 2016 all’87,1% del 2017, è stato rilevato un ulteriore importante aumento nel biennio 2019-2020 con valori superiori al 94%.
Figura 2. Coperture vaccinali a 24 mesi di vita per morbillo, parotite, rosolia, varicella – Toscana, periodo 2016-2020 – Valori percentuali – Fonte: elaborazioni ARS su dati Settore Prevenzione collettiva della Direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale – Regione Toscana 89,3 89,3 89,3 75,3 93,5 93,4 93,5 87,1 95,3 95,3 95,3 89,1 96,1 96,0 96,1 94,6 95,7 95,6 95,7 94,1
Morbillo Parotite Rosolia Varicella
2016 2017 2018 2019 2020
Passando invece alle quattro vaccinazioni raccomandate dalla Legge nazionale (figura 3), il meningococco B mostra la crescita maggiore nell’ultimo quinquennio, passando da una CV
Copertura vaccinale in età pediatrica
di 54,8% a valori compresi tra il 78% e l’80% negli ultimi 3 anni. Lo pneumococco rivela una crescita minima, passando dall’89% del 2016 a valori prossimi il 92% nel biennio 2018-2019 per poi fermarsi a 91,5% nel 2020; il meningococco C invece assume stabilmente valori compresi tra il 90 ed il 92% nell’ultimo quinquennio. L’ultima CV, relativa al rotavirus, mostra i valori più bassi tra tutti i 14 antigeni previsti dalla Legge, raggiungendo comunque nel 2020 un valore prossimo al 44%, ovvero circa il doppio rispetto all’anno precedente.
Figura 3. Coperture vaccinali a 24 mesi di vita per pneumococco, meningococco B, meningococco C e rotavirus. Toscana, periodo 2016-2020 – Valori percentuali - Fonte: elaborazioni ARS su dati Settore Prevenzione collettiva della Direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale - Regione Toscana
89,0 90,7 54,8 8,1 90,4 92,7 73,0 8,3 92,5 91,1 79,8 10,2 92,3 91,1 80,8 23,3 91,5 90,1 78,0 44,0
Pneumococco Men C Men B Rotavirus
2016 2017 2018 2019 2020
Nell’ambito delle CV pediatriche è opportuno menzionare infine anche quella contro i papilloma virus umani (Human Papilloma Virus - HPV), gruppo di patogeni che si trasmettono principalmente per via sessuale. Secondo l’OMS ne esistono più di 100 tipologie, delle quali almeno 13 sono ritenute ad alto rischio di causare malattie oncologiche ed in particolare le specie 16 e 18 sono responsabili del 70% dei tumori della cervice uterina. Il danno economico e sociale causato dal carcinoma della cervice uterina è rilevante, considerato che nel mondo è il secondo tumore più diffuso nelle donne; ogni anno in Italia vi sono circa 3.500 nuovi casi e 1.000 decessi. La diagnosi precoce realizzata attraverso i programmi di screening (Pap-test) negli ultimi venti anni ha permesso di ridurre notevolmente la mortalità per questo tumore. Affiancare dunque allo screening la vaccinazione anti-HPV contribuisce efficacemente a ridurre l’impatto del cancro del collo dell’utero, che rappresenta la prima forma tumorale riconosciuta come totalmente riconducibile ad un’infezione, quella da papilloma virus umano.
Il virus è responsabile di molte patologie anche nel genere maschile, dai comuni condilomi fino a malattie più serie, come i tumori nel cavo orale e gli organi genitali.
Studi recenti hanno rivelato l’efficacia della vaccinazione anti-HPV nel prevenire l’insorgenza delle patologie in precedenza menzionate, e ne raccomandano pertanto la somministrazione prima dell’inizio dell’attività sessuale. L’introduzione di questa vaccinazione è piuttosto recente, in Italia è avvenuta per le femmine nel 2008 (coorte di nate nel 1997) e per i maschi
La qualità delle cure
Copertura vaccinale in età pediatrica
nel 2017 (coorte di nati nel 2006). La popolazione target è rappresentata dalle ragazze e dai ragazzi ai quali, nel corso del dodicesimo anno di vita (undici anni compiuti), la vaccinazione viene offerta attivamente e gratuitamente.
Le CV anti-HPV registrate in Toscana sono generalmente superiori ai valori medi nazionali, tuttavia nel momento in cui viene scritto questo documento non sono ancora disponibili i dati 2020 per l’Italia, pertanto il focus che segue è riferito esclusivamente alla nostra regione. In questo contesto non è infatti corretto confrontare le CV calcolate in anni diversi a causa dei “recuperati”, ovvero ragazzi vaccinati tardivamente rispetto al momento della chiamata, responsabili di aumentare nel corso degli anni le CV relative alla propria coorte di nascita. In Toscana i valori di CV per HPV calcolati al 31 dicembre 2020 nelle ragazze (figura 4), mostrano come atteso il dato più basso per l’ultima coorte di vaccinati, quella del 2008, mentre per le coorti precedenti, in particolare quelle comprese tra il 1997 ed il 2006, per le quali l’offerta vaccinale si mantiene gratuita fino al compimento del diciottesimo anno di età, i valori sono decisamente superiori e si attestano su CV a partire da 78,2% per almeno una dose di vaccino e 75,5% per ciclo completo. La copertura vaccinale media per HPV nella nostra regione, come anticipato, si colloca su livelli tra i più alti se confrontata con le altre regioni, ma comunque decisamente lontana dalla soglia ottimale prevista dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale (95%).
Figura 4. Coperture vaccinali per papilloma virus (almeno 1 dose e ciclo completo) per coorte di nascita (1996-2008) nella popolazione femminile – Toscana, anno 2020 – Valori percentuali – Fonte: elaborazioni ARS su dati Settore Prevenzione collettiva della Direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale – Regione Toscana
73,1 78,2 78,6 80,6 82,9 83,7 84,0 83,5 83,7 81,7 81,8 79,6 70,0 71,7 77,0 77,2 79,1 81,2 81,7 81,7 79,3 78,6 75,7 75,5 70,5 53,4 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Il dato di CV anti-HPV nei maschi, calcolato al 31 dicembre 2020 e relativo all’ultima coorte di nati, quella del 2008, è il 57,9% per almeno una dose e il 40,5% per ciclo completo, valori come atteso decisamente inferiori rispetto a quelli relativi alle due coorti precedenti (2006 e 2007), per le quali invece sono stati registrati valori prossimi al 63-65% per almeno una dose e al 55% per ciclo completo (figura 5). I valori riferiti alle coorti di nati precedentemente il 2006 sono invece molto più bassi, probabilmente in conseguenza del fatto che la vaccinazione è divenuta gratuita a partire dalla coorte di nati appunto in questo anno. In Toscana le CV calcolate al 31 dicembre 2019 per i maschi e riferite alle coorti di nati negli anni 2006-2008 sono superiori ai valori nazionali. Le CV per HPV nei ragazzi sono ancora molto lontane dagli obiettivi previsti dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019, che identifica una soglia graduale del 60% per il 2017 fino al 95% nel 2019.
Figura 5. Coperture vaccinali per papilloma virus (almeno 1 dose e ciclo completo) per coorte di nascita (2002-2008) nella popolazione maschile – Toscana, anno 2020 – Valori percentuali - Fonte: elaborazioni ARS su dati Settore Prevenzione collettiva della Direzione generale Diritti di cittadinanza e coesione sociale - Regione Toscana
2,9 5,0 8,9 13,4 63,3 65,4 57,9 2,5 3,3 6,8 10,6 55,7 55,5 40,5 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Almeno 1 dose Ciclo completo
In conclusione, è dunque doveroso rilevare come complessivamente il Servizio sanitario della Toscana sia riuscito a trovare le risorse, sia in termini di personale che organizzative, per continuare a garantire un’offerta vaccinale congrua con le indicazioni previste dal calendario regionale delle vaccinazioni. Le CV si sono infatti mantenute su valori alti, risultato questo tutt’altro che scontato e che deve essere riconosciuto, specialmente in un anno come il 2020, in cui l’emergenza legata all’attuale pandemia in corso ha richiesto alla parte dell’SSR dedicato alla prevenzione un impegno decisamente superiore rispetto al passato.